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Commento di Grande Oriente Democratico a “A CHE SERVE LA MASSONERIA QUANDO CI SONO BILDERBERG E TRILATERAL? - INVECE DI CAPPUCCI, RITI E SCANTINATI, MEGLIO GLI HOTEL A 5 STELLE DOVE SI TROVANO POLITICI, MINISTRI, FINANZIERI, PRESIDENTI DI MULTINAZIONALI, MAGNATI DELL’INFORMAZIONE, PROFESSORI UNIVERSITARI…” by DAGOSPIA del 18 novembre 2011 e a “CROCE & COMPASSO - CHE PESO DARE AGLI ATTACCHI DI “LE MONDE” A DRAGHI…LA TEORIA DEL COMPLOTTO È UNA COSTANTE NEI MOMENTI DI CRISI ECONOMICA. PIACE A DESTRA E A SINISTRA…” by DAGOSPIA del 18 novembre 2011, tratto da “Draghi e Monti come Bartali, con i francesi che s’incazzano” by Giorgio Meletti per IL FATTO QUOTIDIANO del 18 novembre 2011

 

 

 

 

Non c’è niente da fare.

I giornalisti italioti sono (salvo rare e preziose eccezioni) di dura cervice e, talmente adusi alla superficialità e al cimento sgangherato su tematiche e questioni di cui conoscono poco e comprendono ancor meno, da lanciarsi con temeraria e patetica baldanza anche su un sentiero minato e complesso come quello che conduce ai networks e alle associazioni sovra-nazionali di natura massonica e para-massonica.
Eppure, giusto in un contributo di qualche giorno fa,

Grande Oriente Democratico avvisa cordialmente Giorgio Napolitano e Mario Monti che, in merito al felice o infelice esito di un Esecutivo Monti benedetto dal Quirinale, tutto dipende dagli obiettivi reali che vengano posti e dalla buona fede con cui si intenda perseguirli (articolo dell’11-12 novembre 2011, clicca sopra per leggere),

Noi di GOD tentavamo di spiegare quanto sia articolata e lontana dalla percezione comune la realtà effettiva di consessi come il Bilderberg Group, la Trilateral Commission, il Council on Foreign Relations, etc.
In questi e molti altri simili Gruppi a vocazione globale, spiegavamo, specie nelle riunioni corali e periodiche che si svolgono raccogliendo membri ed ospiti, si intersecano molteplici punti di vista e interessi che, necessariamente, finiscono per non collimare e anzi per determinarsi come alternativi gli uni agli altri, impedendo qualsiasi azione concertata effettivamente comune e univoca su problemi di natura macro-economica o macro-politica.
Senz’altro si respira un’aria di famiglia, perché gli aderenti strutturali/ospiti contingenti a quelle riunioni condividono determinati landmarks generali e costituiscono tutti insieme parte dell’establishment mondiale ma, appunto, supporre una volontà unificata dei membri di questi Gruppi ha la stessa patetica illusorietà della teoria (puerilmente cospirazionistica) secondo la quale esisterebbe una solo “ELITE” che governa il Mondo e un solo “VERO POTERE” che ne diriga i destini.
Le cose non stanno così.
E oltre a rileggersi le osservazioni preliminari che facevamo in Grande Oriente Democratico avvisa cordialmente Giorgio Napolitano e Mario Monti che, in merito al felice o infelice esito di un Esecutivo Monti benedetto dal Quirinale, tutto dipende dagli obiettivi reali che vengano posti e dalla buona fede con cui si intenda perseguirli (articolo dell’11-12 novembre 2011, clicca sopra per leggere), rimandiamo chi volesse davvero capire qualcosa riguardo alla vera natura e storia di quei grandi consessi sovra-nazionali appena citati, al libro MASSONI. Società a responsabilità illimitata, Chiarelettere Editore, co-autore Gioele Magaldi, in prossima uscita a febbraio-marzo 2012, in cui naturalmente si parla soprattutto di moltissimo altro, ben più rilevante in termini storici e documentari.
Intanto, però, osserviamo che la Redazione di DAGOSPIA con riferimento al pezzo collettaneo

