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MASSONERIA DEMOCRATICA: un nuovo ed esplosivo GRUPPO FACEBOOK per mettere in contatto Libera Muratoria e Società civile profana

 

 

 

Da poche ore, su FACEBOOK, è on-line il Gruppo MASSONERIA DEMOCRATICA.
Un Gruppo PUBBLICO, per mettere a confronto, in modo solare, limpido, aperto e dialettico, massoni e profani, libere muratrici/liberi muratori e cittadini comuni amanti della democrazia e della libertà, storiche conquiste del “tradizionale progressismo” latomistico.

La seguente è la descrizione ufficiale del Gruppo:

"Questo Gruppo si ripromette di mettere a confronto liberi muratori e libere muratrici di ogni Comunione e appartenenza massonica con cittadine e cittadini "profani" (iniziabili o meno) interessati a tematiche esoterico-iniziatiche in generale o latomistiche in particolare. Inoltre, visto lo stato di decadenza patente in cui versano altre comunità facebook dedicate a Massoneria e dintorni, con questo Gruppo si intende anche elevare il livello del dibattito critico sulla differenza tra iniziazione virtuale e iniziazione sostanziale (che deve concretizzarsi in condotte esistenziali degne, nobili e temperanti, ma anche coraggiose, autentiche e incisive) e mettere nitidamente a fuoco i rapporti tra Libera Muratoria e Mondo della Polis globale, tra massoni e politica, società, economia e cultura". Questo è il presupposto dell'esistenza di questo Gruppo. Un presupposto vergato di sua mano, parola per parola, dal Fratello Gioele Magaldi (già alto grado iniziatico del RSAA e Maestro Venerabile della Loggia Monte Sion presso il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani e attualmente Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, oltre che uno dei più importanti esponenti della Libera Muratoria progressista internazionale). Un presupposto recepito tale e quale in un Gruppo denominato "Massoneria: Eretici e profani in confronto aperto", iniziativa benemerita di alcune persone indignate per gli odiosi sabotaggi in danno del Gran Maestro GOD Gioele Magaldi. Il Gruppo "Massoneria: Eretici e profani in confronto aperto" potrà continuare a sussistere, come ottimo satellite speculare di questo, intitolato invece, significativamente, "Massoneria Democratica". Questo Gruppo MD ha l'ambizione di divenire il maggior punto di riferimento e il miglior luogo di approfondimento per tutti gli internauti facebucchiani interessati a temi massonici, iniziatici, esoterici e simbolici. Su questo Gruppo, ciascun membro potrà invitarne altri, ma l'effettiva inclusione dovrà essere approvata da un amministratore. Si tratta di un Gruppo "Pubblico", come pubbliche, lecite, solari e limpide sono le finalità della Massoneria Democratica, radicata in una Tradizione secolare costitutivamente Progressista.”

Inoltre, rilanciamo qui due dei primi post pubblicati sul Gruppo.
Uno è di natura più strettamente esoterico-iniziatica, ed è il seguente:

 

CHI E' E CHE SIGNIFICA HIRAM? [Parte Prima]





 “Hiram” è nome che si sente ripetere spesso in Massoneria e che rappresenta la parabola ricorrente e fondante la stessa maestria massonica.  Com’è noto, Hiram è parola ebraica formata di quattro lettere e due radici: le lettere Chet  e Yud  di cui alla radice Chi che si riferisce alla “vita” e una seconda radice, Ram, formata dalle lettere Resh  e Mem  che rimanda a particolari stati di elevazione.

  “Vita elevata” significa dunque Hiram, cioè vita dello spirito e, addirittura, rovesciando i termini, spirito di vita. Ciò premesso, vale forse la pena ricordare che il nome di Hiram è citato, forse per la prima volta, circa a metà del Quattrocento, nel Manoscritto di Cooke, un codice di comportamento ad uso delle Logge della Massoneria operativa [1]. Relativamente tarda è invece la sua apparizione nei documenti ufficiali della Massoneria speculativa, tanto da non apparire neppure all’atto di fondazione, il 24 Giugno 1717, nelle Costituzioni di Anderson. Appare invece nove anni più tardi nel Manoscritto di Graham, cosiddetto dal nome del maestro della Loggia della quale faceva parte il compilatore.

