Boaz Content Banner Jachin

 

In Difesa di Nicole Minetti. GOD esprime Solidarietà per Nicole Minetti e il Massimo Disprezzo per Angelino Alfano, uomo non soltanto servile e dappoco, ma anche vile e infingardo come il suo Padrone, il Fratello Silvio Berlusconi

 

 

 

 

La vicenda la commentiamo come poco più di un divertissement estivo, che solo in un Paese dal sistema mediatico in mano a sottosviluppati e decerebrati (salvo rare e felici eccezioni) avrebbe potuto produrre il gran trambusto di dichiarazioni, contro-dichiarazioni e para-dichiarazioni che si sono scatenate intorno alle possibili dimissioni della Consigliera regionale della Lombardia, Nicole Minetti.

Un riassunto discreto di questa ridda di chiacchiere da cortile che appassiona tanto gli addetti ai lavori del miserabile sistema politico-mediatico italiota, la si può trovare in

“1- È SOLO UNA QUESTIONE DI PREZZO. E NICOLE A SILVIO, CHE PRIMA L’HA VOLUTA E POI L’HA VELOCEMENTE MOLLATA, POTREBBE CHIEDERE MOLTO. E POI PERCHÈ NICOLE NON È CERTO ARRENDEVOLE. QUANDO SEMBRAVA CHE FOSSE LA SOLA A DOVER PAGARE PER LE NOTTI DI ARCORE, NON SI FECE SCRUPOLO DI FAR SAPERE CHE ERA PRONTA A TUTTO: “SI STA COMPORTANDO DA PEZZO DI MERDA PUR DI SALVARE IL SUO CULO FLACCIDO...” - 2- BOLGIA DI MAIL PER LA MINETTI: “ALFANO, DICHIARANDO DI VOLER SPEZZARE LE RENI ALLA MINETTI E SOLO ALLA MINETTI, CONFERMA PER L'ENNESIMA VOLTA D'ESSERE SEGRETARIO INESISTENTE, IMPROBABILE, PERDENTE NATURALE, SENZA UN BRICIOLO DI CORAGGIO” - 3- “SCUSI, "UOLTER", LA BELLA MARIANNA MADIA L’HAI NOMINATA ALLA CAMERA SOLO PERCHÉ BRAVA, O PERCHÉ STAVA A CUORE A UN PAPAVERO DELLE BOTTEGHE OSCURE?” - 4- IL RADICALE: “MA SE NON SI DIMETTE FORMIGONI PERCHÉ DOVREBBE FARLO LA MINETTI?” - 5- DAGOREPORT: LA TRATTATIVA SEMBRAVA CHIUSA CON OFFERTA CASH DEL BANANA CHE È STATA RESPINTA PERCHÈ LEI VUOLE FARE CINEMA O FICTION. NON IN ITALIA MA IN USA! –“, pezzo del 16 luglio 2012 per DAGOSPIA (clicca sopra per leggere)

