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Il Fratello Gianfranco Carpeoro a proposito dell’aspirante massone Matteo Renzi, della Sorella Angela Merkel e di certe attuali diatribe europee…

 

 

 

Delle aspirazioni massoniche in grande stile di Matteo Renzi ha parlato, in diverse occasioni, il nostro Gran Maestro Gioele Magaldi.
E ne abbiamo parlato anche Noi, in quanto Redazione del sito di GOD.
Per rintracciare i nostri ragionamenti sulla questione, basta andare nella Sezione del sito CERCA IN GOD (clicca per accedere) e per rintracciare quelli del Fratello Magaldi, basta digitare sul web l’accoppiata “Gioele Magaldi-Matteo Renzi”.
Una delle più interessanti interviste magaldiane al riguardo, ormai però superata da altri accadimenti- che il nostro GM non mancherà di raccontare nel secondo volume di Massoni. Società a responsabilità illimitata- è quella rilanciata sul sito www.pressnewsweb.it  con il titolo

“Renzi: dalla massoneria toscana alla superloggia newyorkese. Parola di Gioele Magaldi, il Gran Maestro del Grande Oriente Democratico” (clicca per leggere),

ma originariamente rilasciata ad Edoardo Bettella per Popoff Quotidiano (tuttora consultabile in originale).

Ora, però, prima di tornare in un’altra occasione sulla questione e di raccontare alla pubblica opinione alcune notizie alquanto esplosive ed inedite, vogliamo offrire alla comune riflessione quanto, sul tema, ha detto di recente il Fratello Gianfranco Carpeoro (al secolo Gianfranco Pecoraro), massone di indubbio spessore e anche dirigente di spicco del Movimento Roosevelt (www.movimentoroosevelt.com : una entità politica metapartitica che però non è né massonica né paramassonica e ammette indifferentemente tra le sue fila massoni e profani, cosi come cittadine e cittadini di qualunque orientamento spirituale, sapienziale e filosofico, purché accomunati da una sincera vocazione democratico-progressista e libertaria).

Ebbene, si legga quanto racconta e analizza sapientemente, sul tema dei rapporti Renzi-Merkel e a proposito delle frizioni tra governo renziano ed establishment euro-tecnocratico, il Fratello Gianfranco Carpeoro.
Le seguenti riflessioni di Carpeoro sono riportate integralmente da

“Renzi attacca la Merkel solo per essere ammesso a corte”, articolo pubblicato il 30 dicembre 2015 sul sito LIBRE IDEE (clicca per visionare):

 

