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Editoriale del 6 giugno 2010 e Commenti (del Fratello “New Deal” e del Prof. Aldo Mola) ai recenti casi di discriminazione politica dei massoni in quanto tali

 

 

Editoriale del 6 giugno 2010
di Gioele Magaldi
“Finti polveroni, ignoranza e gioco delle parti nel dibattito politico sui massoni: PD e PDL si occupino delle lobbies clericali e del progresso civile ed economico del Paese”

 

Il 29 maggio scorso IL FOGLIO titolava uno dei suoi articoli: “Grembiuli democratici. Ecco perché uno dei prossimi piccoli problemi da risolvere per il Pd si chiama massoneria.”
Veniva qui anticipata una questione rilanciata due giorni dopo dal Corriere della Sera (per vedere il pezzo, clicca su: I “compagni” massoni e la mancata espulsione. Due casi agitano il Pd. Corriere della Sera del 31/5/2010 by Francesco Alberti).

Rispetto a questo sorprendente articolo, il Fratello “NEW DEAL” ci inviava un suo commento (clicca su I RISULTATI della Trasparenza (dal Fratello “NEW DEAL”) e altrettanto faceva il Prof. Aldo Mola, uno dei più importanti storici della Massoneria, segnalandoci un suo editoriale sul Giornale del Piemonte (www.ilgiornaledelpiemonte.com ) disponibile su questo sito cliccando su Articolo di Aldo Mola del 2 giugno 2010 sul Giornale del Piemonte.
Con Aldo Mola, la Redazione del Sito Grande Oriente Democratico aveva poi un interessante scambio di mails: vedi gli aggiornamenti nella Sezione Comunicazioni dei lettori/visitatori.

Il 1 giugno, d’altra parte, il Gran Maestro Aggiunto del G.O.I., Fr. Massimo Bianchi, rispondeva all’On. Antonio Di Pietro che, nel corso di una conferenza stampa, aveva “detto la sua” sull’improvvisato pseudo-dibattito in corso (vedi il sito ufficiale del Grande Oriente d’Italia: www.grandeoriente.it ).
Né, lo stesso 1 giugno, poteva mancare una surreale intervista al Gran Maestro Gustavo Raffi su L’OPINIONE, anch’essa riportata su www.grandeoriente.it .
E ancora più sorprendente appariva il comunicato ANSA (vedi sempre su www.grandeoriente.it ) sulle parole del medesimo Gran Maestro Raffi spese in relazione alla Festa della Repubblica del 2 giugno.
Giova ricordare che questa “appassionante” (si fa per dire) discussione era stata preceduta, qualche settimana fa, dalle dichiarazioni di due politici del PDL: l’Onorevole Giorgio Stracquadanio e l’Onorevole Giancarlo Lehner. Su di esse torneremo più avanti.
Il 2 giugno appare sul Corriere della Sera l’articolo di Monica Guerzoni (per leggerlo clicca su Corriere della Sera 2 giugno 2010. Cattolici pd contro il leader: “Sui massoni non può tacere” di Monica Guerzoni).
In esso “giganteggiava” la scalmanata reprimenda dell’Onorevole Giuseppe Fioroni (che riprendeva analoghe posizioni dell’Onorevole Pierluigi Castagnetti) capofila di una serie di altri parlamentari “cattolici” del PD che insieme a lui si improvvisavano crociati contro la presunta infiltrazione massonica nel proprio Partito.
Non pago, lo stesso Fioroni, il 3 giugno, si faceva intervistare dal giornalista Alberto Di Majo del giornale romano IL TEMPO (per leggere l’articolo, clicca su: IL TEMPO del 3 giugno 2010: No ai massoni. Intervista di Alberto Di Majo a Giuseppe Fioroni).
Lo stesso 3 giugno, sulla questione continuavano a commentare e a concionare altri esponenti del PD: Gozi, Bachelet, Bardelli, Venturi (vedi la Rassegna stampa sul sito ufficiale del G.O.I.: www.grandeoriente.it  ).
Il 4 giugno spunta fuori anche un articolo de L’UNITA’ (vedi www.grandeoriente.it  ) e poi una “edificante” performance della consueta Retorica raffiana, con intervista sul settimanale IL PUNTO (clicca su Il PUNTO. Intervista a Gustavo Raffi del 4 giugno 2010 : sarebbero tutte belle e armoniose parole, se non fossero invece barzellette…come quella che il Fr. Gustavo Raffi apprezzerebbe la cultura del pensiero critico, della critica interna e del libero dissenso…A chi le vuoi raccontare queste cose, Gustavo? A tutti i Fratelli del G.O.I. intimiditi, minacciati o espulsi per averti criticato lealmente e apertamente, no di certo!!!).
Naturalmente, in queste ore, non mancheranno ulteriori interventi di “grande momento”,come quelli appena citati, da parte di Onorevoli e/o esponenti politici vari bisognosi dei propri cinque minuti di visibilità oppure obbedienti a qualche Manovratore/Timoniere occulto.

