GOD  e DRP salutano con rispetto la dipartita terrena di Giulio Andreotti: nel bene  e nel male un gigante rispetto ai politicanti nani italioti dei nostri giorni
         
         
         
         
        E’ morto Giulio Andreotti.
          Non si tratta di un massone,  anche se di molti massoni è stato amico e non ha mai avuto l’ipocrisia  fintamente anti-massonica di diversi democristiani, spregiatori di squadra e  compasso di giorno, amanti appassionati di grembiulini di sera…
          Si tratta senz’altro di un  uomo politico molto discutibile, la cui vita è stata piena di luci ed ombre,  sospetti inquietanti, pragmatiche virtù.
          Il migliore collage  sintetico di video e articoli commemorativi lo ha forse realizzato Dagospia in
        “E' MORTO GIULIO ANDREOTTI - IRONIA DELLA SORTE: PROPRIO QUANDO  LA DEMOCRISTIANERIA E’ RITORNATA TRIONFANTE CON ENRICHETTO LETTA, UN  GOVERNISSIMO PREGNO DELLA SUA FILOSOFIA CONSOCIATIVA: “PERCHE’ ESCLUDERE QUANDO  SI PUO’ AGGIUNGERE?” - 2. AVEVA 94 ANNI, 67 DI PARLAMENTO. NIENTE FUNERALI DI  STATO, LA SEGRETARIA FA SAPERE CHE SARA' UNA CERIMONIA PRIVATA NELLA SUA  PARROCCHIA, CON I FAMILIARI PIU' STRETTI”, pezzo per DAGOSPIA del 6 maggio 2013 (clicca per visionare)
        “LE FOTO DELL’ULTIMA USCITA PUBBLICA DI ANDREOTTI AL FIANCO  DELL’EREDE GIANNI LETTA - 2. DOVE LO TROVATE OGGI UN POLITICO CHE CURA  MANIACALMENTE I SUOI ELETTORI SCRIVENDO A MANO DIECIMILA BIGLIETTI DI AUGURI  PER NATALE, OGNUNO CON UNA FRASE PERSONALE (BIGLIETTINI CHE SCRIVEVA OGNI  GIORNO DELL’ANNO PER ALMENO MEZZ’ORA, ALTRIMENTI NON CE L’AVREBBE FATTA A FARLI  TUTTI INSIEME A RIDOSSO DELLE FESTE)? “, pezzo per DAGOSPIA del 6 maggio 2013 (clicca per visionare).
        Per quanto ci riguarda, rinviando a ponderose monografie altrui  (presenti, passate e future) un adeguato approfondimento della figura complessa  del “Divo Giulio” in quanto tale, vogliamo piuttosto sottolineare che con lui  scompare un grande protagonista di una stagione, quella della cosiddetta “Prima  Repubblica”, le cui virtù politiche e socio-economiche per il Sistema-Italia  superano di gran lunga vizi e manchevolezze (che pure non mancarono, in grande  copia).
          Infatti, fu proprio tra 1946 e tutti gli anni ’80 (prima di eventi  epocali che avrebbero sconvolto il Mondo, l’Europa e l’Italia) che la nostra  Penisola conobbe una sua straordinaria ascesa nell’olimpo delle nazioni più  prospere, avanzate e industrializzate del globo terracqueo, attraversando tutto  sommato in modo indenne crisi petrolifere e affini, scatti inflattivi e  tensioni internazionali.
          L’esatto opposto della cosiddetta “Seconda Repubblica”, durante la quale  l’Italia ha iniziato a declinare rovinosamente, partecipando in modo  sgangherato e subalterno alla costruzione di un’Europa tecnocratica, cinica,  crudele e matrigna invece che democratica, coesa, appassionata civilmente,  solidale e materna con i propri cittadini di ogni territorio.
          Così, appare poco condivisibile una parte del titolo citato sopra del  pezzo di Dagospia, allorché viene scritto che
        “la democristianeria è ritornata trionfante con Enrichetto Letta”.
        La DC (e con essa i partiti dell’area pentapartitica che hanno governato  l’Italia per decenni: PSI, PSDI, PRI, PLI), nel bene e nel male, prima guardava  al bene dei cittadini italiani, poi a quello di interessi sovra-nazionali, per  quanto importanti e imperiosi.
          E non per becero nazionalismo, ma perché esiste un vincolo democratico  “sacro” che dovrebbe legare eletti ed elettori e, seppure in modo imperfetto,  di questo vincolo i notabili democristiani come Andreotti erano ben consapevoli.
