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Editoriale del 23 settembre 2010
di Gioele Magaldi

“Massoneria, Politica e il Grande Oriente Democratico”

 

 

 

Nonostante tutti gli sforzi pedagogici e divulgativi del Movimento che ho contribuito a fondare (G.O.D.), pare che alcuni settori-alquanto minoritari numericamente, in verità- della Massoneria italiana di Palazzo Giustiniani mantengano una pervicace abitudine a non voler capire che l’era della Libera Muratoria  fondata in modo acritico e dogmatico sui Landmarks del Reverendo Anderson (risalenti agli anni Venti del XVIII secolo e certo non un testo sacro vergato a lettere di fuoco dalla mano del Grande Architetto… ) sta irrimediabilmente terminando e decadendo, anche formalmente.
Anche formalmente perché, nella sostanza, quei Landmarks erano già diventati anacronistici pochi decenni dopo la loro formulazione, venendo tranquillamente e clamorosamente disattesi.
Mi riferisco soprattutto ad uno dei Landmarks , la presunta violazione del quale è oggetto di patetica, subdola e strumentale contestazione da parte di alcuni che, fino all’altro ieri, hanno tratto qualche vantaggio e visibilità da parte di Grande Oriente Democratico.
Si tratta del principio che, nella percezione fintamente ingenua di alcuni sedicenti iniziati, vieterebbe ai Gruppi e/o alle Comunioni massoniche di occuparsi direttamente di politica (e di religione).
In realtà, la formulazione originaria di Anderson è la seguente: “…né ripicche o questioni personali possono essere introdotte entro la porta della Loggia, ancor meno qualsiasi questione inerente la Religione o le Nazioni o la politica dello stato, noi essendo soltanto, come Muratori, della summenzionata Religione Universale; noi siamo inoltre di tutte le Nazioni, Lingue, Discendenze e Idiomi e siamo avversi a tutte le politiche, come a quanto non ha mai portato al benessere della Loggia né potrebbe portarlo mai…”. E la sua contemporanea ricezione, come punto VII de I Principi Fondamentali per i Riconoscimenti  di regolarità massonica da parte del G.O.I. recita così: “Fermo restando il diritto dell’individuo di mantenere le proprie opinioni riguardo gli affari pubblici o la religione, un membro non può discutere od esprimere le sue opinioni su questioni teologiche o politiche in Loggia”.
Quindi, sia nella formulazione bizzarra delle Costituzioni andersoniane (il cui impianto complessivo è irrimediabilmente datato e con tutta evidenza superato, nei fatti, da secoli di gesta massoniche ispirate a principi ben più audaci e rivoluzionari) sia in quella più sobria delle Costituzioni di Palazzo Giustiniani, il vero divieto riguarderebbe ciò che deve o non deve avvenire entro lo spazio particolare (e ritualmente condizionato) delle riunioni di Loggia all’interno dei templi massonici.
E con questo spirito, tutto sommato, questo landmark potrebbe anche essere conservato: cioè non ha senso, per dei Fratelli Massoni che tentano di trovare armonia spirituale ed etica tra complessioni, opinioni e appartenenze politico-partitiche o confessionali diverse, mettersi a discutere e/o litigare su questioni teologico-religiose o problemi di faziosità politica spicciola.
Non solo. Anche fuori dalle riunioni rituali di Loggia, una Comunione massonica può assumere collettivamente posizioni di simpatia e schierarsi a favore di questo o quel Partito Politico? Anche dopo circa tre secoli il “superatissimo” Anderson,  personalmente ritengo che la risposta doverosa sia un sonoro “NO!”.
Altra questione è se la Libera Muratoria debba occuparsi di Politica in senso alto e nobile (potremmo dire: “Meta-Politica”), cioè della vita della Polis, degli interessi di quella Umanità, per il cui Bene ogni Massone autentico giura di sacrificare beni, reputazione e la sua stessa sicurezza personale (spesso a chiacchiere, ma questo è un altro discorso…).
Ebbene, in questo caso, non è Gioele Magaldi a sostenere che qualunque negazione di questo diritto-dovere della Massoneria in quanto tale ad intervenire in Politica (in senso alto) è una fesseria (checché ne dicano Anderson o i suoi cattivi interpreti): no, in questo caso ci hanno pensato direttamente i liberi muratori degli ultimi due secoli e mezzo a farsi beffe di qualsiasi pretesa astensionistica e “neutrale” rispetto alle grandi questioni pubbliche della modernità e della contemporaneità.
Se davvero l’astensione dal coinvolgimento nei grandi eventi politici delle Nazioni rientra tra i Landmarks tracciati nelle Costituzioni andersoniane, questo principio fu allegramente irriso e superato dai Fratelli americani, già negli anni Settanta e Ottanta del ‘700. Fratelli americani che si combatterono innanzitutto l’uno con l’altro. Gli uni, i Fratelli più conservatori e reazionari, a fianco dell’Inghilterra e della corona britannica, gli altri, i Fratelli più progressisti, democratici e liberali, in difesa dell’autonomia di quella patria che sarebbe diventata la prima Repubblica Massonica al mondo: gli Stati Uniti d’America.
E questa divisione conflittuale tra Massoni si ripeté pochi anni dopo con la Rivoluzione Francese, che vide da una parte i Muratori reazionari e tradizionalisti alla Joseph de Maistre difendere il legittimismo monarchico e un’idea di Massoneria come Società Iniziatica gerarchica ed elitaria, dall’altra i Muratori davvero liberali e progressisti alla Condorcet, La Fayette, Sieyès, Brissot e moltissimi altri (peraltro lontani dagli eccessi autoritari e terroristici del tardo giacobinismo, di cui furono a vario titolo vittime) combattere per la cancellazione dell’Ancien Régime e per una società fondata sui valori di Libertà, Fratellanza, Uguaglianza.
Combattere e vincere. Fino alla sacrosanta Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789) e alla complementare Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina (1791) di quella straordinaria rivoluzionaria liberale, democratica, anti-schiavista e femminista che fu Olympe de Gouges (1748-1793), grande amica di massoni e girondini e, forse, anch’essa “iniziata” ai misteri latomistici.
Tutti costoro sapevano bene di non lottare a titolo personale, come singoli uomini e/o liberi muratori isolati gli uni dagli altri: no, essi lottavano nella società e nella politica anzitutto per affermare un’idea collettiva e precisa di Massoneria e di Umanità.
Nei secoli successivi al XVIII, il conflitto “interno” tra i sostenitori di un’identità massonica fondata su principi elitari, gerarchici, tradizionalisti, aristocratici e auto-referenziali e gli alfieri di una declinazione libertaria, egalitaria, democratica e civilmente impegnata della Libera Muratoria ha sempre visto vittoriosi questi ultimi; realizzatori-attraverso le variegate società segrete del XIX secolo da essi controllate, come ad es. la Carboneria- di molteplici riforme e rivoluzioni politiche, in tutta Europa.
Non senza gravi e sanguinose lacerazioni, necessarie, dopotutto, per partorire le stesse società contemporanee fondate sulla libertà spirituale e materiale e sullo “stato di diritto”.
Alla luce di questi fatti storici incontrovertibili, viene da domandarsi con quale legittimità alcuni sedicenti “iniziati” del Grande Oriente d’Italia contestino-al sottoscritto e a chiunque altro, in quanto massone- la licenza di occuparsi di cose che attengano alla vita della Polis italiana, alle sue dinamiche sociali più importanti.
Non di licenza si tratta, infatti, ma di una necessità storica e di un preciso dovere, conseguente al giuramento inziatico di “lavorare per il Bene dell’Umanità e alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo”.
Chissà cosa penserebbero i tanti deputati, senatori, ministri e primi ministri massoni italiani del periodo post-unitario (dal 1861 al Primo Dopoguerra)- tutta gente che faceva poco mistero della propria appartenenza libero-muratoria- delle patetiche fisime di coloro che invocano una cifra “isolazionista e auto-referenziale” del Grande Oriente d’Italia, vagheggiandone la trasformazione in un’Ordine di (presunti) Sapienti distaccati dal Mondo e disinteressati alle vicende politiche della Nazione.
Chissà cosa penserebbero di questi Farisei  (formalmente distaccati dal frastuono del Secolo, ma molto attenti al tintinnio dei metalli, specie di quelli preziosi…) il Gran Maestro Fratello Giuseppe Garibaldi e tutti quei Fratelli garibaldini, mazziniani e “cavouriani” che coniugavano armoniosamente interessi e percorsi esoterici individuali con azioni collettive in servizio della Patria; “Patria-Polis” italiana che essi stessi riuscirono a far “risorgere”(anche spiritualmente) e a unificare dopo secoli di dominazione straniera e asservimento al potere temporale della Chiesa.
Secondo me penserebbero male, molto male, di tutto questo chiacchiericcio pretestuoso, vile e anacronistico.
Così come penserebbero male di tutti coloro (Fratello Gustavo Raffi in testa) che si illudono di emulare grandi italiani come Cavour, Mazzini e Garibaldi, limitandosi a celebrarne il nome con qualche statua di bronzo e qualche barboso convegno.

