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Editoriale del 30 settembre 2010: “E il Gran Maestro Gustavo Raffi corse in aiuto del Grande Fratello Silvio Berlusconi”

di Gioele Magaldi

 

 

 

 

Finalmente!
Per mesi, nonostante il sottoscritto lo citasse e criticasse pubblicamente su diversi media nazionali, l’attuale (illegittimo) Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani taceva clamorosamente, negandosi a tutti quei cronisti che gli chiedevano un commento, una dichiarazione relativa alle battaglie di Grande Oriente Democratico e alla dissidenza interna alla più importante Comunione massonica italiana.
Raffi taceva, producendo cosi il rumore assordante del suo silenzio. E sul sito ufficiale del G.O.I. (www.grandeoriente.it ), con perfetto stile da Pravda di staliniana memoria, tutti gli articoli, i servizi, le interviste che riguardavano il principale Movimento massonico di dissidenza al suo Regime, venivano sistematicamente elusi dalla Rassegna stampa.
Anche se si trattava dei più importanti quotidiani e delle più importanti riviste, di radio o tv a diffusione nazionale. Chiunque può controllare la scandalosa veridicità di ciò: causa di imbarazzo, probabilmente, anche per coloro che il sito ufficiale del G.O.I. hanno dovuto materialmente gestire, costretti a mortificare quella che sarebbe stata la loro deontologia professionale (si pubblica tutto ciò che è una notizia, non solo ciò che faccia piacere o abbia carattere auto-celebrativo per il Grande Capo).
Ed ora, improvvisamente, il “Golpista” (in quanto autore di un “golpe” eversivo della Costituzione interna di Palazzo Giustiniani) di Ravenna rompe il silenzio! E lo fa con un Comunicato dell’altro ieri (28 settembre 2010), dal titolo: “Berlusconi, Letta, Verdini e tale Carboni non sono iscritti al Grande Oriente”.
Rimandiamo di qualche riga un gustoso commento a tale Comunicato, subito ripreso dall’Agenzia Adn-Kronos che (chissà perché…) del Fratello Raffi rende immediatamente noti anche gli starnuti e i giramenti di testa, ma che in questi mesi si è ben guardata dal riportare alcuna notizia (e ce ne sono state tante) relativa alla dissidenza interna del G.O.I.
Perché Il Gran Maestro Gustavo Raffi rompe clamorosamente il suo  assordante silenzio (forse dettato dal tremebondo principio: “una smentita è una notizia data due volte…”) il 28 settembre?
Perché appunto due giorni fa, sull’ormai sempre più seguito giornale IL FATTO QUOTIDIANO, esce un ampio servizio composto di più articoli e dello stralcio di un’intervista al sottoscritto (per leggere tutto, clicca su: IL FATTO QUOTIDIANO del 28 settembre 2010, by Giusy Arena, Filippo Barone, Gianni Barbacetto, Caterina Perniconi, Giorgio Meletti: “LA LOGGIA DEL CAIMANO. Oltre la P2”).
Ma che c’entra Gustavo Raffi con questo ampio servizio, sostanzialmente dedicato ai rapporti storicamente documentati e documentabili del Fratello Berlusconi con la Massoneria?
Poco o nulla, apparentemente.
Gustavo Raffi viene citato incidentalmente, in un passaggio molto marginale relativo a Cesare Previti.
