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Commento N° 2 di Grande Oriente Democratico a “Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato?”, articolo del 6 gennaio 2012 by Alessio Liberati per IL FATTO QUOTIDIANO

 

 

 

 

Nel riportarci integralmente, per ciò che attiene alle considerazioni generali sulla questione, a

Commento di GOD a "Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato?", articolo del 6 gennaio 2012 by Alessio Liberati per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere),

in questo brevissimo Commento N°2 ci limiteremo a constatare che, così come ha da poche ore fatto il Sottosegretario Carlo Malinconico (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria), sarebbe il caso che, altrettanto prontamente, anche il Presidente del Consiglio di Stato, Pasquale De Lise, si dimetta dall’incarico di Direttore Generale dell’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali.

Si fa miglior figura a dimettersi per tempo e per proprio conto, piuttosto che essere costretti a farlo in seguito a doverose campagne mediatiche.
Come abbiamo già spiegato proprio in Commento di GOD a "Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato?", articolo del 6 gennaio 2012 by Alessio Liberati per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere), infatti, sussiste una motivazione stringente e insormontabile che obbliga De Lise alle dimissioni: un “controllore” (Consiglio di Stato, da Lui presieduto) non può anche, simultaneamente, accomodarsi sulla sedia del “controllato” (Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali, che potrebbe favorire indebitamente qualche ditta o consulente in danno di altri soggetti e della collettività, con contenziosi che poi, dopo essere passati per i TAR regionali, si troverebbero dinanzi al giudizio finale proprio del Consiglio di Stato).

Perciò, è opportuno e urgente che Pasquale De Lise si dimetta dal nuovo ruolo di Direttore Generale dell’Agenzia sunnominata (o, in subordine, si dimetta da Presidente del Consiglio di Stato).
E non è urgente che si dimetta perché lo stesso De Lise, secondo alcuni, sarebbe amabilmente a cavallo fra ambienti massonici reazionari e la costitutivamente reazionaria e liberticida Opus Dei, bensì perché in un Paese, l’Italia, che aspira ad essere qualcosa di meglio e di più che una “Repubblica delle banane”, non si possono più tollerare certi conflitti d’interesse e certe cricche di mandarini di Stato che pretendono di essere ubiqui e di occupare tutte le poltrone più utili a magnificare i propri interessi (e narcisismi), magari in potenziale danno di quelli della collettività.

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo dell’11 gennaio 2012 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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