Esaurite le premesse generali, veniamo ad alcuni eventi particolari delle ultime settimane, per fare un po’ di chiarezza.
Com’era prevedibile, poco dopo la pubblicazione della Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010, dall’interno del Grande Oriente d’Italia si sono mosse alcune “quinte colonne” del suddetto Fratello. Quinte colonne che imperversano non soltanto tra i diretti sostenitori dell’attuale Gran Maestro, ma anche tra le fila di alcuni sedicenti “oppositori”. E qualcuno, magari, si annida anche tra coloro che, in qualche regione italiana, hanno fatto finta di operare per il “cambiamento”, accanto ai simpatizzanti di Grande Oriente Democratico. Dai Fratelli “berlusconiani” sono partite critiche subdole al sottoscritto (perché nemmeno si è avuto il coraggio di mostrarsi a viso aperto…in perfetto stile da quacquaracquà…) che alcuni amici hanno avuto la cortesia di illustrarmi. In sintesi: mi si accuserebbe (e con me la Dirigenza di Grande Oriente Democratico) di aver espresso un’indebita condanna del Berlusconi politico e un’altrettanto indebita propensione per questo o quell’esponente politico del Centro-Sinistra.
Ad accuse oblique, malferme e formulate con stile ambiguo e vile, cercherò di rispondere con l’onestà intellettuale che mi sforzo di praticare quotidianamente.