Perché dunque, dopo mesi di articoli, servizi e interviste ben più pregnanti e “monografiche” sul suo conto (vedi la Sezione Documenti e Rassegna Stampa, ma vedi anche tutti gli altri contenuti del Sito Grande Oriente Democratico: www.grandeoriente-democratico.com ), il Gran Maestro si scalda tanto e prorompe con un (peraltro alquanto squinternato e incoerente) Comunicato?
Mi viene in mente l’abusato ma sempre efficace detto: “Excusatio non petita…Accusatio manifesta…” (tradotto volgarmente: “chi si scusa, si accusa”).
Prendiamo atto di questa probabile  (e maldestra) operazione di auto-accusa del Fratello ravennate, ma la vera questione è un’altra.
Evidentemente, Il Gran Maestro Gustavo Raffi ha sentito il bisogno imprescindibile di correre in aiuto del Grande Fratello Silvio Berlusconi, cui era dedicato l’ampio servizio de Il FATTO QUOTIDIANO.
Come mai? Bé, lo si chieda a Lui. E gli si chieda di rispondere non con un Comunicato squinternato o davanti ad un intervistatore ignaro, intimidito o compiacente, bensì in un pubblico contraddittorio, magari con il sottoscritto.
Lo so, Il Fratello Gustavo Raffi, al pari del Fratello Silvio Berlusconi, non ama il confronto critico e men che mai il contraddittorio. A entrambi piacciono soprattutto i monologhi ispirati e aulici, le allocuzioni, i comunicati auto-referenziali, le interviste compiacenti.
Di certo, in questa sede si può anticipare che, comprensibilmente, Gustavo Raffi inizia ad avere paura, molta paura, troppa paura.
L’attuale (illegittimo) inquilino di Villa Medici del Vascello (sede romana ufficiale del G.O.I.) sa che da qualche mese la sua maggioranza interna si sta sgretolando alla base, tra mugugni, critiche, delusioni, defezioni varie, talvolta palesi e dichiarate, talvolta occulte, per evitare ritorsioni, sospensioni ed espulsioni.
Sa bene che Grande Oriente Democratico e altre “sacche di opposizione”, vecchie e nuove, rinsaldano e rafforzano quotidianamente le proprie fila.
Sa che anche tra i suoi collaboratori più indipendenti e in buona fede (alcuni ce ne sono ancora) crescono i dubbi sulla sua gestione assai discutibile degli affari di Palazzo Giustiniani.
E corre voce che alcuni collaboratori non siano nemmeno più tanto soddisfatti del modo assai poco chiaro e convincente con cui è stata “rimossa ed elusa” la questione “P3”.
Ma, soprattutto, c’è chi dice che il Gran Maestro Raffi teme che possa essere messo in discussione quell’ambiguo sistema di potere e affari che necessita della conservazione di certi equilibri; equilibri di cui sono parte anche certi Grandi Fratelli dalle importanti cariche istituzionali.
E se questi Grandi Fratelli dovessero appurare che Lui, Gran Maestro in carica, non è più in grado di “tenere a bada” rompicoglioni come il sottoscritto e i suoi amici di Grande Oriente Democratico, né di tutelare con riservatezza certi interessi, il rischio di non essere considerato più un valido Gran Capo della Gran Camera di Compensazione nazionale del potere italico sarebbe molto alto.
Perciò si arrischia a rompere il suo lungo e prudente silenzio.
Con un risibile Comunicato. Che adesso analizzeremo brevemente (per leggerlo integralmente, vai su: www.grandeoriente.it . Noi di Grande Oriente Democratico non censuriamo i documenti degli avversari, anzi, ne diamo ampia pubblicità, sempre e comunque. Figurarsi poi se si tratta di clamorosi autogoal e boomerang, come nella fattispecie).