Per parte mia, mi limiterò alle seguenti considerazioni.

Mi sembrano, come sempre, assai pertinenti e precise le considerazioni del Fratello “NEW DEAL” ( I RISULTATI della Trasparenza (dal Fratello “NEW DEAL”), così come quelle del Prof. Aldo Mola (Articolo di Aldo Mola del 2 giugno 2010 sul Giornale del Piemonte e vedi corrispondenza con la Redazione di questo Sito in: Comunicazioni dei lettori/visitatori ).
Vediamo invece le dichiarazioni dell’Onorevole Di Pietro del 1 giugno, riportate dall’Adnkronos: “In un paese democratico e libero, sistemi massonici non dovrebbero esistere, perché per definizione difendono la casta e settori specifici di interesse. Riteniamo che chi si occupa della cosa pubblica deve invece, per definizione, occuparsi di tutti.” In effetti, ha apparentemente buon gioco il Gran Maestro Aggiunto Bianchi, il quale non soltanto rimanda Di Pietro ad un doveroso approfondimento storico-culturale della Libera Muratoria (consigliandogli la lettura dell’annale n.21 dei tipi della Storia d’Italia Einaudi, interamente dedicato alla Massoneria), ma gli fa anche presente che è impensabile discriminare dei cittadini in quanto appartenenti ad un’ associazione lecita quale il Grande Oriente d’Italia.
A me sembra, tuttavia, che la situazione sia un po’ più complessa.
Di Pietro ha certamente torto nel ritenere che “in un paese democratico e libero, sistemi massonici non dovrebbero esistere…”. Anzi, potremmo invitare l’Onorevole Di Pietro a studiare meglio la storia moderna e contemporanea e a visitare diverse pagine del nostro sito, per comprendere che, senza il sangue, i sacrifici e le battaglie di innumerevoli massoni, non sarebbero mai nemmeno esistiti degli stati/paesi democratici e liberi, né sarebbe mai venuta meno la società dispotica e autoritaria d’Ancien Régime.
Non solo. Semmai è la degenerazione del funzionamento dei partiti (comunque essenziali alla dialettica democratica di una Nazione) che, “per definizione”, porta alla difesa di una casta/fazione e alla tutela di settori specifici di interesse (partitici e faziosi, appunto).
Una Massoneria “sana” e saldamente ancorata ai suoi principi costitutivi, invece, non identificandosi con nessun partito politico particolare, opera nella società civile avendo riguardo agli interessi dell’intera comunità dei cittadini.
Mi sembra però che l’Onorevole Di Pietro non abbia tutti i torti se storicizziamo il suo giudizio e lo relativizziamo, assumendolo come una constatazione della pessima prova di sé data dalla Massoneria italiana dal Secondo Dopoguerra sino ai nostri giorni.
Una pessima prova di sé offerta in patente contrasto e violazione degli ideali e delle conquiste civili e culturali che la Libera Muratoria ha consegnato alla società contemporanea, contribuendo più di qualsiasi altro movimento collettivo a renderla una società aperta, libera e democratica.
In questo senso, non solo Di Pietro non ha tutti i torti, ma le sue valutazioni (comunque superficiali e confuse) trovano un’inquietante riscontro nelle parole recentemente pronunciate dall’Onorevole Veltroni e commentate in modo reticente dal Gran Maestro Raffi.
Davvero la vicenda oscura della Loggia P2 è soltanto un ricordo lontano?
Davvero Il Gran Maestro Raffi non sa quello che intende dire Walter Veltroni, allorché afferma che “l’Italia sarebbe sottoposta al governo di un ‘terzo livello’ di potere, occulto” ?
Probabilmente, né Di Pietro né Veltroni sanno esattamente di “cosa stanno parlando”. Ma la domanda più urgente e interessante è: e il Gran Maestro Raffi? Sa di cosa si sta parlando?
Riprendiamo più avanti questo interrogativo.
Mi riferivo prima, invece, al tono sorprendente del comunicato ANSA del 1 giugno, nel quale Raffi non provava alcuna vergogna nel dichiarare che: “Il Grande Oriente d’Italia non farà mai nulla che sia in contrasto con il dettato della Carta Costituzionale, per tutti noi patrimonio vivo di libertà e garanzia di diritti senza tempo”.
Ma come?