          Durante il periodo d’oro della “democristianeria”, è vero, corruttele e  tangenti si diffondevano a piene mani, la mafia la faceva da padrona su molti  territori e opere pubbliche, il clientelismo era moneta corrente.
          Ma, accanto a tutto ciò, il cittadino non era lasciato solo, perché gli  si offrivano mille occasioni di lavoro nel settore pubblico o privato e perché  era assistito da un poderoso sistema di welfare.
          Adesso, in questa “Seconda Repubblica” egemonizzata dal Berlusconismo e  dai vari post-comunisti e post-democristiani di sinistra giustapposti in un  Partito tragicomico come il PD, le corruttele e le tangenti si diffondono lo  stesso (ma con meno soldi in circolazione e dunque con più danni collettivi e  meno redistribuzione di denari), la mafia si è raffinata e finanziarizzata al  servizio di potenti oligarchie sovra-nazionali, il clientelismo tollerabile che  legava un deputato o un senatore ai suoi elettori e lo rendeva sensibile ai  loro bisogni si è ridotto drasticamente, con l’unico effetto di essere  sostituito da una bassa cortigianeria di nani, ballerine/i e mignotte/i, i  quali racimolano le briciole del potente di turno, senza farne tracimare parte  alcuna al comune elettore/cittadino.
          Del primo sistema, quello della “Prima Repubblica”, era emblematico  rappresentante un politico come Giulio Andreotti.
          Del secondo sistema, quello della “Seconda Repubblica”, ci sembra  campione esemplare Enrichetto Letta.
          Il che è tutto dire.
          Non si tratta più di “democristianeria”, con le sue ombre inquietanti,  oscene e sanguinose, ma anche con le sue luci calde e concretamente  rassicuranti.
          Si tratta solo del lugubre commissariamento a fini di involuzione  socio-economica - da parte di poteri desiderosi di trasformare i cittadini  italiani in sudditi cenciosi - di quella che un tempo era stata una nazione  prospera e ricca di opportunità.
          Mario Monti fino all’”altro ieri” ed Enrico Letta ora sono le due  maschere di un identico progetto tecnocratico e neo-oligarchico che è diretto  da sedi sovra-nazionali, non certo da un rinnovato sfarzo di qualche  appartamento di Piazza del Gesù, dove un tempo dimorava la DC.
          E se su Enrico Letta e il suo attuale governo rimandiamo ora e sempre  alla lettura di
        Enrico Letta, un Para-Massone diligente, mediocre,  subalterno e servizievole, all'Obbedienza dei circuiti massonici sovranazionali  più reazionari e antidemocratici (clicca per leggere)
        Il para-massonico governo del  Para-Massone Enrico Letta si configura come un Monti-bis con qualche foglia di  fico, segnato dalla pesante tutela tecnocratica e anti-crescita del Massone  Mario Draghi, esercitata per mezzo del suo fido scudiero, il Massone Fabrizio  Saccomanni, nominato Ministro dell'Economia in barba ai desiderata del Massone  Berlusconi (clicca per leggere)
        “Il programma di Letta: di tutto, di meno”, articolo  redazionale del 30 aprile per KEYNES BLOG (clicca per leggere)
        “Sul mercato del lavoro Letta dichiara –tecnicamente- il  falso”, articolo by Emiliano Brancaccio, riportato il 2 maggio 2013 su KEYNES  BLOG (clicca per leggere),
        su Giulio Andreotti  concludiamo il nostro intervento dicendo che Letta Senior e Junior stanno a Lui  come due raccattapalle stanno ad un fuoriclasse che abbia vinto il pallone  d’oro…
        Buon viaggio nel Mondo della  DEA MAAT, DIVO GIULIO!
         
        I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE  DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
        con 
        LE CITTADINE E I CITTADINI  DI DEMOCRAZIA RADICAL POPOLARE (www.democraziaradicalpopolare.it)
[  Articolo del 1-7 maggio 2013 ]