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Gran Loggia GOI 2012. Bilancio consuntivo

 

 

 

 

Secondo alcuni oppositori del regime raffiano, la Gran Loggia 2012 sarebbe stata un trionfo del Tiranno e della sua perfida coorte di affaristi, manutengoli, ominicchi e sicofanti.
Motivazione?
Un clima irrespirabile a Rimini, un generale appecoronamento agli umori e alle disposizioni del Gran Maneggione ravennate, l’approvazione a larga maggioranza di una (sedicente) corretta interpretazione dell’art. 84 del Regolamento dell’Ordine - palesemente illegale e nulla - l’assenza di materiale umano interno a Palazzo Giustiniani per mettere in piedi una alternativa al Tiranno degna di questo nome.
Per parte loro, pare che anche i raffiani, nelle ultime settimane di rientro dalla fiera delle vanità riminese, si siano soggettivamente convinti di aver ottenuto una grande vittoria.
E i fatti, nudi e crudi, al di là delle interpretazioni soggettive?
I fatti sono che per il secondo anno consecutivo Raffi e i suoi cortigiani non sono riusciti a far approvare la loro proposta di riforma della giustizia massonica.
E che invece sono riusciti a far approvare una sedicente corretta interpretazione dell’articolo 84 del Regolamento dell’Ordine del tutto nulla e inconsistente (atto con cui potranno tutt’al più pulirsi il c…), visto che la Magistratura italiana si è già pronunciata in proposito in una (sacrosanta) prospettiva contraria ai desiderata del Despota di Bagnacavallo.
Quanto alla qualità intrinseca della maggioranza dei Fratelli Maestri e Maestri Venerabili accorsi nel 2012 a Rimini, essa non deve essere stata molto diversa (fra luci e ombre) da quella che caratterizzò la Gran Loggia 2011 (nel bene e nel male), dove si scoprì che Raffi e la sua Giunta erano stati messi in minoranza.
Piuttosto, sarebbe auspicabile evitare per il futuro (per qualunque gruppo di opposizione) di cimentarsi in battaglie che non siano state condivise e pianificate (strategicamente e tatticamente) anche con altri gruppi che da tempo lottano contro l’occupazione illegittima di Palazzo Giustiniani da parte del Gran Fanfarone in grembiulino.
La questione dell’articolo 84, giustamente sentita da alcuni Fratelli romani come un punto qualificante in termini di legalità e autonomia amministrativa locale, andava affrontata soltanto nella sede opportuna (quella della Giustizia dello Stato italiano), senza cadere nella trappola tesa a Rimini dai raffiani, i quali hanno avuto buon gioco nel presentarsi come paladini della libertà delle singole logge contro un presunto “nuovo centralismo localistico romano-laziale” che vorrebbe (secondo loro) imporre a tutti con la forza e la prepotenza un’unica sede di riunione.
Non soltanto si è caduti nel tranello teso ad arte, ma, a nostro parere, se ne sono sopravvalutate le conseguenze sia da parte di alcuni fratelli romani che da parte dei seguaci del Tiranno.
D’altronde, Noi stessi di Grande Oriente Democratico (a differenza di quanto facemmo lo scorso anno in occasione dello scontro sulla prima proposta di riforma della giustizia interna), quest’anno ci eravamo pubblicamente dichiarati tiepidi sulle questione (vedi Gran Loggia 2012. Il Regime Putrescente e in rapida dissoluzione di Gustavo Raffi & Compari e il mancato Coordinamento delle Opposizioni), ritenendo sostanzialmente poco consistente il motivo del contendere su di essa.
Al lume di queste considerazioni, Noi non riteniamo affatto che Raffi abbia riconquistato una larga maggioranza in Gran Loggia, né tantomeno nell’intero corpo elettorale massonico del GOI.
Certo, non ci sfugge la piaggeria e il servilismo di taluni capi di alcuni cosiddetti Riti di perfezionamento (che presto speriamo cacciati a calci dai Fratelli aderenti a tali corpi d’elezione), né lo scarso coraggio e il nicodemismo di troppi anti-raffiani che, nelle sedi opportune, peccano di eccessiva prudenza, timore reverenziale e conformismo, ma riteniamo che la principale causa di questa recente vittoria di Pirro della Giunta illegittima che presiede Palazzo Giustiniani sia da ricercare nella consolidata frammentazione delle opposizioni.
Quel “mancato coordinamento”, in virtù del quale a buon diritto alcuni fratelli romani hanno gridato al “tradimento” da parte di altri storici oppositori in seno alla Gran loggia 2012, è e rimane la vera origine dell’allungamento artificiale della vita del regime raffiano.
La Giunta Raffi, di per sé debole, si fa forte della maggior debolezza, frammentazione e litigiosità dei suoi oppositori.
A tal riguardo, occorre ricordare che poiché Grande Oriente Democratico intende continuare a rappresentare un Movimento d’opinione massonico in seno al GOI e non un’associazione o un gruppo strutturato in modo formale, spetta ad altri, più o meno simpatizzanti di GOD e/o comunque oppositori di Raffi & Compari, mettere da parte diffidenze e unilateralismi, piccole e grandi slealtà, tradimenti e ripicche, e lavorare unitariamente alla costruzione di una piattaforma programmatica che costituisca un’alternativa credibile alla dittatura raffiana.
Grande Oriente Democratico ha per tempo delineato una serie di istanze (Lista “Grande Oriente Democratico”: Programma e iniziative) le quali, mediate con altre, potranno rappresentare il punto di partenza di una nuova stagione autenticamente riformatrice in seno al GOI. D’altra parte, Grande Oriente Democratico non è più molto interessato a incarnare in prima persona, con i suoi vessilli (a meno che non vi venga costretto dalle circostanze), una proposta elettorale che risulti maggioritaria nel 2014.
Ciò, sia perché l’orizzonte di GOD si va facendo di mese in mese sempre più allargato dal punto di vista europeo e internazionale (con l’ambizione di costruire nuovi networks trasversali alle tradizionali comunioni massoniche planetarie), sia perché vorremmo favorire una larghissima coalizione che vada ben oltre quella pur consistente massa di nostri simpatizzanti che costituiscono l’ala più avanzata, avanguardistica e progressista del GOI.
Ma questa sfida, cui Noi daremo tutto il nostro supporto di Movimento d’opinione, non può essere portata a buon fine né con i soliti mezzucci complottistici e inciucisti che si sono visti in opera nell’ultima Gran Loggia 2012, né con il semplicistico richiamo a pur sacrosanti principi di legalità, oltre i quali occorre proporre ai Fratelli ben più robuste ragioni per abbandonare l’onda lunga conformistica del consenso a Gustavo Raffi oggi, e a qualche suo Delfino o Colonnello domani.
In proposito, proseguiamo la considerazione di queste ragioni in

Massoneria Azzurra: πάντοτε ζητεῖν τὴν ἀλήθειαν /Grande Oriente Democratico: Veritas filia temporis (clicca sopra per leggere).

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 18-19 aprile 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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