Boaz Content Banner Jachin

 

Commento di GOD a “Che cosa ci dicono gli americani e gli inglesi… siamo al rush finale”, articolo del 1 dicembre 2011 by Sergio Di Cori Modigliani per il Blog “Libero Pensiero”

 

 

 

 

Come per il Fratello Massone Voltaire (François-Marie Arouet nato a Parigi il  21 novembre 1694 e morto nella stessa capitale francese il 30 maggio 1778), per Noi di GOD è un punto d’onore pretendere che venga data altrove e/o direttamente sul nostro sito ufficiale voce e visibilità (su qualsivoglia argomento di nostra pertinenza) non soltanto a posizioni alquanto simili ma non del tutto coincidenti con le nostre, bensì anche a punti di vista molto difformi.
Lo abbiamo fatto sempre, nel passato, citando in termini espliciti (e dunque consentendo la valutazione pubblica de) gli obiettivi polemici delle nostre trattazioni, il che è una forma leale di pubblicità che si dà ai propri antagonisti.
Ma, oltre a ciò, abbiamo anche veicolato posizioni non proprio identiche alle nostre, sulle quali magari potevamo avere alcune riserve critiche, sempre in omaggio al principio “volterriano” del pluralismo e dell’accoglimento/considerazione dell’altrui opinione.

Nel caso generale di Sergio Di Cori Modigliani, giornalista, intellettuale, artista e acuto interprete della società e del costume contemporaneo, possiamo dire di condividere spesso diverse delle sue valutazioni critiche.
Diverse, forse molte, ma non proprio tutte.
E d’altra parte, vista la stima e il rispetto che questo anti-conformista personaggio molto onesto intellettualmente ci ispira, siamo lieti di proporne le riflessioni abbastanza frequentemente al nostro pubblico.

Nel caso specifico del pezzo “Che cosa ci dicono gli americani e gli inglesi…siamo al rush finale”, articolo del 1 dicembre 2011 by Sergio Di Cori Modigliani per il Blog “Libero Pensiero” (clicca sopra per leggere), abbiamo voluto presentarlo/proporlo alla lettura corredato di un breve commento.

Intanto una precisazione.
E’ vero che il Fratello Massone Napoleone Bonaparte impose scientificamente e su larga scala quelle innovazioni cui fa cenno Di Cori Modigliani nel suo articolo, relative al merito e al valore per ciò che concerne la nomina degli ufficiali del suo esercito e la leva democratica di massa.
Andrebbe inoltre aggiunto, in proposito, che Bonaparte impose lo stesso criterio meritocratico per la selezione dei burocrati (di ogni grado, basso, medio e alto) cui fece amministrare - con grande spirito modernizzatore - il suo Impero.
Più in generale, Bonaparte volle applicare a tutta la società francese ed europea (sotto la sua influenza politico-militare) il criterio (rivoluzionario per l’epoca) della sostituzione di gerarchie fondate sul sangue e la nascita con nuove gerarchie, classi dirigenti e persino aristocrazie la cui virtù fosse basata sull’ingegno, le capacità, il talento e il valore dimostrato sul campo, di qualunque “campo” si trattasse, civile o militare.
Così facendo, Il Fratello Napoleone volle concretizzare alla perfezione alcuni dei principi più cari all’ideologia massonica settecentesca: qualunque carica, onore, posto di responsabilità non può essere assegnato ad vitam a individui che costituiscano una nobiltà di sangue e che, solo in virtù di arcaici retaggi familiari, pretendano di primeggiare e/o sovraintendere al governo dei propri simili.
Gli incarichi di responsabilità, militare, politica, amministrativa, finanziaria, fiscale, etc., vanno semmai assegnati a individui che possano dimostrare di essere “aristoi” per specifico e personale valore, competenza e dedizione al bene comune.
Certo, il regime di Napoleone sposò questa idea innovativa e rivoluzionaria contaminandola con altre (meno nobili e assai personalistiche) istanze familistico-dinastiche dello stesso Primo Console e poi Imperatore dei Francesi. Bonaparte assunse inoltre atteggiamenti talora semi-dispotici che gli alienarono le stesse simpatie dei Massoni più autenticamente Liberali di quel periodo. Ma intanto erano state tracciate le linee essenziali di un principio (la virtù e il merito al posto dell’appartenenza di casta) che avrebbe finito per distruggere ogni retaggio dell’Ancien Régime.
E non sarà un caso che, fra i rivoluzionari della prima parte dell’Ottocento che tentarono di abbattere il clima repressivo e reazionario della Restaurazione europea inaugurata dal Congresso di Vienna (1814-1815), vi fossero soprattutto militari, funzionari e intellettuali formatisi anzitutto nel nuovo clima “napoleonico” di qualche anno o decennio prima.
Tuttavia, a parziale correzione di quanto asserito dall’amico Sergio in “Che cosa ci dicono gli americani e gli inglesi…siamo al rush finale”, articolo del 1 dicembre 2011 by Sergio Di Cori Modigliani (clicca sopra per leggere), occorre rammentare che se Napoleone diffuse in modo robusto il principio della meritocrazia per gli ufficiali del suo esercito e quello della leva democratica di massa per le truppe in genere, tale principio era stato in realtà inaugurato dai dirigenti girondini (e in gran parte Fratelli Massoni), nel periodo più democratico, liberale e libertario della Rivoluzione Francese, prima del funesto, sanguinario, liberticida e contro-producente “Terrore” giacobino di Robespierre, Saint-Just & Company (1793-1794).
Va invece riconosciuto il carattere assolutamente originale, inedito e geniale delle innovazioni strategiche e tattiche napoleoniche sui campi di battaglia.

