Boaz Content Banner Jachin

 

Commento di Grande Oriente Democratico a “MMT, per i miracoli ci stiamo attrezzando”, articolo del 6 marzo 2012 by Fabio Scacciavillani per IL FATTO QUOTIDIANO

 

 

 

 

Il punto di partenza di questo commento è, ovviamente,

“MMT, per i miracoli ci stiamo attrezzando”, articolo del 6 marzo 2012 by Fabio Scacciavillani per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere).

Avete letto?
Bene, procediamo.

Intanto, è sempre bene sapere chi, quale precisa soggettività si nasconda dietro parole e riflessioni che volessero apparire come contingente espressione di libero pensiero critico.
Dice di sé Scacciavillani, nelle informazioni del suo profilo facebook:

“Sono nato a Campobasso nell’ormai lontano 1961. Finito il corso di laurea in Economia e Commercio alla LUISS di Roma, sono stato ammesso al programma di Ph.D. in Economia all’Universita’ di Chicago dove ho anche insegnato alcuni corsi al College ed alla Business School.
Dopo aver preso il Ph.D. ho lavorato al Fondo Monetario Internazionale a Washington, alla Banca Centrale Europea a Francoforte (nel periodo pioneristico in cui e’ partita l’unione monetaria), a Goldman Sachs a Londra e da qualche anno mi sono trasferito nella Penisola Arabica, approdando prima in Qatar e adesso a negli Emirati Arabi Uniti dove sono il Direttore della Ricerca Macroeconomica e Statistica al Centro Finanziario Internazionale di Dubai.
Nelle mie ricerche e nell'attivita' professionale mi sono occupato principalmente di tassi di cambio, politica monetaria, riforme strutturali, e mercati finanziari. Nonostante manchi dall’Italia da oltre venti anni non ho mai reciso il cordone ombelicale con il mio paese (contro ogni ragionevolezza), continuando a sperare (contro ogni evidenza) in un suo futuro migliore. Quindi piu’ che un cervello in fuga (che sarebbe forse un'esagerazione) direi che (talvolta) mi sento una coscienza in esilio.”


Ora, questa povera “coscienza in esilio”, al cospetto del Governo Monti (le cui linee ispiratrici sono evidentemente le stesse apprese da Scacciavillani all’Università di Chicago, al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea, presso Goldman Sachs, etc.) deve finalmente avere ritrovato la quiete e la serenità di casa, potendo comodamente usufruire –anche presso la patria italica- di quella scolastica dogmatica neoliberista che, da diversi decenni, imperversa da Chicago a Washington (sede dell’FMI e della Banca Mondiale, da cui l’espressione Washington consensus, coniata nel 1989 da John Williamson per indicare un compendio di ricette standard che appunto le maggiori istituzioni economiche internazionali propongono/impongono da tempo ai Paesi in crisi, con risultati spesso disastrosi e disumani per i ceti più deboli e succosi profitti per gli investitori stranieri:  pareggio di bilancio ad ogni costo, contrazione della spesa e dei servizi pubblici, deregulation, privatizzazioni a tutto spiano e conseguente svendita di beni e imprese statali, (sedicenti) liberalizzazioni, gestione privatistica anche dei più rilevanti servizi di pubblica utilità, etc.) e a Francoforte.

Quindi, allorché Scacciavillani interviene nel dibattito sulla Modern Monetary Theory, bisogna sempre rammentare da quale pulpito teologico venga la predica e di quali interessi simpatetici si faccia corifeo.
Passiamo oltre.
Non staremo qui ad infierire sul pressapochismo un po’ sconcertante di certe affermazioni di questo sedicente esule originario delle lande molisane, come invece fa un lettore del Sito partitoviola.wordpress.com, il quale così commenta un passaggio dell’articolo in questione:

“Scacciavillani ha detto una boiata sesquipedale a proposito dei Tea Party, che sostengono invece che T sottrae risorse agli investimenti, quindi agiscono su G-T dal lato della tassazione! Btw, il termine giusto è Chartalism, non Chartism…”

Lasciamo andare i tristi personaggi contemporanei (laidi parrucconi reazionari e conservatori) che disonorano la memoria stessa dei “Tea Party” originali, organizzati in gran parte da Massoni riformisti e pre-rivoluzionari che volevano sottrarsi al giogo tirannico e vessatorio della corona britannica, nel lontano 1773.
Veniamo piuttosto al cuore delle pseudo-argomentazioni di Scacciavillani.