A fine marzo, nella Gran Loggia tenuta a Rimini, il Grande Oratore Fr. Morris Ghezzi è stato quasi “costretto” (da Gustavo Raffi e dalla sua Giunta) a dichiarare, all’interno della sua Relazione Morale (vedi la Sezione di questo Sito Commenti alla Relazione Morale 2010 del Grande Oratore ), che nel Grande Oriente d’Italia non veniva riconosciuto ai suoi aderenti il diritto di appellarsi alle leggi della Repubblica italiana e alla stessa Costituzione, e adesso si afferma spudoratamente il contrario?
E’ credibile, da parte della stessa persona che ha tradito la Costituzione del G.O.I., questo pomposo e retorico omaggio alla Costituzione repubblicana?
Eh già, forse può sembrare credibile, perché è rivolto a operatori mediatici che poco o nulla sanno (o fanno finta di non sapere…) di quanto sia accaduto e stia accadendo dentro le mura di Palazzo Giustiniani…
Ma in realtà, i “finti polveroni” su massoni e PD alzati in questi giorni, probabilmente avevano uno scopo preciso, niente affatto sgradito o estraneo ai desiderata del Fr. Gustavo Raffi.
Prima di fare un po’ di chiarezza in mezzo a tanta “polvere” e ai “giochi di prestigio” di qualche Neo Gran Burattinaio, mi occuperò di coloro che in questa commedia hanno recitato la parte delle comparse (inconsapevoli o consapevoli?); il che non ne giustifica, tuttavia, la mancanza di sensibilità democratica e liberale e gli atteggiamenti discriminatori degni della migliore Inquisizione Raffiana… (sulla quale rimando sempre alla Sezione di questo Sito: La Nuova Inquisizione Massonica: ma le Istituzioni democratiche e i radicali lo sanno? ).
Dunque, piuttosto che soffermarmi sulle tante ciance pronunciate dai vari Castagnetti, Costa, Toia, Garavaglia, Merlo, Iannuzzi, Bocci, Cavallaro, Chiurazzi, Farinone, Giaretta, Sanga, Bosone, Rubinato etc., tutti riconducibili alla “lobby cattolica” del PD, mi occuperò di colui che ha inteso rappresentare il Decano degli Inquisitori, l’Onorevole Giuseppe Fioroni da Viterbo, già Ministro della Repubblica e da un po’ di tempo assai inquieto protagonista di minacce di scissione dal partito e di vagheggiamenti neo-democristiani vari (del resto, per un cattolico come lui, è  naturale voler rientrare al più presto nella “Casa del Padre”).
Fioroni, non pago di aver esternato le sue illuminanti considerazioni con Monica Guerzoni del Corriere della Sera in data 2 giugno, l’indomani si faceva intervistare anche da Alberto Di Majo del TEMPO.
Avrete letto (sopra ho indicato i link per accedere ai vari testi) i ragionamenti dell’ex sindaco (di Viterbo) ed ex ministro: egli giudica incompatibile l’appartenenza contemporanea alla Massoneria e al PD.
Perché?
Fioroni parla di “autonomia degli iscritti e dei dirigenti del PD: la loro azione deve essere orientata al bene di tutti e non a fini e interessi particolari”. L’ex  ministro, poi, al giornalista Di Majo che gli fa notare: “Ma i massoni dicono che non c’è alcuna segretezza ma solo riservatezza: sono noti i dirigenti e non gli iscritti. Come succede nei partiti. A questo punto, sostengono, sarebbe incompatibile col PD anche l’Azione cattolica o gli scout…”, risponde serafico: “Credo che tra l’essere iscritto agli scout o all’Azione cattolica e alla massoneria ci siano differenze. Provo difficoltà a paragonarle”.
A parte la prosa indigeribile, Fioroni, sulla incomparabilità di Azione cattolica e Massoneria ha proprio ragione!
Infatti la costituzione dell’Azione cattolica viene approvata e ratificata da Papa Pio IX il 2 maggio 1868 (breve pontificio Dum filii Belial ) e subito tale associazione si mette a disposizione di questo Santo Padre.
Tanto per intenderci e rinfrescare la memoria a tutti gli italiani che la storia non l’hanno studiata o l’hanno studiata male e soprattutto per illuminare i simpatici esponenti della “lobby cattolica” all’interno del PD, Papa Pio IX è l’autore dell’Enciclica Quanta Cura e del Sillabo  (entrambi del 1864), nonché il promotore del Concilio Vaticano I (1870). Orbene, se nel predetto Concilio, con scandalo di molti vescovi, il Papa si cimentò soprattutto ad approvare il principio dell’ “infallibilità pontificia” (il Papa non “sbaglia mai”, quando parla ex cathedra ), nel Sillabo  volle chiarire con fermezza il pensiero della Chiesa da lui presieduta.
