Boaz Content Banner Jachin

 

Lettera Aperta n.5 (febbraio 2009) sulle elezioni 2009 della Giunta del Grande Oriente d’Italia

 

 

A “Fratel Pasquino” (Newsletter)
www.grandeoriente-libero.com  tramite:  admin@grandeoriente-libero.com

C’è stato un tempo in cui scrivevo le mie Lettere Aperte innanzitutto all’indirizzo di “Erasmo News”, bollettino ufficiale d’informazione interna del Grande Oriente d’Italia. Dopo tre Lettere inviate, non solo non pubblicate, ma rispetto alle quali nessun direttore o condirettore (dei tanti che affollano “Erasmo”, i quali sono forse più numerosi delle notizie interessanti che vi vengono menzionate…) si è mai preso la briga di scrivermi due righe con cui motivare il totale rigetto dei testi proposti, ho rinunciato del tutto ad inviarli al Bollettino Ufficiale di (dis) informazione del G.O.I.

Come altri fratelli che “avevano delle cose da dire”, ho invece trovato accoglienza presso “Fratel Pasquino”, pionieristica e diffusissima “Newsletter” che, prima di tutti e meglio di tutti, ha saputo denunciare che “c’era del marcio in Danimarca…”(Amleto, di W. Shakespeare). Con assoluta libertà e senza mai essere sottoposti a censure di alcun tipo, sia il sottoscritto, che ha preferito firmarsi, sia altri fratelli, a proprio nome o in forma anonima, hanno potuto esprimere le proprie analisi critiche rispetto all’intollerabile degenerazione “inquisitoriale”, dispotica, autoritaria e “golpista” del “regime raffiano”.
Alla luce di queste considerazioni, trovo davvero inaudito e ‘sospetto’ che, da parte di taluni, i quali, per varie ragioni, dovremmo considerare ‘vicini’ e ‘consustanziali’ al “Movimento di Liberazione del G.O.I.” ( Movimento messo in moto ab origine proprio dagli Editoriali di “Fratel Pasquino”, quando tutti gli altri ‘sonnecchiavano’ in attesa di non si sa bene che cosa…) siano pervenute indebite pressioni e segnali intimidatori proprio in direzione di questa eroica e ormai leggendaria “Newsletter”.
Che gioco si sta giocando, da parte di alcuni?
Su quanti tavoli si vuole giocare, anzi?
Personalmente, esprimo tutta la mia decisa solidarietà a “Fratel Pasquino”, senza l’esempio e l’iniziativa del quale, ad oggi, staremmo ancora a “mormorare nei corridoi e nelle sale dei passi perduti”, salvo poi “defilarci ipocritamente” ogni volta che si fosse trattato di fare opposizione ai vari satrapi del “Golpista”, tanto nelle Logge che nei Collegi Circoscrizionali.

Con questo spirito, indirizzo come al solito questa Lettera Aperta n.5 a “Fratel Pasquino”, chiedendo di pubblicarla in allegato al suo bollettino telematico.

E per le stesse ragioni, invio tale Lettera Aperta n.5 anche ai fratelli che gestiscono il sito www.grandeoriente-libero.com  Ritengo infatti che anche la loro azione, assai posteriore rispetto a quella pionieristica “pasquinesca”, sia ormai di grande utilità e importanza per il LIBERO DIBATTITO in corso sul futuro della Massoneria di Palazzo Giustiniani.
Del resto, questo sito, che si dichiara nato con l’intento di segnalare a tutti i Fratelli (e non solo a loro) episodi di abuso, violenza morale, arroganza ed intolleranza ad opera del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi…”. si è poi evoluto in qualcosa di più complesso, importante e utile proprio in riferimento alla ‘soluzione di continuità’ che tutto il “Movimento di Resistenza” al regime raffiano (variamente articolato) intende dare alla vita futura della nostra amata Istituzione Massonica. Così, la costante e aggiornata implementazione dei contenuti di tale sito, attraverso testimonianze, lettere, commenti e documenti vari, non potrà- a mio ragionato parere- che perfezionarsi ulteriormente attraverso la pubblicazione di analisi critico-comparative dei programmi e delle intenzioni riformatrici dei due principali (e più credibili) candidati alla Gran Maestranza per il quinquennio 2009-2014:  i carissimi fratelli Giorgio Losano e Natale Mario di Luca.
In questo senso, infatti, il sito già per tempo aveva messo a disposizione “on-line” i testi scritti di tali programmi.
Il Grande Oriente d’Italia non sarà mai Libero, (come è negli intendimenti espliciti dei gestori di questo sito) nemmeno nell’Era Post-Raffiana, se, oltre a neutralizzare e impedire le mire dittatoriali del “Golpista”, tutti noi fratelli maestri massoni non sapremo coinvolgerci reciprocamente in una “competizione elettorale” leale e fraterna, ispirata ad un fecondo confronto critico sulle ‘cose e sulle idee’.
In sostanza: sarebbe un guaio enorme se tutti e ciascuno andassimo a votare per la Lista di Luca/oppure per la Lista Losano, “perché siamo amici da anni dell’uno o dell’altro”; “perché siamo amici degli amici dell’uno o dell’altro”; “perché ci hanno promesso, direttamente, una qualche sciarpa o prebenda, una volta che saranno eletti”; “perché ci hanno promesso, attraverso gli amici degli amici, qualche utilità futura, qualche sollazzo al nostro profano narcisismo”.
Queste motivazioni di voto sono le stesse che, talora, avviliscono il confronto elettorale della politica profana. Figuriamoci se si tratta di motivazioni che possano valere per il ‘voto interno’ di una Associazione di natura iniziatica come il Grande Oriente d’Italia!
No! Noi tutti e specialmente stavolta, dopo i guasti del “regime raffiano”, dovremo votare per quei candidati e quella Lista che, per natura del programma, intenzioni personali, proposte concrete, siano tali da risultare più convincenti e credibili!