Cosa ne emerge, da tutti codesti starnazzamenti in libertà che giornali e tv raccontano con dovizia di particolari e chiose?
Che Nicole Minetti è una giovane ragazza come tante altre, forse più intelligente e astuta di tante altre (certamente molto bella, sensuale e anche fantasiosa e goliardica sessualmente- da quel che si apprende sulle cene di Arcore- il che non guasta in una personalità a tutto tondo), la quale, senza meriti politici o culturali (al pari di tante mezze calzette di ogni sesso o orientamento sessuale che si accalcano tra Parlamento e Consigli regionali, provinciali e comunali della Penisola) si è trovata ad essere proposta/imposta come potenziale consigliera in un listino del candidato Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.
Formigoni è stato eletto, e con lui anche la bella Nicole.
D’altra parte, la Minetti era stata proposta/imposta a Formigoni in quanto allietava le serate ludico-erotiche di casa Berlusconi e/o in quanto comunque legata affettivamente all’ex Premier e sempiterno Sultano/Maestro Venerabile di Villa San Martino.
Adesso la Minetti è sotto inchiesta – al pari di Berlusconi ed altri soggetti – per presunti reati commessi a margine di quelle allegre serate arcoriane.
Sono vicende, quelle del Bunga-Bunga, etc., che non ci hanno mai appassionato e su cui abbiamo anzi espresso persino qualche accenno di solidarietà e simpatia verso il Fratello Silvio, fatto oggetto del moralismo farisaico dei perbenisti di pseudo-sinistra e di certo femminismo d’accatto (da non confondere con la nobiltà della causa femminista in quanto tale, di ieri e di oggi, contro ogni tradizionalismo patriarcale, maschilista e misogino).
Purtroppo, tali scorribande sessuali mettevano in mostra la sostanziale ipocrisia del Massone contro-iniziato Silvio Berlusconi, di giorno (illegittimo) bacchettone clericale pronto ad ogni genuflessione rispetto ai dettami clericali del Vaticano, in danno e pregiudizio della laicità dello Stato italiano e della sua attività legislativa, di notte (legittimo) libertino neo-pagano e misteriosofico (statua di Priapo docet) a celebrazione di quei piaceri promiscui della carne e dello spirito che la Chiesa Cattolica aborre, nel momento stesso in cui produce dal suo interno una notevole congerie di disturbi sessuali socialmente nocivi (pedofilia in primo luogo, isteria omofobica causata da vari tipi di sessualità repressa o vissuta con senso di colpa, in secondo luogo, e così via).
Come che fosse, la Minetti non è stata ancora condannata da nessun tribunale e rimane innocente, fino a prova contraria, di quei reati ipotizzati di favoreggiamento della prostituzione, che peraltro Noi di GOD riteniamo sia venuto il momento di depenalizzare in modo drastico. Ognuno fa quel che crede del proprio corpo e della propria anima.
E non si capisce perché si vuole perseguire chi favorisca l’eventuale prostituzione del corpo, ma non si persegue chi impunemente sfrutti e favorisca la prostituzione della psiche e dell’intelletto. Eppure, in Italia (e non solo in Italia), c’è una grande fioritura di prostitute e prostituti intellettuali, politici, mediatici, etc, gente che in cambio di denaro e occasioni di carriera vende la propria anima al potente o al potentucolo di turno.
In questo scenario, compare la tragicomica figura di Angelino Alfano, un mediocre cameriere politico di Berlusconi, che deve le sue fortune (se tali si possono chiamare, perché forse è meglio restare nell’ombra che passare alla cronaca per un pupazzo alla mercé di un Padrone, il quale ti tiene con sé e ti “innalza” proprio perché ti ritiene un innocuo e mediocre pupazzo. Si legga in proposito “Alfano-Berlusconi come Rockfeller e José Luis Moreno”, articolo del 16 luglio 2012 by Francesco Maria Toscano) direttamente al grado di servilismo dimostrato in anni e anni di genuflessioni e prove inequivocabili di subalternità  comportamentale e inconsistenza ideale.
Del resto, la corte di Fratello Silvio ci ha offerto in questi anni una nutrita rassegna di camerieri e maggiordomi innalzati senza pudore a vertici politici e istituzionali: vedi anche i casi esemplari ed eclatanti di Sandro Bondi e Renato Schifani.
Alfano, segretario non si sa bene di cosa e a quale fine, allorché il Padrone annuncia la sua (ri) discesa in campo (speriamo che l’osteoporosi non gli provochi qualche frattura in sede di riscaldamento…), fa la voce del coniglio mannaro e adopera la sua (inesistente) autorità per intimare alla Nicole Minetti di dimettersi dal Consiglio regionale lombardo.
Perché?
Per non fare ombra al Padrone, che vuole rientrare nell’agone accompagnato dalla benedizione curiale, magari, e vorrebbe allontanare da sé ogni rimembranza delle papi girls insediate in consessi istituzionali a mo’ di guiderdone per le prestazioni erotiche fornite al Gran Sultano.
Ecco.
A coronamento della sua non brillante carriera (un po’ di sotto-potere, denari e qualche prebenda non cambiano la natura miserabile e mediocre di una persona, ed è meglio un Socrate spoglio e povero che un asino bardato a festa, il quale tuttavia asino rimane), il prode Angelino ci offre l’immagine spudorata di un ometto vigliacco, cinico e infingardo che svillaneggia una giovane ragazza incappata in vicende più grandi di lei.
Alfano svillaneggia la Minetti, probabilmente, anche come sfogo per essere stato ricoperto di lazzi, frizzi e noncuranza dentro il PDL, sin dalla sua ascesa a primo aiutante di camera del “Marchese del Grillo” alias Silvio Berlusconi.
Ed è per questo che Grande Oriente Democratico riserva a lui (Alfano) il suo Massimo Disprezzo, esprimendo invece Solidarietà a Nicole Minetti.
Non perché costei sia una povera fanciulla indifesa e senza risorse (al contrario di risorse ne ha molte, a partire dalla bellezza e dalla sensualità, che a nostro parere non vanno demonizzate), ma perché se c'è qualcuno che dovrebbe dimettersi (e ritirarsi a vita privata) in relazione all’uso indiscriminato di far candidare ed eleggere persone inadeguate nelle istituzioni locali o nazionali, questi sono proprio Berlusconi e i suoi più stretti collaboratori-maggiordomi.
La Minetti, infatti, è una ventisettenne che fa il suo lavoro di consigliera alla Regione Lombardia né peggio né meglio di altre sue colleghe o colleghi.
Non si capisce, anche a scervellarsi, quale sia stato il superiore apporto politico-istituzionale -rispetto a quello modesto fornito dalla Minetti- offerto alla vita della Repubblica da parte di mezze calzette come Maria Stella Gelmini (che difende d’ufficio la Minetti, ma la ammaestra con supponenza a cambiare strada e professione) o come Daniela Santanché (che al contrario bercia contro la Minetti, ergendosi a pasionaria e censora non richiesta su una questione tanto miserabile).
In fondo, la Minetti non ha recato danni profondi al Paese, come invece ha fatto la pseudo-riforma Gelmini, e non è mai stata una fascistona opportunista e voltagabbana come la Santanché, di cui non si ricorda una battaglia politica che sia mai andata al di là del sensazionalismo gossiparo e dell’autopromozione narcisistica.
Né ci sembra che l’uso del sesso e dell’avvenenza operato in gioventù dall’ancora attraente Daniela, per realizzare una discreta scalata sociale, possa vantare primazie di moralità e dignità rispetto al medesimo uso della propria bellezza e sensualità da parte della intrigante e fresca Nicole.

Constatiamo infine con piacere che un’altra voce intelligente si è alzata da un importante quotidiano per esprimere un minimo di senso critico e dissenso a margine di questa nauseabonda “caccia alla strega Minetti”.
La riportiamo di seguito.
Si tratta di

“In difesa di Nicole Minetti”, articolo del 16 luglio 2012 by Paolo Rastelli per IL CORRIERE DELLA SERA  (clicca sopra per leggere).

I  FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 18-19 luglio 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com