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GOD: abuso di potere ai danni dei bambini e di alcuni genitori. Il caso del piccolo Leonardo nel padovano, preso a forza dalla polizia, e quello, ancora più scandaloso e dimenticato dalle Istituzioni, di Arianna Mangifesta e Ginevra Amerighi.

 

 

 

 

Fra i tanti articoli, rimandiamo al seguente che ben riassume la vicenda:

“Bambino preso a forza dalla polizia. Manganelli: ‘Profondo rammarico’”, articolo redazionale dell’11 ottobre 2012 per LA STAMPA (clicca per leggere),

magari integrato dai seguenti pezzi pubblicati su www.mattiagranata.it :

“Da chi l’ha visto”, articolo del 10 ottobre 2012 by Mattia Granata (clicca per leggere)

“I garanti dell’infanzia”, articolo del 12 ottobre 2012 by Mattia Granata (clicca per leggere).

Una vicenda che non conosciamo nel merito (i rapporti fra i genitori e di entrambi con il figlio, le ragioni e i torti rispettivi, etc.), ma che lascia stupefatti per le modalità insensate e brutali con le quali un bambino (già abbastanza grande, peraltro) è stato sottratto a sua madre e consegnato ad una comunità dove ad essa è persino vietato di vedere il figlio.
Lo ripetiamo, non entriamo nel merito degli eventuali torti della madre nel diseducare il figlio ad avere rapporti sereni con il padre (senso delle denunce paterne) o del padre nel rapportarsi adeguatamente al figlio (denunce materne).
Il problema è che nessuna Istituzione statale (magistratura compresa) ha il diritto di impedire a una madre o a un padre di avere rapporti continuativi con il proprio figlio.
E nessuna Istituzione statale (forze dell’ordine comprese) ha il diritto di creare traumi irreversibili ad un bambino di 10 anni, andandolo a sequestrare in una scuola con le stesse modalità violente con cui si arresta un pericoloso latitante.
Un bambino va persuaso con dolcezza e buone maniere, non forzato brutalmente per istigazione di qualche consulente psichiatrico, per deliberazione di qualche magistrato avventato e per ottusa modalità di esecuzione di qualche poliziotto decerebrato.
Dopo di che, non si mettano troppo in croce nemmeno quei poveracci delle forze dell’ordine che eseguono ordini altrui o quei magistrati che emettono ordinanze surreali entro i parametri del caos giuridico consentito da un legislatore distratto e insipiente.
Ma gli italiani e in particolare gli operatori mediatici che si sono così calorosamente mobilitati a proposito del caso – comunque controverso- del piccolo Lorenzo di Padova, hanno una piccola  nozione del dramma ben più orrendo e stavolta niente affatto controverso che riguarda la povera Ginevra Amerighi e la sua sventurata figlia Arianna Mangifesta?
Se le Istituzioni e i media italiani non sono strabici, si vadano ad occupare subito e con intento finalmente risolutivo di quest’ultima vicenda, 10 volte più raccapricciante di quella pur dolorosa e scandalosa del piccolo Lorenzo.
I particolari di questo aberrante caso di sottrazione arbitraria e illegale di minore, in

Dossier Ginevra Amerighi. Uno scandaloso caso di Mala Giustizia italiana (clicca per leggere).

Peraltro, dal Sito “Valore Donna” (http://valentinavaloredonna.blogspot.it), riportiamo integralmente una Lettera Aperta ai Giudici di Ginevra Amerighi:

Lettera aperta ai giudici. Ginevra Amerighi
Cari giudici del Tribunale per i minorenni di Roma,
sono quasi 2 anni ormai che aspettate che io manifesti i tanto prognosticati comportamenti imprevedibili nel futuro, dalla Malagoli Togliatti socia in affari editoriali dell'avvocato di Fabio Mangifesta, e amica intima della Ctp di Fabio Mangifesta (Maria Pia Consegnati), e amica intima della Lavadera che ha interpretato pro domo sua i test psicologici.
Io non vi conosco, non vi ho mai visti, non c'è mai stata un'udienza, mai una sentenza, anzi avevate deciso che i tempi fossero ormai maturi il 15 maggio scorso per emettere una sentenza senza un'udienza.
Sono quasi 2 anni che mi sono vista improvvisamente ed inaspettatamente sequestrare la mia piccolissima creatura Arianna, di soli 18 mesi, dalle mie braccia (sono la madre) da 14 persone armate di pistole e di siringhe nel mio quartiere Parioli di fronte agli occhi increduli di tutto il vicinato e di tutte le persone che mi conoscono: portieri, negozianti, benzinai, vicini di casa, genitori dei bambini della scuola elementare statale dove insegno da molti anni e di cui avete testimonianze scritte da parte di tutti fin dal giorno stesso del sequestro. Sono quasi 2 anni che mi è stata vietata incostituzionalmente qualsiasi forma di contatto con la mia bambina e che mi è stata sospesa la patria potestà ( neanche una fotografia, neanche la possibilità di sapere come stia dagli assistenti sociali ai quali è stato interdetto il monitoraggio fin dall'inizio di questo rapimento. Sono quasi 2 anni che Arianna vive presso il padre, uomo estremamente violento e senza scrupoli dal quale ho cercato di difendere me e la mia piccola fin dalla gestazione.
Ho sempre avuto fiducia nelle istituzioni altrimenti non mi sarei rivolta a voi per chiedere protezione e aiuto. Tutto ciò però mi è costato la perdita della mia vita che era mia figlia per difendermi e dimostrare la mia non colpevolezza!
Dovete dirmi cosa ho fatto per subire una violenza del genere oltre che da Fabio Mangifesta anche dai giudici del trib per i minorenni di Roma. Ma soprattutto dovete farvi dire cosa ha fatto Arianna per essere strappata dalla sua mamma ed essere affidata ad un uomo che l'ha torturata con botte e urla e buttata in mezzo alla strada alla sola età di un mese. Cosa ha fatto quella mia povera bambina per essere condannata ad essere orfana di madre nei primi importantissimi anni della sua vita.
Ho conseguito due lauree che riguardano studi di psicologia, pedagogia, sviluppo dell'età evolutiva nell'università cattolica LUMSA di Roma, lavoro e mi occupo dei bambini di questa città dall'età di 18 anni.
Come è possibile - mi chiedo e se lo chiede soprattutto l'Italia intera -, ora che il fattaccio è pubblico, che ora teme questo vostro tribunale come fosse un campo di sterminio nazista, che non si pensava potesse esistere ancora oggi un sistema del genere dopo tutto quello che uscì allo scoperto circa la potenziale forza distruttrice umana di cui l'uomo solo è capace. Come è possibile che sia stato permesso di fare una cosa del genere a delle persone per bene, a una famiglia esemplare?
Dopo che mi è stata portata via Arianna in quel modo incredibile con la promessa che se fossi andata al dipartimento di salute mentale (ex manicomio) a farmi 'curare’ da un presunto disturbo istrionico della personalità che non ho mai avuto e mai potrò avere ormai vista la mia età (38 anni senza mai aver commesso nulla di male) come diagnosticato da medici luminari nel settore come il prof. Volterra di cui avete testimonianza video nella trasmissione di ‘Mi manda rai tre’, del prof. Ferracuti e dott. Rossi, del prof. Mastronardi, del prof. Ignazio Majore, del dott. Michele Di Nunzio (primario del reparto di psichiatria del S. Filippo Neri) del dott. Mario Guadalupi, del prof. Paolo De Nardis, delle cui diagnosi avete le relazioni scritte.
Tutti abbiamo sempre creduto che se viene tolto un figlio ad una madre qualcosa deve aver fatto di grave! E' qui la gravità dell'azione compiuta nei miei confronti: è stato cercato di gettare il pregiudizio su di me togliendomi la bimba e la patria potestà tutto di un colpo. La superficialità di questa azione forte e violenta, ma traballante perché non supportata da alcuna prova o accusa reale e fondata, è stata quella che sono una donna forte e per bene, che ho avuto un cordone di persone che mi hanno sostenuta, protetta, aiutata in tutti i modi possibili e senza lucrare su questa tragedia.