E lo fece, affermando come “mostruose e diaboliche dottrine”: l’idea della libertà di coscienza, di religione, di opinione, di parola, di stampa; la democrazia, il liberalismo, il socialismo, la libertà filosofica e scientifica; ogni frutto “perverso” della modernità e ogni rifiuto dell’autorità dispotica (spirituale e temporale) della Chiesa Cattolica…Occorre proseguire?
Negli stessi anni in cui la Massoneria italiana lottava e lavorava per l’Unità d’Italia, per la costruzione di uno Stato moderno e “di diritto”, laico, liberale e democratico; per la libertà di pensiero, di parola e di espressione, per la separazione tra “una libera Chiesa e un libero Stato”, Il Papa e la creatura da lui benedetta, l’Azione cattolica, si battevano per valori anti-unitari, autoritari, anti-democratici, liberticidi.
Quindi ha ragione Fioroni: chi si professa seguace degli ideali e dei principi della Massoneria non può essere comparato con chi si dichiara seguace o simpatizzante di una associazione (l’Azione cattolica) nata con valori e iniziative diametralmente opposte.
Ma adesso i tempi sono cambiati?
Mica tanto: prima i massoni venivano discriminati dagli “sgherri” di papi, re e dittatori, adesso ci pensano  gentilmente i “lobbisti cattolici” del PD…
E a proposito di “lobby cattolica”, non sarà che essa svolge all’interno del principale partito d’opposizione (così come in quelli della maggioranza) una funzione antitetica rispetto all’ “autonomia degli iscritti e dei dirigenti del PD”, visto che: “ la loro azione deve essere orientata al bene di tutti e non a fini e interessi particolari”?
I “lobbisti cattolici” del PD (o di altri partiti), quando si agitano per determinare o difendere alcune scelte politiche e lo fanno in quanto specificamente “cattolici ubbidienti alle gerarchie vaticane” e non in quanto orientati anche  al bene di “cattolici adulti ed emancipati”, cristiani protestanti, ebrei, atei, agnostici o seguaci di altre religioni, davvero sono “autonomi” e non badano a “fini e interessi particolari” (come ad esempio quelli del Vaticano o della Conferenza Episcopale italiana, dell’OPUS DEI, di Comunione e Liberazione o proprio dell’Azione cattolica)?
E la senatrice Paola Binetti, da poco transfuga nell’UDC di Casini, non era ed é membra numeraria dell’OPUS DEI?
L’OPUS DEI, ultra-conservatore, reazionario e “fascistoide” va bene e la Massoneria (con la sua tradizione libertaria e democratica) no?
Eppure, molto spesso l’Onorevole Fioroni ha condiviso (almeno in parte) le posizioni di Paola Binetti e né lui né nessun altro, all’interno del PD, ne ha mai proposto l’espulsione dal partito in ragione della sua appartenenza all’OPUS DEI, associazione cresciuta e maturata nella pseudo-fascista Spagna di Francisco Franco e di certo estranea a quei valori di libertà e democrazia su cui sono state edificate le contemporanee “società aperte”.
Per la Paola Binetti il cosiddetto Codice Etico non andava applicato e invece per i massoni si?
In realtà, dal mio punto di vista, nessun cittadino italiano che appartenga ad un’associazione lecita (e l’OPUS DEI e il Grande Oriente d’Italia lo sono entrambe, nonostante la profonda differenza tra le rispettive ispirazioni: autoritaria, clericale e illiberale la prima, democratica, laica e libertaria la seconda) può essere discriminato in relazione all’appartenenza ad un partito e dunque nei suoi diritti politici, costituzionalmente garantiti.
Dunque non andava né discriminata né espulsa la senatrice Paola Binetti (infatti se ne è andata lei- con vivo rammarico degli altri “cattolici” del partito- impossibilitata a proseguire nel PD la sua crociata integralista e spudoratamente clericale), ma tantomeno potrà essere discriminato, dimissionato o espulso il cittadino Ezio Gabrielli, in ragione della sua solare e dichiarata appartenenza alla Massoneria di Palazzo Giustiniani.