In questa prospettiva, auspicherei che, tanto “Fratel Pasquino” che il sito “grande oriente-libero.com” accogliessero lettere e contributi vari di fratelli che vogliano sottoporre ad analisi critico-comparativa i programmi della Lista Losano e della Lista di Luca.
Riflessioni critico-comparative che possano portare l’uno o l’altro degli estensori di tali contributi a dichiarare il proprio voto (non-pregiudiziale) a favore dell’una o dell’altra Lista, con motivazioni chiare, aperte, sobrie, serene e rispettose dei valori e dei progetti di cui è portatrice la Lista non preferita.
Anzi, sarebbe ugualmente auspicabile che, grazie a questa “pubblica e civile discussione telematica”, un fratello che al 1 febbraio fosse convinto di votare per una Lista, al 15 febbraio, (in base all’arricchimento del confronto critico in atto e magari anche attraverso approfondimenti dei programmi offerti dai candidati stessi di persona, durante i vari “incontri” organizzati in giro per l’Italia) potesse cambiare opinione e poche ore prima della scadenza elettorale, potenzialmente, rivedere di nuovo le sue convinzioni, senza pre-giudizi e atteggiamenti faziosi.
Il “dubbio critico” è o non è una qualità eminentemente iniziatica?
Siamo “uomini del dubbio” che anelano alla verità o dogmatici e faziosi partigiani di questa o quella consorteria di “amici degli amici”?
Ma non siamo e non dovremmo essere “tutti fratelli”, trasformati da un’ “iniziazione” tale da incidere profondamente sul piano animico-spirituale?
Io stesso, per primo, mi dichiaro disposto a modificare eventuali intenzioni originarie di voto che dovessi maturare, attualmente, da una prima verifica comparativa dei programmi e delle intenzioni palesi dei candidati.
Non solo: mi piacerebbe che gli stessi candidati Gran Maestri e Dignitari, incalzati dalle valutazioni critiche mie e di altri numerosi fratelli, potessero rivedere, modificare, ampliare, chiarire e/o ‘sconvolgere’ alcune delle loro impostazioni programmatiche originarie.

In alternativa a questo fecondo e fraterno scambio di idee, limitandoci a pubblicare, leggere e/o far leggere i testi degli attuali programmi come se fossero le bibbie antagoniste, dogmatiche e immodificabili, di due “diverse sette”, non avremmo alcuna crescita collettiva del livello di consapevolezza del “corpo elettorale”.
Tanto varrebbe, allora, votare un candidato perché: “è settentrionale oppure meridionale” (a secondo dei gusti), “racconta buone barzellette”, “adopera un buon profumo” o magari, perché “promette nuove sciarpe a tutti”.

Tutto ciò premesso, sarebbe ormai tempo di mettere in comparazione i ‘progetti’ dei due principali candidati legittimi: i “programmi scritti” presentati dalla Lista Losano e dalla Lista di Luca. Ciò, tuttavia, non senza aver prima chiarito che, alla vera scadenza di questa complessa “campagna elettorale” non mancano poche settimane (come si potrebbe ingenuamente pensare badando alla scadenza del 1 marzo 2009), bensì chissà quanti mesi…
Mi spiegherò meglio.
Poiché, come è già noto, il fratello Giovanni Lombardo ha presentato un Atto di Citazione avverso la “legittimità della candidatura dell’Avvocato Gustavo Raffi per un terzo mandato consecutivo” e poiché, come èstato già annunciato, il sottoscritto e altri Fratelli, nel momento in cui questa Lettera Aperta verrà pubblicata, si saranno già “costituiti formalmente” in tale causa avverso il Fr. Raffi, chiedendo al Magistrato un provvedimento cautelativo di urgenza con cui sospendere la stessa candidatura della Lista Raffi e/o dichiarare la nullità della presente tornata elettorale e la sua ripetizione, con l’esclusione di qualsivoglia Lista che presenti al suo interno gli ineleggibili Gustavo Raffi, Massimo Bianchi e altri fratelli nelle medesime condizioni di ineleggibilità, ne risulta conseguentemente un salutare allungamento della competizione elettorale e un ridimensionamento dell’importanza del voto che il 1 marzo 2009 i fratelli maestri del GOI saranno chiamati ad esprimere.
Tale voto del 1 marzo, essendo falsato e compromesso in proporzioni colossali dall’illegittima presenza della Lista Raffi, varrà, tutt’ al più, come utile sondaggio preliminare delle intenzioni dei fratelli votanti.
Anzi, questa scadenza di fine inverno potrebbe rappresentare, per i due principali candidati Losano e di Luca, un utile momento di riscontro in vista di un progressivo arricchimento e perfezionamento degli stessi programmi fin qui proposti al corpo elettorale.
Del resto, mi piacerebbe pensare ai rispettivi testi dei suddetti programmi, non già come a delle summae conclusive e “imbalsamate” in cui di Luca e Losano (con il concorso degli altri candidati di Giunta) avessero voluto riversare le proprie definitive intenzioni in merito a ciò che intendono realizzare concretamente, qualora venissero eletti.
Piuttosto, mi parrebbe più saggio e rispettoso della totalità dei fratelli elettori, che questi attuali programmi fossero intesi e proposti come una sorta di “libro aperto”. Una “bozza” di programma da sviluppare, arricchire, implementare, proprio attraverso il confronto critico con la generalità dei maestri massoni.
In questa stessa logica, il doveroso ‘pellegrinaggio elettorale’ in tutta Italia cui si stanno sottoponendo i membri delle Liste Losano e di Luca, dovrebbe proprio servire a recepire analisi critiche, proposte varie, suggerimenti, da parte della ‘base’ dei fratelli elettori.
Deludente (e poco probabile) mi parrebbe invece la prospettiva che questi stessi programmi scritti, nell’attuale forma e con gli attuali contenuti, fossero stati- nelle intenzioni degli estensori- non solo la “prima parola”, ma anche l’”ultima” con cui presentarsi al voto del corpo elettorale.
E deludente (oltre che poco probabile) sarebbe tale prospettiva, non soltanto per una questione di metodo (presentare un elenco rigido e immutabile di  “proponimenti”, senza aver avuto l’umiltà e la pazienza di recepire le analisi critiche lungo il confronto con i fratelli maestri di cui si chiede il voto, non mi parrebbe un metodo fra i più convincenti), ma anche di contenuti, visto che alcuni dei “buoni proponimenti” espressi sembrano essere soltanto tali: cioè si dice genericamente che “si deve e si vuole fare una certa cosa”, ma non si spiega come e attraverso quali concreti strumenti “tale riforma o iniziativa” potrà essere efficacemente messa in opera.
Tuttavia, per evitare giudizi prematuri e un’omologazione astratta fra gli attuali programmi dei due candidati principali, mi riservo più avanti puntuali analisi critiche comparative dell’uno e dell’altro testo, mettendo in luce analogie e diversità.