E poi sapete che sono una mamma? e sapete che le mamme innocenti non si lasciano distruggere e non si arrendono di fronte ad un sequestro del proprio figlio? Come Irina, la mamma delle due gemelline? Come la mamma di Denis Pipitone? Come Angela Casella la ‘madre coraggio’ che sfidò l’Anonima Sequestri?
Non si impazzisce di fronte a certe violenze: ci si rialza più forti e forti della verità e del bene che abbiamo dentro si combatte finché si ha vita. A me resta la mia vita che è vita che appartiene a mia figlia. Sono sopravvissuta a tutto quello che mi avete fatto e che avreste voluto farmi e soprattutto sono LIBERA di gridare questa ingiustizia. Non mi prenderete per stanchezza, non mi rifarò e non potrò rifarmi una vita finché non mi ridarete la mia Arianna. Non importa come, a voi l'arbitrio di decidere (possibilmente senza crearle ulteriori danni e senza mettere a rischio la sua vita perché il padre non reagirebbe come ho reagito io al suo allontanamento) per il padre Arianna è un oggetto da vestire e da sfoggiare come simbolo del suo potere. Per me Arianna è una bambina, una persona, è innocente e indifesa e va protetta. Voi avreste dovuto proteggerci e invece ci avete danneggiato e avete danneggiato tutte le persone che sono a conoscenza di questo fatto grave perché non hanno più fiducia nella giustizia operata nel Tribunale per i minorenni di Roma. Così, perseverando, lasciando passare tempo e non rimediando presto all'errore commesso dai vostri precedenti colleghi la situazione peggiorerà e si aggraverà.
Non aspettate che io commetta qualcosa di imprevedibile perché perderete tempo. Non sono proprio fatta per perdere la pazienza e agire istintivamente ed impulsivamente. Sono una persona equilibrata perché ci sono nata così e niente e nessuno potrà cambiare oramai la mia indole a quasi 40 anni. Neanche sotto tortura in una improvvisata inquisizione tradirei il mio credo ed il mio senso del bene e dell'amore per il prossimo. Io non ce l'ho col padre di Arianna, io mi difendo da un un uomo ricco e violento abituato a comprare tutto. Io non ce l'ho con lui ma con tutte le persone che si sono servite di lui per arricchirsi senza pensare minimamente al male che hanno fatto, che continuano a fare ad una creatura innocente che improvvisamente è stata strappata dalla mamma, dal suo letto, dalle sue sicurezze per essere recapitata come un pacco senza anima nel ‘lussuoso palazzo’ del signor Fabio Mangifesta (si veda la singolare citazione nella perizia psichiatrica della Malagoli Togliatti).
Arianna il 14 settembre compirà i suoi primi tre anni. Il suo secondo compleanno senza mamma, senza sapere più nulla di sua mamma. Quale violenza peggiore poteva continuare a farci quel padre? Aiutato dal Tribunale per i minorenni di Roma?
Cosa le raccontano? Che l'ho abbandonata? O che sono pazza?
Prego Dio non per avere giustizia in terra, perché ormai per ciò che ci è stato fatto non si torna indietro e della giustizia in terra poco mi importa a questo punto! Ma prego perché si possa essere ancora in tempo per recuperare tutto ciò che Arianna ha perduto e perché il suo trauma si cancelli con la possibilità di poterle dare tutto l'amore e la sicurezza che le sono mancati in questi 2 anni senza mamma.
E’ solo il caso di ricordarVi che il signor Mangifesta è rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia (la sua famiglia eravamo io e Arianna), violenza fisica, psicologica, persecuzione, ingiurie e minacce di morte. Ma la cosa non Vi interessa minimamente.
Vi auguro un buon lavoro, le vacanze sono finite, l'amore ed il dolore non vanno in vacanza, per questo ho aspettato che finissero le vostre vacanze per sperare che al vostro ritorno mi restituiate la mia vita e la mamma ad Arianna.
Dott.ssa Ginevra Pantasilea Amerighi (ancora ufficialmente mamma di Arianna).”

Meditate, italiani, meditate.
Mentre a Noi ribolle il sangue.

I  FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com )

[ Articolo del 10-14 ottobre 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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