  Nel documento si fa, tra l’altro, riferimento a Sem, Cam e Japhet , i tre figli di Noè, che “andarono alla tomba di Noè loro padre per cercare di trovare qualcosa che li conducesse al segreto della virtù che questo famoso patriarca possedeva, perché spero – continua il compilatore del Manoscritto – che tutti concederanno che tutto ciò che poteva essere utile nel nuovo mondo stava nell’arca con Noè” [2]

 Non trovando il segreto, i tre figli di Noè sollevarono il cadavere del padre già decomposto nella maniera corretta.[3]

  Di quale segreto è depositario Noè? La rilettura di alcuni passi del Bereshit o “Genesi” può forse aiutarci.

  Quando il Signore – narra la Bibbia – vide la malvagità dell’uomo, si pentì di averlo creato e decise di distruggerlo insieme a tutti gli altri esseri che popolavano la terra. Ma “Noè trovò grazia ai suoi occhi”. Allora il Signore invitò Noè a costruirsi, per scampare al diluvio, un’arca di legno di gofer, parola la cui radice, in ebraico, è la stessa della parola gofrit che significa zolfo[4].

  Noè ospiterà nell’arca, oltre ai figli e alla moglie, il maschio e la femmina di ogni specie animale. Egli uscirà con i suoi dall’Arca dopo circa 12 mesi, una volta che il corvo si sia accertato del calo delle acque e la colomba abbia recato nel becco la prova della nuova viridescenza della Terra[5].

  Il Manoscritto di Graham ci dice che il segreto era nell’arca, ma che i figli di Noè non lo trovarono. Il racconto biblico, invece, prosegue prima con la descrizione dell’arcobaleno o ‘arco dell’alleanza’ tra Dio e Noè, poi con la maledizione di Noè contro suo figlio Cam e i discendenti cananiti, forse proprio per aver scoperto il segreto [6].

 Tutto il segreto di Noè, del resto, sembra riassumersi in tre versetti, Genesi 9:20-22, in cui è detto che Noè, uomo di terra, piantò una vigna e che bevuto del vino si ubriacò e si scoprì all’interno della sua tenda mentre Cam, suo figlio e padre di Canaan, vide la sua nudità.

 Su questo episodio mi sembra assai illuminante l’interpretazione proposta nel Sepher-ha Zohar o ‘Libro dello Splendore’[7] che, com’è noto, è uno dei testi più autorevoli e completi della Qabbalah. Qui, si comincia col discutere tra due personaggi, Rabbi Juda e Rabbi Yossi, circa l’origine di questa vigna. Rabbi Juda sostiene che la vigna facesse parte, una volta, del giardino dell’Eden e che da questo ne fosse stata scacciata, mentre Rabbi Yossi sostiene che la vigna si trovasse sulla terra prima del diluvio e che Noè l’avesse sradicata per poi ripiantarla.

 Ora, è abbastanza evidente che nella tesi di Rabbi Juda si parli della vigna come se si parlasse di Adamo ed Eva, altrimenti come si potrebbe scacciare una vigna? Quanto alla tesi di Rabbi Yossi, se è vero che è possibile sradicare le viti di una vigna per ripiantarle, appare ben difficile poterlo fare quando sia trascorso un anno cioè più o meno il tempo in cui Noè rimase nell’arca. Allora qui cominciamo a sospettare che si tratti di una vigna speciale.

 C’è di più: nel giardino dell’Eden, da cui la vigna proverrebbe, secondo rabbi Juda, sappiamo esserci un fiume che serve ad abbeverare il giardino (Genesi 2,10), ed è grazie a questo fiume che ogni cosa nasce. Nel significato cabbalistico dello Zohar, il giardino è la sephirah Malchuth, che significa Regno o Terra, mentre il fiume è la sephirah Yesod che significa Fondamento [8]

 Il sospetto che non di una comune vigna si tratti ci viene anche dall’osservazione che il versetto 9,20 del Genesi, in cui si dice che ‘Noè iniziò a piantare una vigna’, prosegua col versetto 9,21 in cui si dichiara che Noè bevve il vino. Sembrerebbe che Noè non abbia quasi da aspettare tra il piantare e il bere, ma la cosa più interessante è il commento di Rabbi Simeone al già citato passo dello Zohar:

 “In questo versetto (Genesi 9,21) si trova uno dei segreti relativi alla Saggezza. Quando Noè si propose di indagare sull’errore del primo uomo, non certo nell’intenzione di ripetere lo stesso errore, ma, al contrario, al fine di liberarne il mondo, egli non ci riuscì subito, allora schiacciò i chicchi d’uva per proseguire la sua ricerca sulla vigna. Ma, non appena raggiunto questo scopo, si ritrovò nudo e ubriaco” [9]

