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L’ineffabile Franco Bassanini, la Massoneria Francese e la lucidità arguta di Paolo Cirino Pomicino

 

 

 

 

Il punto di partenza delle presenti riflessioni va ricondotto a ciò che è scritto in

Intervista di Gioele Magaldi by Fabrizio D'esposito per Il Fatto Quotidiano del 6 febbraio 2013. Versione INTEGRALE e ORIGINALE, senza le ignobili censure e manipolazioni imposte da Antonio Padellaro (clicca per leggere)

Commento di GOD a “Caso Mps, Gioele Magaldi: ‘Mussari è nella massoneria da molto tempo’”, articolo del 6 febbraio 2013 by Fabrizio D’Esposito per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca per leggere).

Si tratta, cioè, soprattutto di quel passaggio dell’Intervista a Gioele Magaldi by Fabrizio D’Esposito su Monte dei Paschi di Siena e Massoneria, in cui il Fratello Magaldi dice:

“Franco Bassanini, come ricordava lucidamente l’altro giorno anche Cirino Pomicino, è invece molto vicino a certi ambienti massonici francesi. Giuliano Amato gode di ottime relazioni e amicizie tanto nel mondo massonico anglo-sassone che in determinati ambienti massonici sovranazionali collegati alla finanza e al mondo bancario tedesco. Denis Verdini ha frequentazioni massoniche un po’ più ruspanti e provinciali di Amato e Bassanini, ma comunque è ben inserito in un certo circuito sia interno che esterno alle principali comunioni massoniche italiane.”

Apriti cielo.
Franco Bassanini si precipita a inviare una lettera indirizzata al FATTO QUOTIDIANO e subito riportata su Dagospia (che aveva ripreso l’intervista di Fabrizio D’esposito in “MUSSARI, PIAZZATO DAI COMPAGNI DEL PD DI SIENA A CAPO DI MPS, SAREBBE STATO “INIZIATO LIBERO MURATORE DIVERSO TEMPO FA, AGLI INIZI DELLA SUA SCALATA AL POTERE” - 2. IL MASSONE DEMOCRATICO GIOELE MAGALDI NE HA PER TUTTI. BASSANINI? “MOLTO VICINO A CERTI AMBIENTI MASSONICI FRANCESI”. LUIGI BERLINGUER? “FAMIGLIA DI ANTICA TRADIZIONE MASSONICA”. AMATO: “MONDO MASSONICO ANGLO-SASSONE E AMBIENTI MASSONICI SOVRANAZIONALI COLLEGATI AL MONDO BANCARIO-FINANZIARIO TEDESCO” - 3. MA NON ESISTE TOSCANA SENZA MASSONERIA (LICIO GELLI È DI AREZZO) E CONSEGUENTEMENTE NON ESISTE IN TOSCANA MAGISTRATURA CHE NON NE TENGA CONTO…”, pezzo per DAGOSPIA del 6 febbraio 2013, clicca per leggere).

 

Il testo della lettera è il seguente:

“Al direttore del "Fatto":
Caro Direttore, in una intervista di Fabrizio d'Esposito pubblicata dal tuo giornale il 6 febbraio, tale Magaldi (che non conosco) dice che io sarei vicino a "certi ambienti massonici francesi".  E riferisce di un'analoga affermazione di Cirino Pomicino, fonte notoriamente.... sicura e affidabile!. Non ho mai avuto rapporti di alcun genere con alcuna organizzazione massonica, italiana o straniera. E, d'ora in poi, querelerò chi me ne attribuisce, a partire da Cirino Pomicino. Data la mia storia e le mie convinzioni, non posso non considerare ogni accostamento a organizzazioni massoniche come gravemente diffamatorio. Un caro saluto.
Franco Bassanini”

 

Un testo che suscita una certa ilarità.
Ma andiamo con ordine.
Che cosa aveva detto Paolo Cirino Pomicino (storico esponente democristiano, due volte Ministro della Repubblica: Bilancio e Funzione Pubblica)?
Aveva scritto un bell’articolo per IL FOGLIO di Giuliano Ferrara (www.ilfoglio.it):

“L’affaire Mps dovrebbero spiegarcelo Amato, Bassanini e i banchieri francesi”, articolo by Paolo Cirino Pomicino riportato sull’Archivio de IL FOGLIO.IT il 6 febbraio 2013 (clicca per leggere),

Si legga con attenzione tale articolo, in cui vedono in controluce, con molta chiarezza, gli interessi, gli ambienti e i gruppi serviti da Bassanini in questi anni di onorata carriera contro (?) gli interessi del popolo italiano e del suo sistema bancario nazionale, come sembra voler suggerire Cirino Pomicino.