Passiamo oltre.
A proposito di altri passaggi dell’articolo che stiamo commentando, vorremmo esprimere il nostro chiaro pensiero sull’idea - formulata da Sergio Di Cori Modigliani - che le Oligarchie (varie, molteplici e non tutte con gli stessi precisi obiettivi, così come vario è il fronte dei loro oppositori, sia sul piano massonico e para-massonico sovra-nazionale, che in altri ambienti formalmente extra-massonici, osserviamo Noi), le quali si muovono nel cosiddetto Back-Office del Potere abbiano in qualche modo paura degli sviluppi che l’attuale “guerra invisibile” potrebbe apportare.
Quelli che possono/potranno avere paura sono i “funzionari, gli impiegati, i cerimonieri, i maggiordomi e i camerieri” di tali poteri oligarchici, cioè i vari Merkel, Sarkozy, Van Rompuy, Papademos, Lagarde e, ci duole dirlo, Mario Draghi (sul quale avevamo sperato per una conversione e illuminazione sulla via di Damasco, mentre invece il suo discorso di qualche ora fa ha testimoniato la sua fedeltà agli stessi “Padroni” che ispirano Angela Merkel) ed altri individui simili, al momento in sella a vari governi o inseriti in strutture economico-finanziarie europee e mondiali di vertice.
Costoro hanno paura che, presto o tardi, dopo avere svolto il loro sporco lavoro, potrebbero (per ciò che riguarda i politici) perdere le elezioni e diventare quindi inutili per le stesse Oligarchie che ne hanno ispirato e sfruttato la conduzione criminale di questa crisi (in quel caso, i gruppi oligarchici, si preoccuperanno di corrompere, assoldare e imbrigliare qualche altro “cavallo politico”, poco importa se formalmente di destra o di sinistra, per portare a compimento il proprio Progetto di cinesizzazione dell’Occidente e di trasformazione dei regimi democratici attuali in comunità a guida rigorosamente tecnocratico-oligarchica).
Per ciò che invece riguarda i tecnocrati, costoro hanno paura di poter essere un giorno non lontano sacrificati come capri espiatorii della volutamente fallimentare e, ripetiamo, criminale gestione della crisi in corso.
Ma i veri potenti, coloro che controllano i pacchetti azionari e le partecipazioni di grandi banche d’affari, di hedge funds, di gruppi industriali multinazionali, allo stesso modo in cui controllano, corrompendoli e pagandoli profumatamente, alcuni politici, militari, economisti, opinionisti, giornalisti e tecnocrati delle principali istituzioni economico-finanziarie (diversi, i più consapevoli, sono comprati con poco: un po’ di spinta alla carriera e molta visibilità mediatica; altri sono asini imbecilli cui è stata insegnata una miserevole scolastica da difendere con le unghie e con i denti, imbelli assertori dei dogmi neoliberisti in auge da decenni, cui credono sinceramente, con fede bovina degna di miglior causa), questi veri potenti “invisibili” al grosso pubblico, il quale si trova davanti al loro posto “il culone inchiavabile e la bocca flatulente di Angela Merkel , NON HANNO ALCUNA PAURA.
E fanno male, glielo garantiamo Noi di Grande Oriente Democratico.
Però al momento non hanno paura, anzi gongolano, è un fatto.
Questi “veri potenti” non hanno capito di aver scatenato, con il loro Progetto di Restaurazione Politica del principio oligarchico-aristocratico e di cancellazione della Democrazia in Occidente (fuori dall’Occidente la democrazia non è ancora attecchita), una serie di cause, concause, effetti e conseguenze che gli si potrebbero rivoltare contro.
Come accadde alle aristocrazie-oligarchie settecentesche, che in quel caso desideravano mantenere lo status quo politico, sociale ed economico, ma furono travolte dalla rivoluzione americana e da quella francese, dalle armate napoleoniche e poi dai rivoluzionari anti-restaurazione, così questi revanchisti del potere oligarchico potrebbero avere sbagliato i propri calcoli e sottovalutato la capacità di reazione dei popoli occidentali che essi vogliono asservire, retrocedendoli (come era prima della fine del XVIII secolo) in sudditi, da cittadini che erano ormai diventati da secoli.
Secoli fa, proprio fra le aristocrazie più illuminate, vi furono dei personaggi e dei gruppi che abbandonarono la logica “cetuale-corporativa” dell’appartenenza di casta e si schierarono a favore dei valori di LIBERTA’-FRATELLANZA-UGUAGLIANZA, combattendo contro i propri “pari” reazionari e conservatori e contro i cortigiani dei monarchi assoluti, in nome di un sogno liberale, democratico ed egualitario.
Si trattava, per ciò che concerne questi rivoluzionari avanguardisti di estrazione aristocratica, quasi totalmente di MASSONI, che già da decenni praticavano la fratellanza, l’uguaglianza e la libertà di espressione e di critica dell’assetto politico-sociale esistente insieme a borghesi, artigiani e popolani istruiti, riunendosi in LOGGIA e sfidando le polizie repressive dell’epoca.
Oggi come allora, anche nell’ambito di quei circuiti elitari massonici e paramassonici entro i quali si sono auto-generate determinate ELITES pronte a mettere in atto una CONTRO-RIVOLUZIONE anti-democratica (la crisi economica attuale è il più poderoso mezzo messo in opera da circa quarant’anni ad oggi per pervenire a questo risultato, meta finale di tutto il Progetto) ai danni dei popoli occidentali, vi sono LIBERI MURATORI saldi nei loro principi e valori LIBERTARI E DEMOCRATICI, i quali si batteranno contro i NEO-OLIGARCHI del XXI secolo come i vari La Fayette, Condorcet, Philippe Egalité, etc. si batterono contro la nobiltà di sangue e di toga fedele all’Ancien Régime. Come i vari Garibaldi, Mazzini e Bolivar si batterono contro i regimi illiberali e reazionari del XIX secolo. Come Roosevelt e Keynes si opposero ad alcuni Criminali Fratelli di Wall Street e della City di Londra e della stessa corte reale inglese in combutta con i regimi nazi-fascisti.