Dopo un incipit  melenso, nel quale si ribadisce che “Il Grande Oriente d’Italia non si occupa né di politica, né di religione, etc…”, rispetto al quale verrebbe da dire in aggiunta che il Grande Oriente d’Italia amministrato in 11 anni da Raffi si occupa scarsamente anche di beneficenza, cultura, capacità di incidenza civile sulle grandi questioni di interesse nazionale, per non parlare di cultura esoterica o di crescita iniziatica collettiva della Comunione, veniamo al seguito.
E qui c’è da scompisciarsi“Il Grande Oriente d’Italia-rimarca Raffi- la cui dirigenza, nelle varie istanze, è pubblica, si è espresso e si esprime esclusivamente sui grandi temi che attengono la libertà e la dignità dell’Uomo, ed in particolare, sulla scuola pubblica, la libertà di ricerca scientifica e sul dialogo, nel rispetto dell’alterità, come si può evincere dalle pubbliche manifestazioni e da quanto viene riportato dal proprio sito ufficiale www.grandeoriente.it …”
Ma, dai, Gustavo! Proprio su questi temi chiedi che venga dato un giudizio pubblico sulla tua gestione della più importante e gloriosa Comunione massonica italiana?
Come vanno, in Italia, da 11 anni a questa parte, “la scuola pubblica e la libertà di ricerca scientifica”?
Sono ridotte, entrambe, in condizioni così pessime che, delle due l’una: o Tu sei un incapace che non ha saputo far sentire adeguatamente la voce del più grande Raggruppamento Massonico del Paese nelle opportune sedi decisionali; oppure questi principi e questi ideali sono stati svenduti in cambio di vantaggi di qualche tipo per Te e per i tuoi Collaboratori più servili, compiacenti e cortigiani. Tutti insieme, in 11 anni, invece di onorare in modo efficace il mandato di rappresentare un’Istituzione capillarmente diffusa sul territorio nazionale e in grado di far tremare, volendolo, governi e amministrazioni (locali e nazionali), di che vi siete occupati? Gli ideali e i principi sono stati celebrati con convegni e seminari inconcludenti e velleitari. E, nel frattempo, le opere pratiche erano forse occulte e vantaggiose per pochi, non certo tali da inorgoglire il “popolo massonico”, la base dei tanti Fratelli onesti che Ti hanno votato in buona fede.
Prosegue lo Pseudo-Comunicato: “Gli Onorevoli Berlusconi, Verdini, Letta e tale Carboni non sono iscritti al Grande Oriente”.
Prima menzogna.
Com’è noto, il Fratello Silvio Berlusconi è stato “iniziato” al Grande Oriente d’Italia, Loggia Propaganda 2, nel 1978. L’iniziazione è indelebile, come quella sacerdotale (lo so che tu, Caro Gustavo, sei un po’ debole in questioni esoteriche, ma fatti aiutare da qualcuno più competente di te per orientarti meglio, invece di fare brutte figure). Per quanto concerne gli altri signori citati, anche se fossero stati o fossero tuttora in qualche modo riconducibili anche formalmente al G.O.I., non mi pare che questo fosse l’oggetto del servizio del FATTO QUOTIDIANO del 28 settembre. Piuttosto, si parlava, in termini dubitativi da parte dell’intervistatore e senza affermazioni o negazioni da parte dell’intervistato, di una loro appartenenza a quella che, in modo colorito, veniva definita “LA LOGGIA DEL CAIMANO”.
Ecco dunque agire un’EXCUSATIO NON PETITA…Che c’è, Gustavo, il sub-conscio ti gioca brutti scherzi?
Ma il bello deve ancora venire: “Il Grande Oriente non ha strutture riservate o logge coperte: ha espresso reiteratamente e pubblicamente la condanna senza appello del gellismo e, comunque, della P2”
Infatti: dopo la mal parata della Loggia P2, (struttura riservata e coperta che operò con il consenso dei vertici del G.O.I. per tanti anni), a partire dal Gran Maestro Corona (1982-1990), grande amico del Fratello Silvio Berlusconi, si comprese che non era più il caso di lasciare in giro elenchi compromettenti e ufficiali, per quanto nascosti abilmente. Meglio creare “una zona grigia” di persone influenti e importanti (da sottoporre a iniziazione rituale o meno) ma che comunque potessero essere considerate oralmente, sulla parola, “all’orecchio e alla memoria del Gran Maestro di turno e dei suoi più stretti collaboratori”,senza il rischio che si ripetessero episodi imbarazzanti come la perquisizione di Castiglion Fibocchi.
