Boaz Content Banner Jachin

 

I FURBETTI DEL RITINO
II PARTE
del “CAVALIERE ERRANTE”

 

 

 


Narravo qualche tempo fa su questo sito le gesta del Tapino Cavaliere S. (NDR: per leggere clicca su 16 luglio 2010: I FURBETTI DEL RITINO, dal Fratello "CAVALIERE ERRANTE" ), raccontando le sue imprese in quel del Tribunale Circoscrizionale del Lazio che operò la cacciata. Ebbene la storia continua.
Correva l’anno di grazia 2011 ed il Tapino Cavaliere si recò presso l’alta Corte assisa nella sede del Capo Supremo degli artigiani per chiedere giustizia. Minacciò fuoco e fiamme, intimò strali ineluttabili contro chi avesse osato scambiare la giustizia per sopruso.
Confidava sul potere del Capo dei Cavalieri, Sir Cernia, il più determinato, il più potente, anzi, potentissimo, colui che poteva disporre dei suoi guerrieri alla bisogna, colui che aveva promosso da poco il Cavalier S. nelle più alte sfere della cavalleria, colui che lo aveva, anche, messo a capo del drappello dei cavalieri più santi e più coraggiosi, colui che girava sempre scortato da sette cavalieri armati di spada pronti alla bisogna a sfoderarla per difendere la giusta causa di Scozia.
Il Cavalier S. ha confidato in tutto ciò, il Cavalier S. ha creduto in tutto ciò, il Cavalier S. ha avuto fiducia nel suo Sovrano Cavaliere. Questi si è reso conto che la causa era giusta ed il rischio del sopruso era in atto. Ma il coraggio è venuto meno dinnanzi al Meglio degli Artigiani. Poveri Cavalieri! Non hanno alcun dubbio sulla condanna alla cacciata del loro più fidato cavaliere e nulla possono fare. Si ammantano di scozzese orgoglio ma non sono in grado di difendere il loro uomo.
Senonché, arriva il giorno del giudizio definitivo. L’accusa è precisa: il Cavaliere S. ha definito la giustizia domestica come addomesticata e, cosa più grave, tale concetto l’ha diffuso in rete dove l’hanno potuto leggere anche apprendisti e compagni, cosa gravissima.
La sentenza era annunciata: cacciata senza remore. Così ha deciso non la Corte ma il Capo Vero.
E lo Scozzese indomito? Dov’è finito Sir Cernia? Sparito, dileguato, non pervenuto.
La morale sorge spontanea: laddove c’è più paludamento ed ostentazione di “patacche” alberga debolezza ed inconsistenza. Povero Scozzese, gli è rimasto solo il piacere delle sciarpette. Non è buono nemmeno a difendere un suo cavaliere. E’ il caso di prendere a prestito un titolo: “Sotto la Sciarpa Niente”.

NDR: Al di là della godibilità del racconto allegorico del Fratello “Cavaliere Errante”, abbiamo appreso con dispiacere e indignazione del giudizio di secondo grado (Corte Centrale) che ha confermato la condanna all’espulsione per il Fratello S., già Presidente della Camera del 30° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato di Roma. Una nuova espulsione per un banale “reato d’opinione”. Esprimiamo la massima solidarietà al Fratello S. e gli facciamo presente che, qualunque iniziativa volesse agire in difesa del suo diritto a rimanere membro del G.O.I. e in “attacco” dell’ormai sgangherato e decadente (e perciò massimamente arrogante e tirannico) regime raffiano, Noi di G.O.D. siamo a sua disposizione. E inoltre ci lascia senza parole l’inconsistenza manifestata da coloro che, invece di difendere l’onore, l’autonomia e la forza del R.S.A.A., consentono che ne vengano “fatti fuori” gli elementi più validi e combattivi. Vergogna per la viltà e l’impotenza colpevole, nutrita di pusillanimità già dimostrata, del resto, quando si trattava di respingere i fascistoidi Protocolli d’Intesa imposti dal Gran Camerata di Ravenna.
La Redazione.

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com