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Velina del 17 giugno 2011: “Todo cambia“. Dopo la dismissione del fratello Giuseppe Abramo e l’arresto del fratello Luigi Bisignani, a quando le dimissioni di Gianni Letta e quelle di Gustavo Raffi? A quando la sinergia fra Magistratinelle inchieste P3 e P4?

 

 

 

 

TODO CAMBIA,
cambia lo superficial,
cambia tambien lo profundo…

Così le prime tre strofe della bella canzone della cantante argentina Mercedes Sosa (1935-2009), scritta nel 1982 da Julio Numhauser, musicista cileno, e rilanciata nell’ultimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam (2011).
Tutto cambia o cambia sòlo lo superficial?
Be’, stavolta sarebbe il caso che cambiasse tambien lo profundo, anche in Italia.
E’ vero che non c’è fretta (noi siamo pazienti e pazientando pazientando, in nemmeno un anno, di strada ne abbiamo fatta molta, facendone fare altrettanta - in discesa - al Fratello Berlusconi…), ma visto che ci siamo, non sarà il caso di affrontare una volta per sempre alcuni snodi essenziali della vita politica (palese e occulta) del Bel Paese?
A che punto sta l’Inchiesta P3 della Procura della Repubblica di Roma?
Non sarà il caso di una bella consultazione sinergica tra coloro che gestiscono quel primo filone d’inchiesta e quei magistrati che stanno operando sulla cosiddetta vicenda P4 (John Henry Woodcock e Francesco Curcio)?
Non sarà il caso di comprendere, una buona volta, che si tratta di unico giro di persone, di un unico network e che, se non esistono in quanto tali né una Loggia P3 né una Loggia P4, esiste invece una Piramide di relazioni massoniche e para-massoniche, tutte ruotanti attorno (e in beneficio) al Grande Fratello di Arcore e ad altri Grandi Fratelli esteri?
Viene arrestato il Fratello Massone Piduista Luigi Bisignani?
Gli si imputa la partecipazione ad un’associazione segreta, in violazione della Legge Anselmi?
Valuteranno i Magistrati se il Fratello Bisignani abbia compiuto illeciti di natura penale, ma certo fa’ un po’ ridere questa sorta di enfasi tardiva con cui si rivela al grosso pubblico (da parte dei Media italiani, sempre in ritardo e a posteriori quando si tratta di illuminare il back-office del POTERE) la cifra di Luigi Bisignani e dei suoi strettissimi rapporti con Gianni Letta e Silvio Berlusconi.
Noi di Grande Oriente Democratico, che siamo un po’ più generosi nei riguardi della legittima curiosità dell’opinione pubblica, parlavamo da tempo di tutto ciò.
In proposito, si rileggano:

Commento a “La massoneria dietro B.” (B. sta per Berlusconi), by Fabrizio Gatti, per il settimanale L’Espresso del 27 gennaio 2011

Pre-Commento a"Il 17 marzo la P2 compie trent'anni"by Alessandro Calvi per IL RIFORMISTA del 13 marzo 2011

Intervista di Gioele Magaldi by Akio Fujiwara per il prestigioso quotidiano giapponese "MAINICHI SHIMBUN"(versione giapponese compendiata per il più antico giornale giapponese, con circa 3,3 milioni di lettori al giorno)

Intervista di Gioele Magaldi by Akio Fujiwara per "THE MAINICHI DAILY NEWS" (versione italiana integrale)

Ancora sul Fratello Piduista Luigi Bisignani, sulla "DITTA" e sull'altra Fazione che la fronteggia, quella di "Tremonti & Company"
etc, etc.

