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“Lettera Aperta N.2 di ottobre/novembre 2008 sulle prossime elezioni 2009 del Grande Oriente d’Italia”


Carissimi Fratelli, chi scrive è lo stesso Gioele Magaldi che ha avuto l’opportunità di pubblicare, in allegato al numero 24 di “Fratel Pasquino”, una “Lettera Aperta N.1 di settembre/ottobre 2008 sulle prossime elezioni 2009 del Grande Oriente d’Italia”. Vorrei sottoporre all’attenzione e alla libera discussione di tutti i membri del Grande Oriente d’Italia le seguenti considerazioni:
1. Nella precedente “Lettera Aperta n.1” il sottoscritto affrontava una questione da lui ritenuta preliminare a qualsiasi successiva discussione sull’imminente futuro della nostra amata Istituzione Libero-Muratoria: e cioè il falso problema, il “tormentone” ossessivo riguardo alla paura (per alcuni) e alla speranza (per altri) che l’attuale Gran Maestro, Ill.mo Fr. Gustavo Raffi, intenda proporre una sua candidatura per un terzo mandato, violando così l’art. 30 della nostra Costituzione e rendendosi colpevole di Alto Tradimento e Attentato alla Costituzione (ex art. 68 della Costituzione del G.O.I.), con tutte le conseguenze del caso. Spiegavo, in quell’occasione, le ragioni per le quali sono convinto non solo che il Fr. Raffi non si ricandiderà, ma che non ha mai avuto l’intenzione di farlo, almeno a partire dalla scorsa Gran Loggia dell’aprile 2008.
Rimando, su ciò, alle argomentazioni già da me svolte nel testo citato. Non senza ribadire che si deve davvero avere una idea molto negativa e un feroce disprezzo nei confronti del nostro amato Gran Maestro Gustavo Raffi per ritenere che egli voglia recare danni gravissimi alla nostra Istituzione, invalidando le prossime elezioni con una sua formale
candidatura ed esponendosi in tal modo non solo alla esecrazione delle presenti e delle future generazioni massoniche del G.O.I., ma anche a consistenti conseguenze giudiziarie e pecuniarie, di non facile padroneggiamento da parte sua. Concludevo, d’altra parte,dichiarandomi personalmente convinto che Gustavo Raffi non si ricandiderà non per questi motivi, ma semplicemente perché è un Galantuomo e un Uomo d’Onore, molto più sollecito del bene collettivo della Famiglia massonica che non avidamente assetato di profani ed egoistici vantaggi personali.
2. Chiarita tale questione preliminare, annunciavo che, in futuro, avrei inviato ulteriori lettere aperte all’attenzione di “Erasmo News” e di “Fratel Pasquino”, coll’intento di analizzare -a beneficio del dibattito comune in corso- di quale Weltanschauung (“Visione del Mondo”) era presumibilmente ‘portatore’ l’uno o l’altro schieramento, l’uno o l’altro dei candidati Gran Maestri e dei candidati Membri di Giunta. Anticipavo
tra le altre cose che, nelle prossime lettere , avrei voluto affrontare apertamente un’annosa questione: la confusione che viene fatta, anche all’interno del G.O.I., tra la specifica Via iniziatica massonica e “Associazioni iniziatiche autoritarie e dispotiche di altra natura e storia. Ma, per completezza d’analisi, riporterò più avanti le parole esatte che concludevano il testo di quella mia Lettera Aperta n.1.
3. La scorsa domenica 19 ottobre, ho avuto l’avventura di leggere il n° 25 di “Fratel Pasquino” e vi ho trovato riportata una e-mail a firma Natale Mario di Luca, con all’interno non soltanto spunti interessanti per il dibattito massonico in corso sul passato, il presente e il futuro del G.O.I., ma anche alcune osservazioni che mi riguardano personalmente, essendo il sottoscritto chiamato in causa con nome e cognome. D’altra parte, sia chiaro ai redattori di “Erasmo News”, a quelli di “Fratel Pasquino” e a tutti i Fratelli Lettori che, se in questa Lettera Aperta n.2 ci si sofferma minuziosamente sui contenuti di quella e-mail del Fr. di Luca è proprio perché essi lumeggiano il pensiero e lo stile comunicativo di uno dei candidati al Governo del Grande Oriente d’Italia, con tutte le suggestioni importanti che ne conseguono: ritengo perciò la cosa, al di là degli
aspetti personali che mi coinvolgono, di naturale interesse collettivo per gli appartenenti alla nostra Famiglia massonica.
