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Velina del 15 novembre 2010: “La Loggia di Arcore, il quotidiano LIBERO, Mattias Mainiero e i giornalisti cortigiani poco liberi e alquanto insipienti”

 

 

 

 

Intanto confermiamo che, tra domani e dopodomani (NDR : 16 o 17 novembre 2010 ), finalmente saranno pubblicati gli attesissimi aggiornamenti della Sezione del Sito Comunicazioni dei lettori/visitatori : ne emerge uno spaccato suggestivo e impressionante di una società italiana che segue con grande passione civile e partecipazione emotiva le vicende intrecciate della Politica e della Massoneria, così come sono oggetto delle analisi e delle iniziative di Grande Oriente Democratico.
Pur potendo rendere disponibile ai nostri lettori solo un piccolo campione delle innumerevoli comunicazioni ricevute tra metà giugno e oggi, esso ci sembra ben rappresentativo dello straordinario seguito di cui, ormai, il nostro Movimento e il suo Leader, Gioele Magaldi, godono presso l’opinione pubblica nazionale. Includendo in essa uomini e donne, massoni (anche di altre Comunioni diverse dal G.O.I.) e cittadine/i non iniziati ad alcunché se non ad uno sguardo aperto e intelligente sulla nostra età contemporanea in generale e sull’attualità italiana in particolare.
Del resto, per quanto piccolo e molto selettivo (rispetto alla mole complessiva di lettere, mails, messaggi di varia forma e supporto materiale), il nostro “campione” si dispiega ormai su circa 200 pagine di “botte e risposte” tra la nostra Redazione e i  lettori che sentono quotidianamente il bisogno di contattarci.

A proposito della cosiddetta “Loggia di Arcore”, riteniamo che la questione sia ormai stata ben introdotta tanto dal libro di Giusy Arena e Filippo Barone, P3. Tutta la verità, Editori Riuniti 2010, quanto dalle dichiarazioni del Fratello Gioele Magaldi riportate (insieme ad analisi di competenti giornalisti) su IL FATTO QUOTIDIANO DEL 28 SETTEMBRE 2010, by Giusy Arena, Filippo Barone, Gianni Barbacetto, Caterina Perniconi, Giorgio Meletti: “LA LOGGIA DEL CAIMANO. Oltre la P2” ; tanto dall’ Editoriale del 3 novembre 2010: “La7 tra Exit e l’Infedele, Licio Gelli tra P2, P3 e Prosseneti del Fratello Silvio Berlusconi, Ruby e L’Elisir di Bunga Vita, Grande Oriente Democratico e un Vaso di Pandora che nessuno vuole aprire…” (ripreso il 5 novembre 2010 dal Sito www.dagospia.com ) quanto dagli ottimi Lanci dell’Agenzia nazionale di stampa DIRE dell’11 novembre 2010.
Certo, la questione è stata soltanto accennata, introdotta superficialmente.
Per i doverosi approfondimenti, rimandiamo soprattutto al libro di imminente uscita (primavera 2011): MASSONI. Società a responsabilità Illimitata, Chiarelettere, di cui Gioele Magaldi è co-autore e dove la vicenda verrà trattata nel contesto di una disamina esaustiva dei rapporti tra Massoneria e Potere, con speciale riguardo al XX° secolo e al primo decennio del XXI°.
Naturalmente, se ce ne sarà occasione, da qui alla prossima primavera saranno possibili ulteriori chiarificazioni analitiche su questa come su altre “zone d’ombra” della storia italiana recente, nelle sedi mediatiche opportune e disponibili.
Quello che non si può davvero pretendere è che i giornalisti nostrani, così pigri, superficiali e ignoranti della reale fenomenologia del Potere in Italia (salvo rare ma significative eccezioni), si mettano ad approfondire delle problematiche rispetto alle quali manca loro persino una grammatica elementare di comprensione concettuale, prima che storico-culturale.

Così, può capitare di imbattersi in un capolavoro di insipienza auto-lesionista quale quella messa in opera dal servizievole (anche se ha fatto un cattivo servizio ai propri Padroni, credendo di fare il contrario) MATTIAS MAINIERO per l’assai poco libero e molto ossimorico quotidiano “LIBERO”.
Ci riferiamo a : LIBERO del 12 novembre 2010 by Mattias Mainiero: “Falce e compasso: la massoneria svolta a sinistra”  (clicca sopra per leggere integralmente l’articolo), sfortunatamente (per lo stesso MAINIERO) ripreso ed amplificato anche da DAGOSPIA dello stesso giorno (www.dagospia.com ).