E se è vero che Raffi ha sempre reiterato il falso refrain : “La P2 stava al Grande Oriente d’Italia come le Brigate rosse stavano al Partito Comunista” (refrain falso perché il PCI non aveva al suo interno, come una propria articolazione ufficiale e riconosciuta, le “Brigate Rosse”, mentre il Grande Oriente si coccolava la P2 come una Loggia molto importante e “fruttuosa”), allora come mai ci sono alcuni “brigatisti”, già appartenenti alla galassia gelliana, che sono stati riciclati e utilizzati dall’attuale Gran Maestro?
E come mai, proprio in questi giorni, un ambiguo personaggio che sul suo Blog esprime vicinanza e apprezzamento per Raffi e per alcuni raffiani eminenti, ma soprattutto  propositi di riabilitazione per Licio Gelli e per la P2, trova grande celebrazione e visibilità nel Sito Ufficiale dell’ARCO REALE RITO DI YORK, anch’esso vicino al Gran Maestro Gustavo Raffi? Mi preoccupo soprattutto di quei Fratelli che sono entrati o vorrebbero entrare a far parte del suddetto RITO di perfezionamento: certo non credo che sapessero (o sappiano) che l’ARCO REALE promuove e affianca i cantori di Licio Gelli e della P2. Io ho sempre considerato e continuo a considerare il RITO DI YORK come un nobile luogo di elevazione iniziatica. Che sta succedendo?
Misteri massonici…
Poi, chi ha scritto (male, anche la prosa lascia un po’ a desiderare) lo Pseudo-Comunicato del Gran Maestro, continua: “Gli elenchi degli iscritti sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in qualsiasi momento”.
Ora, a parte il fatto che tutti ricorderanno il caso famoso di un Onorevole socialista della prima repubblica, il cui tesserino massonico un Fratello piemontese tentò di sottrarre all’ispezione delle autorità competenti (il fatto è raccontato in diverse pubblicazioni, peraltro) e che chi la conserva può in mille modi alterare o nascondere parte della documentazione, con il nuovo sistema “bocca a orecchio”, non c’è più nemmeno la necessità di lasciare in giro traccia cartacea.
D’altra parte, visto che il Gran Maestro Raffi invita l’Autorità Giudiziaria a fare delle esplorazioni, sarebbe davvero il caso che questa le facesse, magari anche in relazione alla situazione contabile delle varie società amministrate dagli attuali Vertici G.O.I., tanto per valutare il modo in cui sono gestiti i soldi di tutti i Fratelli.
E comunque, attualmente, per meglio valutare chi faccia parte dell’entourage  dei Vertici di Palazzo Giustiniani (Gustavo Raffi e collaboratori interni ed esterni per primi) esistono sistemi di investigazione più raffinati di un controllo pilotato e/o manipolato su quello che “il padrone di casa” vuole farti vedere.
Quanto alla questione riguardante Cesare Previti, ricordo bene cosa mi disse in proposito il Gran Maestro Raffi. Ma il bello è che potrebbero ricordarselo, magari con qualche documento alla mano, anche altri… Sarebbe meglio per Te non insistere su questo punto (di non grande rilevanza, dopotutto), Caro Gustavo…
Alcune grasse risate me le sono fatte dopo questo passaggio dello Pseudo-Comunicato: “Il Gran Maestro ha già dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti de “Il fatto quotidiano”, ritenendo diffamatorio l’accostamento del proprio nome a personaggi che, a torto o a ragione, risultano inquisiti o semplicemente coinvolti nell’inchiesta P3, la c.d. cricca (articolo pubblicato in data 2/9/2010).
E’ben vero che l’autore dell’articolo citato, Daniele Martini, ha commesso qualche piccolo errore, nel corso della sua narrazione. Ad esempio, definisce il sottoscritto “giornalista del confindustriale Sole 24 Ore” (Sic!): bé, non sono giornalista e non ho mai lavorato né per la Confindustria né per Il Sole 24 Ore.
Ma non è questo che ha dato (con 26 giorni di ritardo rispetto all’articolo, che è del 2 settembre) fastidio all’Illustrissimo Gran Maestro. Il suo problema, così si dice, è che teme approfondimenti sui legami di potere in Toscana, regione di strettissima ortodossia raffiana (almeno fino a qualche tempo fa).
E, com’è suo costume, poiché l’onesto Daniele Martini ha fatto qualche incursione in materia, Raffi “mette le mani avanti per non cadere indietro”, cercando di intimidire la compagine de “Il FATTO QUOTIDIANO”.
Per parte mia, penso che sarebbe auspicabile che anche altri giornalisti (e, ove si rivelasse opportuno, anche l’autorità giudiziaria) approfondissero gli intrecci complessi che si sono consumati nella regione dove ha imperversato Denis Verdini con la sua banca, in un contesto di grande consenso per il Gran Maestro Gustavo Raffi. La chiarezza e la trasparenza, infatti, andrebbero senz’altro a beneficio di tutti quei liberi muratori toscani (e ce ne sono tanti) che nobilitano con la loro opera gli ideali massonici, senza invischiarsi in squallide questioni di affari poco limpidi.
