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Commento di Grande Oriente Democratico a “Immobili, agenzie di viaggio: il patrimonio milionario della massoneria”, articolo del 14 maggio 2012 by Antonella Beccaria per IL FATTO QUOTIDIANO

 

 

 

 

Commentiamo con qualche settimana di ritardo

“Immobili, agenzie di viaggio: il patrimonio milionario della massoneria”, articolo del 14 maggio 2012 by Antonella Beccaria per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere).

Preliminarmente, osserviamo che la suddetta Antonella Beccaria, autrice dell’articolo in questione, ci sta simpatica, e nutriamo per lei una certa stima quale giornalista attenta, indipendente e perspicace, che non si è lasciata mai abbindolare e/o manipolare dalle blandizie e dagli infingimenti della retorica raffiana.
Al contrario, l’abbiamo vista confezionare articoli mordaci e sapientemente irriverenti, capaci di mettere a fuoco le mille contraddizioni (e le conseguenti perplessità) che si evincono dal pluriennale stile di governo (illegittimo e dispotico) del Fratello Gustavo Raffi da Bagnacavallo (Ravenna).
A ciò si aggiunga l’omonimia (sia o no segno di remota parentela) della brava Antonella con un personaggio molto caro al pantheon massonico euro-atlantico, quel Fratello Cesare Beccaria autore di un assoluto capolavoro (e pietra miliare nella costruzione dello stato di diritto) come il libro Dei delitti e delle pene.
Ciò, premesso, veniamo all’articolo da commentare.
In esso, buono nel suo complesso (come sempre), la Beccaria offre tuttavia diverse imprecisioni.
Quando la giornalista parla di

“Gerardo Picardo, giornalista che collabora con l’Adnkronos e autore di diversi libri. Il cronista, divenuto portavoce del gran maestro Raffi, è stato per mesi al centro di una contestazione perché indicato come un simpatizzante di estrema destra nonostante le simpatie attribuite – ma smentite – all’avvocato romagnolo per schieramento e politici di centrosinistra. La polemica, innescata dall’Agenzia di stampa massonica italiana e condotta al motto di “fuori i fascisti dal Goi”, era scoppiata a inizio anno per la conduzione di un talk show intitolato “Da Trieste un anelito di libertà tra multiculturalità, multireligiosità e persecuzioni”, a conclusione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Fissato a ridosso del Giorno della Memoria e con la partecipazione del gran maestro onorario Enzo Volli, rappresentante anche della comunità ebraica triestina, il nodo del contendere era stata proprio la conduzione affidata a colui che è stato anche un volto di Fiamma in tv, del Movimento Sociale Fiamma Tricolore.”

si fa artefice di uno sfondone clamoroso.
Non è stata affatto l’”Agenzia di stampa massonica italiana” (che si è limitata a riportare notizie fornite da altri, dopo che questi altri le diffondevano da tempo) ad innescare la polemica “fuori i fascisti dal Goi”, bensì Noi di Grande Oriente Democratico.
Di ciò sussiste traccia documentaria incontrovertibile, che la brava (ma stavolta molto disattenta) Antonella Beccaria potrà comodamente constatare leggendosi i materiali contenuti in

DOSSIER GERARDO PICARDO FASCISTA CAMUFFATO DA MASSONE (clicca sopra per leggere).

Di seguito, allorché la Beccaria scrive:

“Infine c’è un’ultima società che non afferisce al Goi, ma che da anni fa infuriare il fronte anti-Raffi. È una società a responsabilità limitate che ha sede a Ravenna, la Erasmo Turismo e Viaggi, e che possiede l’agenzia Tamarindo Viaggi, due dipendenti e uffici sempre nella città romagnola. Creata nel 1996, ha un capitale sociale di 10.400 euro ed è di proprietà di Roberto Maria Raffi, amministratore unico dell’azienda e il fratello del gran maestro del Goi. Il rimbrotto, portato avanti soprattutto dal Grande Oriente Democratico, serbatoio che raccoglie il fronte scissionista del Goi e che vede in Gioele Malgaldi il suo nome più noto, è da tempo sempre lo stesso: avere una sorta di ruolo privilegiato nella vendita dei pacchetti per partecipare alla Gran Loggia di Rimini, appuntamento annuale a cui partecipano migliaia di massoni appartenenti dell’obbedienza di Palazzo Giustiziani.”,