A CHE SERVE LA MASSONERIA QUANDO CI SONO BILDERBERG E TRILATERAL? - INVECE DI CAPPUCCI, RITI E SCANTINATI, MEGLIO GLI HOTEL A 5 STELLE DOVE SI TROVANO POLITICI, MINISTRI, FINANZIERI, PRESIDENTI DI MULTINAZIONALI, MAGNATI DELL’INFORMAZIONE, PROFESSORI UNIVERSITARI…” by DAGOSPIA del 18 novembre 2011 (clicca sopra per leggere),

all’interno del quale, peraltro, non si ritrovano effettivi riscontri al senso del titolo, si domanda appunto “A che serve la Massoneria, quando ci sono Bilderberg e Trilateral…”.
A parte rinviare Roberto D’Agostino stesso e i suoi collaboratori alla lettura del libro di Magaldi summenzionato, appena sarà disponibile, onde evitare per il futuro grossolani sfondoni e smarronate in merito a questioni che la pur ottima Redazione di DAGOSPIA tratta con evidente dilettantismo, anticipiamo un’ulteriore chiarificazione.
La Massoneria ha una storia secolare ed è capillarmente diffusa in tutto il pianeta: si tratta di un network globale insediato in ogni nazione, regione, provincia, municipio dell’ecumene globale.
Il Bilderberg, la Trilateral e altri consessi simili non dispongono nemmeno lontanamente di una rete simile.
Molti massoni, di diverse vedute teoriche e pratiche, sono membri (con funzioni direttive e/o comunque autorevoli) di consessi come il Bilderberg, la Trilateral, il CFR, la RIIA, etc.
Non altrettanto si può dire per diversi personaggi che, pur partecipando agli incontri riservati di queste associazioni mondialiste come Bilderberg, etc., sono esclusi dall’appartenenza al circuito delle Logge massoniche, sia rispetto a quelle per i Liberi Muratori più peones” (ma che comunque fanno “massa critica” insediata sui territori locali) sia con riguardo a quelle più esclusive e influenti, sia, soprattutto, avendo in mente quei luoghi sovra-nazionali che, a differenza dei comunque “sputtanati e pubblici” Bilderberg, Trilateral, CFR. RIIA, etc., non hanno nemmeno un nome per essere individuati e menzionati.
La vera riservatezza e segretezza, quando si coagula, o non si dà un nome o, se vuole conferirselo, se ne da uno occulto, noto soltanto a coloro che ne partecipino.
Di certo, la vera riservatezza e segretezza non si riunisce in Alberghi a 5 stelle che hanno sempre molti occhi e orecchie, non si riunisce con molte decine di invitati e con un imponente servizio d’ordine di forze di sicurezza pubblica e privata.
La vera riservatezza e segretezza non si espone alla pubblicità (positiva o negativa che sia) cui si sono sempre dovuti esporre i partecipanti ai meeting di Bilderberg, Trialteral, etc.
Di più: la vera riservatezza e segretezza agisce secondo il principio della compartimentazione, ben noto agli esperti di intelligence.
Certo, tutto ciò che è segreto e che riunisca diverse persone è suscettibile di essere scoperto o decodificato, ma basta comparare la facilità con cui si possono ricostruire le discussioni avvenute in seno al Bilderberg o alla Trilateral rispetto alla difficoltà di decifrare cosa accada nei consessi massonici più esclusivi e trasversali alle Logge e alle Nazioni (magari dissimulati fra riti, simboli, cappucci e incensi vari…), per avere la contezza del perché da circa tre secoli alcuni Massoni hanno determinato la Storia moderna e contemporanea (nel bene e nel male), mentre associazioni come Bilderberg e Trilateral, private delle loro componenti massoniche, sarebbero poco più che un Rotary Club in gita fuori porta, fra massaggiatrici e servizio a 5 stelle.