Lo Pseudo-Comunicato arriva poi al suo bersaglio principale: “Delle sue dichiarazioni risponderà nelle sedi giudiziarie il sig. Gioele Magaldi, che non ha mai rivestito cariche apicali nemmeno a livello regionale, essendo stato Maestro Venerabile per un solo anno, in quanto non rieletto”.
Davvero spassoso, se non fosse tragica la disinvoltura con cui si tenta di prendere in giro i destinatari della pseudo-comunicazione.
Nelle sedi giudiziarie, il sottoscritto attende Raffi e i suoi Compari quando e come vogliono, avendo già avuto modo di ottenere significative soddisfazioni (documentate e ulteriormente documentabili), cui ne seguiranno altre, ancora più corpose e definitive.
Quanto alle “cariche apicali”, ricordo al Fratello Raffi che il sottoscritto è stato per un bel po’di anni il pupillo  del Suo Gran Segretario Giuseppe Abramo (l’equivalente di Gianni Letta per il Fratello Berlusconi), nonché il leader  della Loggia Monte Sion (una delle più prestigiose di Palazzo Giustiniani), fino all’elezione a Maestro Venerabile di questa Officina, ad appena 34 anni di età.
D’altra parte, Il Gran Maestro Raffi può raccontare la “mezza messa” ai cronisti inconsapevoli, non ai Fratelli del G.O.I. Diventare Maestro Venerabile, dopo aver compiuto un preciso cursus honorum, è di per sé il coronamento del percorso iniziatico. Si può restare Maestri Venerabili per un solo anno o essere rieletti altre due volte, fino ad un massimo di permanenza nella carica di tre anni: nella sostanza cambia poco.
E ha poco a che fare con le “responsabilità apicali”…
Semmai, vorrei ricordare al Gran Maestro Raffi come Egli, dopo avermi conosciuto in quanto pupillo del suo Gran Segretario Giuseppe Abramo (persino prima che io divenissi Maestro Venerabile), cominciò a tributarmi la sua stima e la sua amicizia, in diverse occasioni, sia pubbliche che private. Fino a pregarmi, in occasione della rielezione per il suo secondo mandato,nel 2004, di curargli personalmente alcuni aspetti delicati della sua campagna elettorale.
Del resto, per fare un esempio”in negativo” rispetto al sottoscritto, Licio Gelli gestì per diversi anni la Loggia P2 senza nemmeno avere ancora conseguito lo status di Maestro Venerabile, bensì come semplice “Segretario Organizzativo”. Che vogliamo sostenere, che non aveva responsabilità “apicali”?
Quello che conta-nel G.O.I., come in ogni altra Comunione massonica- è quale rapporto, più o meno stretto e confidenziale, si abbia con i massimi vertici e di che ci si occupi all’interno e all’esterno dell’Istituzione.
E io e Te, insieme al Gran Segretario Giuseppe Abramo, di rapporti confidenziali ne abbiamo avuti per diverso tempo, nevvero Caro Gran Maestro?
Si tratta di cose ultra-note, perciò, Caro Gustavo, astieniti dal tentare di confondere le acque, che nessuno ti prenderà sul serio.
E a proposito di “sedi giudiziarie”, il sottoscritto non mancò di denunciare l’illecita gestione del Tesoro della Loggia Monte Sion anche presso la Procura di Roma. Ma all’epoca era ancora attivo il Procuratore Aggiunto Achille Toro…Sarà stato un caso, ma quella denuncia, reiterata anche dopo un’ inspiegabile richiesta di archiviazione, è come sparita tra le tante nebbie romane…Forse adesso, che un’altra aria sembra spirare a Piazzale Clodio, potrebbe essere il caso di formalizzare nuovamente la cosa.
Quanto al “timore panico” che tutti sanno il Gran Maestro Raffi ha del sottoscritto, se non fosse tale (e non da oggi, bensì da qualche anno), non si capirebbe davvero perché Gioele Magaldi sia stato ripetutamente oggetto di tavole d’accusa strumentali e sospensioni illegali.
Da più di tre anni, il Gran Maestro Raffi e il Gran Segretario Abramo tentano di impedire il rientro “ufficiale” del sottoscritto, nonostante per ben due volte il Tribunale Civile di Roma abbia annullato i loro illeciti e abusivi provvedimenti disciplinari. Il sistema è il seguente: la Magistratura repubblicana mi da’ ragione, Raffi e Abramo danno mandato ai propri sicofanti di accusarmi e processarmi ancora, sempre per “reati d’opinione” e sempre per impedire che io possa riacquisire la frequenza ufficiale dei lavori muratori e SOPRATTUTTO LA FACOLTA’ DI ESSERE CANDIDATO ED ELETTO: se “la fanno sotto” e li capisco benissimo…