  1. Grande Oriente Democratico è un Movimento che accoglie le adesioni di massoni che, nella vita civile, votano sia per la sinistra che per il centro o la destra dell’arco istituzionale democratico. Non potrebbe essere altrimenti: G.O.D. non è e non vuole essere un Partito Politico. Semmai, questo Movimento si propone di riformare/rivoluzionare le strutture e il (mal) funzionamento interno della più importante Comunione massonica italiana, così come di promuoverne un’azione civile e Meta-Politica, alla luce del sole , nell’ambito delle grandi questioni politiche, sociali e culturali del nostro Paese.
  2. Al contrario di quello che opinano alcuni Fratelli dal pensiero confuso e anti-storico, è perfettamente nella Tradizione del Grande Oriente d’Italia (si vedano i conflitti parlamentari dei decenni post-unitari, fino all’avvento del regime fascista) intervenire in sede di dibattito politico, onde affermare energicamente (in termini trasversali agli schieramenti partitici) la traduzione in provvedimenti legislativi di determinati principi e ideali cari alla Libera Muratoria e ritenuti utili per l’intera collettività, locale o nazionale. L’importante, per una Massoneria liberale e democratica, è che tale opera di leale e trasparente lobbying  avvenga sotto il controllo e la vigilanza dell’opinione pubblica e non all’ombra di inconfessabili spartizioni di potere tra centri decisionali occulti, elitari e oligarchici.
  3. Proprio in conformità ai due punti precedenti, in ogni lettera aperta, intervista o editoriale, il sottoscritto ha sempre tenuto a precisare che, in quanto Massone e Leader  di Grande Oriente Democratico, si sarebbe limitato a porre questioni di “interesse generale” e “meta-politico” (super-partes, cioè “sopra e al di là delle divisioni partitiche”) ad esclusiva salvaguardia degli istituti tipici delle democrazie liberali e degli “stati di diritto”. E se qualche protagonista della vita politica italiana mi fosse sembrato voler tentare un’ “eversione” degli ordinamenti della Costituzione repubblicana (così come Gustavo Raffi ha violato la Costituzione del G.O.I. con il suo gravissimo “Golpe” del 2009) avrei agito in difesa di quelle Leggi abusate o aggirate, con determinazione e senza remora alcuna. Orbene, a Noi di Grande Oriente Democratico è sembrato e sembra che il Fratello Silvio Berlusconi-nella sua triplice qualità di Presidente del Consiglio, di Presidente del principale Partito italiano, di Semi-Monopolista del potere mediatico nazionale- abbia da tempo messo in piedi un “regime autoritario di fatto” che poco ha da invidiare ad altri illiberali e dispotici sistemi di potere, fioriti nel secolo XX e fiorenti (in versione aggiornata) tuttora, specie presso “statisti” molto vicini al “Piccolo Cesare” nostrano. E al di là delle analisi complessive sul “regime berlusconiano”, ci è apparso lampante che-specie negli ultimi mesi- il Fratello Berlusconi abbia tentato un ulteriore salto di qualità in favore del suo Potere (già così onnipervasivo): vedi le leggi ad aziendam per non far pagare ad una sua azienda (la Mondadori) le tasse che tutti gli altri italiani pagano; vedi le leggi ad personam per non affrontare quei tribunali che tutti gli italiani sotto processo sono tenuti ad affrontare; vedi la feroce repressione del dissenso interno alla PDL, con conseguente espulsione degli “spiriti critici e liberi” (mirabile analogia con la prassi e la teoria dei Fratelli Raffi e Abramo all’interno del G.O.I.); vedi il tentativo di defenestrare dalla RAI i giornalisti e i programmi che non siano appecoronati al Magistero del Maestro Illuminato di Arcore; vedi il tentativo di far promulgare dal Parlamento una legge lesiva della libertà di espressione, stampa e informazione (il cosiddetto DDL “sulle intercettazioni”, distruttivo anche per il corretto funzionamento di alcune indagini giudiziarie); e così via…Dunque, in questa pubblica denuncia dell’inaccettabile condotta del Fratello Silvio, non c’è alcuna deriva partitica o faziosa: semmai c’è la stessa ferma condanna di tutti quei comportamenti illiberali, dispotici, autoritari, anti-democratici e manipolatori che, da tempo, Grande Oriente Democratico va contestando al Gran Maestro Gustavo Raffi e alla sua Giunta, in relazione all’amministrazione interna della Massoneria di Palazzo Giustiniani. Mettiamola in questi termini: per coloro che aderiscono autenticamente a Grande Oriente Democratico, tutte le posizioni politiche democratiche e liberali sono rispettabili (da sinistra a destra, passando per il centro): ma, in questa prospettiva, l’ultima stagione del “berlusconismo” non ci sembra appartenere alla tradizione occidentale dei sistemi pluralisti, anti-monopolisti, fondati sulla separazione dei poteri, sulla piena sovranità dei rappresentanti del popolo, sulla tolleranza del dissenso, sulla legalità e sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il rapporto carismatico che legherebbe il “Capo” ad un non meglio precisato “popolo” (manipolato quotidianamente attraverso il controllo pubblico e privato dei più importanti mezzi d’informazione di massa) ci sembra assai più analogo-mutatis mutandis- a certe esperienze autoritarie e dispotiche che credevamo non appartenessero più all’orizzonte della politica italiana. Se fosse vivo il Fratello Giuseppe Garibaldi, che farebbe? Starebbe muto e sordo, inattivo e rassegnato, lasciando andare la Nazione allo sfascio istituzionale? Non credo proprio.
  4. Certo, in margine a pronunciamenti pubblici contro la deriva illiberale e “fascistoide” del Fratello Berlusconi, il sottoscritto Gioele Magaldi ha ufficializzato alcune sue private  simpatie politiche; ma ha sempre tenuto a farlo, distinguendo ciò che affermava in quanto Massone e Leader di un Movimento massonico (meta-politico e meta-partitico) da ciò che suggeriva o concludeva in quanto cittadino italiano con tutto il diritto di prendere posizioni “di parte”. Bisogna saper distinguere e ascoltare con attenzione ciò che gli altri dicono, almeno quando si è in buona fede. Se poi, invece, si è in mala fede, allora il discorso cambia. E a coloro che fossero in mala o incerta fede, all’interno del G.O.I., vorrei spiegare alcuni concetti brevi e facili da metabolizzare. A) Inutile illudersi di poter affrontare e sconfiggere su scala nazionale il regime raffiano, sfruttando Grande Oriente Democratico di sera, ma di giorno prendendone le distanze, magari per trattare con il Vertice e poter ottenere presto o tardi qualche prebenda o gratificazione personale… O, peggio ancora, con il segreto proposito di condurre una mera “lotta per le poltrone”: si levi Raffi che mi ci metto Io… Chi la pensa così, e agisce di conseguenza, è meglio che si rassegni a rimanere confinato entro orizzonti localistici, limitati e privi di futuro. Oggi G.O.D., dopo appena 5 mesi e 1/2 di vita, secondo dati approssimativi per difetto, raccoglie più del 30% dei consensi dei massoni votanti di Palazzo Giustiniani. E Noi raccogliamo dati con strumenti abbastanza scientifici e minuziosi di rilevazione…Quanti voti conseguirà G.O.D. (direttamente con una propria Lista o mediante dei candidati di una Coalizione che decidesse di appoggiare) il giorno-vicino o lontano- in cui si andasse a votare per il rinnovo della Giunta nazionale di governo? Tanti, troppi per chiunque si voglia illudere di poter prescindere dai “nuovi scenari” inaugurati da questo Movimento. Noi non consentiremo più né il consueto “mercato dei voti” al dettaglio, né i vergognosi trasformismi degli ultimi anni. E chi può capire capisca. B) Spesso, oltre ai simpatizzanti più o meno palesi, Grande Oriente Democratico può contare su Fratelli che sanno dissimulare molto bene le loro simpatie e aderenze…Quando ci sono riunioni di loggia o riunioni informali di vari gruppi e gruppetti, in tutte le regioni d’Italia, state tranquilli che, seduti accanto a Voi con le orecchie ben aperte, siedono Maestri (insospettabili) che poi corrono a riferirci frasi, situazioni e avvenimenti. Siamo Noi del vertice di G.O.D. che glielo abbiamo chiesto? No, c’è una spontanea disponibilità a tentare di rendersi utili e acquisire benemerenze presso un Movimento che si ritiene sia l’unico davvero in grado di riformare seriamente la più importante Comunione massonica italiana. C) Di più, quando si andrà a votare, Grande Oriente Democratico otterrà non solo il consenso percentuale dei voti che furono della Lista Losano nel 2009 (voto più voto meno), ma anche una buona percentuale dei voti di coloro che optarono per la Lista Di Luca (ce lo attestano le comunicazioni quotidiane che riceviamo da elettori che all’epoca si espressero soprattutto per un “voto utile” a battere Raffi, ma certo non condividevano l’impianto tradizionalista e retrò di quel cartello elettorale) Infine, G.O.D. si candida a raccogliere diversi consensi anche e soprattutto presso Fratelli di area raffiana. O forse sarebbe meglio dire, di ex area raffiana…visto che i delusi e gli amareggiati aumentano quotidianamente e in progressione geometrica…Mi riferisco a tutte quelle brave persone che hanno fatto un grande investimento emotivo nelle tante promesse illusorie dell’ex protetto di Giordano Gamberini. Mi riferisco a tutti coloro che provano raccapriccio per la svolta “moderata, conservatrice e reazionaria” di un Fratello, Raffi, che si era presentato come alfiere di una Primavera di riforme e si è invece rivelato-a quanto pare- come il garante di”relazioni inconfessabili” con altri centri decisionali più o meno “occulti”.