non soltanto storpia il nome del nostro leader (altrove, da lei stessa sempre riportato correttamente), che si chiama Gioele Magaldi (non Malgaldi), il che sarebbe il meno, ma va storpiando anche la prospettiva storica e la rilevanza specifica di alcune nostre battaglie.
E’ vero che  la Famiglia Raffi (Gustavo, Roberto Maria, con coniugi, figli e affini) ha fatto carne di porco dell’interesse collettivo del Fratelli GOI per tornaconti economici personali disdicevoli e torbidi; ed è anche vero che, tra le tante cose denunciate da Grande Oriente Democratico, vi rientra anche questa; ma non si tratta affatto di un elemento preponderante o qualificante della nostra lotta per emancipare Palazzo Giustiniani da Gustavo Raffi e dalla sua corte di masnadieri arroganti e tirannici, come invece l’articolo lascia intendere.
La denuncia degli affari raffiani collegati alla Tamarindo Viaggi srl, perciò, non costituisce né un semplice “rimbrotto”, né un “cavallo di battaglia” cruciale per i destini della Massoneria italiana, bensì una di quelle mille cose che occorre urgentemente riformare per restituire al GOI dignità e serenità associativa.

Parimenti, in un altro articolo del Fatto Quotidiano Emilia-Romagna, a firma Antonella Beccaria e Giulia Zaccariello, cioè:

“Rimini, 3mila massoni divisi al congresso. Trasparenti a parole, ma liste blindate”, articolo del 26 marzo 2012 by Antonella Beccaria e Giulia Zaccariello per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere), si legge un’altra serie di imprecisioni:

“Se c’è chi scherza sul fatto che le lotte intestine sono “normali”, quasi fossero un’altra tradizione massonica fin dai tempi dei cavouriani, oggi c’è chi gira le spalle al folklore risorgimentale e annuncia il “prossimo surclassamento della vecchia guardia”. Un surclassamento almeno tentato per esempio dal Grande Oriente D’Italia Democratico di Gioele Malgaldi. Il quale, con le sue lettere aperte al “fratello Silvio Berlusconi”, addebitava al Goi l’“assenza di qualsivoglia spazio libero messo a disposizione” degli iscritti. Raffi ha respinto quest’accusa così come quella che vorrebbe molti esponenti della sua loggia troppo vicini alle istanze del Pdl ricordando uno scontro sotterraneo ma che ha rischiato di finire nelle aule di tribunale con politici come il già coordinatore nazionale del partito Denis Verdini, carica che ha ricoperto con Sandro Bondi e Ignazio La Russa.”

Intanto ci risiamo con “MALGALDI”. Si tratta di MAGALDI, come sanno cani e porci: c’è una ELLE di troppo!!!
E poi, non è affatto vero che sia nelle “lettere aperte al fratello Silvio Berlusconi” ( vedi Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010, clicca per leggere, e Lettera Aperta N°2 al Fratello Silvio Berlusconi del 9 dicembre 2010, clicca sopra per leggere) che Gioele Magaldi addebitava al Goi “l’assenza di qualsivoglia spazio libero messo a disposizioni degli iscritti” , ma semmai in precedenti 8 “lettere aperte” di argomento e destinatario vario e risalenti al 2008-2009 (le quali sono consultabili nella Sezione Lettere Aperte di Gioele Magaldi (dal 2008), clicca per accedere, del nostro sito ufficiale www.grandeoriente-democratico.com), da integrare con un materiale sterminato a firma redazionale e/o varia, pubblicato dal 2010 ad oggi sul sito www.grandeoriente-democratico.com (ivi compresa la segnalazione periodica della newsletter “Il Cavaliere Nero”).
Infine, vorremmo spiegare alla brava Antonella Beccaria che il cosiddetto “surclassamento” di Raffi non è soltanto “tentato” dal Grande Oriente Democratico di Gioele Magaldi ma, al contrario, nelle elezioni per il rinnovo della Gran Maestranza del 2014, tale surclassamento, già in stato avanzato di realizzazione (sia per opera di GOD che di altri oppositori del regime raffiano), sarà pienamente riuscito.
Meglio ancora, prima dell’appuntamento elettorale della Gran Loggia 2014, l’uscita nel prossimo autunno 2012 del libro di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata, Chiarelettere Editore, farà tanto di quel rumore a livello nazionale e internazionale (anche a proposito del GOI di cui Gustavo Raffi ha fatto scempio), essendo prevedibile che si tratterà di un best-seller tradotto in più lingue, da portare a compimento un processo di naturale consunzione della nefasta esperienza raffiana ai vertici del Grande Oriente d’Italia.
Tanto si doveva.

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 24-26 giugno 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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