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GOD in Difesa di Paolo Barnard e a favore dei Summit di ottobre 2012 di Rimini (20-21) e Cagliari (27-28), pur non condividendo la prospettiva del ritorno alla lira e auspicando piuttosto Stati Uniti d’Europa a moneta sovrana e strategia MMT

 

 

 

 

Abbiamo simpatia per Paolo Barnard, nonostante i limiti caratteriali e strategici.
Gli diamo ragione quando lamenta che, senza essere disposti a spendere soldi per auto-finanziare determinate iniziative, e senza muovere il deretano dal PC e dalle lotte virtuali sui social network, non si va molto lontano.
Ci pare giusto difenderlo da quei detrattori che, insieme all’acqua sporca del suo narcisismo, della sua arroganza un po’ dispotica e maleducata, vorrebbero buttare via anche il bambino della sua genialità pionieristica, del suo coraggio civile, della sua sensibilità concreta verso chi soffre, che si tratti di malati terminali in un letto di ospedale o di imprenditori prossimi al fallimento, o ancora di lavoratori senza più uno stipendio con cui campare.
GOD si esprime comunque in difesa di Paolo Barnard, quasi a prescindere, perché in una società italiana di ciechi, rappresenta una luce, una fiammella, una torcia che rilancia la speranza che serva a qualcosa combattere una buona battaglia, impegnarsi in prima persona (pagandone tutti i prezzi e magari anche prendendosi qualche esaurimento nervoso o accentuando i propri lati border-line) per cambiare la mentalità collettiva e i nefasti paradigmi dominanti.
Certo, ci dispiace che Paolo Barnard prima posti e poi rimuova – sul suo prezioso sito www.paolobarnard.info - alcuni dei suoi articoli più belli e commoventi, quelli in cui ha il coraggio di fare alcune puntuali autocritiche e/o riesce per intero ad esprimere il dolore e la solitudine esistenzial/professionale in cui è stato costretto a vivere a causa delle proprie convinzioni e battaglie civiche.
Così come ci dispiace che abbia preso lucciole per lanterne, rapportandosi in modo inadeguato e assai discutibile nei confronti di chi – come Francesco Maria Toscano – gli aveva originariamente teso la mano con fiducia, gentilezza e grande apertura di credito.
Ma di quest’ultima questione abbiamo già parlato diffusamente in

Grande Oriente Democratico, Paolo Barnard, Riccardo Scamarcio e "Democrazia MMT", Francesco Maria Toscano e la MMT in Calabria, l'eredità del Massone Progressista John Maynard Keynes in Italia (clicca per leggere)

e in

Commento di GOD a "Lettera ad alcuni studenti MMT (che spero siano la maggioranza)", articolo del 18 settembre 2012 by Stefano D'Andrea e a "Paolo Barnard non faccia l'ipocrita e sacrifichi il suo narcisismo alla buona causa della MMT", articolo del 16 settembre 2012 by Francesco Maria Toscano per il Moralista (clicca per leggere).

In questa sede, invece, ci preme dichiarare il nostro convinto auspicio che i Summit MMT del 20-21 ottobre a Rimini e del 27-28 a Cagliari (vedi in proposito la locandina di presentazione e le modalità di partecipazione, tanto su www.democraziammt.info che su www.paolobarnard.info) possano essere realizzati con grande concorso di pubblico e con una significativa ricaduta mediatica dell’evento.
Esprimiamo questo nostro auspicio, pur non condividendo la prospettiva strategica di fondo di un utilizzo in chiave anti-europeista e neo-nazionalista delle magistrali lezioni economiche degli esperti MMT invitati.
Certo, meglio tornare alla lira sovrana e abbandonare la UE e la BCE, se il Vecchio Continente deve essere governato dai trattati vigenti, per di più interpretati in chiave neoliberista dogmatica, tecnocratica e anti-democratica, ma Noi coltiviamo la speranza utopistica - che fu cara a Giuseppe Garibaldi, a Giuseppe Mazzini e ad Altiero Spinelli- di una Europa democratica e libertaria, fondata sulla sovranità popolare e su un parlamento autorevole e rappresentativo, con ben altri poteri della attuale assemblea inter-condominiale di Strasburgo.
Una tale Europa fondata sul potere del demos e sul pluralismo parlamentare, anziché sul truce kratos di sedicenti tecnici al soldo di sedicenti aristoi, potrebbe serenamente riscoprire la grande lezione del Massone progressista John Maynard Keynes e, ad oggi, dei suoi migliori eredi internazionali, fra cui senz’altro figurano gli economisti MMT.
Ma appunto, fedeli ai convincimenti del Fratello Voltaire (secondo cui anzitutto bisogna battersi per la libertà di espressione altrui, prima che per la propria), pur non condividendo appieno il tipo di utilizzazione in chiave civile e politica della MMT prospettata da Barnard, desideriamo comunque per gli eventi da lui organizzati il massimo successo possibile.
Naturalmente, riteniamo anche che la Lectio Magistralis con James Kenneth Galbraith, il 22 ottobre, così come il Convegno del 30 novembre-2 dicembre con Mosler, Auerback, Kelton, Tcherneva, Black, Hudson, entrambi gli eventi in svolgimento (gratuito e aperto al pubblico di ogni parte d’Italia) alla presenza e con il patrocinio delle massime istituzioni calabresi (Regione, Provincia di Reggio, Mondo Accademico) e di una rappresentanza del Parlamento nazionale, rappresentino di per sé un salto di qualità nella promozione culturale della MMT.
Tanto più che, in queste circostanze, lungi dal restringere la Modern Money Theory ad un legittimo, ancorché delimitato, orizzonte opzionale pro o contro l’adesione alla UE, si tenterà piuttosto di esaminare grandi questioni macroeconomiche in connessione significativa con altrettanto rilevanti vicende macropolitiche.
Il tutto al lume di una smaliziata antropologia e sociologia del potere globale, analizzato in profondità e senza veli.
Proprio in quel contesto, sarebbe stato interessante confrontare il pensiero di Barnard (e le controverse tesi del suo bel libro Il più grande crimine) con quello di altri raffinati esegeti del Potere sovranazionale con la “P” maiuscola.
Ma, purtroppo, almeno finora, Barnard ha fatto di tutto per essere escluso da una simile opportunità.
Magari succederà qualcosa di buono e riconciliativo in extremis, oppure sarà per un’altra volta.
Dopotutto, siamo ancora all’inizio di un lungo cammino.
Di una lunga battaglia per la salvaguardia della democrazia, della libertà, della dignità del lavoro, delle libere professioni e dell’impresa e del diritto alla felicità, tanto per gli italiani che per gli europei e gli americani (del sud e del nord), senza contare tutti quei popoli extra-occidentali che non hanno mai conosciuto altro che sopraffazione oligarchica ed autoritaria, non avendo mai assaporato i frutti novecenteschi delle grandi rivoluzioni liberali e democratiche sette-ottocentesche.

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 22-25 settembre 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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