4. A questo punto è però doveroso fare una sintetica premessa. Ho sempre nutrito e tuttora nutro, per il Fratello di Luca, non soltanto affetto fraterno, ma anche una sincera simpatia e stima personale come uomo, oltre che come massone. Anzi, a distanza di anni, posso dire di non aver dimenticato un episodio-accaduto nel 2002/2003, per il quale sento il bisogno postumo di fare auto-critica per il mio (e di altri) comportamento di allora, specie se messo a confronto con lo spessore e la qualità, nello stesso frangente, del
comportamento del fratello di Luca. Mi riferisco ad uno spiacevole episodio che vide come protagonista il Fratello Mariano Bianca, all’epoca ancora leggendario Direttore di “Hiram”. Ricordo come fosse adesso il giorno in cui, indignato per l’accaduto, il Fratello Gaetano Scalise, all’esterno della Casa Massonica romana di Via Giovanni Penta, chiedeva il parere e la solidarietà del sottoscritto (e di altri fratelli presenti) in relazione al
“Caso Mariano Bianca”. Cos’era successo? Mi sembra di ricordare che il Fratello Bianca aveva commesso il “reato” di partecipare ad un convegno/manifestazione in cui erano presenti alcune donne libero-muratrici e/o degli altri appartenenti ad altre massonerie non riconosciute dal G.O.I. Ciò aveva fatto ‘scattare’ contro di lui una Tavola d’accusa, il
conseguente procedimento giudiziario massonico e un provvedimento di sospensione a tempo indeterminato dai lavori massonici: in sostanza Mariano Bianca veniva, con tali misure, totalmente eliminato dalla vita interna dell’Istituzione. Osservava all’epoca il Fratello Scalise che, appena un anno prima, lo stesso Fr. Bianca, insieme al Gran Maestro Raffi e ad altri importanti Dignitari, aveva partecipato ad una analoga manifestazione in cui erano coinvolte donne libero-muratrici. Perché un anno prima tutto andava bene ed era lecito e l’anno dopo il comportamento del Fr. Bianca veniva sanzionato? Non solo. Il Fratello Scalise faceva appello ai valori tradizionalmente massonici di Tolleranza,
Democrazia, Libertà, in base ai quali l’accanimento giudiziario verso Mariano Bianca appariva iniquo, pretestuoso e assurdo. Né il sottoscritto, né altri fratelli egualmente sollecitati (all’epoca, talmente ammaliati dalle ‘strombazzate’ promesse del Nuovo Corso Raffiano, da non rendersi conto del gravissimo episodio di intolleranza verso il Fratello Bianca) mostrarono alcuna solidarietà con le argomentazioni del Fratello Scalise. Di ben
diverso segno il comportamento del Fratello Natale di Luca. Se la memoria non mi tradisce, Il Fr. di Luca prese coraggiosamente e pubblicamente le difese di Mariano Bianca e, constatando che esse rimanevano inascoltate, inviò una (o più di una) Lettera Aperta in cui si dimetteva da una serie di incarichi ufficiali ricoperti all’epoca in seno al G.O.I.,volendo così testimoniare la sua ferma protesta e delusione per il modo intollerante, meschino e pretestuoso con cui si era ‘voluto’ colpire e sanzionare il Fr.
Bianca. Personalmente, mi “tolgo tanto di cappello” e invito tutti i fratelli a fare altrettanto. D’altra parte, vale la pena ricordare il preciso ‘contesto’ in cui avveniva questa ‘defenestrazione’ del Fr. Mariano Bianca e le conseguenti proteste del Fr. Gaetano Scalise e del Fr. Natale di Luca. Tre-quattro anni prima, nel 1999, nelle elezioni per il rinnovo delle cariche di Giunta G.O.I., il Fr. Mariano Bianca- già da tempo influente ed
eccellente Direttore di “Hiram”, era stato uno dei più attivi e fervidi “Grandi Elettori” e “Sponsor” di colui che sarebbe risultato il Gran Maestro vincente, cioè il Fr. Gustavo Raffi. Egualmente influenti,attivi e fervidi Sostenitori e Grandi Elettori del Fr. Gustavo Raffi, erano stati il Fr. Natale di Luca e il Fr. Gaetano Scalise, i quali, tra le altre cose, si
succedettero-in perfetta continuità ideale e programmatica l’uno con l’altro- nella importante carica di Presidente del Collegio Circoscrizionale dei MM.VV. del Lazio.