Dice il nostro esule Chief Economist del Fondo d'investimenti dell'Oman :
“La MMT (o Chartism come è anche conosciuta) è una dottrina elaborata un secolo fa e non ha nulla di moderno. E’ stata solo “riscoperta” negli ultimi anni. La migliore esposizione che ho trovato in italiano me l’ha suggerita un lettore in un commento ed è disponibile su Freedonia. Per chi legge l’inglese consiglio anche la voce Chartism su Wikipedia.”

Orbene, la dottrina nota come “Chartalism” (non Chartism, che è altra cosa: la parole sono importanti, caro Scacciavillani, e forse qui c’è anche un lapsus significativo) effettivamente venne elaborata dall’economista tedesco Georg Friedrich Knapp (1842-1926), con qualche contributo anche da parte dell’eclettico intellettuale e cultore di economia Alfred Mitchell-Innes (1864-1950).
Naturalmente, questa dottrina ebbe una certa influenza (parziale e non totale) sulle teorie economiche del Fratello Massone progressista John Maynard Keynes (1883-1946), ma passò anche attraverso le rivisitazioni di Abba Ptachya Lerner (1903-1982), prima di giungere alle contemporanee formulazioni della Modern Monetary Theory da parte di economisti quali Bill Mitchell, Randall Wray, Stephanie Kelton, William Black, Michael Hudson, Warren Mosler,  Marshall Auerback, Alain Parguez,  James Kenneth Galbraith ed altri, con una certa rilevanza (in termini di elaborazione critica accademica) da parte dell’Università del Missouri (USA).
E le formulazioni contemporanee di tali specialisti, naturalmente, rappresentano un corpus teoretico assai più aggiornato, perfezionato ed esaustivo di quanto non prevedesse l’originario Chartalism.
Le formulazioni contemporanee di questi esperti di rango accademico, esimio Scacciavillani, contengono già incorporate (ben conoscendo le prevedibili obiezioni insipienti o in mala fede, anche molto più raffinate e astute di quelle cui tu rimandi sul Sito FREEDONIA jhonnycloaca.blogspot.com) le confutazioni delle scomuniche operate dai chierici della Grande Chiesa Neoliberista che somministra la sua eucarestia dottrinaria da Chicago (Università) a Francoforte (Banca Centrale Europea), passando per i templi della World Bank, dell’ International Monetary Fund, della World Trade Organization, della Organization for Economic Cooperation and Development, etc.
Perciò, come suggerisci tu, in luogo di addentrarsi in sottigliezze (nelle quali evidentemente non sei troppo ferrato), concentriamoci sulla tua affermazione, secondo la quale

“…è possibile smontare la MMT con una semplice osservazione: le risorse vanno impiegate in modo efficiente. Privati e governi possono prendere a prestito a patto che spendano quei soldi in modo che producano dei ritorni economici. Se ciò non avviene presto o tardi si fallisce. Per qualche motivo, a me oscuro, molti di quelli infatuati della MMT ritengono più o meno esplicitamente che la stampa di moneta o il debito pubblico rendono come per miracolo un sistema economico efficiente. Ad esempio presumono che un familiare di Alemanno assunto all’Atac combina necessariamente qualcosa di utile e produttivo.”

Ma prima di commentare questa sequela di puerili sillogismi difettosi, ci corre l’obbligo di contestare un’altra affermazione fatta precedentemente, nel tuo superficialissimo articolo.
Tu dici:

“volendo riassumere, i seguaci contemporanei della MMT credono di poter “dimostrare” che la spesa pubblica si può aumentare all’infinito finanziandola con stampa di moneta (o con debito), anzi la si deve aumentare perché solo con la spesa pubblica si ottiene crescita e quindi benessere.”