Semmai, converrà sottolineare un altro aspetto molto importante che caratterizzerà questo complesso e lungo (ben oltre il 1 marzo) confronto elettorale.
Ci si rende conto o no che, alle precedenti elezioni, nel 2004, circa il 60% del corpo elettorale votò per (l’allora legittima) Lista Raffi?
Al di là del numero effettivo (comunque molto elevato) di coloro che sono rimasti profondamente delusi dal Fr.Gustavo Raffi, a distanza di anni da quell’elezione; e al di là del numero effettivo (difficile da stabilire) di coloro che lo voteranno comunque, almeno fintanto che un Magistrato non intervenga con chiarezza a dichiararne l’ineleggibilità; al di là di tutto ciò rimane il fatto che, gli elettori “raffiani” del 2004 rappresentano la maggioranza assoluta del corpo elettorale. Ad essi andranno aggiunti tutti quei giovani maestri (diventati tali sotto il “regime raffiano”, nel quinquennio 2004-2009) che non potevano votare cinque anni fa, ma che voteranno alle presenti elezioni. Di questi giovani maestri- a prescindere dal fatto che si rendano o meno conto del “Golpe” in atto e/o che siano rimasti delusi dal “Grande Inquisitore”- molti, da un punto di vista “ideologico”, dal punto di vista di come vorrebbero la Massoneria del XXI secolo, possiamo star certi che avrebbero sottoscritto il programma raffiano del 2004.
Che cosa ne consegue?
Ne consegue che quello che in una determinata occasione il Fr. Natale di Luca definiva “il patrimonio ideologico-dottrinario del raffismo”, ma che, a ben vedere, non è altro che una idea forte e precisa del futuro della Massoneria in generale e del Grande Oriente in particolare (nient’affatto appannaggio esclusivo della Retorica raffiana, ma al contrario, Weltanschauung alta, nobile e raffinata, cinicamente strumentalizzata da Raffi per acquisire consenso e potere personale, salvo tradirne poi tutti i principi e valori) è con ogni probabilità, anche adesso, nel 2009, la modalità peculiare di vivere, sentire e interpretare l’identità libero-muratoria, di gran lunga maggioritaria fra tutti i maestri massoni votanti del Grande Oriente d’Italia.
Questa Weltanschauung alta, nobile e raffinata, una complessa e articolata “visione” di “cosa sia stata nei secoli passati e cosa debba essere in quelli futuri la Massoneria” è condivisa, per quel poco o tanto che può importare ai fratelli, anche dal sottoscritto.
In sostanza, il dramma dell’intera vicenda raffiana, a mio parere, è stato quello di aver tradito e sovvertito proprio quei principi e valori, nonché una certa “idea di Massoneria”, con i quali e per mezzo dei quali si era suscitato l’entusiasmo di migliaia di fratelli maestri.
Molto opportunamente, il Fr. di Luca, osserva: “Nel corso degli ultimi dieci anni il tentativo d’imporre dall’alto la visione monodimensionale di una Massoneria prevalentemente declinata nell’impegno politico-sociale ha diviso nel profondo la Famiglia e ne ha depauperato le potenzialità espressive…”(Programma Lista di Luca. “Uniti nella Regolarità. Per la rinascita della Massoneria italiana”, pag.6).
Ma questa è la sacrosanta critica della prassi concreta del “regime raffiano”, non il programma teorico e ideale con cui Gustavo Raffi chiese e ottenne delle grandi vittorie elettorali presso l’elettorato massonico. (Per inciso, occorre sottolineare la generosità di giudizio del Fr. di Luca, allorché parla di declinazione nell’impegno politico-sociale dei “Governi Raffi”. Dove, come e quando? Si può davvero considerare impegno politico-sociale mettere insieme quattro politici di ‘mezza tacca’, qualche intellettuale compiacente e ‘in cerca di protezioni e favori’, qualche personaggio lautamente prezzolato- con soldi nostri- tutti riuniti, insieme a “nani e ballerine”, per ascoltare le velleitarie e inconcludenti conferenze e/o allocuzioni di turno? In che modo il Grande Oriente raffiano ha inciso nella società civile, durante questi anni? Ha costruito ospedali, ha alleviato sofferenze, dispensato solidarietà, ha partecipato in modo autorevole ai dibattiti culturali ed etici del Paese? Forse devo essermi distratto… ma a me pare che gli unici che si siano accorti dei pronunciamenti e delle iniziative “politico-sociali” del nostro venerato Gran Maestro, siano stati i Notiziari di GOI TV e GOI Radio…Non c’è che dire, davvero un’ esposizione mediatica notevole!!!)
Se Gustavo Raffi ha fallito è proprio perché aveva promesso di “non dividere nel profondo la Famiglia e anzi di esaltarne tutte le diverse anime e le potenzialità espressive”, ma nella prassi concreta non è stato capace di declinare adeguatamente nessuna delle suddette potenzialità, men che mai quelle inerenti la dimensione politico-sociale.
L’unica ‘cosa’ davvero declinata con instancabile e coerente impegno, con abnegazione e profusione di mezzi economici (sempre con soldi nostri!) è stata la Retorica, vuota e auto-celebrativa, in merito ad una inesistente Primavera Massonica, con cui si è tentato di abbindolare e manipolare le coscienze dei fratelli in vista del progettato “Golpe”.
Ma il sogno di una “Primavera Massonica”, vorrei dire al Fr. di Luca, permane intatto.
L’idea che si possa rilanciare la dimensione “iniziatica ed esoterica” del Grande Oriente d’Italia (colpevolmente trascurata da Raffi & Company); che si possa rinvigorire e rigenerare il nostro Tradizionale ruolo di custodi di vie sapienziali e spirituali antichissime; che possiamo facilitare, all’interno dei nostri templi e con l’esempio dei migliori maestri, un’autentica trasmutazione iniziatica di quegli uomini (già precedentemente selezionati in quanto davvero “liberi e di buoni costumi”) che ci hanno chiesto aiuto, per “liberarsi dalle tenebre della vita profana”; che si possa fare tutto questo, integrandolo armoniosamente con un Impegno e una Presenza Autorevole, nonché universalmente riconoscibile, nella Società Civile, ebbene questo è un sogno “primaverile” che nessun Fallimento di Gustavo Raffi, né alcun anatema anglo-sassone ci potrà mai togliere…
Tornerò fra breve su “certi anatemi anglo-sassoni”, sulla base dei quali si vorrebbe edificare la futura Libera Muratoria italiana. Nel frattempo vorrei portare alle estreme conseguenze l’analisi dell’elettorato massonico che dovrà giudicare le proposte dei principali candidati.
Sempre nel 2004, un fronte composito, costituito dall’alleanza tra fratelli di variegata impostazione “ideologico-dottrinaria” (accomunata dall’insofferenza, spesso di natura anche personale, nei riguardi del Gran Maestro uscente, Gustavo Raffi) e uno “zoccolo duro” di fratelli tradizionalisti e ‘reazionari’, fieramente avversi a qualunque dimensione civile e politico-sociale del Grande Oriente d’Italia, ottenne una sonora sconfitta, raggiungendo circa il 40% dei voti. Guidava questa coalizione eterogenea il Fr. Saverio Mitidieri, ottima persona, certamente di spessore massonico personale superiore alla “qualità programmatica intrinseca” della coalizione da lui rappresentata.