Anzi- e anche qui va reso loro un doveroso omaggio e tributo di stima- durante la loro gestione del Collegio Circoscrizionale del Lazio, tale Collegio si distinse per progetti/iniziative culturali e iniziatiche di cui, negli anni successivi e fino ad oggi, purtroppo, si è persa non soltanto la traccia, ma persino l’odore…essendo forse - come sostengono i maligni, ma io mi dissocio formalmente - i massimi dirigenti del Collegio attuale troppo impegnati a coadiuvare i giudici del Tribunale Circoscrizionale nel loro
intenso lavoro di epurazione e ‘condanna al rogo’ degli eretici ed eterodossi romani… (i quali ‘eretici’ credono ingenuamente che nelle Logge Massoniche sia possibile esercitare il diritto di critica e il libero pensiero…) Orbene, prima delle elezioni 1999 e poi dal 1999 al 2002, i Fr.lli Mariano Bianca, Gaetano Scalise e Natale Mario di Luca furono tra i Grandi Sostenitori e Fautori di quella che veniva presentata come la “Primavera
Massonica”, incarnata dalla Gran Maestranza del Fr. Gustavo Raffi. Nel 2002, episodi e controversie che i maligni (sul punto, mi dichiaro personalmente non in grado di esprimere una posizione personale) hanno sempre rappresentato come motivate da ragioni di ambizione e ‘lotte di potere’ interne al mondo del “Raffismo” e non già come dissonanze ‘ideologico-programmatiche’, portarono ad un deteriorarsi dei rapporti tra il ‘gruppo’ di Mariano Bianca, Gaetano Scalise, Natale di Luca (ed altri) e il Gran Maestro Gustavo Raffi (ed altri).Solo successivamente, quando le controversie e l’atteggiamento critico del Gruppo di Bianca parve divenire eccessivamente ‘indipendente’ e ‘fastidioso’ per qualcuno… accadde il singolare episodio della ‘defenestrazione’ dello stesso Fr. Mariano Bianca, delle ‘dimissioni per protesta’ di Natale di Luca e delle stesse proteste di
Gaetano Scalise. Sebbene inescusabile, la ‘mancata solidarietà’ del sottoscritto (e di altri) al gruppo di Bianca, Scalise e di Luca (e singolarmente al Fr. Bianca), nasceva dalla convinzione (probabilmente errata) che essi volessero, per futili ragioni e ambizioni personali, sabotare la “grande stagione di riforme” promessa da Gustavo Raffi, che loro
stessi avevano fortemente contribuito a fare eleggere Gran Maestro e sostenuto per tre anni nel Governo dell’Ordine. Per quel che mi riguarda colgo l’occasione per chiedere scusa pubblicamente al Fr. Mariano Bianca, per aver- in quel frangente- dimenticato la regola aurea del funzionamento di ogni Istituzione liberale e democratica: nessuno deve essere sanzionato per motivi legati alla sua libertà di pensiero, di espressione, di critica,
di movimento e di associazione (anche momentanea, ma per scopi ‘leciti’) con altri soggetti, a prescindere dal fatto che questi soggetti siano ritenuti inferiori, irregolari e contagiosi di qualche pestilenza...come evidentemente il Gran Maestro Gustavo Raffi e il Gran Segretario Giuseppe Abramo devono aver giudicato le donne libere-muratrici con cui si permise di scambiare qualche chiacchiera il Fr. Bianca. Per quel che mi riguarda,
mi compiaccio che il Fr. Natale Mario di Luca, in quell’occasione, volle esprimere con forza simbolica la sua difesa di valori liberali, libertari e democratici, sentiti evidentemente come tradizionalmente massonici. Altrimenti, in una Istituzione Iniziatica di altra natura, ostile e/o indifferente ai supremi valori della Libertà, della Democrazia e
della Tolleranza, non si capisce davvero come il Fr. di Luca avrebbe potuto anche soltanto osare la sua ferma protesta o pretendere un trattamento meno intollerante per il fraterno amico Mariano Bianca…In una Istituzione Iniziatica in cui si pretendesse di interpretare il G.A.D.U. come una Entità e non come una Legge/Principio Universale; in cui si ritenessero non costitutivi i principi laici del Dialogo, del Libero Pensiero, della
Democrazia e del Rispetto della Costituzione; in cui il Gran Maestro venisse concepito come un Gran Ierofante, detentore di lumi e sapienze incontrovertibili, sarebbe stata improponibile una protesta a difesa del fratello Bianca. In una simile Istituzione, chiesastica, tradizionalistica (non “tradizionale”…) e pseudo-fascisteggiante, chi detenesse il Potere Iniziatico avrebbe tutti i diritti e tutti i poteri (anche pratici): compreso quello di sanzionare, sospendere o espellere chicchessia in base al proprio insindacabile e ineffabile arbitrio. In una simile Istituzione Iniziatica, coloro che non fossero il Capo o i Suoi Collaboratori (grandi e piccoli), dovrebbero soltanto obbedire, mai protestare né criticare, mai dialogare, mai dibattere o discutere, parlare solo quando si è interrogati, pensare solo quello che ti viene ordinato di pensare…Ma potrebbe mai essere Massoneria, tutto questo?