Falso.
La MMT non sostiene affatto che solo con la spesa pubblica si ottenga crescita e quindi benessere.
E’ un antichissimo espediente sofistico quello di attribuire agli interlocutori delle teorie fragili – che essi non si sono mai sognati di sostenere - per poi confutarle con relativa facilità.
La MMT, semmai, sostiene che la legge della giungla del mercato finanziario, da sola, non è affatto in grado di assicurare crescita e quindi benessere a larghi strati della popolazione, cioè a quella massa di consumatori senza la capacità di spesa dei quali anche le imprese non hanno più garanzie di poter confermare o accrescere la propria produttività.
La MMT “dimostra” che la spesa pubblica può essere aumentata indefinitamente, purché vi sia contemporaneamente adeguata produzione e consumo di beni, tale da scongiurare effetti inflattivi.

In questa prospettiva, al contrario di quello che sembri pensare TU, caro Scacciavillani, proprio secondo la MMT è essenziale impiegare le risorse in modo efficiente e mirato ad una sana produzione industriale e all’implementazione di infrastrutture, servizi ed opere grandi, medie e piccole che risultino utili tanto al settore pubblico che a quello privato, garantendo nel contempo massima occupazione, ottimo welfare state ed eccellenti condizioni di operatività per una libera e sana economia di mercato.

Ma andiamo avanti, con le altre castronerie e mistificazioni contenute nel Tuo pietoso articolo.
Tu prosegui, dicendo:

“…invece di MMT si dovrebbe chiamarla più precisamente Teoria del Paese della Cuccagna. Se bastasse stampare moneta per finanziare tutte le spese e tutti gli investimenti pubblici non ci sarebbe bisogno di tasse. Anzi non ci sarebbe nemmeno bisogno di lavorare. Provvederebbe a tutto il governo che pagherebbe il conto senza vincoli di bilancio. Gli unici che si dovrebbero alzare la mattina per recarsi in fabbrica o in ufficio sarebbero gli impiegati del Poligrafico dello Stato.”

Qui, il tratto asinino del tuo discorrere tocca vertici sublimi.
No, caro Scacciavillani, secondo la MMT è essenziale che tutti lavorino e producano merci, servizi, opere varie, proprio perché soltanto la massima efficienza e produttività del settore pubblico e privato, uniti a un poderoso consumo di beni e servizi, equilibra e rende fruttuosa la spesa a deficit positiva da parte dello Stato.
Poi, il colpo di grazia semi-finale alla tua credibilità come opinionista/commentatore di questioni economiche e socio-politiche:

“Non siete ancora convinti? Allora a quelli cui non piace ragionare in termini logici o rifiutano argomenti economici, vorrei porre una domanda. Per quale motivo, se la MMT funzionasse davvero i politici non l’adottano senza tentennamenti? Ai politici piace essere rieletti. Se potessero rendere tutti felici e contenti farebbero il pieno dei voti senza dover troppo penare. Mai un voto contrario in Parlamento, mai una contestazione, mai una lamentela. Sarebbero rieletti per omnia secula seculorum e verrebbero portati in trionfo ogni giorno.”

Risposta: per poter applicare una teoria (la MMT o qualsiasi altra), bisogna prima conoscerla e poi convincersi che sia quella giusta. Ma se da decenni c’è chi finanzia think-tank, accademie, giornalisti, opinionisti, alti burocrati dei ministeri, politici, tecnocrati delle istituzioni economiche internazionali, etc, per convincere tutti e ciascuno (da destra a sinistra) che l’unico modello economico azzeccato è quello neoliberista (anche la Terza Via di Giddens-Blair-Clinton, pur con tutti i suoi bizantinismi, poggiava su simili presupposti)e che ad esso non ci sono alternative; se nel frattempo certa FINANZA, in Europa e nel resto del Mondo, inizia a dettare le regole alla POLITICA e non viceversa, in che modo i politici potrebbero prima apprendere che esiste una alternativa e poi avere la forza e il coraggio per proporla ad altri colleghi, questi ultimi magari a libro paga di Ottimati della Finanza iper-mercatista? ( e per fortuna non esiste solo questo tipo di elite. Esistono anche Finanzieri Illuminati, niente affatto concordi sulla deriva tecnocratica dell’area Euro-Atlantica).
Infatti, in un contesto simile, i Media (subalterni culturalmente e/o direttamente corrotti e/o comunque dipendenti da potentati economici e gruppi oligarchici favorevoli al mantenimento dello status quo dottrinario neoliberista) per prima cosa censurerebbero qualunque dibattito pubblico consistente e reiterato sulla bontà o meno di una teoria come la MMT.
E’ esattamente quanto è accaduto in occasione del SUMMIT MMT ITALIA, tenutosi a Rimini dal 24 al 26 febbraio 2012.
Gioverà leggersi, in proposito:

Commento di Grande Oriente Democratico a "La Rivoluzione che viene dagli Usa"articolo del 21 febbraio 2012 su Repubblica, riprodotto per MICROMEGA, by Federico Rampini (clicca sopra per leggere)

e

Commento di GOD a "Nascondere il Tirannosauro", articolo di Paolo Barnard del 27 febbraio 2012 (clicca sopra per leggere).

Poi, come mossa secondaria, autonomamente o su suggerimento/mandato di qualcuno, inizieranno a farsi sentire gli “Scacciavillani” della situazione, i quali sciorineranno un po’ di frasi fatte, tautologie e mistificazioni grossolane non per affrontare seriamente e criticamente la teoria da confutare (in questo caso la MMT), ma solo per buttarla in caciara, per seminare confusione ed offrire qualche utile bignami per altri colleghi giornalisti o politici in difficoltà, cui qualcuno dovesse chiedere conto del fallimento decennale dei dogmi neoliberisti e di quali alternative concrete possano essere offerte.

Ma Tu, caro Scacciavillani, hai ritenuto di aver serbato per ultimo il tuo ASSO migliore, offrendo questa patetica pantomima:

“Gli irriducibili del complotto (quelli estremamente furbi che conoscono tutti i trucchi retorici dei biechi capitalisti affamatori) a questo punto scrollerebbero le spalle con un sorriso sardonico asserendo che i capi di governo (da Obama a Putin, passando per Lula) sono al servizio dei banchieri, della Spectre, della Cia, del KGB, del Bilderberg, della Trilaterale, quindi eseguono ordini come automi decerebrati. A me non è chiaro perché mai queste forze oscure dovrebbero impedire il diffondersi del benessere (la crescita favorirebbe anche loro, anzi favorirebbe loro più di chiunque altro) senza dover fare o imporre sacrifici? Ma ammettiamo pure che queste forze oscure che controllano l’Occidente, l’Oriente (Cina e Giappone inclusi), l’Antartide, e chissà cos’altro, siano composte da sadici il cui unico scopo sia mantenere il resto dei propri simili nella povertà e nell’abbrutimento. Beh ci sarà pure qualche posto sul globo terracqueo dove gli artigli di questi figuri non arrivano? Almeno la Corea del Nord sarà libera dalla loro influenza nefasta? Almeno Cuba dico io? Fidel Castro, per l’amor del cielo? Il Venezuela di Chavez? L’Iran degli Ayatollah? L’Afganistan dei Talebani? Il Sud Africa di Mandela? Mi concederete che almeno Mandela dopo decenni di carcere duro non sia uno scagnozzo del Bilderberg? E Che Guevara che fu Governatore della Banca centrale cubana? Allora come mai nessuno neanche tra i miti antagonisti, anticapitalisti, anti-tutto, ha mai messo in pratica questa benedetta MMT? Pazzi autolesionisti senza speranza anche loro?”

Cerchiamo di mettere ordine nel Tuo caos (simulato e subdolo, ci auguriamo, perché non è credibile che Tu sia così platealmente sprovvisto di strumenti storico-critici e informazioni sui soggetti e le situazioni che citi).
Forse non sai, Scaccivillani, che, sebbene a fatica e solo dopo aver compreso le inettitudini e/o le turpitudini dei suoi precedenti consigliori economico-finanziari (troppo infeudati alle peggiori influenze di Wall Street), Barack Obama e l’attuale staff della Casa Bianca vedono in James Kenneth Galbraith (uno dei massimi teorici della MMT) un interlocutore autorevole grazie al quale implementare la già intrapresa via neo-rooseveltiana di rilancio dell’economia statunitense?
Dunque di che cianci, a proposito di Obama?
Quanto al Sudamerica, ad esempio, forse ignori che l’Argentina di Christina Kirchner sta andando a vele economiche spiegate (dopo aver abbandonato anni fa le forche caudine dalla Teologia Neoliberista e del Washington consensus) anche grazie alla concretizzazione di politiche direttamente ispirate alla MMT?
Tu dici che non Ti

“è chiaro perché mai queste forze oscure dovrebbero impedire il diffondersi del benessere (la crescita favorirebbe anche loro, anzi favorirebbe loro più di chiunque altro) senza dover fare o imporre sacrifici?”