Lo Pseudo-Comunicato di Raffi si conclude così: “Desta inquietudine-conclude Raffi-il fatto che un quotidiano prenda per oro colato un personaggio in cerca di notorietà, senza operare nessun riscontro sulla fantomatica corrente di dissidenti: una struttura-se esistente- di cui si tengono volutamente celati i nominativi degli esponenti a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale che, guarda caso,pubblicizza un libro. De hoc satis”.
Burlone di un Raffi! Certo, ti piacerebbe conoscere tutti i nominativi del Movimento (non “struttura”, né “associazione”) Grande Oriente Democratico. Così potresti procedere con innumerevoli tavole d’accusa, sospensioni ed espulsioni da parte dei tuoi “scagnozzi” e “tirapiedi”; pronti a punire qualunque dissidente che, a viso aperto,  eserciti qualche critica, anche lieve, al tuo operato.
E invece dovrai rassegnarti a conoscere solo quelli che in qualche modo si siano voluti appalesare (ma che ti è difficile colpire) e quelli che sai bene che ne sono simpatizzanti o sostenitori, senza poterlo provare (che egualmente non puoi sanzionare). Per quanto riguarda tutti gli altri (in costante crescita), dovrai rassegnarti a sentirteli “addosso” come dei “cospirati-carbonari” che non cesseranno la loro “guerriglia” fino a che il Risorgimento massonico nel G.O.I. non sia cosa compiuta. Cioè fino a quando il tuo Regime illegittimo non sarà miseramente crollato.
Del resto, non esiste alcun obbligo di legge che vincoli i simpatizzanti di un Movimento d’Opinione interno all’Associazione “Grande Oriente d’Italia” a dichiararsi tali mediante un tesserino con foto riconoscibile…
Della loro qualità e quantità, tuttavia, Caro Gustavo, te ne accorgerai quando sarà tempo di elezioni e questo Tu lo sai molto bene! E’ per questo che-così si dice- fra qualche giorno cercherai ancora di fare indebite pressioni sui Giudici della Corte Centrale massonica affinché mi diano una o due condanne all’espulsione per i miei (risibili) reati d’opinione. Magari non lo fai solo per te stesso, ma anche per il Grande Fratello Berlusconi: ebbene, non dubitare, entrambi renderete conto delle vostre buone opere, con i dovuti interessi.
Anzi, a dimostrazione che il tuo intervento intimidatorio nei confronti della libera stampa e del sottoscritto non ha sortito alcun effetto, Ti annuncio che sarà presto resa pubblica una Lettera Aperta n.2 al Fratello Silvio Berlusconi.
I riscontri giornalistici, invece, sarà bene farli sui tanti affari e le tante questioni poco chiare che hanno caratterizzato e caratterizzano la tua lunghissima Gran Maestranza (da un anno e 1/2 anche illegittima, come un giorno accerterà la Magistratura repubblicana).
E il tuo riferimento al libro sulla P3 di Giusy Arena e Filippo Barone non farà che aumentare la (legittima) curiosità dei Fratelli verso una vicenda oscura e ambigua della quale ti piacerebbe tanto non si parlasse.
Se poi ti agiti tanto per questo ottimo libro edito da Editori Riuniti, pensa quanti capelli bianchi verranno (a te e al Fratello Berlusconi), allorché uscirà in libreria Massoneria S.r.Ill (Società a responsabilità illimitata), edito da Chiarelettere.
Per ciò che concerne la mia presunta “ricerca di notorietà”, posso solo dirti che mi piacerebbe essere “noto” come qualcuno che ha contribuito a rivoluzionare la Massoneria italiana, rendendola finalmente pulita, trasparente ed incisiva sulle grandi questioni culturali, sociali e civili del Paese. Lontana da ogni piduismo, vecchio e nuovo. Conseguendo cioè quegli obiettivi che tu hai clamorosamente mancato, Caro Gustavo Raffi, nonostante fiumi di retorica inconsistente e mille maschere dissimulatrici.

Gioele Magaldi.

P.S. Agli operatori di Internet e a tutti i cronisti in generale segnalo che esiste un personaggio (e forse ne sorgeranno altri, con analoghi mandanti)- un blogger che inneggia alla riabilitazione di Licio Gelli e della P2 e che simpatizza per Gustavo Raffi e Francesco Nucara (ex compagni nel P.R.I.)- il quale, come un “sorcio”, si infila ossessivamente in tutti i gruppi di commento a notizie che riguardano il sottoscritto, cercando di nuocermi come può, in omaggio servile ai suoi Patroni. Faccia pure: essere attaccato da un filo-piduista è per me un privilegio, mentre per Nucara e soprattutto per Raffi è un imbarazzante fardello auto-lesionistico. Più questo personaggio si agita e sproloquia, più m…ri-cade addosso a lui e ai suoi danti causa.

 

 

 

 

 

 

 

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