Il cittadino (prima di essere un Fratello massone, si tratta di un cittadino della Repubblica italiana, garantito nei suoi diritti dalla Costituzione e dalle Leggi dello Stato; così come la Paola Binetti o Giuseppe Fioroni e tutti gli altri “lobbisti cattolici” di destra o sinistra dovrebbero ricordare di essere anch’essi cittadini di questa Nazione laica e democratica, tenuti ad osservarne la stessa Costituzione e le stesse Leggi) Ezio Gabrielli, alla fine della scorsa estate, ha affermato di essere massone e anche di essere orgoglioso della sua identità.
Bene, cosa fa il sindaco di Ancona e la maggioranza che lo sostiene: invece di plaudire alla trasparenza e alla lealtà umana e civica di un uomo e un compagno di partito che si dichiara “alla luce del sole”, lo costringe alle dimissioni?
Con la motivazione che “un massone non può essere assessore” (parole del sindaco di Ancona)?
Vergogna! Per l’ignoranza storico-culturale e per il comportamento degno di un gerarca fascista o un funzionario stalinista.
Sanno, il sindaco di Ancona e tutti i “lobbisti cattolici” del PD che, prima dell’avvento del Fascismo, i migliori amministratori locali (Ernesto Nathan, sindaco di Roma, a capo di una giunta di sinistra, su tutti) e i migliori amministratori nazionali (l’elenco è lungo e varrà la pena parlarne in seguito) erano massoni dichiarati e orgogliosi di esserlo, come il cittadino Ezio Gabrielli?
Vergogna!
Vergogna-per l’evidente e spudorata cialtronaggine e ignoranza- al sindaco di Ancona e a tutti i “lobbisti cattolici” del PD, Onorevole Giuseppe Fioroni in testa.
Semmai, a quest’ultimo consiglierei di occuparsi meglio del “suo” territorio viterbese, dove da tempo le maggioranze di centro-destra dilagano, rendendo marginale l’apporto di Viterbo alla vita nazionale del PD.
E al PD nazionale consiglierei di riflettere se Fioroni sia ancora credibile come leader nazionale e locale e se invece, nella provincia di Viterbo, non sia il caso di individuare nuovi dirigenti, più carismatici e credibili, per recuperare consenso e appeal presso la società civile.
Ma tutta questa vicenda, in realtà, non è di così semplice lettura come potrebbe apparire.
Da un lato i soliti “lobbisti cattolici” del PD, orfani della Binetti, che cianciano, strepitano e urlano alla Luna il proprio canto intollerante, discriminatorio, anti-costituzionale, liberticida e antidemocratico; dall’altro qualche “bischero” di provincia che licenzia assessori con “asinina stupidità” (Toscana o Marche, non fa differenza) e massimi dirigenti del PD che fanno “i pesci in barile”, evitando di dire parole nette e prendere una posizione limpida e costituzionalmente onesta sulla vicenda. Ma è davvero così?
Intanto, riflettiamo tutti su una cosa.
Non è che a Giuseppe Fioroni & Company della “lobby cattodem” non piacciano i massoni…tutt’altro!
A loro-come prima di loro a moltissimi esponenti della DEMOCRAZIA CRISTIANA- i massoni e la Massoneria piacciono eccome…Tanto gli piacevano e piacciono che ne hanno sempre ingrossato le fila, con una spiccata preferenza per Logge un po’ speciali, come la P2, ad esempio.
Il loro target ideale è una Massoneria silenziosa, coperta e assai riservata, di cui entrare a far parte nel segreto o con cui segretamente intrattenere rapporti di potere, affari, relazioni.
Ecco quindi che entra in campo una tipica qualità italica, trasversalmente diffusa (a destra come a sinistra) dal Dopoguerra ad oggi: Sua Maestà l’IPOCRISIA…
Il massone buono e “appetibile” è quello che rimane “coperto e occulto”, con cui puoi “intrallazzare” al riparo da sguardi e commenti indiscreti. La Massoneria va più che bene come comitato di relazioni influenti che mirino a rafforzare il potere di appartenenti e soci e/o alleati.
La Massoneria va più che bene, per COSTORO, se si comporta come una “lobby di potere occulto”.
Non va più bene, se ritorna ad essere una “lobby” politico-culturale laica, democratica e libertaria, militante e antitetica rispetto alle “lobbies” cattolico-clericali (conservatrici e reazionarie) che ormai imperversano in tutto il paese: vogliamo iniziare seriamente a parlare di tutte le vicende economico-affaristiche in cui sono coinvolte Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere?