  5. Giova sottolineare che Grande Oriente Democratico nacque come espressione di certi ambienti massonici romani. Oggi non è più così. Fermo restando il nucleo romano, esiste un reticolato di punti di riferimento regionali, provinciali e comunali capillarmente e scientificamente diffusi (senza contare alcune importanti connessioni con ambienti massonici internazionali, preoccupati per l’anomalia del “caso italiano”). Costoro intendono proseguire e perfezionare la loro lotta per riformare dall’interno il Grande Oriente d’Italia. Non pensano minimamente ad alcuna scissione e fanno costante proselitismo; spesso nelle forme riservate e dissimulate che appaiono le sole efficaci dentro un sistema “poliziesco, autoritario e inquisitorio”, come quello imposto da Raffi, Abramo & Company. In fondo, alcuni di questi adepti di Grande Oriente Democratico si sentono simili ai cospiratori carbonari del XIX secolo…Per un Nuovo Risorgimento Massonico. Della forza e della diffusione di queste aderenze, se ne accorgeranno tutti gli eventuali sfidanti di G.O.D. alle prossime elezioni, che avvengano fra tre mesi o fra tre anni.
  6. All’interno del Movimento “Grande Oriente Democratico”convivono armoniosamente Fratelli che votano per il centro-destra, per il centro o per il centro-sinistra. E a prescindere dalle proprie opinioni partitiche o dalle proprie appartenenze religiose, intendono scrivere una pagina memorabile di storia italiana, riformando in modo profondo la struttura del G.O.I. e rendendo la Massoneria nazionale protagonista indiscussa del dibattito etico, culturale e civile del nostro Paese. Lontani da ogni “piduismo” e in omaggio alla tradizione leale, trasparente e democratica che fu propria di innumerevoli patrioti massoni. Stupirà molto sapere che, fra di Noi, accanto a massoni di centro-sinistra o aderenti all’area finiana, ci sono anche “berlusconiani critici”: Fratelli che sognavano davvero la “rivoluzione liberale” o “il partito liberale di massa” di cui il Fratello Silvio prometteva la realizzazione. Perciò, una volta per tutte, occorre dire che non è vero che Grande Oriente Democratico persegua un’azione faziosa a favore del centro-sinistra e pregiudizialmente in danno del Fratello Berlusconi. La verità è che il suddetto Fratello (come, analogamente, ha fatto il Gran Maestro Gustavo Raffi) ha “tradito” gran parte di quelle promesse che gli avevano garantito il consenso di “uomini liberi e di buoni costumi”. Fra 48 ore, quando finalmente la Redazione del Sito di G.O.D. pubblicherà gli aggiornamenti delle Comunicazioni dei lettori/visitatori, non mancherà di stupire la testimonianza di un Gruppo di parlamentari massoni (non solo “giustinianei”, ma appartenenti anche ad altre comunioni massoniche italiane) ex Forza Italia (e attuale PDL) che si dicono pronti a sfiduciare il Fratello Silvio e/o comunque ad arginarne le istanze più marcatamente illiberali e anti-democratiche. Per ora manterremo il riserbo sull’identità di costoro (su loro richiesta e a tutela della loro strategia “carbonara”) ma, di concerto con loro, non escludiamo di convocare in futuro una clamorosa conferenza stampa, per renderne pubbliche e dirompenti le confessioni e le molteplici critiche alla gestione “monarchico-assolutistica” di un partito che non è un partito, ma una vera e propria “corte dei miracoli”.
  7. D’altro canto, su pressante istanza di quei Fratelli di Grande Oriente Democratico che si collocano politicamente nel centro-sinistra (soprattutto area PD); per suggerimento di alcuni ambienti para-massonici della medesima area e per incitamento di alcuni “amici fraterni” europei ed extra-europei, il sottoscritto ha accettato di costituire e coordinare un Movimento esplicitamente politico. Questo Movimento, che già raccoglie in tutta Italia i consensi di diversi cittadini (profani) simpatizzanti per Grande Oriente Democratico e che può contare sull’adesione di diversi massoni del G.O.I. (non solo Fratelli di centro-sinistra ma anche liberi muratori delusi dall’attuale centro-destra- che solo due anni fa hanno votato- e non del tutto convinti dall’alternativa finiana), si prefiggerà il compito-necessario e urgente- di “unire ciò che è sparso” in tutta l’area del riformismo democratico italiano. Non l’ennesimo partito, dunque, ma un Movimento che aiuti innanzitutto a ri-creare un clima di reciproca fiducia tra elettori e dirigenti politici dell’area di centro-sinistra. Un Movimento che possa contribuire a ri-stabilire, su basi solide e non effimere, una comune “narrazione” (per dirla con linguaggio vendoliano) rigeneratrice del tessuto sociale nazionale. Un Movimento che possa favorire l’individuazione di una condivisa e lungimirante strategia per riformare davvero il “sistema Italia”. Basta con il grottesco turn-over  di maggioranze parlamentari e sederi accomodati sulle poltrone del potere italiota: se riusciremo a favorire una futura vittoria elettorale del Centro-Sinistra (anche grazie alle potenzialità border-line di cui può disporre il nostro Movimento, capace di dirottare su una coalizione autenticamente riformatrice anche voti in libera uscita da certo elettorato di centro-destra), la nuova maggioranza dovrà assumersi la responsabilità di trasformare in modo radicale la democrazia italiana, facendone il laboratorio europeo di un’ inedita integrazione fra complessivo sviluppo economico e civile, occasioni di rilancio per la classe media, concrete soluzioni all’emergenza sociale dei ceti più disagiati. Ci vuole un “New Deal” (“Nuovo Corso”). Negli Stati Uniti, dopo la Grande Depressione del 1929, fu il Presidente Massone Franklin Delano Roosevelt a farsi interprete di un “Nuovo Corso”(vincente e risolutivo per l’economia e la società americana). In Italia, sarà forse ora che i massoni, eredi diretti del Padre della Patria Fratello Giuseppe Garibaldi, diano un proprio contributo generoso e non effimero ad un Nuovo Risorgimento del Paese. Il Movimento in questione si chiamerà Democrazia Radical Popolare (D.R.P.) e lavorerà immediatamente per unire tutte le componenti autenticamente socialiste, democratiche, liberali e libertarie della Nazione, stimolando un autentico confronto critico costruttivo tra vari partiti e movimenti. Nelle prossime ore sarà attivato on-line il Sito Ufficiale del Movimento, all’indirizzo: www.democraziaradicalpopolare.it
  8. In definitiva, a partire dai prossimi giorni, si potranno distinguere con precisione le iniziative meta-politiche e massoniche del Movimento “Grande Oriente Democratico” da altre iniziative specificamente politiche del Movimento “Democrazia Radical Popolare”. Tutto ciò, a viso aperto e senza le consuete ipocrisie italiche: è evidente che i due Movimenti sono in qualche modo collegati tra loro (come è stato ampiamente spiegato), ma è altrettanto lampante anche la misura in cui sono realmente distinti.Le Massonerie e i Movimenti massonici (come G.O.D.)- per ciò che attiene ai loro compiti sociali- devono occuparsi di promuovere e salvaguardare le regole comuni (Costituzioni e Leggi) della convivenza democratica e liberale di una collettività, contro tutti coloro che attentano alle garanzie tipiche di uno “stato di diritto”. I Movimenti della società civile (come D.R.P.) possono e devono schierarsi su questo o quel crinale dell'agone politico, senza pregiudizi “tribali o etnologici” e senza odi antropologici, ma combattendo (anche duramente) per quelli che si ritengono gli interessi prioritari di un singolo Paese o dell’ Ecumene internazionale.

