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Massoneria di Popolo (Parte I)

di Gioele Magaldi

 

 

 

 

Adesso, a partire dai prossimi giorni, tutti Noi, sia quelli che sono impegnati esclusivamente in “Grande Oriente Democratico” (vedi www.grandeoriente-democratico.com ) sia coloro che contribuiscono anche all’espansione delle idee di “Democrazia Radical Popolare” (vedi www.democraziaradicalpopolare.it ) incalzeranno sempre di più - tanto in pubblico che in privato - questa decadente società civile nostrana, in modo da propiziare l’avvento non più rinviabile di un Nuovo Risorgimento italiano.
Le ormai attesissime 10 Serie di Proposte per il Governo dell’Italia dal 2011 in poi,  da Democrazia Radical Popolare al Nuovo Centro-Sinistra (da costruire sulle ceneri del Vecchio) sono talmente entrate a far parte dell’immaginario collettivo degli osservatori politici più accorti che, nelle ultime ore, non pochi cittadini ci hanno segnalato una frase detta da Pier Luigi Bersani ieri sera (5 maggio 2011) ad ANNOZERO: “10 sottotitoli di riforme come programma del PD…”.
Il buon Bersani è un attento lettore di “Democrazia Radical Popolare”?
Non saprei. Domandatelo a lui.
Di certo, dopo il faticoso lavorio che tanti esperti di DRP hanno fatto (coinvolgendo anche diversi esponenti “illuminati” del PD…) non è così strano che il tema di un “decalogo” di proposte vincenti per costituire un’alternativa politica seria entri a far parte ufficiale delle argomentazioni del Segretario del principale partito d’opposizione.
Indubbiamente, però, le  10 Serie di Proposte per il Governo dell’Italia dal 2011 in poi,  da Democrazia Radical Popolare al Nuovo Centro-Sinistra (da costruire sulle ceneri del Vecchio) saranno precise, ardite, dirette, risolutive e perfettamente comprensibili al vaglio critico del corpo elettorale.
Mi auguro che Bersani e gli altri leaders dell’attuale, caotica e confusa, area di centro-sinistra, si affrettino a recepirne concretamente lo spirito e la lettera.
Ma in questo articolo non intendo parlare quale esponente di DRP, quanto piuttosto come umile lavoratore della vigna del Grande Architetto.
Vorrei cioè definitivamente proporre l’idea che è alla base di circa un anno di esternazioni pubbliche (e opere efficaci maturate con più discrezione ) da parte del Movimento massonico d’opinione “Grande Oriente Democratico”.
In Italia, in Europa e nel Mondo, in società che sono e saranno sempre di più multi-etniche, multi-religiose, multi-culturali, c’è bisogno di un grande sforzo di auto-rigenerazione della Libera Muratoria.
Un’ elite di veri iniziati, se è tale, adotta verso le concittadine e i concittadini non-iniziati un atteggiamento tutt’altro che elitario.
Una Massoneria che voglia recitare, nel XXI° secolo appena cominciato, lo stesso ruolo da protagonista che ha recitato negli ultimi trecento anni, deve saper adattare il suo spirito meta-temporale a strumentazioni e filosofie comunicative pienamente calate nella contemporaneità.
E’ sommamente sciocco proteggersi con mille schermi e paraventi, tanto più quando le correnti più vitali e forti della Massoneria euro-atlantica stanno operando con grande verve per una trasformazione politica del cosiddetto “terzo mondo”, i cui effetti saranno epocali e senza precedenti.
E chi vuol capire capisca.
Ma se altrove, in lidi esotici, la Libera Muratoria può abilmente coadiuvare istanze dirompenti e rivoluzionarie che cambieranno in pochi anni lo scenario geo-politico internazionale, in Occidente e in questa estrema periferia occidentale che è l’Italia (destinata un giorno, speriamo, ad acquisire ben altro rilievo strategico ed autorevolezza, del tutto impossibili finché regna il Fratello di Arcore…), la Corporazione latomistica deve divenire “Massoneria di Popolo”.
Che significa?
Significa che, invece di abbassare lo standard spirituale richiesto per ammettere nuovi iniziati, i Liberi Muratori devono farsi conoscere e riconoscere meglio, operando lealmente e alla luce del sole, in mezzo alla gente comune, per elevare il tono etico, civile e filosofico di tutte le comunità locali di cui sono parte.
Una Loggia e un Tempio per ogni quartiere di ogni grande città: tutte capillarmente sparse sul territorio, oltre che capaci di riunirsi collegialmente in sedi comuni.
Logge nei piccoli centri che siano meno inclini alla consorteria notabilare e più impegnate a farsi garanti e portavoci di istanze dal basso, popolari, in difesa degli umili e degli oppressi dall’ingiustizia sociale.
Una costante e davvero autorevole (altro che Raffi e Compagni di merende…) dialettica trasparente con le Istituzioni, rammentando che la stessa natura laica, unitaria, libera e democratica della Nazione italiana deve moltissimo all’Opera di massoni morti sventolando il tricolore contro la reazione conservatrice clericale prima e contro la barbarienazi-fascista dopo.
Massoneria di Popolo, Parte I…
Seguiranno altre puntate e altri ragionamenti.
Ma è un ulteriore (perché molto è già stato fatto…) programma di azioni concrete, davanti e dietro le quinte, cui questo articolo dà ufficialmente inizio.
Secondo lo spirito già preannunciato mesi fa in Editoriale del 23 settembre 2010 "Massoneria, Politica e il Grande Oriente Democratico".

GIOELE MAGALDI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com