Ma il Fratello Magaldi, da come abbiamo potuto constatare, nel colloquio con Fabrizio D’Esposito faceva riferimento alle affermazioni di Paolo Cirino Pomicino di qualche giorno prima, riportate da Radio Radicale (dunque ascoltate da centinaia di migliaia di persone e facilmente ri-ascoltabili).
In quella intervista riportata su Radio Radicale, Paolo Cirino Pomicino – che nell’articolo per il FOGLIO parla genericamente di “banchieri e finanza francese” – si esprimeva in termini espliciti, collegando Franco Bassanini (come effettivamente sanno bene tutti gli “addetti ai lavori”) alla Massoneria Francese.

Dagospia, in un suo pezzo collectaneo del 7 febbraio 2013 riporta sia la primitiva lettera-articolo al FOGLIO di Cirino Pomicino che le repliche allo stesso FOGLIO da parte di Franco Bassanini e della moglie Linda Lanzillotta.
Il titolo completo di questo pezzo di Dagospia è di per sé illuminante:

“MPS: IL PASSATO CHE TI TRAPASSA - CIRINO POMICINO DIFENDE BERSANI E ATTACCA L’ASSE AMATO-BASSANINI-PARTITO SENESE, CHE BLOCCARONO LE FUSIONI CON BNL E UNIPOL FAVORENDO GLI STRANIERI (FRANCESI) - BASSANINI: “MAI AVUTO RAPPORTI CON LA FINANZA FRANCESE (TANTO MENO CON LA MASSONERIA)” - LANZILLOTTA: “FU COLPA DI TREMONTI, NON VOTAI CONTRO LO SCUDO FISCALE PER MOTIVI DI SALUTE” - CONTROREPLICA: MASSONE NON È UN INSULTO, NON MI INTIMIDITE…”, pezzo per DAGOSPIA del 7 febbraio 2013 (clicca per leggere).

Sarà senz’altro utile, a proposito di tale querelle, nella quale si è voluto inserire anche il “giornalaccio” on-line Giornalettismo, leggere

“Franco Bassanini, Cirino Pomicino, i Massoni e la comicità del sito Giornalettismo”, articolo dell’8 febbraio 2013 by Francesco Maria Toscano per IL MORALISTA (clicca per leggere).

Ciò premesso, vogliamo spendere anche Noi due paroline a proposito dell’ineffabile Franco Bassanini, il quale ha avuto l’impudenza e la faccia di bronzo di scrivere:

“Non ho mai avuto rapporti di alcun genere con alcuna organizzazione massonica, italiana o straniera. E, d'ora in poi, querelerò chi me ne attribuisce, a partire da Cirino Pomicino. Data la mia storia e le mie convinzioni, non posso non considerare ogni accostamento a organizzazioni massoniche come gravemente diffamatorio”.

Pura sceneggiata napoletana, come ben sottolinea Francesco Toscano nel suo sapido articolo citato.
Sceneggiata nella quale si vorrebbe simulare candidamente – da parte di Bassanini- anche una certa ignoranza crassa a proposito della Libera Muratoria (ad emulazione di quel Mario Monti, già capo europeo della paramassonica Trilateral Commission, membro influente del paramassonico Bilderberg Group, ispiratore del paramassonico Bruegel e ospite graditissimo del paramassonico Council on Foreign Relations, etc., il quale ebbe la sfrontatezza di dire di “non sapere bene cosa fosse la massoneria”), facendo finta di essere convinto che dare del Massone a qualcuno sia materia di diffamazione o ingiuria.
Al caro Bassanini ben risponde lo smaliziato e arguto Pomicino:

“Infine, non ho mai ritenuto l'appellativo "massone" un insulto perché ho sempre saputo che i massoni sono persone che lavorano riservatamente e disinteressatamente per il Bene dell'Umanità e non immaginavo che Bassanini ritenesse addirittura diffamatorio questo termine…”

Siamo alle solite.
Il vecchio consiglio dato da Licio Gelli ai vari Fratelli Piduisti e non (“negate sempre qualsiasi affiliazione alla P2 o alla Massoneria, negate tutto, con sfrontatezza”) viene applicato pedissequamente da chicchessia, ogni qual volta si accosti il proprio nome a organizzazioni massoniche.