Attenti a Renzi: la sua “guerra” contro la Merkel non è una semplice mossa diversiva per distrarre gli italiani dagli ultimi scandali, Banca Etruria e la famiglia Boschi. Non è un fuoco di paglia, ma un’offensiva vera e propria, avviata con la richiesta al Consiglio d’Europa di non far scattare in automatico la proproga alle sanzioni contro la Russia. Ma non è che il premier italiano abbia finalmente preso atto dell’insostenibile “regime” europeo, e quindi intenda sfidarlo a viso aperto, per indebolirlo, sulla base di sacrosante istanze sovraniste e democratiche. Al contrario: Renzi aspira ad essere finalmente ammesso in quel club esclusivo, che finora l’ha messo alla porta. Non ha funzionato con le buone? Ora ci prova con le cattive, cioè tentando di “costringere” l’élite a rassegnarsi ad accettarlo a corte, anche solo per controllarlo meglio. Ma non è detto che ci riesca: è stato talmente scaltro, il Fiorentino, da preoccupare persino il vertice europeo del supremo potere: temono che non abbia scrupoli a riservare anche ad alcuni di loro il trattamento con cui in Italia il giovane premier ha liquidato tutti, da Berlusconi a Bersani, incluso Enrico Letta.
Lo sostiene Gianfranco Carpeoro, saggista e massone, già gran maestro della comunione massonica di rito scozzese, confermando una prima analisi fornita da Gioele Magaldi, autore nel 2014 del libro “Massoni, società a responsabilità illimitata”: «Renzi è un “bussante”, chiede di essere accolto presso una delle Ur-Lodges, cenacoli massonici del massimo potere internazionale. “Bussa”, ma non gli aprono: non si fidano di lui». Un anno dopo, dai microfoni di “Border Nights”, Carpeoro conferma: «Renzi è ancora fuori dalla porta, non lo vogliono. E allora prova a forzare, attaccando direttamente la Merkel», cioè il politico europeo che più di ogni altro incarna i voleri dell’oligarchia tecnocratica che regge l’Europa. Un super-potere eminentemente apolide e massonico, che agisce nell’ombra ma si avvale di personaggi anche di primissimo piano, come Mario Draghi e Wolfgang Schaeuble, Christine Lagarde del Fmi e Jens Weidmann, presidente della Bundesbank. Letta cenava con Draghi e Napolitano a casa di Eugenio Scalfari? Renzi no. A lui tocca il ruolo di mattatore e rottamatore. Amico dello stragista e super-massone Tony Blair? Non basta, evidentemente. Troppo spregiudicato, l’italiano, persino per i “serial killer dell’economia europea”.
Hanno tutti visto la fine che ha fatto fare a Bersani e Letta, dopo aver messo nel sacco anche Berlusconi, spiega Carpeoro, che sottolinea il ruolo-cardine dei cosiddetti poteri forti nei retroscena della politica italiana: «Berlusconi è stato abbandonato di colpo sia dall’Opus Dei che dalla massoneria internazionale neo-oligarchica». Lo dimostrerebbe la doppia defezione, parallela, di Fabrizio Cicchitto, «già stretto collaboratore di Licio Gelli», e dell’attuale ministro dell’interno, la cui permamenza al potere è spiegabile solo attraverso il suo azionista (occulto) di riferimento, «l’Opus Dei». Disarcionato il Cavaliere e neutralizzato Bersani, dopo la parentesi del “venerabile” Mario Monti, Cicchitto e Alfano hanno sostenuto Letta, anch’esso –secondo Carpeoro – in quota all’Opus Dei. Poi, però, è arrivato Renzi. Che “non ha fatto prigionieri”. Ed è andato a sbattere, finora, contro i “niet” della Merkel, che rappresenta esattamente i super-poteri europei che fanno capo ai super-poteri della periferia, compresa quella italiana.
Per questo, conclude Carpeoro, oggi Renzi tenta il Piano-B: l’attacco. «La guerra ormai è partita, e ne vedremo le conseguenze. Renzi e Merkel: difficilmente lo sconfitto potrà sopravvivere, politicamente». E’ lo schema tattico del “vero potere”: «Difficilmente fabbricano leader, preferiscono stare a guardare e muoversi di conseguenza, schierandosi col vincente», allo scopo ovviamente di reclutarlo per la loro causa, facendone un semplice esecutore. «Lo hanno sempre fatto: prima hanno mollato Berlusconi quando hanno capito che poteva più servirgli, poi hanno appoggiato Letta», quindi hanno assistito alla capitolazione di Letta operata in modo sfrontato da Renzi, e oggi stanno a vedere come se la cava, il Rottamatore, con la signora Merkel. Unico dato certo: il gioco è questo, l’obiettivo del premier italiano non è certo una sollevazione democratica contro l’oligarchia di Bruxelles, Berlino e Francoforte. E il Movimento 5 Stelle? «Potrà avere una chance di governo solo se starà bene agli americani», taglia corto Carpeoro, sicuro che il movimento di Grillo (e Casaleggio) sia nato «su esplicita autorizzazione degli Usa», come “gatekeeper” in grado di interpretare, convogliare e quindi controllare la protesta.

 

LE SORELLE E I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 21-22 gennaio 2016 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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