Che fa il povero Mainiero? Si mette a “ciullare nel manico” su questioni di cui, con tutta evidenza, non conosce nemmeno i presupposti lontanissimi.
Comincia con il tentare di gettare un velo di sarcasmo (dall’immediato effetto boomerang : glielo avranno fatto notare…) sulla figura stessa del Fratello Gioele Magaldi:

“Lasciate stare Bersani e pure Vendola. Lasciateli stare tutti. Il profeta della sinistra, proprio come un vero profeta, si chiama Gioele, di cognome Magaldi. Un leader. Lo sappiamo, non lo conoscete. Ovvio: non lo conosce quasi nessuno. E dunque noi ve lo presentiamo: il profeta Gioele ha una quarantina di anni. Trentotto, stando alle scarne biografie. E’ un Maestro Venerabile, cioè il capo di una loggia massonica; il Grande Oriente Democratico, in sigla God, ala dissidente del Goi, per esteso Grande Oriente d’Italia. Sappiamo anche questo: non conoscete Gioele e neppure il God, forse avete sentito solo nominare il Goi. Ci dispiace: non possiamo aiutarvi, non siamo addentro a certe cose. Ma Gioele, il profeta, è uno che la sa lunga…”

Ora, che Gioele Magaldi sia un Leader  (ancorché giovane)e che abbia carisma da vendere, lo sanno tutti quelli che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con lui. Sia dentro che fuori i templi massonici.
Che il suo nome sia quello di un “profeta minore” dell’Antico Testamento lo sanno porci e cani: anche il buon Mainiero che, tuttavia, deve aver fatto i suoi studi biblici in qualche parrocchia di periferia e non certo sotto la guida del Cardinale Carlo Maria Martini, vista la stringatezza un po’ insipida della sua esegesi, che ad altri, più competenti, avrebbe consentito qualche maggiore divagazione.
Quella che stupisce é l’involontaria zappata sui suoi stessi piedi di questo faceto coltivatore dell’orto di Belpietro, allorché si sbilancia, dicendo: “…Lo sappiamo, non lo conoscete. Ovvio: non lo conosce quasi nessuno…”
Davvero?
Rimandiamo il caro Mattias alla disamina delle Comunicazioni dei lettori/visitatori che saranno pubblicate sul Sito www.grandeoriente-democratico.com tra domani e dopodomani.
Legga, studi, impari, si informi, stupisca di quanti italiane/i di tutte le estrazioni sociali conoscono, apprezzano e seguono con partecipazione civile, intellettuale ed emotiva le iniziative di G.O.D. e dell’oggetto del suo stralunato articolo, il Massone Gioele Magaldi.
Rimandiamo il buon Mattias ad una qualche navigazione sul web: scoprirà che il Sito ufficiale del Movimento massonico Grande Oriente Democratico (appena 7 mesi di vita) è più “cliccato, frequentato e linkato” di quello del Grande Oriente d’Italia www.grandeoriente.it  (anni e anni di vita telematica).
Rimandiamo il povero Mattias ad una qualche lettura dei tanti articoli, servizi, interviste che a Gioele Magaldi hanno dedicato il Corriere della Sera, Panorama, Vanity Fair, Il Riformista, Il Fatto Quotidiano, Left, Radio 24, Current TV di SKY, Dagospia e via discorrendo (e se è per questo, c’è anche un’ intervista concessa già da settembre alla troupe di ANNOZERO, in attesa di essere mandata in onda quando Michele Santoro avrà deciso di dedicarsi un po’ alla P3 e ad altre cricche italiote).
Ma, forse, scrivendo sul malconcio quotidiano “LIBERO” (grave crisi di lettori e vendite, eh? Anche rispetto ai fratellastri co-cortigiani de Il GIORNALE, nevvero?), quel buontempone di Mattias Mainiero voleva riferirsi a quei quattro gatti che, grazie a qualche abbonamento a prezzo stracciato oppure a blocchi di copie regalate in omaggio, leggono ancora il giornale su cui Egli si arrabatta a scribacchiare al lume (fioco) della propria scienza giornalistica?
Mainiero pensa che quei quattro gatti che leggono ancora il quotidiano su cui scrive non conoscano Gioele Magaldi?
Anche di questo appare lecito dubitare, ma certo non sarebbe una grande tragedia…
La vera tragedia (almeno per la self-esteeme di Mainiero) è che, mentre se Gioele Magaldi va in giro e dice il suo nome si fa il pieno di sconosciuti (a lui) che lo riconoscono e che dicono di averlo letto e sentito nominare e citare, se il povero Mattias si presenta fuori dalla sua Redazione e dal novero ristretto di qualche collega e lettore di LIBERO, chi lo conosce?
Persino tra i colleghi giornalisti delle varie redazioni cartacee, radiofoniche e televisive nazionali, vogliamo fare una verifica comparativa di quanti siano quelli che ogni mattina si affrettano a visitare il Sito www.grandeoriente-democratico.com per carpire informazioni sul back-office del potere italiota e/o altre gustose news e quanti siano i lettori degli scalcagnati articoli di Mattias Mainiero?
Facciamola, così poi ci sganasciamo dalle risate.
Però una scusante il povero Mattias ce l’ha.
E’ lui stesso a dire, anche riguardo al G.O.I., a  G.O.D. o ad altre informazioni sul milieu massonico:

“Ci dispiace; non possiamo aiutarvi, non siamo addentro a certe cose…”.

Perché Mainiero usa il plurale?
Escludendo il plurale maiestatis…forse vuole riferirsi in termini collettivi alla redazione e alla direzione di LIBERO, il quotidiano su cui ha la ventura (o sventura) di scrivere.
Peccato che, a occhio e croce, ci vengono in mente un po’ di personcine di quell’etereo ambiente che, in tempi  non lontani, hanno bussato (altra cosa è se gli sia stato aperto…) alla porta dei templi massonici…
Questa però è un’altra storia, magari da raccontare meglio in futuro.
Piuttosto, se uno “non è addentro a certe cose”, perché si cimenta con esse facendo ridere i polli con le proprie divagazioni squinternate?
Ma proseguiamo con l’analisi del memorabile pezzo di questo superbo inviato-editorialista:

“Idea memorabile di Magaldi per risolvere i problemi della sinistra: il Pd deve iscriversi alla massoneria, la sua ovviamente. Si deve mettere il grembiulino…Dite la verità: vi piace Bersani incappucciato? E Vendola? A noi si, almeno non si vedrebbe l’orecchino…”

Piccolo commento: il malinconico Mainiero che, come riconosce onestamente, “non è addentro a queste cose”, ignora forse che diversi esponenti del PD il grembiulino già lo indossano da tempo…Ignora che sempre più “compagni” chiedono di indossarlo, insieme al cappuccio che, specie d’inverno, ripara dai malanni e dalle possibili avversità…Quanto all’orecchino di Vendola: decisamente meglio il suo, sobrio ed elegante, di quello grossier, osceno e tribale che mettono al naso i giornalisti-cortigiani quando ballano il Bunga-Bunga per fare la claque al Grande Fratello Silvio da Arcore…
Poi, sempre Mainiero:

“Signori, ecco a voi “Falce e compasso”, al secolo movimento Democrazia Radical Popolare (nessuna sigla, sarebbe impronunciabile). Il movimento nascerà a breve per aiutare i partiti del centro-sinistra a ‘legare tra loro’. Non sappiamo con quali prospettive di successo. Sappiamo, però,  che per gentile concessione del Venerabile G., vi potranno aderire massoni e non massoni. Su con la vita, fratello Bersani. E lei, fratello D’Alema, sorrida: la squadra (quella massonica) finalmente c’è. Il leader pure. Al resto, penserà sempre lui, Gioele, uno con le idee veramente chiare”.