Parliamone pure, ma inizierebbero a farsi male in tanti, temo…
Ecco quindi che se un “pirla di provincia” (è la definizione autoironica di se stesso che ha dato il cittadino Ezio Gabrielli, orgoglioso di essere sia massone che iscritto al PD; come altri sono legittimamente orgogliosi di essere sia azionisti cattolici, ciellini, opusdeisti o semplicemente “cattolici obbedienti alle Gerarchie Vaticane”, che iscritti al medesimo partito di Gabrielli) fa outing  e racconta lealmente della sua identità libero-muratoria, la cosa non piace a molti, troppi.
Innanzitutto non piace a tutti coloro che fanno parte del Grande Oriente d’Italia e stanno in politica (magari a piani molto più alti…) come Ezio Gabrielli, ma non si sognerebbero mai di rivelare la propria affiliazione massonica.
Per costoro “essere massoni” non significa svolgere, a beneficio della collettività (quindi anche dei non massoni), battaglie parlamentari e politiche per la difesa della laicità delle Istituzioni (molto compromessa in Italia), per la  libertà di ricerca scientifica (compromessa), per la difesa dell’istruzione pubblica (compromessa: andate a chiedere all’attuale governo se, fra i “tagli”, vi siano anche quelli ai consistenti contributi che lo Stato passa alle scuole parificate e private a gestione cattolico-confessionale), per la risoluzione dei tanti monopoli e “conflitti d’interessi” tra editoria e imprenditoria, per il riconoscimento di nuovi diritti civili a chi ancora ne è privo, per una effettiva libertà di stampa, etc.
No, per i massoni che amano restare “coperti”, la Massoneria è effettivamente una Consorteria di potere da utilizzare per i propri affari, le proprie relazioni e il proprio particulare, fottendosene allegramente dei principi e degli ideali costitutivi della più nobile ed eroica tra le Associazioni che contribuirono alle rivoluzioni democratiche e liberali sette-ottocentesche e, qui in Italia, prima al Risorgimento e poi al processo di Nation-Building, contro ogni ingerenza clericale e reazionaria di stampo vaticano.
Perciò è a costoro, ai “massoni occulti” (ma non ignoti, specie all’orecchio di chi guida le Comunioni massoniche…) che bisognerebbe chiedere conto del proprio “occultamento”, invece che accanirsi con coloro che si dichiarano lealmente come il cittadino (e Fratello) Ezio Gabrielli da Ancona.
A costui va tutta la sincera (a differenza di quella del Gran Maestro Raffi, il cui pronunciamento in merito è strumentale e fra poco spiegherò il perché) solidarietà del sottoscritto e del Gruppo di “Grande Oriente Democratico” di cui mi onoro di far parte.
Così come la mia disistima (e quella di G.O.D.) va al Fratello Guido Maria Destri, ex assessore del Comune di Scarlino in Toscana, se è vero che costui avrebbe portato al proprio sindaco Maurizio Bizzarri una “lettera di messa in sonno” dalla Loggia di Massa Marittima, tanto per “appecoronarsi” alle intimidazioni e alle minacce di espulsione dal PD messa in opera dallo stesso sindaco e dai lobbisti cattolici- ipocriti  neo-inquisitori- che in questi giorni hanno imperversato sui Media.
Che differenza di comportamento tra il cittadino Ezio Gabrielli e il signor Guido Maria Destri.
L’uno si dichiara apertamente e sfida con coraggio le ipocrisie interne al PD (aggiungo io: quanti sono i massoni “non dichiarati”nella Direzione Nazionale del partito? Non ci fate incazzare, perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi…), scrivendo in data 31 maggio 2010 un’ impeccabile Lettera al Comitato di Garanzia del PD (clicca per leggerla); l’altro, colto suo malgrado “con il sorcio in bocca” (qualche delatore ha reso pubblica una foto in cui vestiva il grembiule massonico), si precipita a fare “autocritica”, mostrandosi in questo degno seguace di Stalin, Mao o Togliatti (il quale, peraltro, com’è noto, fu agevolato da ambienti massonici durante la clandestinità della Seconda Guerra Mondiale) piuttosto che moderno esponente -ancorché di modestissimo livello-  di un Partito che si definisce “Democratico”.

