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Omaggio al Fratello Carlo Azeglio Ciampi, passato all’Oriente Eterno con alcune luci e diverse ombre…

 

 

 

C’è un comunicato odierno del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, sul suo sito ufficiale www.grandeoriente.it, che recita cosi:

 

Addio al Presidente Ciampi. Guardò alla Massoneria e al Grande Oriente sempre con grande rispetto

Il Grande Oriente d’Italia partecipa commosso al dolore degli italiani per la scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, ex presidente del consiglio, varie volte ministro e per 14 anni governatore della Banca d’Italia.  “Ciampi per noi massoni – ha detto il Gran Maestro Stefano Bisi, ricordandone la figura – che abbiamo profondi valori e crediamo nei simboli, e’ stato un grande uomo al servizio del suo Paese. Ha ridato a tutti gli italiani l’orgoglio di essere italiani facendo onorare nel modo giusto la parata del 2 giugno,  l’inno nazionale e altri simboli che erano stati un po’ trascurati da un Paese che spesso dimentica la propria Storia. Il suo alto senso dello Stato, la sua continua opera di trasmissione dei valori enunciati dalla Costituzione e la sua applicazione civica lo fanno entrare di diritto nel Pantheon dei padri della Patria”.  Ciampi, che si è spento in una clinica romana all’età di 95 anni, nel corso della sua vita ha sempre guardato alla Massoneria e al Grande Oriente d’Italia con profondo rispetto per il ruolo storico svolto dalla Libera Muratoria non solo nel periodo risorgimentale.
Alla moglie Franca ed ai familiari vanno le condoglianze del Gran Maestro e di tutti i fratelli del Grande Oriente d’Italia.

 

In effetti, Carlo Azeglio Ciampi non fu mai iniziato alla specifica Comunione/Obbedienza massonica del Grande Oriente d’Italia.
Tuttavia, a differenza di altri fratelli massoni italiani affiliati come lui a superlogge sovranazionali, i quali in mille modi cercano di dissimulare la propria cifra latomistica, tenendosi lontani da rapporti alla luce del sole con Famiglie libero-muratorie ordinarie (come il GOI), il Fratello Ciampi ha sempre esternato, tanto più negli anni in cui fu Presidente della Repubblica italiana, amicizia ed empatia nei confronti di Palazzo Giustiniani.

In ogni caso, Carlo Azeglio Ciampi apparteneva ai salotti buoni della Massoneria euro-atlantica.
Come ricordato a pagina 371 del best-seller Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges, Chiarelettere, Milano 2014, il Fratello Ciampi ebbe diverse affiliazioni latomistiche di altissimo profilo, entrando a far parte, nel corso del tempo, della Ur-Lodge “Montesquieu” (progressista), della moderata “Atlantis-Aletheia” (molto influente in area tedesca e centro-europea), della prevalentemente oligarchico-conservatrice “Pan-Europa” e infine della importantissima “White Eagle”, che sul fronte massonico neo-aristocratico avrebbe dapprima conteso e poi condiviso il primato della “Three Eyes”.

Carlo Azeglio Ciampi oggi è passato all’Oriente Eterno, concludendo il suo cammino terreno e passando in un altro ‘contesto’ della Vita cosmica.
Delle luci e delle ombre (ombre dal nostro punto di vista di massoni progressisti) che hanno contraddistinto la vita massonica e l’impegno politico-istituzionale di questo grande protagonista della storia italiana, europea e globale recente, certamente si parlerà nel volume 2 di “Massoni. Società a responsabilità illimitata. Globalizzazione e massoneria”, approfondendo alcuni cenni presenti nel volume 1.

Intanto, però, su diretto suggerimento del nostro Gran Maestro Gioele Magaldi, vorremmo ricordare la figura di Ciampi rilanciando le intelligenti riflessioni che gli ha dedicato un giovane profano socio del Movimento Roosevelt, ANDREA UGOLINI, dalle pagine del suo Diario facebook:

 

“Di fronte alla morte chi resta deve sempre fermarsi un attimo...Io credo che #CarloAzeglioCiampi abbia fatto azioni giuste per la comunità ed altre che a distanza di tempo si sono rivelate errate... fa parte della vita sbagliare... mi riferisco in particolare alla troppa e forte illusione che abbracciare i vincoli economici e monetari europei avrebbe reso l'Italia un paese moderno e competitivo... sia da politico che da tecnico credo però che abbia agito in buona fede e questo lo si può anche vedere dagli ultimi libri che ha scritto... "Non è il paese che sognavo" scriveva Presidente ben sapendo di essere un esponente importante della classe dirigente e quindi uno dei responsabili della non realizzazione del suo stesso sogno... ma il tempo passa e quindi le auguro un buon proseguimento di viaggio...”

