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Brevi riflessioni di Daniele Cavaleiro intorno a Giordano Bruno e la tradizione ermetica (a cura di GOD)

 

 

 

 

Cos’è l’umiltà?
Cosa il senso critico?
Che cosa contraddistingue la vera curiosità intellettuale, spesso più robusta e genuina in chi non abbia avuto la possibilità di compiere studi umanistici regolari in età scolare “ordinaria” che non in coloro che abbiano potuto profittare di solidi retroterra culturali in famiglia e altrove, dando per scontato ciò che scontato non è?
Non risponderemo, in questa sede, con lunghe e ben argomentate considerazioni agli interrogativi soprastanti.
Ci limiteremo a pubblicare le brevi riflessioni di Daniele Cavaleiro, giovane politico, imprenditore e attivista “rooseveltiano” che si è fatto da solo a livello professionale, che non ha potuto profittare di un back-ground significativo a livello culturale negli anni della prima formazione, ma che è quotidianamente divorato da un anelito potente al proprio perfezionamento intellettuale, etico e civile.
Tempo fa, il nostro Gran Maestro Gioele Magaldi consigliò a Daniele Cavaleiro la lettura di un famoso saggio di Frances Yates: Giordano Bruno e la tradizione ermetica (prima edizione inglese del 1964), punto di partenza basilare e imprescindibile per qualsivoglia incursione nella tradizione culturale dell’esoterismo occidentale.
Quelli che seguono sono, nella loro semplicità, alcuni pensieri maturati da Cavaleiro a margine della sua lettura.
Pensieri semplici… ma molto più sensati e profondi di quanto potrebbe apparire a prima vista, magari dinanzi a palati resi smaliziati, presuntuosi e poco percettivi da un’eccessiva confidenza con certe tematiche.
Nel caso di Daniele Cavaleiro, infatti, la lettura di questo libro ha attivato delle vibrazioni a livello esistenziale profondo.
Siamo certi che lo stesso sia accaduto in altri lettori antichi e recenti della Yates, più solleciti di accumulare nozioni culturali che di interrogarsi sul cuore pulsante e velato di indagini erudite così peculiari e originali?
Noi di GOD siamo convinti che chiunque, anche privo di un solido e regolare back-ground formativo, purché munito di genuina curiosità, autentica apertura mentale, sana disposizione intellettuale ed etica, buona volontà, per mezzo di uno strutturato percorso “pneumofilosofico”(vedi, al riguardo, i contributi che, a partire dalle prossime ore, verranno pubblicati intorno all’argomento “Pneumofilosofia” ) potrà cogliere i migliori frutti speculativi ed operativi che la condizione umana cela tra le sue pieghe più riposte…
Queste, in ogni caso, le brevi riflessioni di Daniele Cavaleiro:

 

“La lettura del libro di Frances A. Yates intitolato Giordano Bruno e la tradizione ermetica è stata per me sicuramente una grande fatica intellettuale. Ciò, in quanto non possiedo quelle conoscenze umanistiche basilari che mi avrebbero consentito di capire ed interpretare al meglio quanto ho affrontato lungo la narrazione.
Sicuramente, però, il confronto con questo testo ricchissimo di suggestioni costituisce un ottimo viatico per intraprendere un percorso di crescita culturale finalizzato a colmare le mie molte lacune.
All'inizio della mia lettura ho trovato subito un passaggio che mi ha parecchio colpito: ‘L'umanista sapeva quand'era vissuto Cicerone e conosceva bene le date entro cui si collocava l'età della cultura classica a cui si riferiva il suo interesse; il riformatore, dal canto suo, anche se non era in grado di stabilire con precisione la cronologia dei Vangeli, non ignorava che il suo tentativo di ritorno era rivolto ai primi secoli del Cristianesimo”.
Tale passaggio mi è rimasto fortemente impresso nella mente. E, al di là delle mie considerazioni personali in merito, esprimo la precisa volontà di approfondire meglio la differenza fra umanista/umanesimo e riformatore/riformismo.
Altrettanto affascinanti sono le varie teorie e pratiche magico-sapienziali raccontate nel testo, dalle quali sono stato sempre molto attratto. Ma un altro tema che la lettura del libro mi ha stimolato ed invogliato ad approfondire è il rapporto fra la spiritualità ermetica e il deposito della tradizione cristiana. Da cattolico, infatti, credo che approfondire tale rapporto possa rappresentare per me quel grande cammino, quella grande sfida che ognuno di noi, durante la sua vita, deve necessariamente intraprendere.
Parlo di un tragitto inevitabile verso un’unione profonda con Dio o con la divinità in senso più ampio, viaggio senza il quale il senso stesso della fede si perde e si tramuta in mero conformismo sociale e cerimoniale. DANIELE CAVALEIRO”

 

A CURA

DELLE SORELLE E DEI FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 3-4 novembre 2014 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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