Te lo chiariamo Noi di Grande Oriente Democratico, che di forse oscure (ahinoi) ne sappiamo più di Te, conoscendone genesi, natura, storia e contesti, ed essendo spesso accomunati ad esse da una formale e nominalistica appartenenza allo stesso alveo massonico e para-massonico sovra-nazionale.
Se Tu, Scacciavillani, in luogo di parlare a vanvera, avessi studiato almeno i rudimenti della MMT, sapresti che attuare spesa a deficit positivo da parte di entità statuali per integrare (non certo per soppiantare) il libero svolgimento dell’economia di mercato, significa riequilibrare il divario sempre più abissale fra ricchissimi e poverissimi; significa emancipare i ceti più umili da uno stato di continua precarietà economica ed esistenziale; significa ampliare ed irrobustire le cosiddette classi medie. Ciò porterebbe come conseguenza una migliore e più consapevole partecipazione culturale e politica dei ceti medio-bassi alla vita civile delle proprie comunità.
Se si è abbrutiti dalla ricerca di lavoro per la mera sopravvivenza, non c’è spazio per guardare in alto verso il cielo stellato sopra di noi, né per investigare la legge morale che è in noi e tantomeno per partecipare alle dinamiche della POLIS in cui si vive, custodendo attentamente i principi di una democrazia sostanziale e non solo nominalistica.
Se si lavora con dignità e si ha la pancia piena, si è meno disposti ad accettare involuzioni tecnocratiche ed oligarchiche delle società in cui vive.
N’est-ce pas, Monsieur Scacciavillani?
Inoltre, con l’applicazione della MMT, pur rimanendo (opportunamente) intatte le possibilità per chiunque di realizzare enormi profitti e plusvalenze grazie all’ingegno e alla propria felice intraprendenza imprenditoriale, ciò avviene in contesti in cui lo sfruttamento di manodopera semi-servile è bandito ( essendo, grazie alla MMT, bandita la disoccupazione ) e in cui i diritti universali dell’uomo, del cittadino e del lavoratore sono garantiti.
Tutto questo può piacere ad Alti Finanzieri e Capitalisti Illuminati, leali e filantropi, non certo a quei settori della finanza predatoria che ha fatto dell’avidità più disumana e dello sfruttamento più spietato e della speculazione più irresponsabile e criminale (vedi quella sulle materie prime) un suo imperativo categorico e irrinunciabile.
Tutto questo (lavoro dignitoso e ben retribuito, classi medio-basse che puntellano e vivificano la democrazia, partecipandovi attivamente) può piacere ad elites che amino ed onorino i sacri principi libero-muratori di LIBERTA’-FRATELLANZA-UGUAGLIANZA, scolpiti nei templi massonici prima ancora di tradursi nelle conquiste rivoluzionarie settecentesche contro l’Ancien Régime, non certo a quei Massoni e Para-Massoni Contro-Iniziati, reazionari, conservatori, illiberali e anti-democratici che sognano una trasformazione in senso oligarchico e tecnocratico dell’Europa e dell’Occidente (altrove che in Occidente, la Democrazia non è mai attecchita).
La diffusione di un benessere più generalizzato, infatti, premierebbe soprattutto chi usasse i capitali per costruire e produrre economia reale e finanza armoniosamente intrecciata ad essa (ancorché libera di operare legittime speculazioni regolate e temperate dalle leggi), ma risulterebbe limitante per chi, mediante una finanza filibustiera e pestifera, intende sottomettere e/o schiavizzare a suo piacimento interi popoli, in un delirio satanico di onnipotenza.
In effetti, il tuo ragionamento, caro Scacciavillani, è un po’ quello di chi dicesse: “E’ ovvio che è più giusto, bello e buono amarsi tutti come fratelli, ergo gli esseri umani, che ben comprendono razionalmente questi principi, non si scannano, non si fanno del male, non si fanno reciprocamente altro che opere di bene”.
Ti sembra che sia proprio così, caro Chief Economist del Fondo d'investimenti dell'Oman?
O millenni di storia umana ci insegnano piuttosto che il bene e la razionalità esistono, ma costantemente mescolati con il male e l’irrazionalità?
Perciò non è questione di sadismo (o almeno, non soltanto, visto che il sado-masochismo è comunque una forte componente umana più o meno latente, sia individuale che collettiva) per giustificare il mantenimento dei propri simili nella povertà e nell’abbritimento, come scrivi TU.
E’ questione, su un piano meramente materiale, di avidità smisurata di denaro e potere (più se ne ha, più se ne vuole) e di gusto per la sopraffazione e il controllo degli altrui destini (le persone libere e dignitose si controllano meno, quelle abbrutite dal bisogno sono alla mercé di chi è ricco e potente); mentre su un piano intellettuale e spirituale è questione di alcuni Gruppi che si ritengono Illuminati custodi e manovratori della Storia e dei suoi svolgimenti, al di sopra di masse asinine e bovine che a costoro piace manipolare a proprio piacimento.
In sostanza, c’è chi teorizza una Disuguaglianza strutturale fra gli esseri umani e un auspicabile ritorno/nuovo avvento di società gerarchiche, dominate da ELITES che, per presunta elevazione iniziatica e spirituale e per concretissima detenzione di enorme potere e ricchezza, si sentono le uniche legittime depositarie della direzione da imprimere all’ecumene planetaria globalizzata.