Alla luce di questi dati obiettivi, mi pare evidente che, per vincere la competizione elettorale 2009, ad un qualsivoglia candidato basterà convincere almeno la “gran parte” di quel serbatoio elettorale che votò Raffi nel 2004.  Aggiungendo a costoro alcuni di quei voti che erano anti-raffiani già nel 2004, ma non per ragioni di tradizionalismo reazionario, bensì per altre ragioni, meno connotate ideologicamente, tale ipotetico candidato potrà stra-vincere!
Viceversa, la rincorsa di quell’elettorato storicamente ‘tradizionalista e ‘reazionario’ (comunque rispettabile e con la piena legittimità a far sentire la sua voce), da sempre ostilissimo ad ogni apertura verso la società civile del Grande Oriente in quanto tale,  non potrà- a mio parere- che condurre all’inevitabile sconfitta chi se ne volesse fare campione e rappresentante.
Ciò, intanto perché tale elettorato irriducibilmente ultra-tradizionalista, a conti fatti, non supera il 25-30% del corpo elettorale, a voler essere generosi.
Poi perché, quando gli “improvvisati condottieri” di tale gruppo massonico minoritario nel GOI (benché ideologicamente compatto) si sono voluti far forza e ‘riparare’ all’ombra delle prescrizioni dogmatiche sulla regolarità, provenienti d’oltre-manica, il risultato è stato molto modesto: vedi in proposito il fallito tentativo di Giuliano di Bernardo di distruggere la peculiare identità del Grande Oriente d’Italia. Nonostante le mille “patenti”, i “riconoscimenti di regolarità” strumentalmente revocati a NOI e trionfalisticamente concessi alla Gran Loggia Regolare d’Italia, quel chiaro progetto di lacerazione e ridimensionamento del GOI è miseramente fallito! Con buona pace dei suoi ispiratori e patrocinatori anglo-sassoni. E prescindendo dal fatto che il sottoscritto- insieme a tanti altri fratelli- ritiene sia doveroso intavolare progetti “pacificatori” tanto con la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, quanto con la sua “filiale” italiana, la sunnominata Gran Loggia Regolare d’Italia.

D’altronde, proprio in queste ore “i soliti maligni” diffondono alcune riflessioni maliziose: secondo “costoro”, né di Luca né Losano avrebbero interesse a opporsi legalmente alla candidatura di Gustavo Raffi, cercando di ottenere la dichiarazione di nullità del presente confronto elettorale.
Il Fr. di Luca non avrebbe interesse, in quanto si aspetta di “andare al ballottaggio” insieme alla Lista Raffi e conterebbe, sulla base di segreti accordi con alcuni “losaniani”, disposti a “fare il salto della quaglia” in caso di ballottaggio, di poter vincere il presente confronto elettorale, nonostante l’ingombrante e illegittima presenza di Gustavo Raffi. Oppure, in alternativa, qualora fossero Losano e Raffi ad andare al ballottaggio, dl Luca e i ‘diluchiani’ darebbero il voto al “miglior offerente”, a chi sapesse garantirgli meglio “qualche posto al sole”, fosse pure il “golpista” Raffi.
Losano non avrebbe interesse- a voler dar credito “a questi fratelli maligni”, secondo tre differenti ordini di ipotesi.
La prima ipotesi sostiene che Losano sarebbe già convinto di non poter competere con la Lista di Luca, in quanto quest’ultima godrebbe dell’appoggio incondizionato del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Consapevole di essere “votato alla sconfitta” (e convinto che la illegittima Lista Raffi andrà comunque al ballottaggio) Losano e/o qualche “losaniano” avrebbe già contrattato di appoggiare al ballottaggio la Lista di Luca, in cambio di qualche “prebenda futura”.
La seconda ipotesi, al contrario, prevede un Losano convinto di andare comunque al ballottaggio contro la Lista Raffi e in grado di ottenere, in un modo o nell’altro, i voti “diluchiani”.
La terza ipotesi sostiene che Losano, ritenendosi abbastanza forte da battere sia di Luca che Raffi già al primo turno (con la motivazione che la Lista di Losano sarebbe l’unica autentica novità nel panorama massonico italiano attuale, libera e svincolata sia rispetto al “Golpista” sia rispetto ad eventuali asservimenti nei confronti del Rito Scozzese) voglia concludere presto tale competizione elettorale, che lo vedrà incontrastato vincitore.

