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Grande Oriente Democratico meta-politicamente a favore della FIOM e della migliore società civile che ha manifestato il 18 maggio 2013 per rivendicare il diritto al lavoro inserito nei due primi articoli della Costituzione italiana e negli articoli 22, 23, 24, e 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

 

 

 

 

Non si tratta, al contrario di quello che credono alcuni, di essere di sinistra radicale se si va a manifestare in piazza con la FIOM-CGIL o se si esprime consenso alle rivendicazioni sul sacrosanto diritto al lavoro, mentre chi è di sinistra sedicente moderata, di centro o di destra si sente automaticamente di dover polemizzare con quei presunti “estremisti” al seguito di Maurizio Landini e degli altri sindacalisti manifestanti.
Il diritto al lavoro e alla piena occupazione per tutti e per ciascuno dovrebbe essere il fondamento meta-politico di qualunque politica economica, lasciando poi alla legittima dialettica partitica tra destra e sinistra di declinare in modi diversi l’attuazione di questo principio universale.
E’ pertanto con questo spirito meta-politico e super-partes che Noi di Grande Oriente Democratico conveniamo contingentemente sulle riflessioni (queste si legittimamente colorate in senso politico, benché meta-partitico) delle cittadine e dei cittadini di DRP, espresse in

Democrazia Radical Popolare a fianco della FIOM-CGIL e del rilancio dell’occupazione non solo il 18 maggio 2013, ma tutti i giorni dell’anno. Il Sindacato italiano e la stessa FIOM-CGIL, però, adottino un paradigma politico-economico decisamente innovativo, abbandonando confusioni e incertezze (clicca per leggere).

In aggiunta, vorremmo ricordare che, se si applicassero in Italia, in Europa, in Occidente e nel mondo globalizzato gli altissimi e democratici principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’armonia sociale e il benessere economico (di tutte le classi sociali e produttive: imprenditori e lavoratori, professionisti, commercianti, artigiani, etc.) avrebbero ben altri fondamenti, stabili e lungimiranti.
Si rileggano, in proposito, gli articoli 22, 23, 24 e 25 di tale Dichiarazione:

Articolo 22
Ogni individuo in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale nonchè alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Articolo 23
1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un'esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, ad altri mezzi di protezione sociale.
4. Ogni individuo ha il diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Articolo 24
Ogni individuo ha il diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.
Articolo 25
1. Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
2. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Si rileggano anche le profetiche parole di Franklin Delano Roosevelt, pronunciate nel fatidico 1938, e le si comparino con la temperie cui sono sottoposti i popoli europei attualmente:

“Eventi infelici accaduti in altri paesi ci hanno insegnato da capo due semplici verità in merito alla libertà d’un popolo democratico. La prima verità è che la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita d’un potere privato al punto che esso diventa più forte dello stesso stato democratico. Questo, in essenza, è fascismo - un governo posseduto da un individuo, un gruppo, o qualsiasi altro potere privato capace di controllarlo. La seconda verità è che la libertà di una democrazia non è salda se il suo sistema economico non fornisce occupazione e non produce e distribuisce beni in modo tale da sostenere un livello di vita accettabile. Entrambe le lezioni ci toccano. Oggi tra noi sta crescendo una concentrazione di potere privato senza uguali nella storia. Tale concentrazione sta seriamente compromettendo l'efficacia dell’impresa privata come mezzo per fornire occupazione ai lavoratori e impiego al capitale, e come mezzo per assicurare una distribuzione più equa del reddito e dei guadagni tra il popolo della nazione tutta.[…] La democrazia non può avere successo se coloro che esprimono le proprie scelte non sono preparati a farlo con oculatezza. La vera salvaguardia della democrazia è dunque l'istruzione […]La vera libertà individuale non può esistere senza la sicurezza economica e l'indipendenza. Le persone affamate e senza lavoro sono il materiale del quale sono fatte le dittature.”
Franklin Delano Roosevelt, Discorso al Congresso degli Stati Uniti, 29 aprile 1938

Avevamo già citato tanto gli articoli 22, 23, 24 e 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sopra riportata, quanto questo famoso discorso del Fratello Roosevelt, in

GOD celebra i 64 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-10 dicembre 2012) e ricorda la lezione di Franklin ed Eleanor Roosevelt, attualissima in relazione alla CRISI politico-economica in corso (clicca per leggere).

Ebbene, citiamo ancora da questo nostro precedente contributo, concludendo l’intervento odierno con le stesse parole con cui concludevamo il ragionamento di allora, riferendoci al lascito progressista e democratico della massonica famiglia Roosevelt:

“Parole forti, nette, limpide, straordinariamente lungimiranti e attuali.
Mettiamola così, fintanto che il network della Massoneria progressista internazionale non si sarà riorganizzato e non siano apparsi all’orizzonte dei nuovi Franklin ed Eleanor Roosevelt, la partita con i Fratelli reazionari che stanno devastando l’Europa e l’Occidente sarà decisamente impari.
Ma, per altro verso, è anche vero che i Massoni libertari, democratici ed egualitari, dalla fine del ‘700 ad oggi non hanno mai perso una contesa, a memoria d’uomo, per quanto dura e penosa possa essere stata la dinamica del conflitto e la sensazione di dover soccombere a forze terribili e spietate.
Perciò, tutti in campana quelli che oggi spadroneggiano, da Francoforte a Bruxelles, passando per altre capitali europee, occidentali e planetarie.
Si possono perdere molte battaglie (ed è già successo in passato, sia nel XVIII che nel XIX e XX secolo), ma l’importante è vincere la guerra…”

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 19-22 maggio 2013 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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