Ma le incaute battute di Franco Bassanini potrebbero metterlo in grande difficoltà, se fra i suoi amici fraterni ve ne fosse qualcuno poco amante dei comandamenti gelliani e per di più indispettito dalle tonalità ipocrite dell’attuale (speriamo per poco) presidente della Cassa Depositi e Prestiti.
Non abbiamo capito bene quali sarebbero la “storia e le convinzioni” di Bassanini che lo indurrebbero a considerare

“ogni accostamento a organizzazioni massoniche come gravemente diffamatorio”,

ma chiunque può constatare con certezza che Franco Bassanini ha costituito insieme a Giuliano Amato un think-tank (nel 2001, cui ha fatto seguito una rifondazione nel 2009) dal nome di matrice tipicamente massonico-esoterica, ASTRID (versione nord-europea della dea medio-orientale ASTARTE o ISHTAR, archetipo divino del femminino sacro molto caro agli esoteristi, e specificamente agli iniziati alla Libera Muratoria).
Orbene, basta andare sul sito della Fondazione ASTRID (www.astrid.eu), leggersi i nomi dei membri degli organi statutari che affiancano il Presidente (Franco Bassanini) e il Presidente del Comitato Scientifico (Giuliano Amato), leggersi anche i nomi dei firmatari del MANIFESTO comune ad ASTRID, a CONFRONTATIONS EUROPE e a BERTELSMANN STIFTUNG, per constatare che si tratta di elenchi pieni zeppi di notorii Massoni (di entrambi i sessi) di diverse Comunioni europee.
Naturalmente, sono tutti Massoni a insaputa di Franco Bassanini…un po’ come per la casa di Scajola comprata a dispetto del suo beneficiario…
Anche la cooptazione nel consiglio di amministrazione della francese ENA ('École Nationale d'Administration) – è lo stesso Bassanini ad ammetterlo, facendo un clamoroso autogoal – avvenne su proposta del Ministro francese della Funzione Pubblica, Michel Sapin.
Si, proprio lui, cari Fratelli tutti dell’orbe terracqueo, il Fratello Massone Michel Sapin.
E che dire dei numerosi Fratelli Massoni incontrati da Franco Bassanini nell’ambito dell’ Advisory Board del Segretario Generale dell’ONU per le ICT (quando Segretario Generale era il Massone Kofi Annan), nell’ambito della Commission pour la coopération financière euro-méditerranéenne guidata dal Massone Charles Milhaud o nell’ambito della Commission pour la libération de la croissance française, presieduta dal Massone Jacques Attali?

Ma, forse, Franco Bassanini, nel riferirsi “alla sua storia e alle sue convinzioni”, voleva furbescamente e strumentalmente alludere all’ “Appello ai Socialisti contro Craxi” del 1981, nel quale, insieme ad altri, stigmatizzava la presunta contiguità dei vertici del PSI alla P2, come si evince dal testo di tale appello, che qui di seguito riportiamo integralmente:

APPELLO AI SOCIALISTI, pubblicato su “La Repubblica” del 4 ottobre 1981

“Per la sua collocazione, la sua rappresentanza, la sua storia, il Psi deve assolvere un particolare impegno: quello di proporre un modo di fare politica capace di restituire, soprattutto ai giovani, fiducia nella democrazia, speranza in un mondo migliore. Condizione di ciò è che morale politica e morale comune non divergano. Da troppo tempo invece agli occhi dell’opinione pubblica vengono associate al partito oscure manovre di tipo economico e finanziario che si svolgono per opera di cosche spregiudicate e mafiose. Ogni volta si evita di far luce piena, tutto resta nell’ombra e perciò i sospetti si infittiscono.  La questione delle tangenti Eni non è stata mai chiarita fino in fondo. Non si sono comprese le ragioni delle coperture ad alcuni scandali di regime (Italcasse, Gioia, ecc.). Non risulta chiarito il rapporto intercorso tra il Psi e il banchiere Calvi, né le ragioni delle ripetute prese di posizione di esponenti del Partito a suo favore.  Ingiustificabile è il modo con il quale è stata gestita dal Partito la questione P2. All’iniziativa della magistratura, che ha individuato un centro di potere occulto ed eversivo della stessa struttura democratica del Paese, è seguito un grande clamore giornalistico; sono stati adottati pochi provvedimenti nell’ambito di alcune amministrazioni pubbliche mentre i responsabili politici si sono autoassolti… Il Psi si è distinto in questa operazione, mantenendo o nominando in posizione di responsabilità pubbliche compagni che risultano inclusi nelle liste della P2.  Il pretestuoso attacco alla magistratura milanese, rea soltanto di aver fatto il proprio dovere, indagando su un groviglio di nequizie nelle quali sono coinvolti organi dello Stato e personalità politiche, ha offerto l’impressione – disastrosa per il suo credito – che il Psi non avesse interesse affinché piena luce venisse fatta sulla vicenda.  E’ di pari gravità il fatto che è ormai impossibile nel Partito, per i dissenzienti dalla linea della maggioranza, svolgere qualsiasi attività politica. Il verticismo assoluto della gestione è giunto al punto che gli organi rappresentativi risultano del tutto esautorati; che la vita delle sezioni si va spegnendo ad ogni dibattito, persino quando – come ora – sono in discussione drammatiche scelte di politica nazionale e internazionale; che le Federazioni sono diventate puri centri di potere e di prevaricazione della maggioranza.  In queste condizioni le molte e fondate ragioni di dissenso sulla strategia e sulla linea del partito, non solo non hanno la possibilità di esprimersi e confrontarsi, ma non altro possono fare che manifestarsi unilateralmente e pubblicamente.  Questo appello si rivolge a tutti i socialisti perché escano dallo stato di rassegnazione in cui versano e sostengano le iniziative volte a costruire una forza socialista indispensabile per la realizzazione dell’alternativa democratica e di sinistra”. Firmato: Gianfranco Amendola, Renato Ballardini, Franco Bassanini, Tristano Codignola Michele Cozza, Enzo Enriques Agnoletti, Franco Fedeli, Giovanni Ferrara, Guido Fubini, Renzo Funaro, Antonio Greppi, Paolo Leon, Giunio Luzzatto, Renato Macro, Rocco Pompeo, Elio Veltri, Mirella Venutrini.”

Tutte belle parole e analisi, alcune senz’altro condivisibili anche da Noi.
Ma forse che sparare a zero sulla P2 costituisce un salvacondotto per poter dire di non essere Massoni o amici di Massoni o in rapporti di cointeressenza con organizzazioni e gruppi massonici?
Tra i maggiori denigratori (a chiacchiere) della P2 c’è ad esempio l’attuale Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.
Tra i maggiori accusatori della P2 e di Licio Gelli vi furono, proprio nel fatale anno 1981 in cui vennero scoperti (17 marzo) gli elenchi piduisti, Armando Corona, prima Presidente della Corte Centrale di Giustizia del GOI e poi Gran Maestro di Palazzo Giustiniani dal 1982 al 1990.
Insieme al Fratello Corona, poi, tra i maggiori fustigatori del piduismo vi fu Giovanni Spadolini (che di Corona era buon amico e che, dopo i trascorsi giovanili fascisti e anti-massonici, divenuto repubblicano realizzò un deciso avvicinamento a certi ambienti latomistici euro-atlantici: non per caso fu “scelto” per “governare e gestire”, come Presidente del Consiglio della provincia italica, lo scandalo P2…).
Ad aver contestato (concretamente e autenticamente, non per finta come fa Raffi) ogni piduismo e neo-piduismo ci siamo naturalmente Noi Fratelli di Grande Oriente Democratico.
Dunque, nella sua contestazione giovanile della P2 Franco Bassanini è in buona compagnia…di tanti Fratelli Massoni.

Per ora, ci fermiamo qui.
Maggiori particolari sulla liaison Bassanini-Massoneria, magari, vorrà fornirli il Fratello Gioele Magaldi nel suo libro di imminente uscita:

MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi politico-economica del XXI secolo, Chiarelettere Editore.

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 7-9 febbraio 2013 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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