Perciò, per tornare al pezzo di Sergio Di Cori Modigliani in questione (e ad alcune affermazioni contenute in altri suoi recenti articoli di egual tenore), possiamo dire che l’autore sbaglia ad ipotizzare che il problema degli Oligarchi sia la paura di perdere un po’ del proprio patrimonio, della propria ricchezza, dei propri privilegi. Sbaglia a pensare che la guerra “invisibile” (neanche troppo…) in corso sia un conflitto fra attori che comunque si sono ritrovati per imperizia o disattenzione la crisi fra i piedi.
L’attuale “CRISI POLITICO-ECONOMICA” è stata attentamente preparata, pianificata e progettata da alcuni gruppi del network massonico e paramassonico internazionale (conservatore e reazionario in senso massonico, ma alleato/collegato con ambienti politici della destra come della sinistra profana) per finalità ambiziosissime di costruzione di una nuova era globale in cui la democrazia resti solo un nome di facciata, ma la sostanza politica, sociale ed economica si condensi in un sistema gerarchico, oligarchico e tecnocratico nel quale una nuova aristocrazia (dello spirito e del denaro e non del sangue e del lignaggio) possa governare masse sterminate di sudditi che abbiano perso concretamente ogni sovranità politica e civile, eccezion fatta per ciò che sarà generosamente concesso dal nuovo Notabilato Globale. Sudditi che saranno costretti a dannarsi e prostituirsi tanto l’anima che il corpo per sopravvivere e che pertanto avranno sempre meno tempo per alzare la testa e guardare in faccia la vera natura del Potere che li ha sottomessi.

Nondimeno, al di là degli errori prospettici che abbiamo illustrato, possiamo dire che la ricostruzione di ciò che sta avvenendo in questi giorni e in queste ore contenuta in “Che cosa ci dicono gli americani e gli inglesi…siamo al rush finale”, articolo del 1 dicembre 2011 by Sergio Di Cori Modigliani (clicca sopra per leggere) rappresenta una mirabile descrizione/intuizione di innumerevoli fatti e circostanze effettivamente in atto, fatti e circostanze interpretate e raccontate dall’amico Di Cori Modigliani con notevolissima capacità analitico-descrittiva e una piacevole vis narrativa.

Per concludere questo nostro intervento, ribadiamo che potrebbero sbagliare di grosso anche quegli Oligarchi le cui trame stanno conducendo all’ansia e alla disperazione milioni di cittadini occidentali.
Potrebbero sbagliare, per il fatto di aver sottovalutato la dignità e la forza di questi abitanti dell’ecumene globale cui la globalizzazione non sta apportando benefici, ma anzi drammi quotidiani.
Tutto, in ultima analisi, dipende proprio dai CITOYENS del XXI secolo.
Senza le picche, i forconi e i bastoni dei popolani, degli artigiani e dei borghesi, anche le avanguardie “illuminate” di OGGI (come un tempo lo furono i La Fayette, i Condorcet, i Philippe d’Orleans, etc.), per quanto forti, valorose e coraggiose, non potranno ri-conquistare la “BASTIGLIA” e difendere “i diritti dell’uomo e del cittadino” contro le nuove oligarchie/aristocrazie.

Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé
Contre nous de la tyrannie…

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 2 dicembre 2011 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com