Ti domandi, poi, Scacciavillani,

“Ma ammettiamo pure che queste forze oscure che controllano l’Occidente, l’Oriente (Cina e Giappone inclusi), l’Antartide, e chissà cos’altro, siano composte da sadici il cui unico scopo sia mantenere il resto dei propri simili nella povertà e nell’abbrutimento. Beh ci sarà pure qualche posto sul globo terracqueo dove gli artigli di questi figuri non arrivano? Almeno la Corea del Nord sarà libera dalla loro influenza nefasta? Almeno Cuba dico io? Fidel Castro, per l’amor del cielo? Il Venezuela di Chavez? L’Iran degli Ayatollah? L’Afganistan dei Talebani? Il Sud Africa di Mandela? Mi concederete che almeno Mandela dopo decenni di carcere duro non sia uno scagnozzo del Bilderberg? E Che Guevara che fu Governatore della Banca centrale cubana? Allora come mai nessuno neanche tra i miti antagonisti, anticapitalisti, anti-tutto, ha mai messo in pratica questa benedetta MMT? Pazzi autolesionisti senza speranza anche loro?”

Quanto al fatto che (pur con le dovute dialettiche, diversificazioni e dinamiche conflittuali interne alle stesse oligarchie sovra-nazionali), in un Mondo globalizzato dove un numero relativamente esiguo di entità societarie (intrecciate fra di loro) controlla la maggior parte delle strutture finanziarie ed industriali, ci siano Gruppi di soggetti la cui influenza è parimenti globale e trans-continentale, non ci sembra davvero che ci sia da stupirsi.
Ma Tu, Scacciavillani, vai oltre, e ti chiedi perché, sul globo terracqueo, nessuno abbia mai messo in pratica questa benedetta MMT.
Più indietro, ti illustravamo le attuazioni concrete della MMT in Argentina e i primi lampeggiamenti delle sue possibilità negli Usa di Obama.
Dai tempo alla MMT di essere conosciuta e applicata, quindi, e poi ne riparliamo.
Quanto agli esempi di situazioni in cui gli artigli di forze oscure non arriverebbero e che quindi sarebbero luoghi felicemente deputati alla realizzazione della MMT, essi dimostrano, più di ogni altra cosa, che proprio non capisci o fai finta di non capire.
La Corea del Nord è un paese comunista.
Cuba idem.
L’Iran degli Ayatollah e l’Afghanistan dei Talebani sono nazioni a vocazione teocratica, anti-occidentale, anti-democratica e illiberale.
La MMT, invece, è un corpo teorico di dottrine da applicare in contesti di democrazia liberale, stato di diritto, pluralismo politico, libera economia capitalistica di mercato.
Figlia o nipote aggiornata delle teorie del più geniale ed innovativo economista del XX secolo, il Fratello Massone John Maynard Keynes (filo-capitalista e democratico libertario convinto), la cui ispirazione fu cruciale per il NEW DEAL del Fratello Massone Franklin Delano Roosevelt e per il PIANO MARSHALL (EUROPEAN RECOVERY PROGRAM) voluto dai Fratelli Massoni Truman e Marshall, la MMT può prosperare solo in contesti di armoniosa dialettica fra intervento statale (che non degeneri in statalismo o egemonia statale) e libera iniziativa privata.
Se tutto questo non l’hai capito (o, preso dal becero mandato mistificatorio ricevuto da chi ti ha commissionato il tuo insipiente articolo sulla Modern Monetary Theory, hai fatto finta di non capirlo),è un tuo problema, caro Fabio Scacciavillani.