Venendo invece a al pezzo

“CROCE & COMPASSO - CHE PESO DARE AGLI ATTACCHI DI “LE MONDE” A DRAGHI…LA TEORIA DEL COMPLOTTO È UNA COSTANTE NEI MOMENTI DI CRISI ECONOMICA. PIACE A DESTRA E A SINISTRA…” by DAGOSPIA del 18 novembre 2011 (clicca sopra per leggere),

tratto da “Draghi e Monti come Bartali, con i francesi che s’incazzano” by Giorgio Meletti per IL FATTO QUOTIDIANO del 18 novembre 2011, vorremmo spendere due parole concise e semi-definitive sulla recente moda, molto in voga fra i Media cartacei e televisivi del Bel Paese, di contrapporre all’ INSIPIENZA dei complottisti una medesima e contraria saccente STOLTEZZA da anti-complottisti per partito preso.
Qualunque storico serio della modernità e della contemporaneità, filologicamente smaliziato sul piano documentario ed ermeneutico, spiegherebbe tanto ai complottisti sempliciotti quanto agli anti-complottisti di maniera, che ogni questione da essi affrontata e legata insieme nell’accoglimento impressionistico/scandalistico o nella ripulsa, è diversa l’una dall’altra e che, così come non possono accogliersi seriamente le teorie cospirazioniste più generiche e sgangherate che intasano la carta stampata e il web - infarcite di luoghi comuni e di conoscenze di terza o quarta mano delle materie trattate - parimenti non sembrano avere consistenza quei tentativi aprioristici (e talora prezzolati e in mala fede) di negare il carattere occulto e riservato di ciò che caratterizza la dialettica fra vari Poteri in era moderna e contemporanea più ancora che durante le epoche precedenti.
L’articolo di Giorgio Meletti “Draghi e Monti come Bartali, con i francesi che s’incazzano, scritto per IL FATTO QUOTIDIANO del 18 novembre 2011 e ripreso lo stesso giorno in

“CROCE & COMPASSO - CHE PESO DARE AGLI ATTACCHI DI “LE MONDE” A DRAGHI…LA TEORIA DEL COMPLOTTO È UNA COSTANTE NEI MOMENTI DI CRISI ECONOMICA. PIACE A DESTRA E A SINISTRA…” by DAGOSPIA del 18 novembre 2011 (clicca sopra per leggere),

è il classico esempio (dispiace dirlo, perché Meletti, solitamente, è un ottimo giornalista e un interessante saggista) di anti-complottismo aprioristico e superficiale.
Francamente, se i teorici del “Grande Complotto” mondiale univoco e tessuto unitariamente da non meglio precisati “Poteri Occulti” universali ci inducono a sorrisi di compassione, certe modalità semplicistiche ed elementari di raccontare la storia e la cronaca ci fanno scompisciare per l’ingenuità quando c’è la buona fede, oppure insospettire, quando si intravede la mala fede più o meno prezzolata.
Dando per scontata la buona fede di Giorgio Meletti, ci sembra che questa volta abbia trattato questioni ricche di complessità e meritevoli di ben altro approfondimento analitico, con la saccente sicumera di chi, con poco sforzo ermeneutico, molta superficialità e scarsa conoscenza delle situazioni evocate, ha fretta di vergare un brillante quanto inconsistente contributo, di nessuna utilità per il lettore.
Invitiamo perciò tutti quei giornalisti, opinionisti ed operatori mediatici che pensassero di poter impunemente raccontare le vicende storiche e cronachistiche degli ultimi decenni con raffazzonata superficialità (anteponendo la propria legittima ma ininfluente opinione al dovere di una conoscenza diretta, approfondita e articolata di fatti e circostanze), ad astenersi dal concionare in modo semplicistico e fuorviante dinanzi alla pubblica opinione.

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 19 novembre 2011 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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