Mi permetto di dichiarare il mio personale scetticismo su “codeste raffigurazioni” e su questi “presunti intendimenti” dei principali candidati alla Gran Maestranza, carissimi fratelli di Luca e Losano.
Forse i “maligni” che mettono in giro queste voci, lo fanno nell’interesse di terzi e sicuramente con lo scopo di infangare la credibilità degli stessi di Luca e Losano.
Ma, a mio parere, Natale di Luca e Giorgio Losano non solo mai potrebbero avere di simili intendimenti, per via della loro più che alta statura morale e in ragione del profondo rispetto nei riguardi dei maestri che li avessero votati (che, in tal caso, si sentirebbero truffati e traditi); ma anche perché simili “raggiri e manovre machiavelliche” loro attribuiti, se davvero messi in atto, potrebbero rivelarsi dei formidabili boomerang e tradursi in tragiche disillusioni, invece che calcoli azzeccati.
Voglio dire: chi può rassicurare di Luca che, una volta andato al ballottaggio con la Lista Raffi, gli eventuali “mercanti di voto losaniani” farebbero votare per lui invece che vendersi al migliore offerente? E chi può rassicurare di Luca che, gli elettori losaniani, una volta persa la possibilità di vedere Gran Maestro il proprio candidato, vorranno seguire le istruzioni dei “mercanti di voti”, invece che la propria libera coscienza?
Chi può rassicurare Losano che egli abbia già la vittoria in tasca, in quanto “unica vera novità”, fra la Lista Raffi e una Lista ritenuta troppo asservita al Rito Scozzese?
E chi può rassicurare Losano che, se dovesse andare al ballottaggio, gli elettori “diluchiani” voteranno lui piuttosto che scegliere un’altra opzione?
No, fratelli carissimi! I fratelli di Luca e Losano non si “abbasserebbero” mai a simili accorgimenti mercantili di bassa lega, mi sento di poterci mettere la cosiddetta “mano sul fuoco”; e l’ignominia di queste “voci maligne” deve ricadere su chi le ha messe proditoriamente in giro.
C’è un’unica Via Maestra per garantire ai candidati di Luca e Losano una competizione con reale possibilità di vittoria per entrambi, con leale e regolare confronto critico sui rispettivi programmi: una Via Maestra che, una volta intrapresa, servirà anche a scrollarsi di dosso i sospetti e il fango che alcuni maligni (magari manovrati da terzi, interessati a screditare i principali antagonisti del “Golpista” Raffi) diffondono a piene mani.
E la Via Maestra consiste in un Atto semplice, onesto, da leali contendenti, fraternamente uniti nell’intento di riportare il Grande Oriente d’Italia alla piena Legalità Costituzionale.
Senza più indugi né tentennamenti, i fratelli Losano e di Luca si costituiscano formalmente in giudizio avverso la legittimità della candidatura Raffi alla Gran Maestranza e per chiedere la nullità della presente competizione elettorale, ormai irrimediabilmente alterata e compromessa dall’illegittima presenza dell’ineleggibile Gran Maestro uscente.
In questo modo, non appena ottenuta l’invalidazione richiesta, potranno lealmente confrontarsi in un leale, regolare e fraterno confronto elettorale.
Senza più ombre, né sospetti o veleni di alcun tipo.
Continuare ad astenersi dal compiere questo semplice Atto, non può che favorire le mire del “Golpista”, che si troverebbe ad essere legittimato di fatto, a causa dell’ignavia e dell’ “attendismo” degli unici candidati legittimi. (Naturalmente, il sottoscritto ed altri, in data lunedì 2 febbraio 2009, provvederanno comunque a sottoscrivere tale Atto legale con cui si richiederà al Magistrato l’annullamento e la ripetizione della attuale competizione elettorale, con l’esclusione dell’ineleggibile candidato Gustavo Raffi)

Avvio a conclusione questa mia Lettera Aperta n.5, iniziando un sintetico raffronto comparativo su una singola questione, fra le tante affrontate nei programmi di Losano e di Luca. Che serva come piccolo “assaggio metodologico”, in attesa di sviluppare presto, in successive Lettere Aperte, un’analisi comparativa più minuziosa ed esaustiva.
La questione che sottopongo a ‘comparazione’ al presente è quella indicata da di Luca al punto 16 del Programma: “Rapporti col mondo profano” e da Losano sotto la voce: “Ambito esterno. L’Istituzione e il mondo profano”.

Comincerò subito col dire che, a mio modo di vedere, entrambi i programmi di entrambi i candidati sono caratterizzati, su questo specifico tema, da una forte dose di ambiguità.
Le critiche costruttive che seguono, dunque, potrebbero servire sia a di Luca che a Losano per definire meglio- e senza più margini di incomprensione- quali siano le loro concrete intenzioni, in relazione ai rapporti dell’Istituzione Grande Oriente d’Italia con il mondo profano.