Lo stesso problema denunciato dal tuo lapsus freudiano a proposito di Chartalism (antecedente della MMT), da te confuso con Chartism.
Il Chartism (o Cartismo, in italiano) fu un Movimento politico ottocentesco, sviluppatosi in Gran Bretagna (la più industrializzata, all’epoca, fra le nazioni europee), che esprimeva le seguenti rivendicazioni: suffragio universale maschile, voto segreto per la tutela di una deliberazione non soggetta a condizionamenti impropri, l’abolizione dell’obbligo di essere possidenti per poter accedere al Parlamento, una indennità parlamentare per favorire anche le classi meno abbienti nello svolgimento del mandato ricevuto dal popolo (senza indennità, solo i ricchi possono permettersi di sedere in Parlamento lasciando altre occupazioni), una revisione dei collegi elettorali secondo il principio di una diretta proporzionalità tra elettori ed eletti, ed altre misure simili.
Il lapsus, caro Scacciavillani, consiste nel fatto che, probabilmente, come oggi Ti ergi a “Guardiano” della Teologia Neoliberista contro la MMT che deriva dal Chartalism, probabilmente a metà XIX secolo, se fossi vissuto in quell’epoca (certo oggi è difficile essere così reazionari da contestare le rivendicazioni che allora furono soffocate nel sangue…), avresti cercato di confutare il Chartism, sostenendo magari la natura utopistica ed eversiva di cotante teorizzazioni proto-liberali e proto-democratiche.

Così, concludiamo con una celia (si tratta appunto di un divertissement, e come tale va recepito) non già a proposito della presunta diade nomen-omen (che postula un legame metafisico tra il significato di un nome e il destino vocazionale del suo portatore), quanto in relazione alla radice storica dei cognomi, riconducibili a remoti soprannomi attribuiti in ragione di determinate identità sociali e/o professionali.
Il Tuo cognome, così, “Scacciavillani”, sembra far riferimento all’attività professionale di un qualche antenato che aveva il compito di scacciare/tenere lontani i villani, cioè il volgo, cioè le masse popolari contadine, dalle tenute/proprietà padronali di nobili e ottimati.
Su un piano semantico-esegetico strutturale, sembra appunto il ruolo di qualcuno che, pur non essendo lui stesso un ottimate e un potente, e magari provenendo dalla stessa classe sociale (villana, cioè di lavoratore della villa, del latifondo padronale) di coloro che deve scacciare e tenere a bada/sotto controllo, tuttavia si presta a fungere da arcigno cane da guardia del potere padronale, anche se vessatorio e sfruttatore e non filantropico ed illuminato.
Appunto.
Ci sembra, caro Fabio Scacciavillani, che Tu abbia ben onorato, con le tue prese di posizione di ieri e di oggi, quel Tuo (probabile) antenato che scacciava i villani (magari abbrutiti dallo sfruttamento e dalla povertà) dagli opulenti possedimenti, dai ricchi campi e dalle floride vigne del potente di cui era al servizio.

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 10-11 marzo 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com