Ma non ho ancora spiegato perché, nel titolo di questo Editoriale, mi riferisco a “Finti polveroni”.
In realtà, il recente pseudo-dibattito pubblico su Massoneria e politica era stato inaugurato qualche tempo fa da due onorevoli del PDL: Giorgio Stracquadanio e Giancarlo Lehner.
Chi è Giorgio Clelio Stracquadanio?
Giornalista e politico (classe 1959) manca di poco l’elezione nel Polo delle Libertà nel 1996. Nel 2006 però viene eletto al Senato per Forza Italia e nel 2008 alla Camera per Il Popolo della Libertà.
Editorialista di LIBERO e del TEMPO, nel 2009 fonda il quotidiano telematico IL PREDELLINO, con evidente riferimento all’ammirazione per le prodezze “predelliniane” dell’Onorevole Presidente Silvio Berlusconi.
E’ Consigliere politico del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Maria Stella Gelmini (caspita! complimenti!!!)
L’ineffabile Stracquadanio cosa dichiarava all’intervistatore Klaus Davi sulla Massoneria e soprattutto sulla P2?
Ecco: “La Massoneria è innocua. Non ho mai creduto neanche alla P2. Il sistema Gelli era solo un gioco di millanteria. Ho avuto l’impressione che lui fosse un furbo che fingendo o attribuendosi relazioni si apriva così delle porte per qualche modesto affare. La P2 è stato il primo brand politico giudiziario. Nasce a Milano, inchiesta di Gherardo Colombo, ed è stata la prima scossa che è stata data alla politica, durissima. E’ vero: la Commissione parlamentare Anselmi aveva sentenziato che fosse una lobby segreta. Segreta forse intesa nel senso che allora non esistevano i siti internet. E’ solo un club, un modo di creare relazioni, è la vita…”
Sic!!! Stra-sic!!!!!!
Non mi stupiscono le attuali “gesta” del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, se il Consigliere politico della Ministra è un signore che stra-parla a vanvera e che si dimostra molto più ignorante e disinformato (ma è davvero così?) di quei ragazzi che all’Università studiano la storia d’Italia degli ultimi trent’anni.
Se dall’ultra berlusconiano Stracquadanio passiamo ad un altro berlusconiano “di ferro”, l’Onorevole Giancarlo Lehner, il quadro complessivo di tutto “il finto polverone” comincia a rischiararsi di nuova luce.
Lehner, anch’egli giornalista e politico, eletto nel 2008 come deputato della Campania nelle file del Popolo della Libertà, il 16 maggio 2010 fa uno strano intervento in aperto favore personale di Gustavo Raffi, all’indomani dell’uscita degli articoli su Panorama e sul Corriere della Sera (vedi la sezione di questo Sito DOCUMENTI, dove entrambi i servizi sono riportati):