P.S. Mi pare di poter osservare che, in occasione dei 140 anni della breccia di Porta Pia, lo scorso XX settembre, il Grande Oriente d’Italia non abbia perso- grazie ai suoi Dirigenti ufficiali- l’ennesima occasione di mostrarsi inadeguato rispetto alla propria tradizione e alle proprie potenzialità. Qualche quotidiano ha parlato di quattro patetiche bandiere (sic) massoniche issate da quattro patetici vecchietti. In realtà, si è trattato di una trentina di persone al seguito del Gran Maestro Raffi e di dieci-quindici in compagnia della rappresentanza massonica romano-laziale. Tutto qui? Non era il caso e l’occasione di imporre la propria presenza ai media nazionali e internazionali ivi radunati, attraverso una mobilitazione massiccia di Fratelli con paramenti e labari massonici ostentati con orgoglio? Ve lo immaginate l’effetto coreografico e scenografico di centinaia (non dico migliaia, come pure sarebbe stato possibile) di massoni che, tra Porta Pia e Campidoglio, si impongono alla pubblica attenzione, invece di lasciare libero campo alle melense e anti-storiche litanie del Cardinal Bertone? Ma, per organizzare qualcosa di simile, sarebbe stato necessario avere come Dirigenti ufficiali uomini della tempra di Adriano Lemmi, Giuseppe Zanardelli, Ernesto Nathan o Leonida Bissolati, non patetici cantori postumi delle glorie altrui. Così, la stessa “base” massonica dovrebbe essere “educata” ad iniziative  simili a quelle di quei Fratelli che combatterono in tutta Italia per l’Unità, insieme al Gran Maestro Garibaldi; mentre invece continua ad imperare il vezzo “piduistico” del nascondimento strutturale, dell’”ombra” preferita alla “luce”, dell’intrallazzo inconfessabile al riparo di occhi indiscreti. Complimenti vivissimi ai soliti noti! E a chi ha perso una buona occasione per differenziarsi dalla mediocrità dei vertici nazionali.