Cominciamo dalla Lista di Luca. A pag.13 del Programma, fra le varie cose, viene detto: “i Massoni devono accettare il confronto, devono misurarsi con i tempi e integrarsi con la società. Quest’azione non può essere unicamente demandata ai vertici dell’Istituzione ma ciascuno, nel proprio ambito sociale, sul territorio, nel rispetto del ruolo che gli compete, deve attivarsi e portare il proprio contributo, grande o piccolo che sia.” A pag.14, inoltre, si dice: “Non siamo e non vogliamo diventare un partito d’opinione tra i tanti, ma espressione qualificata di e per tutta la società italiana”.
Tutto ciò è molto interessante! Benché vi sia una concessione al principio caro ai “tradizionalisti/reazionari” sul fatto che l’azione sociale debba essere perseguita da ciascun singolo massone (cosa peraltro mai negata da nessuno), non si rispetta però il vangelo ultra-tradizionalista, perché si mette in evidenza come tale azione sociale appartenga prevalentemente ai “vertici dell’Istituzione”.
Non soltanto. In perfetto “stile raffiano” (e “raffiano” sia detto qui in senso positivo, per la vocazione teorica più che lodevole -ancorché fallita in termini concreti- del “raffismo” a voler rendere la Voce del Grande Oriente una “presenza autorevole e rispettata che parla a tutta la società italiana”) ci viene proposto che l’Istituzione in quanto tale, la Massoneria di Palazzo Giustiniani (non i singoli massoni operanti con il proprio singolo esempio) voglia essere: “espressione qualificata di e per tutta la società italiana”.
Caspita! A leggere questa parte del Programma “Uniti nella Regolarità. Per la Rinascita della Massoneria italiana”, sembrerebbe di trovarci di fronte il Natale di Luca della fase raffiana” (cfr. Natale Mario di Luca, La Massoneria. Storia, Miti, Riti, Atanòr, Roma 2000, soprattutto le pagine 8 e 11-12. Per una esplicazione del periodo “raffiano” del Fr. Di Luca cfr. la mia Lettera Aperta n.2 di ottobre/novenbre 2008, apparsa sul numero 26 di “Fratel Pasquino”)
D’altra parte, chi andasse a visitare il “sito ufficiale” della Lista di Luca: www.liberamuratoria.org  rimarrebbe letteralmente “di sasso”, per via dell’enfasi con cui vengono riportati, subito accanto al Programma, con enfatico alone di venerazione, il “Discorso del Marchese di Northampton” (Pro Grand Master della Gran loggia Unita d’Inghilterra: discorso pronunciato al Meeting dei Maestri Europei, 5 e 6 novembre 2007, a Londra) e il “Discorso di Sir Archibald D. Orr Ewing” (Gran Maestro della Gran Loggia di Scozia: discorso pronunciato nella medesima occasione).
Consiglio a tutti i fratelli di leggersi con grande attenzione le due paginette del primo e del secondo discorso. In questa sede mi basterà commentare alcune frasi molto “significative”: “…sono rimasto piuttosto sorpreso che si sia discusso del ruolo della Massoneria nell’Europa che cambia e di come la Massoneria possa influenzare positivamente lo sviluppo sociale e morale della nuova Europa, per il perseguimento del bene comune. Le GLB (Grandi Logge Britanniche ndr) rispondono che la Massoneria non ha alcun ruolo al di fuori di se stessa e che la sola influenza alla quale si può aspirare è quella su se stessa e sui Fratelli. Crediamo fermamente che non è la Massoneria, ma il singolo massone che può influenzare positivamente la società”. (Marchese di Northampton).
E: “La regolarità è un concetto assoluto, non si può concepire una regolarità parziale o condizionata. Una Gran Loggia è regolare o non lo è” (Marchese di Northampton).
Ancora: “La Massoneria regolare non è autorizzata- né ora né in futuro- a trasformarsi in una lobby, per quanto nobile sia la causa perseguita”. (Northampton)
E ancora: “Come G.L. più antica, abbiamo […] indossato il mantello dei guardiani della regolarità[…] ci riserviamo il diritto di decidere chi, secondo noi,è regolare e dunque può essere riconosciuto” (Northampton).
Queste che seguono, invece, sono le “illuminanti e illuminate” conclusioni di Sir Archibald D. Orr Ewing: “…vorrei perciò incominciare rammentandovi alcuni passi degli Scopi e Relazioni dell’Ordine, documento che, come voi sapete, è stato concordato nel 1938 dalle GG. LL. di Scozia, Inghilterra e Irlanda. […] Il paragrafo 7 stabilisce: La Gran Loggia si è sempre coerentemente rifiutata di esprimere la propria opinione su questioni di politica interna ed estera, sia in patria che all’estero, e non permetterà mai che il suo nome venga associato con qualsiasi iniziativa, per quanto umanitaria, che infranga la sua immutabile politica di tenersi lontana da ogni questione che tocca le relazioni fra governi…” (Sir Archibald D. Orr Ewing).
E, del resto: “…esistono organizzazioni quali la Conferenza Mondiale delle Grandi Logge, con un Segretariato permanente, ed il Forum Massonico Europeo, anch’esso con un Segretariato permanente. Quest’ultimo annovera fra i suoi obbiettivi i seguenti:
- supportare la progressiva integrazione dell’Europa
- promuovere l’effettiva integrazione delle più giovani Massonerie europee nell’ambito della Massoneria europea e mondiale
- discutere di come i Massoni possono incidere positivamente sullo sviluppo della società
- supportare lo sviluppo della società sulla base dei valori e dei principi massonici
Tra le sfide che sono state evidenziate per il dibattito c’erano le seguenti:
-modi di trattare di politica e di religione in modo filosofico, senza discutere di temi politici o religiosi
-modi di contribuire alla costruzione europea, cittadinanza e ruolo futuro [della Massoneria]
-trasmissione degli apprezzati principi massonici e del modello europeo alle nazioni oggi in via di sviluppo.
Alle orecchie di un massone scozzese tutto ciò suona come anatema…” (Sir Archibald D. Orr. Ewing, Gran Maestro della Gran Loggia di Scozia).

Accidenti! Sia il sottoscritto che i fratelli maestri votanti vorrebbero sapere, a questo punto, se il risalto dato nel sito della Lista di Luca alle conclusioni illuminanti degli Illuminati Northampton e Ewing, siano il segnale inequivocabile che Il Fr. Di Luca, una volta eletto Gran Maestro, vorrà governare il GOI secondo gli intendimenti propugnati con piglio dogmatico da costoro, oppure in omaggio alle intenzioni manifestate nello stesso programma scritto ‘diluchiano’ (punto 16), riportate poc’anzi?
O l’una o l’altra impostazione programmatica: esse sono in profondo e insanabile conflitto l’una con l’altra e il Fr. di luca farebbe bene a sciogliere senza indugi questa palese contraddizione.