Si, in effetti Gioele Magaldi e quelli di Noi che hanno aderito al progetto “Democrazia Radical Popolare” (abbreviato D.R.P., pronuncia “di er pi” o “di erre pi”, chiamateci pure “radicalpopolari per la Democrazia”o come vi piace, le varianti sono tante ) hanno le idee chiarissime su come sconfiggere il PDL berlusconizzato e come governare il Paese nei prossimi anni.
Non altrettanto si può dire del Fratello Berlusconi che, da quasi 17 anni, ciulla (o ciurla) nel manico con il governo della Nazione, almeno quanto ciulla (o ciurla) Lei, Egregio Mainiero, quando si cimenta con cose che non conosce e per le quali non è portato.
O come, di recente, ha ciullato nel manico il capo-scorta del suo Direttore Belpietro, inventandosi un attentato di cui non esiste né una prova né un indizio, ma che è stato prontamente sfruttato per un quarto d’ora di vittimismo, visibilità e captatio benevolentiae.
Peraltro, ci rendiamo conto che, se dopo mesi di (volontario) silenzio sulle attività di Grande Oriente Democratico (nonostante le attenzioni di importanti quotidiani, settimanali, radio e tv, senza contare l’esplosione sul web), adesso la stampa berlusconiana ha deciso di “attaccare a viso aperto”, vuol dire che la tattica omissoria e censoria comincia a sgretolarsi e che iniziate a farvela un po’ sotto…
Non possiamo darvi torto.
Anche perché ben sapete (e se non lo sa Lei, Mainiero, che in fondo è uno scribacchino marginale, lo sa benissimo il suo direttore Belpietro) che, in molte province italiane, un travaso di voti di alcuni notabili massoni (e dei loro clientes)  dal centro-destra al centro-sinistra significa perdere le elezioni e anche di brutto.
Lo sapeva e lo sa bene Marcellino Dell’Utri, il quale, per far vincere Forza Italia, nel 1993-94 dovette sguinzagliare emissari colmi di doni per tutte le logge del Reame italico.
Nevvero, Marcellino?
Sulle chiarissime idee (concrete, assai concrete e operative…) attraverso le quali Democrazia Radical Popolare contribuirà alla futura vittoria del centro-sinistra, avrà modo di essere edotto molto presto, caro Mattias, a partire dai contenuti del Sito www.democraziaradicalpopolare.it ,ancora per poco in fase di implementazione.
Saltando a piè pari le righe dell’ articolo in cui il monellino Mattias ripete stancamente (cercando di ironizzarvi sopra senza grande successo) le notizie riprese dai Lanci dell’Agenzia nazionale di stampa DIRE dell’11 novembre 2010, esaminiamo la conclusione del suo mirabile saggio di giornalismo socio-antropologico d’avanguardia:

“E noi ci siamo un po’ confusi sull’esistenza delle P e chiudiamo qui il discorso, non senza, però, porle una domanda finale: ma se lei-sempre se abbiamo ben capito- vuole fare la guerra a Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia che secondo lei avrebbe spostato a destra l’asse massonico, non poteva semplicemente fare la guerra a Raffi? Domanda ingenua, ce ne rendiamo conto…”

Ecco, appunto. Lei, caro Mainiero, è confuso senz’altro o almeno appare (o si finge) tale.
E nemmeno ha ben capito (o magari fa finta di non capire).
E la sua domanda non è ingenua, è semplicemente stupida e alquanto cialtronesca.
Fintanto che la Massoneria italiana non si sarà liberata di Raffi, di alcuni raffiani ( non tutti, qualcuno in buona fede da salvare c’è ancora) e di altri “post-piduisti” che fiancheggiano la “Loggia di Arcore”, difficilmente si potrà risolvere una volta per tutte il grosso problema nazionale del “berlusconismo”.
Il “brodo di coltura” in cui Silvio Berlusconi ha rigenerato e rigenera costantemente le sue forze, anche dopo qualche sonora batosta, è una filiera fraterna precisa che attraversa Palazzo Giustiniani (G.O.I.) e si connette a determinati ambienti elitari, conservatori e oligarchici della Massoneria internazionale.
Fare “la guerra” al Fratello Gustavo Raffi o al Fratello Silvio Berlusconi, per Noi di Grande Oriente Democratico, è assolutamente lo stesso percorso neo-risorgimentale, resistenziale e liberatorio che ci siamo prefissi di portare a compimento.
La Massoneria italiana non sarà mai libera, democratica, limpida, trasparente e utilmente al servizio della collettività nazionale, finche i Fratelli Silvio e Gustavo (con le loro Corti di Prosseneti) non avranno abbandonato i loro rispettivi scettri e le loro finalità eversive della Costituzione repubblicana, così come di quella libero-muratoria.
L’Italia non sarà mai un Paese democratico, liberale e pluralista dell’Occidente, finché Berlusconi e Raffi (facce di una stessa medaglia che opprime da anni la nostra infelice Nazione) non saranno stati costretti a ritirarsi a “vita privata”.
Ed è esattamente questo che Noi auguriamo e proponiamo ad entrambi: ritirarsi nelle proprie ville a ballare il Bunga-Bunga, continuando a farlo fino a 100 anni ed oltre, insieme a tutti i propri Prosseneti, grandi e piccoli.
Semmai, allietati talora dall’alto conforto intellettuale della lettura dei suoi editoriali, caro Mattias Mainiero, ammesso e non concesso che LIBERO (e/o il GIORNALE, se dovesse trasferirsi li) abbia anch’esso vita così lunga come i suoi Padroni, una volta che la vita politica italiana sarà stata bonificata da cialtroni e pennivendoli.

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO.

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com