 

Appendice
“De minimis curat Preaetor”

Tanto per smentire i “luoghi comuni”, mi occuperò di qualcosa che diversi miei amici e collaboratori considerano davvero una “quisquilia”, una questione “minima”. Ma nelle “minuzzarie”, secondo il più grande dei filosofi italiani (Giordano Bruno), spesso risiedono insospettabili tesori, incredibili orizzonti di senso, straordinarie possibilità ermeneutiche e pedagogiche.
Per farla breve: lo scorso 26 aprile, tal Luca Bagatin scriveva alla Redazione del Sito G.O.D. pregandola di pubblicare alcuni pensosi contributi relativi a sue proposte per un “Rinnovamento umanista e spirituale dell’Istituzione Libero Muratoria" (vedi Comunicazioni dei lettori/visitatori , alla data del 26 aprile 2010). Con spirito ecumenico e liberale, pubblicammo questi non eccelsi contributi, facendone una benevola recensione e persino riportando il link al Blog di questo volenteroso ragazzo (www.lucabagatin.ilcannocchiale.it ). Il quale, del resto, ben prima di contattarci, a quanto poi ci fu dato sapere, aveva a sua volta creato un link sul suo Blog con Grande Oriente Democratico. Quest’estate, il buon Bagatin inviò personalmente al sottoscritto una richiesta di amicizia su facebook. La richiesta (come quella di altre numerose persone) è rimasta inevasa fino a pochi giorni fa, non avendo avuto materialmente il tempo di controllare il mio profilo su questa piattaforma telematica. Così- forse stizzito per il mancato accoglimento della sua richiesta personale di amicizia- Luca Bagatin pubblica sul suo Blog, in data 12 agosto 2010, un articolo dal titolo: Questionando attorno al Grande Oriente d’Italia ed al “Grande Oriente Democratico” . Nel rimandare gli interessati alla lettura integrale di questo mirabile saggio di intelligenza storico-critica, mi permetto di osservare in merito quanto segue:

  1. Allorché il buon Bagatin dice: “Da qualche tempo mi capita di leggere e sentire il sig. Magaldi sui media nostrani. E di sentirlo parlare, più che di valori massonici ed esoterici, di politica, di Berlusconi, del Gran Maestro del GOI Gustavo Raffi che sarebbe berlusconiano (cosa assai improbabile vista la sua comprovata fede repubblicana mazziniana), eccetera…” , viene da ridere, anzi da sghignazzare. Provo tenerezza nei confronti di questo velleitario e confuso ragazzo, se è in buona fede; compassione e stupore per l’involontaria figura da cortigiano servile (e disonesto intellettualmente) di Raffi & Company, se è in mala fede. Il ragionamento fallace del buon Luca, applicato a due illustri casi del passato, condurrebbe a dire che, ad esempio, Mussolini non poteva essere fascista, perché in passato era stato socialista…e il Ras di Cremona Roberto Farinacci, parimenti, non poteva diventare fascista perché in passato era stato massone e democratico…Ma la risibilità dei sillogismi “bagatiniani” risulta ancora più evidente se li confrontiamo con un esempio (meno illustre) tratto dall’attualità politica italiana degli ultimi giorni. Il Segretario Nazionale del (sedicente) Partito Repubblicano Italiano (di cui Bagatin si proclama membro e seguace) Francesco Nucara, non sta eseguendo (non senza risvolti grotteschi) un compitino politico al servizio del Grande Fratello Silvio Berlusconi? Non è un sedicente repubblicano come Gustavo Raffi, Francesco Nucara? Del resto, la storia dei repubblichini, pardon repubblicani, al servizio degli interessi di Berlusconi si intensifica sin dai tempi di Oscar Mammì, passa per il Gran Maestro repubblicano del G.O.I. Armando Corona (grande amico di Flavio Carboni) e si invera persino nell’adesione altalenante di Giorgio La Malfa. Perché, dunque, dolce Luca, trovi che la (sedicente) comprovata fede repubblicana mazziniana sia un ostacolo a Raffi per intrallazzare con il Fratello Berlusconi? Misteri Teosofici, forse, di cui magari ci fornirai presto la chiave…Oppure più miserabili misteri cortigiani, la cui interpretazione è già sotto gli occhi di tutti?
  2. Bagatin prosegue con le sue esilaranti incursioni in territori a lui sconosciuti (ma almeno un po’ di documentazione storica l’hai studiata, benedetto ragazzo? Un’istruzione regolare l’hai ricevuta? Almeno sei un autodidatta virtuoso o invece, come sospetto, di quel genere immortalato ne La Nausea di Jean-Paul Sartre?) e dice: “Magaldi, che ama esporsi sui media, parla di Berlusconi come del “Fratello Silvio”, quando è stato ampiamente dimostrato anche da un recente saggio del prof. Aldo Mola, che Berlusconi, come molti della P2 di Gelli ( loggia regolare, certo, ma che di massonico aveva poco o nulla) ricevette al suo indirizzo una semplice “tesserina” del GOI senza ricevere alcun rituale massonico e senza alcuna serietà sotto il profilo iniziatico-esoterico. Dunque: Berlusconi non è un massone.”  Ora, lasciando da parte il Fratello Prof. Aldo Mola, che difficilmente avrà potuto dire le corbellerie e le inesattezze che gli attribuisci, nei termini in cui gliele attribuisci, è stranoto a tutti gli studiosi-anche in erba-che si siano occupati del caso P2, che la “versione dei fatti” che fornisci Tu è esattamente quella “auto-assolutoria e minimizzante” che forni lo stesso Fratello Silvio Berlusconi. Rimediandoci per di più, nel 1990, una condanna definitiva per “falsa testimonianza”all’interno dell’inchiesta P2. Condanna i cui effetti furono evitati grazie ad una provvidenziale amnistia… Come invece sa bene qualunque studioso profano della materia (Tu non lo sei, neanche un po’) o qualsiasi Massone addentro alle cose di Palazzo Giustiniani (Tu non sei nemmeno iniziato eppure discetti diffusamente di cose che ignori strutturalmente), Berlusconi fu regolarmente iniziato a Roma dall’Ex Gran Maestro Giordano Gamberini, alla presenza di Licio Gelli, Fabrizio Trecca, Roberto Gervaso ed altri Fratelli (alcuni tuttora viventi) di cui, quando ci farà piacere, elencheremo i nomi e i cognomi…Inoltre, anche dopo lo scandalo di Castiglion Fibocchi (1981), Berlusconi proseguì ininterrottamente (1982-1990) il suo percorso esoterico ed iniziatico alla corte del Gran Maestro (repubblicano come Raffi) Armando Corona, all’interno di un cenacolo ristretto di amici fraterni di cui facevano parte, tra gli altri, lo stesso Berlusconi, Corona, Flavio Carboni, Giuseppe Pisanu e il defunto Francesco Cossiga. Quanto alla serietà sotto il profilo iniziatico-esoterico dell’intinerario massonico del Fratello Silvio da Arcore, in attesa di ricevere ulteriori lumi pubblici dal sottoscritto e/o da altri, Ti rimando- caro Luca- all’analisi architettonica del Mausoleo funebre di Arcore e di Villa La Certosa in Sardegna: quando sarai stato saziato dall’evidenza anche un po’kitsch dei vari simboli astrologici, egiziano-ermetici, alchemici e massonici ivi impiegati, facci un fischio che inizieremo a spiegarti anche altre cose. Infine, è vero che sei giustificato perché sei solo un ragazzo un po’ presuntuoso e “narciso” che si improvvisa tuttologo, invece di mettersi a studiare o a lavorare seriamente, ma debbo ricordarti che l’iniziazione massonica è indelebile: Silvio Berlusconi è un Massone sin dalla seconda metà degli anni Settanta e, anche nei suoi successivi rapporti con massoni italiani e stranieri, non ha avuto necessità di successive iniziazioni. Semmai, dopo anni di “apprendistato” e “compagnonaggio”, il Nostro ha ritenuto di essere abbastanza “Illuminato” e “Venerabile” per celebrare lui stesso qualche “iniziazione fatta in casa” di dubbia regolarità…Ma questa è un’altra storia, di cui si parlerà a tempo debito.
  3. Bagatin, incontenibile nella sua vena cortigiana (verso chi, solo verso Raffi e Berlusconi o anche verso le patetiche ambizioni del Tuo Segretario Nazionale Francesco Nucara, caro Luca?), prosegue: “E poi il signor Magaldi parla…di voler costruire un’Associazione politico-culturale che si proponga come obiettivo una “nuova coalizione di centro-sinistra”. Più che legittimo, per carità. Ma non si confonda la politica con la Massoneria. E non è per nulla simpatico utilizzare il vessillo massonico a scopi politici o personali”. Su tali questioni ritengo di aver dato ampia esplicazione del mio operato, dei miei principi e della mia Weltanschauung  complessiva sopra, nel corso dell’Editoriale di cui queste righe costituiscono l’Appendice.
  4. Ma la “chicca” più gustosa dell’impudente articolo di Bagatin viene offerta alla fine. Pontificando-Lui Profano e anche piuttosto ignorante di cose massoniche- quasi fosse un novello Albert Pike, il buon Luca ci offre dei pensieri davvero illuminanti: “Massoneria italiana che necessiterebbe di un ritorno alle sue origini gnostiche ed esoteriche, mandando del tutto a farsi un bagno le questioni meramente politiche (che francamente hanno, negli ultimi quindici anni, raggiunto il loro livello più basso) e profane”. Eh, già, ti piacerebbe, Caro Luca Bagatin, che di questioni politiche si potessero occupare soltanto grandi statisti “in erba” come Te o il tuo Segretario Nazionale Francesco Nucara…E invece ti toccherà metterti a studiare seriamente la storia moderna e contemporanea per scoprire che, dalla Rivoluzione Americana a quella Francese, dal Risorgimento italiano alle battaglie per una sempre maggiore democratizzazione delle società occidentali, dalla guerra vittoriosa contro il Nazi-Fascismo alla Costituzione dell’O.N.U. e alla Dichiarazione universale dei diritti umani del 10 dicembre 1948, i Massoni si sono sempre occupati di Politica. E meno male per il genere umano! Ritengo, quindi. che se il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Fratello Giuseppe Garibaldi fosse vivo, commenterebbe le tue insolenti e inconsistenti proposte per il futuro della Libera Muratoria italiana rifilandoti un bel calcio tra le p….E quanto alle “origini gnostiche ed esoteriche” della Massoneria italiana, stai tranquillo, queste tradizioni (di cui spero tu abbia almeno qualche nozione vaga, magari un po’ più precisa di quelle dimostrate a proposito della P2 e del Fratello Berlusconi) sono state sempre coltivate dai Fratelli nostrani e sempre lo saranno. Un grande cultore di esse era, ad esempio, il Gran Maestro Giordano Gamberini che iniziò nella P2 sia il Fratello Silvio, sia tanti altri famosi personaggi dell’establishment  italiota.