“Visto che continuano le demonizzazioni gratuite della massoneria, alla quale si deve, fra gli altri meriti, l’Unità d’Italia; visto che, come nei regimi totalitari nazi-comunisti (Nda: chissà perché Lehner non dice anche regimi totalitari “fascisti”, dato che il termine “totalitario” nacque proprio a margine del PNF), ogni crisi sociale, economica e morale viene attribuita al capro espiatorio massonico, per solidarietà, memoria storica, cultura laica e rispetto della verità, chiedo ufficialmente al gran maestro Gustavo Raffi di voler esaminare la possibilità di una mia iscrizione al Grande Oriente d’Italia”.

Immediatamente, il Gran Maestro Gustavo Raffi dà pubblicità dell’intervento dell’ultra berlusconiano Giancarlo Lehner, collocandolo lo stesso 16 maggio in bella vista sul sito ufficiale del G.O.I. (vedi www.grandeoriente.it) e il successivo 20 maggio sul Bollettino d’informazione massonica “Erasmo News”.
CUI PRODEST  tutto ciò, dalle ineffabili e apparentemente candide (di un candore molto ignorante oppure molto sospetto) esternazioni del berlusconiano Onorevole Stracquadanio a quelle militanti e apologetiche dell’Onorevole Lehner , alla vicenda che vede coinvolto il Partito Democratico e i massoni al suo interno che fanno outing o che comunque vengono “scoperti”?
E perché mai, da un bel po’ di tempo a questa parte, il Gran Maestro Gustavo Raffi si guarda bene dall’affermare che il suo cuore o quello del Grande Oriente d’Italia batte “a sinistra”, come invece ha spesso dichiarato in passato?
E come mai corrono sempre più insistenti le voci di un’ascesa di “filo-berlusconiani” o “neo-berlusconiani”(anche insospettabili, per provenienza) tra i personaggi più vicini a Raffi, sia dentro che fuori Palazzo Giustiniani?
Domande a cui prima o poi bisognerà dare risposta, credo.
D’altra parte, per cominciare a dare risposta al CUI PRODEST  relativo ai “polveroni fasulli” di questi giorni, una cosa è innegabile. Se vi fosse qualche Neo Gran Burattinaio che avesse voluto esaltare la “liberalità e tolleranza” dell’ambiente berlusconiano rispetto alla Massoneria del G.O.I. e viceversa la condotta anti-democratica, liberticida e intollerante del PD rispetto ai liberi muratori (gentilmente offerta dai “lobbisti cattolici” del Partito), ebbene costui sarebbe pienamente riuscito nell’intento.
Meglio ancora, centrato l’obiettivo primario di ri-orientare le simpatie politiche degli aderenti a Palazzo Giustiniani, avrebbe anche ostentato l’assoluta trasversalità dell’appeal massonico tra le forze politiche di destra e sinistra.
Di più, “alla fine della giostra” avrebbe dato un chiaro messaggio (come del resto amava fare il Fratello Licio Gelli): è meglio non fare outing, non dichiarare pubblicamente e lealmente la propria adesione concreta ai principi e agli ideali della Massoneria. E’ meglio rimanere “coperti e segreti”, così nessuno vi darà noie o espulsioni. Certo, il “povero pirla” Fr. Ezio Gabrielli riceverà qualche pubblico encomio, qualche fanfara e l’onore delle armi, ma ai più arriverà il segnale in codice: per le finalità che i “vertici” si propongono va bene la Retorica risorgimentale, condita di qualche convegno e melanconico seminario, ma di battaglie vere, civili e meta-politiche, con i Fratelli che si dichiarano in Parlamento e in Piazza, nemmeno a parlarne.
Altrimenti come si fanno gli “inciuci”? E come si puntella il “regime”, la “casta” e le “cricche”?
Certo non con i massoni leali e retti come il Fratello Gabrielli.
Chissà se, fra quei dirigenti onesti e in buona fede del PD che siedono nel Comitato di Garanzia presieduto dall’Onorevole Luigi Berlinguer, vi sia qualcuno che si è accorto dei “finti polveroni”, del “gioco delle parti” e del tentativo di far fare al principale partito d’opposizione una pessima figura non soltanto presso tutti gli italiani (massoni e profani) di sensibilità laica, democratica e libertaria, ma anche e soprattutto presso gli alleati occidentali, primi fra tutti gli Stati Uniti di Barack Obama...

Infine, qualche Neo Gran Burattinaio in vena di “gonfiare i muscoli”, mostrando la trasversalità capillare delle proprie aderenze, avrebbe potuto anche voler mandare qualche segnale a quei Magistrati che, dovendo prendere qualche decisione importante, una volta vista l’esibizione di Potenza trasversale, potrebbero aver perso il coraggio e la convinzione nell’applicare con rigore la Giustizia.
Giustizia che ormai si applica soltanto per i poveri cristi, i “quisque de populo”, quelli che non hanno “santi in Paradiso” e schiere infinite di legali pronti a tutelarli.

Sat Prata biberunt.

Gioele Magaldi.

 

 

 

 

 

 

 

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