 

Per parte nostra, però, meno indulgenti del Fratello Magaldi (che con Ciampi è sempre stato meno “severo” che con altri, rispetto alle gravi responsabilità di costui nel tipo di Unione europea che è stata costruita e su questioni non meno gravi riguardanti la Banca d’Italia) e ancor meno ‘assolutori’ del brillante profano Andrea Ugolini (le cui osservazioni Magaldi ci ha indicato), il quale si ritiene certo della buona fede dell’ex Presidente della Repubblica oggi deceduto, riservandoci di tornare in seguito su tutto l’affaire-Ciampi, ci associamo in parte alle seguenti considerazioni apparse oggi su DAGOSPIA:

 

1. CIAO CARLO AZEGLIO, REQUIESCAT IN PACE. L'ITALIA STA ANCORA PAGANDO I TUOI ERRORI
2. UN PADRE DELLA PATRIA, LO RICORDANO IN TANTI. MA CON QUATTRO MACCHIE GRANDI COME UNA CASA. UNA PER OGNI INCARICO RICOPERTO: DA GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA, DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, DA MINISTRO DELL'ECONOMIA, DA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
3. DALLA SVALUTAZIONE DELLA LIRA AL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE - I TUOI REGALI A DE BENEDETTI (LICENZA OMNITEL) ED ALLA GERMANIA: EUROTASSA E CAMBIO LIRA-EURO
 

Carlo Azeglio Ciampi è ri-morto. Da anni era chiuso nella sua casa di Via Anapo dove, si dice, abbia apportato qualche migliorìa oggetto di condono edilizio (ha chiuso una veranda) ed unito due appartamenti.
 Un Padre della Patria, lo ricordano in tanti. Ma con quattro macchie grandi come una casa. Una per ogni incarico ricoperto: da governatore della Banca d'Italia, da presidente del Consiglio, da ministro dell'Economia, da Presidente della Repubblica.

Ciampi governatore
"Sta in noi" disse a conclusione delle Considerazioni finali, poco prima di essere chiamato a Palazzo Chigi. In effetti "sarebbe stato in lui" difendere la lira. Per certi aspetti l'ha fatto. Pure troppo. Quando, per esempio, bruciò 63 mila miliardi di lire in difesa di un cambio irrealistico lira-marco a 753 lire. Era il 1992.
Hans Tietmeyer, presidente della Bundesbank, gli aveva comunicato che la Germania non avrebbe rispettato l'accordo di Basilea Nyborg. Cioè, non avrebbe onorato l'impegno che, all'interno del Sistema monetario europeo, impegnava i paesi membri a sostenere una valuta sotto attacco.
 E Ciampi, invece di rendere pubblico il mancato rispetto tedesco di quel Trattato, lo nascose per fare un favore alla Germania (per lui paese confratello): un'apertura di credito che gli sarebbe tornato comodo più avanti nella carriera pubblica e privata.
 Risultato, lira svalutata ed espulsa dal Sistema monetario europeo. E pensare che il giorno della Befana di due anni prima (Guido Carli ministro del Tesoro) la liretta era entrata nella banda stretta di fluttuazione dello Sme.

Ciampi premier
Il 27 e 28 marzo del 1994 in Italia ci sono le elezioni politiche. Ciampi è presidente del Consiglio e convoca per il 29 marzo un consiglio dei ministri che passerà alla storia. In quella riunione, il governo assegna ad Omnitel (De Benedetti) la licenza dei telefonini. Un'operazione a dir poco controversa, avvenuta proprio alla vigilia del 1° governo Berlusconi. E l'Ingegnere ed il Cavaliere erano già ai ferri corti.

Ciampi ministro
A Carlo Azeglio si deve l'ingresso dell'Italia nella Moneta unica. Per riuscirci s'inventò l'Eurotassa ed altri giochi finanziari per i quali ancora stiamo pagando (come i derivati). La sua sudditanza con la Germania ci costò un cambio penalizzante lira-euro. In quanto proprio quel cambio finì per finanziare i costi della riunificazione "alla pari" del marco dell'Est con il marco dell'Ovest.

 Ciampi Presidente della Repubblica
Rivalutò il Tricolore. Introdusse il rito del presidente che tocca le bare dei militari morti in guerra. Riscoprì l'Inno di Mameli (che ancora non è assurto ad Inno nazionale). Ma, soprattutto, promulgò una legge che è alla base di una delle principali cause dell'aumento del debito pubblico. Vale a dire, la modifica costituzionale della riforma del Titolo V della Costituzione
R.I.P. Ciampi. Condoglianze alla famiglia: a Franca alla figlia. Ma soprattutto al figlio Claudio, assurto alle cronache ai tempi dello scandalo Bnl-Atlanta. Unico della sede Bnl di New York che non venne licenziato. 
Dagococcodrillo

 

Ribadiamo, comunque, che condividiamo solo in parte i rilievi mossi al Fratello Ciampi dal “Dagococcodrillo”, mentre osserviamo che manca, fra le critiche, quella per l’atto gravissimo e funesto con cui, insieme al Fratello Beniamino Andreatta, Ciampi determinò nel 1981 il famigerato “divorzio” tra Ministero del Tesoro e Bankitalia…

 

LE SORELLE E I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 15-16 settembre 2016 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com