  5. In sede di conclusione di questa lunga Appendice, vorrei chiedermi, chiedere ai miei lettori e chiedere a Te, Caro Luca Bagatin, chi sei tu, effettivamente? Come la pensi davvero? Sarebbe davvero triste se tu fossi solo un ragazzo un po’ narciso e superficiale (seppur con qualche vivacità culturale ammirevole che ti riconosco volentieri, visto che ho trovato alcuni articoli e recensioni interessanti, specie per un dilettante) che un giorno, per gratificare un ego un po’ inquieto, ha messo su un Blog “a proprio nome” in cui pretende di parlare dell’”Universo Mondo”. Per scrivere, parlare e agire in modo autentico, mio caro ragazzo, occorre anzitutto l’umiltà di mettersi in discussione nei propri limiti, di riconoscere la propria ignoranza, di sforzarsi di colmarla nella sostanza, senza fingere di sapere cose che si ignorano bellamente e senza vivere di miserabili “apparenze”. Sei ancora in tempo per crescere, sia come uomo che come “opinionista” ma, ti prego, abbandona la presunzione fatua e grottesca di fare il “tuttologo”: rischieresti di mostrarti ridicolo di fronte a chi ha un minimo di discernimento per riconoscere le cialtronate e troveresti seguito e un minimo di attenzioni solo da parte di chi è ancora più ignorante e superficiale di te. A questo proposito, non posso tacere che, navigando sul tuo Blog (www.lucabagatin.ilcannocchiale.it), ci si imbatte persino in una riabilitazione postuma della Loggia P2 e dello stesso Licio Gelli (mascherata da recensione di un libro di Aldo Mola). Per carità, “tutto si tiene”, ma almeno consultati con i tuoi Capi-Mandanti: non sono sicuro, ad esempio, che Francesco Nucara, Gustavo Raffi e Silvio Berlusconi sarebbero lieti di vedersi “smascherati” così nel doppio filo che li legherebbe al “piduismo” di ieri e di oggi, attraverso gli indecenti revisionismi di cui ti sei reso artefice. E come tacere della celebrazione del “golpista” confesso Edgardo Sogno? Al di là del fatto che, nel caso del Fratello P2 Edgardo Sogno, si ha a che fare con un personaggio avventuroso non privo di un certo fascino personale e persino di qualche guizzo di intelligente anti-conformismo, non è che la storia (di uomini e fatti) si possa mistificare oltre un certo limite. Come certo ricordi, concludevi un recente scambio di messaggi su facebook con il sottoscritto così: “Mi chiedo, perdonami, se tu abbia veramente letto quel che ho detto di Sogno e, se è così, ove ho esaltato il suo essere monarchico. Se proprio vogliamo entrare nel discorso potrei purtuttavia dire , da repubblicano, che la monarchia costituzionale sarebbe ad ogni modo preferibile al comunismo. Perché, mentre la prima vive nelle libertà, il secondo le nega. E personalmente potrò essere ignorante quanto vuoi, ma preferisco la libertà alla dittatura o all’autoritarismo e persino-parafrasando Pacciardi- le messe cantate alle messe al muro, Ciao.”  Allora, invitiamo i lettori a cercare nel Tuo Blog i riferimenti a Sogno. Si scoprirà che costui viene celebrato e “ricordato” insieme a personaggi come Randolfo Pacciardi e Mario Pannunzio. Di Mario Pannunzio (1910-1968), personalmente, non potrei dire che bene: si tratta di un grande intellettuale italiano, il cui pensiero e la cui vita possono costituire un ottimo esempio da emulare per tutti coloro che si riconoscono nel liberalismo di sinistra (non il tuo “liberalismo”, dunque, che mi sembra oscillare incoerentemente tra la Corte berlusconiana, Francesco Nucara e qualche timido approccio verso Futuro e Libertà, dove, comunque, non so quanto sarebbe accolta con gioia l’adesione di un Cantore del Piduismo…) Sul Fratello Massone Randolfo Pacciardi (1899-1991) coinvolto, in anni senili, nelle stesse trame golpiste di Edgardo Sogno (evidentemente i repubblicani, invecchiando, peggiorano sensibilmente…), il giudizio mi sembra più controverso. Non posso non ascrivergli a merito il convinto antifascismo giovanile e della maturità e l’eroica guida del Battaglione italiano “Garibaldi” nella guerra civile spagnola (1936-39) fino al 1937. Pacciardi combatté valorosamente contro le truppe “fascio-franchiste” e lasciò la Brigata Garibaldi quando questa, ormai sotto il controllo comunista, decise azioni di rappresaglia contro gli anarchici, azioni a cui il democratico Pacciardi non volle abbassarsi. Onore a Lui, anche se in anni senili perse molto della sua onestà intellettuale e politica. Ma come si può paragonare la figura di Edgardo Sogno (1915-2000) a due personaggi come Pannunzio e Pacciardi? Appartenente all’aristocratica famiglia dei Sogno Rata del Vallino, in gioventù partecipò anch’egli alla guerra civile spagnola come volontario…ma dalla parte opposta di Pacciardi! Edgardo Sogno si arruolò, combatté e uccise a fianco dei clerico-fascisti di Francisco Franco! Com’era la tua frase, Caro Luca Bagatin? Parafrasando Pacciardi preferivi le “messe cantate” alle “messe al muro”? La libertà alla dittatura o all’autoritarismo…? Bé, gli spagnoli, dal 1939 al 1975, dovettero godersi un regime dittatoriale, autoritario e clerico-fascista (il “franchismo”) dove le “messe cantate” si coniugavano armoniosamente con le “messe al muro” e la libertà era un sogno esotico… Questo, grazie anche a tanti combattenti italiani fascisti o “fascistoidi”, come il sedicente liberal-conservatore monarchico Edgardo Sogno. Il quale, tentò poi di ascrivere a suo imperituro merito la tardiva azione partigiana anti-fascista, quando ormai si comprendeva che il regime mussoliniano (che tanti avevano favorito sin dal 1921-22, soprattutto tra i monarchici liberal-nazionali) aveva i tempi contati. E, nonostante la “bella prova” che la “monarchia costituzionale” dei Savoia aveva dato di sé per 20 anni di regime illiberale e dispotico, Edgardo Sogno continuò, anche a guerra finita, ad essere un monarchico convinto. Poi, seguace di quel tipo di sedicente liberalismo conservatore che appena può mostra il suo più autentico volto (autoritario), protagonista di un anticomunismo “peloso” di matrice reazionaria (che è altra cosa dall’anticomunismo democratico e libertario), il caro Ambasciatore monarchico si imbarcò-con la compiacenza del massone veterofascista Licio Gelli e della P2- in quello che è conosciuto come il “Golpe Bianco”(1974): un tentativo di far precipitare l’Italia nello stesso inferno dispotico e militaresco con cui, negli stessi anni Settanta, furono violate la democrazia cilena e quella argentina, attraverso le dittature di Pinochet e Videla. Stiamo parlando di regimi sanguinari, anti-democratici e illiberali, con madri e nonne che piangono ancora i propri figli e nipoti desaparecidos…Ecco, il caro “liberale” Edgardo Sogno voleva regalare all’Italia qualcosa di simile, forse per rinverdire le sue gesta giovanili in favore dei clerico-fascisti del Generalissimo Francisco Franco…No, grazie, Caro Luca Bagatin, tu celebra pure personaggi come Sogno; il sottoscritto si tiene fermo ai principi sacri e inviolabili della democrazia e del socialismo liberale.

P.S. E siccome io e i miei amici di Grande Oriente Democratico siamo autenticamente liberali, non faremo come hai fatto tu che, per puerile e subdola ripicca, hai rimosso il link principale (da te stesso autonomamente posto, senza alcuna richiesta da parte nostra) del nostro Sito dal tuo Blog (sai che dispiacere…). Tutt’altro, continueremo a pubblicizzare il tuo Blog (www.lucabagatin.ilcannocchiale.it) comunque, anche quando esibiremo una lista di links principali “consigliati”. E’ bene che la gente sappia ciò che scrivi. Stacci bene.

Gioele Magaldi.

 

 

 

 

 

 

 

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