In merito al contenuto di questi Discorsi di Northampton e Ewing (del novembre 2007), d’altra parte, è opportuno fare delle rapide osservazioni. In Italia, le logge di ispirazione “anglosassone” nascono e muoiono, dopo una vita effimera e poco significativa, durante il XVIII secolo.
Il Grande Oriente d’Italia nasce nel XIX secolo, su ispirazione e grazie al supporto concreto dei Massoni francesi, con una matrice rituale e ideologico-dottrinaria ispirata al Rito Scozzese Antico ed Accettato (che non ha nulla a che vedere con la Gran Loggia di Scozia, presieduta da Sir Archibald Ewing).
Quanto all’originarietà e primogenitura delle Gran Logge Britanniche, con il richiamo alle logge scozzesi e inglesi del XVII secolo o alla “unificazione” londinese del 1717 (per la quale furono scritte le ormai attualmente anacronistiche Costituzioni di Anderson), nessuno vorrà ancora bersi la favola che la Massoneria nasca a Londra e/o in Gran Bretagna tra fine del ‘600 e gli inizi del ‘700…
E le corporazioni medioevali dei costruttori di cattedrali?
E l’inserimento, sui “segreti iniziatici” di questi liberi muratori medioevali, dei principali filoni della sapienzialità esoterica occidentale, dove la mettiamo?
Donde trassero il proprio patrimonio rituale ed esoterico, i “moderni” massoni inglesi, scozzesi e poi olandesi, francesi, tedeschi?
Principalmente, non è un mistero per nessuno, dalla grande lezione della spiritualità eterodossa del Rinascimento europeo. Spiritualità in gran parte caratterizzata dalla cosiddetta Tradizione ermetico-kabbalista.
Tradizione poi diffusasi in Europa, ma originariamente concepita in Italia, grazie alla contaminazione tra i temi neoplatonico-ermetici dell’Accademia Platonica di Firenze diretta da Marsilio Ficino (1433-1499) e la “cristianizzazione” della Kabbalah ebraica, ad opera di Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494). Per non parlare dell’influenza di Giordano Bruno (1548-1600) sul seicentesco movimento Rosacroce e (forse) su logge inglesi e scozzesi a lui contemporanee. A partire da questi dati, se si volesse parlare di “origini”, “regolarità” e “primogeniture”, invece che oltre-manica, saremmo forse condotti in riva all’Arno o presso l’ininterrotta tradizione neo-pitagorica del Meridione d’Italia.
Dunque, invece di cianciare su chi sia il detentore dell’ortodossia libero-muratoria, sarà il caso di riconoscere che il patrimonio rituale e ideologico-dottrinario della Massoneria Europea tutta è assai variegato e complesso, felicemente attraversato da contaminazioni e sincretismi che dispiacciono solo a coloro che vogliono evocare i dogmi della regolarità, per poi comminare scomuniche…Ma dove ci sono i “dogmi e le scomuniche” non c’è più Massoneria, semmai qualche forma raffinata di Inquisizione…Quell’Inquisizione che gli stessi massoni francesi si preoccuparono di combattere e dichiarare “fuori-legge”, combattendo contro i tanti sostenitori europei dell’Ancien Régime
E forse non è un caso che, negli stessi decenni in cui la Francia Repubblicana promulgava dinanzi al mondo i diritti inalienabili dell’uomo e del cittadino, nonché i principi universali di Libertà, Fratellanza, Uguaglianza (ci dice qualcosa, a noi massoni, questo trittico?), la Gran Bretagna (dove prosperavano le Gran Logge Britanniche) aiutava i Borboni a tornare nel Regno delle Due Sicilie.
Forse non è un caso che furono i massoni americani (e non quelli inglesi) a creare la Prima Grande Costituzione Democratica e Repubblicana del Mondo (senza re, marchesi e baronetti…)
Forse non è un caso che, quel sinistro anno 1938 in cui furono scritti quegli “Scopi e Relazioni dell’Ordine” venerati come una Bibbia dal Marchese Northampton e da Sir Archibald Ewing, furono anche gli anni della “vergognosa pace di Monaco”, con cui si decise di “non intervenire contro Hitler” (Che aveva non pochi ammiratori fra certi aristocratici inglesi. Anche se altri, come Winston Churchill, avevano per tempo, e invano, avvisato i propri connazionali). Forse non è un caso se nello stesso anno in cui si realizza una tragica escalation nella persecuzione contro gli Ebrei (vedi la famigerata “Notte dei cristalli”), il più forte e importante stato democratico europeo (la Gran Bretagna) decide di non intervenire.
Non sarebbe stato il caso che le Grandi Logge Britanniche, in quel fatidico anno 1938, invece di scrivere quegli “Scopi e Relazioni dell’Ordine” che inibiscono qualsiasi iniziativa (civile), per quanto umanitaria, a proprio nome, piuttosto si fossero imposte e proposte all’attenzione di tutti i governi del Mondo, come i fieri rappresentanti dei principi morali della Massoneria Universale?
Non sarebbe stato un bene inestimabile per L’Umanità (e la Gloria del G.A.D.U.) che le Grandi Logge Britanniche si fossero presentate come una “lobby” dei diritti umani universali e inalienabili, opponendo una loro autorevole protesta contro la barbarie nazista in pieno svolgimento?
La risposta del sottoscritto a queste domande è: si!!!
Ed è per questa ragione che, personalmente, ritengo assi più interessante e ricco di prospettive il progetto (peraltro già in robusto cammino) di una Conferenza Mondiale delle Grandi Logge e del Forum Massonico Europeo, che non gli “scodinzolamenti” poco dignitosi per mendicare qualche patente di regolarità che, con lo stesso arbitrio con cui potrebbe venir concessa, potrebbe indefinitamente essere revocata (come è già successo: vedi la vicenda Di Bernardo).
E ritengo che, se nel 1938 fossero già esistite la Conferenza Mondiale delle Grandi Logge e un Forum Massonico Europeo, forse la Massoneria avrebbe saputo intervenire pubblicamente contro la barbarie nazi-fascista con adeguata autorevolezza e incisività, assolvendo così ai suoi compiti per il Benessere dell’Umanità.
Questo non significa che non si debba cercare il reciproco riconoscimento con le Grandi Logge Britanniche, anzi!  Si rinunci al “capriccioso”  e ”vacuo” principio dell’esclusività territoriale (tanto, di fatto, sul territorio italiano esistono già altre massonerie, benché minoritarie, oltre al “gigante” Grande Oriente d’Italia), non si abbia paura di riconoscere i fratelli della Gran Loggia Regolare d’Italia (Fabio Venzi & Company) e semmai si faciliti l’esodo di tutti i fratelli amanti della “regolarità inglese e scozzese” (e timorosi degli anatemi e delle scomuniche d’oltremanica…) presso gli epigoni della scissione “dibernardiana”...
Ma se invece si vuole restare nel Grande Oriente d’Italia, o, meglio ancora, ci si candida a diventarne il Gran Maestro, non ci si curi troppo degli anatemi di marchesi e baronetti e si rimanga saldi sulla tradizione repubblicana, libertaria e impegnata civilmente della Massoneria di Palazzo Giustiniani. Rammentando che, anche nei Rituali del Rito Scozzese, rimangono evidenti le tracce di una lotta fiera e indomita “per la causa della libertà di pensiero e contro la tirannide”, causa che non si può servire se ci si astiene dall’impegno nella dimensione civile!
Attendiamo fiduciosi che di Luca e i suoi compagni di Lista ci dicano se- in omaggio ai vari Northampton e Ewing- vogliono annullare l’identità specifica del Grande Oriente d’Italia e cancellare la nostra storia, attraverso una fusione con la Gran Loggia Regolare d’Italia, oppure se vorranno governare il Grande Oriente in modo conforme ai suoi principi tradizionali, tutt’al più stabilendo una fraterna collaborazione e un mutuo riconoscimento con la “filiale italiana” della Gran Loggia Unita d’Inghilterra (ottenendo in cambio l’auspicato “riconoscimento” da parte di Costei).