 Insomma, apprendiamo che Noè  piantò la vigna per indagare sull’errore di Adamo. E semmai ci siano ancora dubbi che si stia parlando di una vigna e di un vino speciali, conviene ascoltare ancora Rabbi Simeone:

 “Accadde qui come per i figli di Aronne che, noi lo sappiamo, bevvero vino sul monte Sinai. Chi offrì loro del vino in un tal luogo perché ne bevessero? Se ti passa per la mente che essi ebbero voglia di ubriacarsi di vino in un luogo simile, disingannati! Per la verità fu del vino di Noè che essi si ubriacarono” [10]

 Tornando al Manoscritto di Graham, dopo Noè e i suoi figli, si allude ad un tale Betsaleel, personaggio la cui etimologia del nome ce lo indica assai vicino a Dio. Il ‘santo’ segreto posseduto da Betsaleel e che è il segreto stesso della Massoneria  – si dice nel Manoscritto – si mantenne senza perdersi pur nelle tenebre dell’ignoranza finché, 480 anni dopo che gli Ebrei erano usciti dall’Egitto, nel quarto anno del suo regno, Salomone ‘cominciò a costruire la Casa del Signore’. In tale opera – continua il Manoscritto – gli fu a fianco Hiram di Tiro, il figlio di una vedova della tribù di Neftali e uomo colmo di sapienza e di intelligenza.

 Sin qui il Manoscritto che – come abbiamo visto – parlando di Hiram si riferisce solo all’artigiano e non anche all’altro Hiram di Tiro, il re che concluse con Salomone un trattato commerciale inviando operai e fornendo oro e legno di cedro per la costruzione del Tempio [11].

 Dalla comparsa del Manoscritto di Graham, occorrono sei anni perché la leggenda di Hiram appaia nel rituale del terzo grado delle Logge londinesi e ancora altri cinque anni perché trovi posto nella ristampa delle Costituzioni di Anderson. Siamo nel 1738 e Anderson, sulla scia del Manoscritto di Graham, sottolinea la perfezione raggiunta dalla Massoneria grazie all’intervento di Dio nella costruzione dell’Arca dell’Alleanza e del Tempio di Salomone. Infatti, Noè prima, come poi Salomone, Hiram e le maestranze del Tempio, furono solo gli strumenti nelle mani del Grande Architetto dell’Universo. [Segue]

Sergio Magaldi

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[1] Cfr. Il Manoscritto di Cooke in E. Bonvicini, Massoneria antica,Atanor, Roma,1989, pp.154 e ss.
[2] Cfr. Il Manoscritto di Graham in Zenit-Documenti,  www.zen-it.com/Graham.htm, p.4
[3] Ibid., p.5
[4] Si veda in proposito il commento di Rashi a Genesi 6:14 in Commento al Genesi,Marietti, 1985, p.49,  nota 49.
[5] Cfr. Genesi 6:5-8, 6:10-22, 8:3-19
[6] Ibid., 9:11-25
[7] Il Sepher-ha-Zohar o ‘Libro dello Splendore’ è un vero e proprio corpo completo di letteratura cabbalistica e si compone di 24 sezioni oltre ad alcuni trattati.
[8] Nella tradizione cabbalistica le sephiroth sono ‘le forme pure’ del molteplice che, simbolicamente, si dispongono sui tre pilastri dell’Albero della vita. 
[9] Cfr. Sepher-ha Zohar, 73a-b.
[10] Ibid.
[11] Cfr. S.Magaldi, ‘Qabbalah e simbolismo massonico’, in Le radici esoteriche della Massoneria, Atanòr, Roma, 2001, p.146

 


L’altro è questo, invece:

"Il rapporto strutturale e tradizionale tra Massoneria e Democrazia. Allocuzione/Balaustra in favore del Fratello Giuseppe Cimmino e di chiunque altro conosca solo approssimativamente l'identità storica e i landmarks sostanziali della Weltanschauung latomistica", POST pubblicato sul profilo facebook di Gioele Magaldi il 20 novembre 2015 alle ore 22:52
Te lo spiego io, caro Fratello Giuseppe. La democrazia, in Occidente e ovunque si sia diffusa, non l'ha portata la cicogna, al pari dello status di cittadini in luogo di quello di sudditi, al pari del concetto di sovranità popolare invece di una concezione ierocratica per cui il Potere veniva da Dio e doveva essere esercitato in suo nome da aristocrazie profane ed ecclesiastiche; al pari dei Parlamenti, della laicità, dello stato di diritto, del diritto alla libertà di coscienza, religione, pensiero, parola, critica, satira, espressione, alla formazione dell'opinione pubblica e del giornalismo (il grande filosofo e sociologo Jurgen Habermas ha riconosciuto come sia stata la Libera Muratoria a creare i concetti stessi di "società civile e opinione pubblica"). Forse, caro Fratello Giuseppe, in 40 anni di vita iniziatica, non ti sei accorto che, sotto la cattedra del Maestro Venerabile di ogni Loggia, c'è il trinomio "Libertà-Fratellanza-Uguaglianza", lo stesso che i massoni francesi, sospesi i lavori delle logge del Grande Oriente di Francia, nel 1788-89, portarono in quei club politici che poi fecero la Rivoluzione a distrussero l'Ancien Régime. Forse non hai mai sentito parlare del ruolo che la gloriosissima "Loggia delle Nove Sorelle", insediata a Parigi, esercitò nella realizzazione prima della Rivoluzione americana e poi di quella francese, annoverando tra le sua fila i più bei nomi del pensiero democratico e libertario dell'epoca. Forse non hai mai riflettuto sugli ideali democratici trasfusi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata all'ONU il 10 dicembre 1948. Forse non ti è mai capitato di leggere i documenti massonici di prima mano, citati e riprodotti in libri di studiosi del calibro di Margaret Jacob e Gian Mario Cazzaniga. In "Massoneria Illuminata", Einaudi 1994, della Jacob, troverai alimento per capire quello che i tuoi (forse cattivi) maestri non ti hanno insegnato in 40 anni di vita massonica. Forse in "La religione dei moderni" (1999) di Cazzaniga scoprirai come la stessa politica in senso moderno sia una creazione massonica. La libertà spirituale, origine e fondamento di qualsivoglia ricerca iniziatica ed esoterica, è stata conculcata per secoli, attraverso la repressione profana ed ecclesiastica di poteri tirannici orientati teocraticamente. A un certo punto, però, delle avanguardie massoniche decisero che era venuto il momento di conquistare la democrazia e la "libertà materiale", proprio per difendere il diritto alla libertà spirituale. Caro Giuseppe, hai qualche esperienza del Rito Scozzese Antico ed Accettato, il Rito di perfezionamento massonico più diffuso al Mondo? Se avessi esperienza dei simboli e dei rituali delle sue camere, capiresti il nesso profondo tra creazione delle società libere, aperte e democratiche e l'essenza stessa della Massoneria. La "gerarchia" in Massoneria, e le sue regole, sono tese a disciplinare un percorso di accesso a determinati saperi e responsabilità. La "gerarchia" pro-tempore (nei gradi azzurri le cariche ruotano e sono elettive, non ci avevi riflettuto?) nelle logge, non è affatto antitetica alla democrazia, semmai ne è l'antesignana. La Massoneria, in buona sostanza, aspira a creare degli "aristocratici dello Spirito" creatori di democrazia e libertà sul piano politico e sociale. Degli aristocratici e dei Guerrieri dello Spirito che possano lavorare non solo "Alla Gloria del Grande Architetto dell'Universo", ma anche al "Bene e al Progresso dell'Umanità", diffondendo perciò democrazia, libertà materiale e stato di diritto anche e soprattutto a beneficio dei "profani". A beneficio di tutti. E senza chiedere nulla per sé, ma semmai donando la vita per difendere il diritto alla felicità, alla prosperità, alla libertà e alla sovranità pro-quota di tutti i propri simili. Certo, stiamo parlando dei massoni consapevoli di essere tali e/o di coloro che riconoscono che la Tradizione della Massoneria, oltre che di farsi custode e messaggera nei secoli di importantissime discipline e saperi iniziatico-esoterici, è consistita nel far "progredire" la civiltà umana. Ma per mettere meglio a fuoco tutto questo, magari, ti rinvio anche alla lettura della trilogia di MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il primo volume è già nelle librerie da un anno (novembre 2014), è un best-seller e si appresta ad essere pubblicato anche nei paesi ispanofoni, francofoni, anglofoni e non solo...Un caro TFA, Fratello Giuseppe.

 

Di ora in ora, su questo Gruppo facebook MASSONERIA DEMOCRATICA verranno pubblicati interventi, immagini, simboli e narrazioni utili ad investigare l’Universo massonico in tutte le sue sfaccettature.

 

LE SORELLE E I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 18-21 novembre 2015 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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