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Consiglio di GOD: anche Il Presidente Giorgio Napolitano raddrizzi la rotta, si dia una regolata e si metta in discussione. Serve un Quirinale autorevole, autonomo e lungimirante e non una Presidenza della Repubblica all’estero succube del Bruxelles/Frankfurt Consensus e in Italia in combutta con la LOBBY del Consiglio di Stato e con altre caste oligarchiche che male amministrano la nazione

 

 

 

 

Più volte abbiamo sostenuto e lodato pubblicamente l’attuale Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come garante dell’unità nazionale adversus le eversive intemperanze leghiste, come efficace riequilibratore del palcoscenico politico e istituzionale italiota e come autorevole interventista nella guerra di liberazione dalla tirannide del popolo libico.
Di recente, però, anche Napolitano, forse affaticato per l’età avanzata e per le troppe incombenze relative al suo alto ufficio in una temperie così turbolenta, ci pare abbia perso la giusta rotta.
Gli veniamo in soccorso, dunque, in nome di una stima e di un affetto sincero, affinché, mettendo in discussione alcune improvvide esternazioni, possa tornare ad esercitare-in questo anno e mezzo di mandato circa che gli rimane- un efficace ruolo di supremo tutore della (fragile) democrazia italiana, parte della più grande patria europea.

Ci è parso molto discutibile quanto Napolitano ha suggerito in occasione dei 180 anni dell’istituzione del Consiglio di Stato e in proposito sottoscriviamo parola per parola quanto ne scrive il magistrato Alessio Liberati in:

“Napolitano e la casta del Consiglio di Stato”, articolo di Alessio Liberati per IL FATTO QUOTIDIANO del 1 novembre 2011 (clicca sopra per leggere),

con l’aggiunta che ci appare un segno di grande miopia politico-istituzionale avallare ancora di più di quanto già non sussista, la trasversale azione lobbistica dei Consiglieri di Stato, specie di quelli che indossino, senza meritarli, grembiulini e guanti bianchi…

Ancora più grave ci è sembrata l’incitazione recente dell’attuale Presidente della Repubblica a realizzare consociativamente, tra maggioranza e opposizioni parlamentari, delle misure economico-finanziarie impopolari, in omaggio ai diktat di Mario Draghi, BCE e simili ambienti tecnocratici sovranazionali.
L’aggettivo impopolare, infatti, suona assai poco democratico e puzza fortemente di presunzione aristocratica e sedicente illuminata di chi pretenderebbe di guidare il popolo bue ed eterno fanciullo verso la sua vera salvezza e salute, che tale popolo, a causa del suo stato di presunta minorità e incapacità di intendere e volere, non sarebbe in grado di individuare e scegliere da solo.
E’ in fondo lo stesso schema mentale che induce non pochi politici, tecnocrati, intellettuali, opinionisti e giornalisti di destra, di centro e di sinistra (qualcuno in buona fede, altri no, in quanto prezzolati per fare certe affermazioni nei talk-show e nelle interviste) a ritenere uno scandalo l’apprezzabilissima decisione del Premier greco George Papandreou di indire un referendum popolare per approvare o meno le misure salva-stato imposte da BCE, FMI, etc.
In questa logica perversa, è scandalosa ogni prassi autenticamente democratica che metta in discussione la quotidianamente oligarchica gestione del potere.

Ma il massimo della gravità, Napolitano l’ha raggiunto con dichiarazioni sulla immediata e concitata urgenza delle cosiddette misure “salva-crisi”. Si veda quanto se ne scrive ad esempio in “Napolitano: subito le riforme anti-crisi. Berlusconi: ‘Entro il G20 di Cannes’. L’opposizione: ora un governo tecnico” articolo redazionale per LA STAMPA del 1 novembre 2011(clicca sopra per leggere) o in “Non fare come la Grecia, evitiamo i loro errori”, editoriale di Alessandro Sallusti per IL GIORNALE del 2 novembre 2011 (clicca sopra per leggere).
Che poi, tali misure “salva-crisi” sarebbero quelle contenute nella imbelle e genuflessa letterina di Picciotto Berlusconi al Mammasantissima Draghi, che l’aveva richiamato/esortato all’obbedienza (anche in senso massonico…) già ad agosto, in tandem con l’altro “uomo d’onore” Jean-Claude Trichet.
Ebbene, che va cercando il Presidente Napolitano?
Anche lui ha urgenza di far sprofondare l’Italia nell’abisso della recessione/depressione più nera, mediante ricette neoliberistiche inefficaci e fasulle nella stessa consapevolezza di chi le ha originariamente (e subdolamente) impartite?
E vuole macchiare i passati 5 anni e mezzo di ottima presidenza e l’immagine di galantuomo di sinistra con un indirizzo verticistico e tecnocratico della politica italiana da impartire dall’alto del Quirinale (e dall’agiatezza della sua posizione), in danno di famiglie, lavoratori, professionisti, commercianti e imprenditori della penisola che di tutto hanno bisogno salvo che di vedere applicate le misure Trichet-Draghi-Berlusconi?
Ci rifletta su il Presidente Napolitano e si faccia consigliare meglio da chi, fra i suoi consiglieri ufficiali e informali, gli vuole bene e conserva un po’ di sale in zucca.
Noi di Grande Oriente Democratico e dintorni non faremo sconti a nessuno nella battaglia civile e meta-politica per preservare l’Italia e l’Europa dalle grinfie adunche dei tecnocrati incapaci e/o truffatori di Bruxelles e Francoforte, questo sia chiaro, nemmeno al Presidente Napolitano, al quale pure ci lega un sentimento di stima e gratitudine per come ha sinora svolto il suo mandato.
Ci mediti sopra, caro Presidente.
E mentre ci riflette, si aiuti, nella ricerca della giusta bussola, con la lettura di:

Editoriale del 14 ottobre 2011: "Se esistesse un Nuovo Centro-Sinistra, italiano, europeo e statunitense, avrebbe un'autostrada e archi di trionfo davanti a sè, in questi tempi di fallimento del neoliberismo di destra e dei suoi derivati" di Gioele Magaldi (articolo del 14 ottobre 2011 )

Il Teatrino della Tecnocrazia, Mario Draghi Gran Maestro delle cerimonie teatranti tecnocratiche e la Viltà e Inconsistenza della Politica, italiana ed europea (articolo del 30 ottobre 2011, clicca sopra per leggere)

Le ragioni dell'ambiguità di Berlusconi & Camerati nei confronti di UE, BCE ed Eurolandia. Commento alle fatidiche parole di Fratello Silvio: "L'Euro non ha convinto nessuno", seguite di poco alla pseudo-genuflessione nei confronti dei Diktat di Mario Draghi & Compari (articolo del 31 ottobre 2011, clicca sopra per leggere)

Avviso di Grande Oriente Democratico alla Classe Dirigente italiana, europea, statunitense e occidentale in genere sulla Crisi Economico-Sociale in corso. E Complimenti a George Papandreou per l'annuncio del 31 ottobre 2011 sul  Referendum relativo all'accordo neoliberista lacrime e sangue che vuole fare oggi del popolo greco (e domani di quello spagnolo, italiano, etc.) il laboratorio per la cinesizzazione dell'Europa. Quello di Papandreou è un autentico scatto d'orgoglio democratico contro i masnadieri della BCE e del FMI e contro l'illegittimo Duumvirato Merkel-Sarkozy che (mal) governa l'attuale aborto di Unione Europea (articolo del 2 novembre 2011, clicca sopra per leggere)

Aggiungiamo, caro Presidente, per le sue meditazioni (e per quelle dell’opinione pubblica in genere), che occorre demistificare al più presto una colossale panzana mediatica.
Secondo tale mistificazione, che rimbalza in modo grottesco dai tg ai talk-show, da un conduttore ignorante a una conduttrice decerebrata e/o ad un esperto in mala fede, etc., esisterebbe una CRISI venuta non si da dove; tale crisi, in Italia, sarebbe resa drammatica dalla presenza di un forte debito pubblico (ma perché gli altri paesi europeo cosiddetti virtuosi o gli stessi USA ce l’hanno basso il debito pubblico?); tutto ciò renderebbe inappetibili i nostri buoni del Tesoro; la BCE, poverina, si starebbe svenando per comprarli e trarci di impaccio…
Cazzate, tutte sonore, solenni e sontuose cazzate!
Siccome è falso che l’Italia possa fallire, chi sta comprando i titoli di Stato italiani (BCE o altri soggetti) si sta mettendo in pancia delle ottime rendite, sta facendo un ottimo investimento, avendo nel frattempo creato le condizioni per aumentare il diabolico spread il quale, a sua volta, sussiste come fattore di mistificante allarmismo soltanto perché non ci si vuole decidere a creare un debito sovrano unificato dei paesi dell’eurozona: una volta fatto ciò e creati gli EuroBond, addio allarmismi, addio esortazioni della BCE a privatizzare/liberalizzare/svendere, addio spread e speculazioni fruttuose sui titoli di stato italiani, spagnoli, etc.
Finiamola, una buona volta, di prendere per il culo i cittadini che sono costretti ad ascoltare, su tutti i media, una marea di menzogne e manipolazioni senza alcun vero approfondimento critico, in quanto i presunti esperti sono per lo più corrotti e prezzolati e la gran parte degli opinionisti, dei giornalisti e dei conduttori non capiscono nemmeno un decimo di ciò di cui discettano con frasi fatte e slogan insulsi.
Quanto a Mario Draghi, tra i vari approfondimenti, Caro Presidente Napolitano, la invitiamo alla lettura anche di “Il mondo economico planetario boccia Mario Draghi. L’economia reale risponde: è l’uomo sbagliato al posto giusto”, articolo by Sergio Di Cori Modigliani per il BLOG “LIBERO PENSIERO: la casa degli italiani esuli in patria” del 1 novembre 2011 (clicca sopra per leggere)

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 3 novembre 2011 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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