Come si osservava prima, anche nel programma scritto della Lista Losano, c’è qualche ambiguità. Anche qui si cita Lord Northampton e si sottolinea che dovrebbe essere il singolo massone a intervenire nella sfera civile/sociale, non già l’Istituzione o il Gran Maestro in quanto tale. D’altronde, altre pagine del programma losaniano farebbero invece pensare ad una prospettiva di apertura verso la società civile, assai più convinta e concretamente operante, di quanto non consentano gli anatemi dei Gran Maestri inglesi e scozzesi.
Per ragioni di spazio (questa Lettera Aperta è già piuttosto lunga e va portata a conclusione), si completerà successivamente l’analisi comparativa dei programmi Losano e di Luca  in merito al “rapporto col mondo profano”.
Occorre però dire che, avendo il sottoscritto (e, credo, anche altri numerosi fratelli, durante il “tour elettorale” dei candidati della Lista Losano) fatto notare una certa ambiguità su questo punto ad alcuni Dignitari in pectore, è stato convincentemente risposto che:

  1. Losano intende segnare una ‘soluzione di continuità’ con l’impostazione di Gustavo Raffi: niente proclami retorici e sterili, niente pronunciamenti altisonanti che nessun media nazionale si preoccupa di riportare, nessuna finzione di poter incidere nella società civile attraverso allocuzioni e conferenze che lasciano il tempo che trovano.
  2. Piuttosto, con sobrietà ed umiltà, come si conviene a degli iniziati, cominciare con il costruire ospedali o servizi sociali di pubblica utilità, lasciare tracce visibili, nel tessuto urbano, di opere realizzate grazie all’impegno, alla solidarietà e alla filantropia dei massoni del Grande Oriente d’Italia.
  3. Ricostruire le “strutture materiali” attraverso cui veicolare l’immagine pubblica del Grande Oriente d’Italia stesso, visto che con GOI TV o GOI Radio, “Hiram” ed “Erasmo News”, nelle condizioni di appeal e di operatività in cui si trovano al momento, la Voce di Palazzo Giustiniani può al massimo valere come il “fioco richiamo” ottenibile con pubblicazioni rionali, da giornaletti di quartiere.
  4. In questa prospettiva, è meglio lasciar fare ai singoli massoni (come piace a Lord Northampton, ed ecco il senso della citazione) che non compromettere l’autorevolezza del GOI, senza aver prima costruito i presupposti e gli strumenti concreti per veicolarne i MESSAGGI e gli INDIRIZZI MORALI alla società civile.
  5. Inoltre, abbandonare per sempre l’idea che un Gran Maestro, o altri rappresentanti ufficiali dell’Istituzione, possano permettersi il lusso di dichiarare preferenze partitiche verso il tale o tal’altro politico. Se la Massoneria dovrà intervenire in grandi questioni di rilevanza etica, sociale e civile, essa dovrà farlo da un punto di vista Metapolitico e Metareligioso, al di là delle profane divisioni “in materia di politica e di religione”

Spero, per sommi capi, che il Fr. Losano vorrà confermare ufficialmente questa “interpretazione” del suo autentico progetto per il futuro Governo del GOI. E spero che vorrà emendare qualche ambiguità che traspare nella sua attuale “bozza di programma”.
Anche perché, fortunatamente, nel suo sito (www.tradizioneefuturo.com) non appare enfaticamente riportata alcuna citazione dei discorsi dei Gran Maestri inglesi e scozzesi.
E del resto, non vedo che senso avrebbe (e questo discorso vale sia per di Luca che per Losano) andare a rincorrere il ruolo, perdente e minoritario, di rappresentante delle istanze “tradizionaliste, reazionarie e ultra-anglofile”, che giammai hanno rappresentato la componente preponderante dei fratelli del Grande Oriente d’Italia.
Riservandomi ulteriori analisi critico-comparative (sia su questo punto dei “rapporti col mondo profano” che su altri punti) dei loro rispettivi programmi nelle mie prossime Lettere Aperte, auguro tanto al Fratello Natale di Luca che al Fratello Giorgio Losano, un buon proseguimento di lavoro!

Fratello Maestro Gioele Magaldi (gioele.magaldi@yahoo.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com