E poi, in tutto questo ipocrita clamore sul caso Bisignani (tutti sapevano tutto, da anni, ma quando ad esempio Luigi De Magistris indagava e faceva perquisire Bisignani, qualcuno interveniva a tutela di quest’ultimo e contro il Magistrato), non bisogna nemmeno esagerare il potere del Fratello Gigi, titolare della tessera n°1689 della P2.
Lui aveva il suo ruolo e il suo relativo peso “mercuriale”, ma se si vuole capire il POTERE bisogna ricostruire le ragnatele che collegano personaggi sospettabili (Bisignani lo era da sempre e a ben poco serve il low-profile quando sei sulla bocca di tutti gli “addetti ai lavori”) e personaggi insospettabili o addirittura semi-invisibili. E’ presso questi ultimi che tutte le buone opere confluiscono, per poi ritornare - attraverso i Bisignani e i Letta del caso - verso altri vertici più tangibili, come l’iper-visibile Fratello Berlusconi.
Ora Fratello Gigi è agli arresti domiciliari, comunque.
Todo cambia…
Infatti, lo scorso 10 giugno 2011, presso Villa Medici Del Vascello, sede nazionale del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, dopo un decennio di potere granitico (e dispotico), veniva dimissionato Giuseppe Abramo, Gran Segretario del GOI targato Raffi. Il “Gianni Letta” di Palazzo Giustiniani, per intenderci.
Come mai questa dismissione, essendo ben noto il pervicace attaccamento di Abramo a quella comoda e influente poltrona?
Cosa assilla e angustia la Corte di Gustavo Raffi, in questi ultimi mesi, tanto da provocare una così clamorosa uscita di scena?
Intanto, todo cambia…
E il Gianni Letta originale?
A quando le sue dimissioni?
Sia ben chiaro, Noi di Grande Oriente Democratico siamo assolutamente garantisti e non ci piace chi invoca le dimissioni di chicchessia, in ragione di avvisi di garanzia, indagini in corso e quant’altro.
Sul piano della rilevanza penale, ciascuno è innocente fino a prova contraria e fino all’ultimo grado di giudizio. Non debbono perciò esserci automatismi tra indagini in corso che sfiorano o addirittura travolgono uomini pubblici e l’induzione di costoro a dimettersi dalle cariche istituzionali che occupano. Altrimenti si rischia di favorire un uso strumentale delle denunce o del racconto mediatico di determinate inchieste.
Il problema è solo di sensibilità etico-politica personale.
Se la sente, Gianni Letta, di rimanere al suo posto mentre il suo caro e fraterno amico e sodale, compagno di mille scorribande di potere, Gigi Bisignani, langue malinconicamente agli arresti domiciliari?
Suvvia, Sottosegretario Letta, un sussulto di cristiana compassione e solidarietà!
Verso il fraterno amico Bisignani, ma anche verso il coetaneo e omologo di Villa Medici Del Vascello, Fratello Giuseppe Abramo.
Fa una certa impressione, a questo riguardo, che solo poche ore prima dell’arresto del Fratello Gigi (cioè in data 14 giugno 2011), sul sito ufficiale del GOI (www.grandeoriente.it ) venisse riportato con enfasi un lancio dell’agenzia ANSA, titolato: (ANSA) Italia 150: Letta, grazie a Ciampi paese ha riscoperto Patria (clicca sopra per leggere).
Perché mai il GOI sceglie di mettere in evidenza un comunicato simile, che associa i nomi di Gianni Letta e Carlo Azeglio Ciampi, passando per Paolo Peluffo?
Forse per fare un po’ di confusione ed offrire a Gianni Letta un  doppio scudo umano-istituzionale (in vista di possibili problemi d’immagine) rappresentato dalle irreprensibili personalità di Ciampi e del ciampiano Peluffo, dopo aver già utilizzato quest’ultimo (che ha avuto l’ingenuità di farsi utilizzare) per una retorica e vacua celebrazione raffiana dei 150 anni di Unità, all’insegna del predicare bene e razzolare malissimo?
Ma, Fratelli Raffi & Company, vi preghiamo, siate seri!
Carlo Azeglio Ciampi, con la sua consueta dignità, autorevolezza e fermezza, si è dimesso nell’aprile 2010 quale Presidente del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni, per protesta verso le modalità sabotatorie con cui il governo Berlusconi stava (mal) preparando l’importante ricorrenza nazionale.
Gianni Letta non ha minimamente sentito il disagio di Ciampi e non si è dimesso da nulla.
Anzi, è rimasto saldamente ancorato alla sua poltrona, senza brillare o distinguersi con nessun atteggiamento neanche lontanamente assimilabile alla nobile lezione di Ciampi.
Si deve all’energica azione del Presidente Napolitano e a pochi altri soggetti se, poi, le celebrazioni si sono svolte con un minimo standard di decoro e di rispetto per la storia patria.
Perciò, cari Raffi & Camerati, se volete supportare fraternamente Gianni Letta, fatelo pure, ma non tirate dentro né Ciampi né Peluffo.
Quanto a Pierferdinando Casini che, con infelice battuta, ha asserito di esser disposto a “mettere la mano sul fuoco” in favore di Letta, ci faccia il piacere…
Probabilmente Casini avrebbe rischiato i propri arti anche per il compagno di corrente DC Giovanni Prandini, o per l’antico padrino Arnaldo Forlani, o ancora per il Governatore siciliano UDC Salvatore Cuffaro (tutte persone condannate per reati penali, Cuffaro addirittura per questioni di natura mafiosa).
Avrebbe rischiato Casini… e avrebbe fatto male.
Perciò, su Letta, non faccia affermazioni avventate.
Ma, d’altronde, il potere del duetto Letta-Bisignani si reggeva proprio su questa trasversale empatia (e scambio di favori, affari e convenienze)con tanti protagonisti della vita politica, economica e istituzionale, da destra a sinistra, nello Stato e nel Super-Stato rappresentato da certi gruppi ecclesiastici e massonici.

Piuttosto, per analoga sensibilità etica ed iniziatica, si dimetta anche il Gran Maestro Gustavo Raffi.
Lo faccia adesso, con un gesto di buona volontà, prima di essere costretto a farlo dal penoso incalzare degli eventi

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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