5. Esaurita la premessa, vorrei venire al dunque: cioè al sorprendente ‘testo’ della e-mail a firma Natale Mario di Luca, pubblicata sul numero 25 di “Fratel Pasquino”, nella parte in cui chiama in causa il sottoscritto, citandolo con nome e cognome: “La ‘lettera aperta’ allegata a Il Pasquino e redatta da Gioele Magaldi, per molti anni e fino a pochi mesi fa pupillo personale di Giuseppe Abramo e suo specialissimo protégé, completa la
fisionomia del gruppo losaniano, ne circoscrive il target ideologico-programmatico alla sola questione dell’art. 30 e s’incastona perfettamente nel thesaurus linguistico e argomentativo tipico del raffismo.Non senza un finale dispregiativo nei confronti dei Riti, in tutto e per tutto omogeneo al frasario raffiano”.
Che dire? Innanzitutto che, da un candidato alla massima carica del Grande Oriente, ci si aspetta, in generale quando parla e in particolare allorché si riferisce a terze persone, una buona dose di precisione e rigore e un’assoluta assenza di superficialità. Se poi il candidato alla Gran Maestranza è un uomo dell’intelligenza di Natale Mario di Luca, ci si
aspetterà una dose ancora più massiccia di tali qualità. Oppure si dovrà pensare che l’inesattezza, la sciatteria e la superficialità delle affermazioni fatte siano ‘studiate ad arte’, volte a qualche fine non dichiarato. Ma un aspirante Gran Maestro, candidato a rappresentare un’Istituzione Iniziatica, non dovrebbe permettersi comunque inesattezze e superficialità di analisi, né avere fini non dichiarati quando parla o scrive. E allora
perché il Fr. di Luca dice del sottoscritto che sarebbe stato “fino a pochi mesi fa pupillo personale di Giuseppe Abramo e suo specialissimo protégé…”? Ignora o fa finta di ignorare, il Fr. di Luca, che il sottoscritto e il Fr. Giuseppe Abramo non si parlano più e sono in palese disaccordo su tutto, da più di tre anni (altro che pochi mesi…)? E’ ben vero che, allorché poco più che ventenne, il sottoscritto studiava e praticava sentieri
iniziatici esterni alla Libera Muratoria (che del resto non ha mai smesso di studiare e praticare, tanto per la cronaca), sia il Fr. Giuseppe Abramo, sia il compianto Fr. Ivan Mosca (da me conosciuti in riunioni salottiere a casa di mio padre, Fr. Sergio Magaldi) insistettero moltissimo affinché mi decidessi ad intraprendere anche la Via Iniziatica Massonica. Di ciò e di tutte le belle esperienze umane e massoniche che ho vissuto attraversando il “Gabinetto di Riflessione”, sono tuttora profondamente grato sia al Fr. Abramo che al Fr. Mosca, come del resto al Fr. Sergio Magaldi, ineguagliabile sia come
genitore che come inesauribile fonte di stimoli e insegnamenti spirituali e intellettuali. Ma la ‘favola bella’, secondo la quale il Fr. Abramo mi avrebbe trattato come “pupillo personale” e “specialissimo protégé” è purtroppo falsa, come ben sa o dovrebbe sapere il Fr. di Luca. Questo era, semmai, ciò che il Fr. Abramo amava ripetere presso terzi in momenti di particolare vibrazione ‘emotiva’, ma la sostanza dei fatti, come poi si è pienamente rivelato, era tutt’altra! E, con mio grande rammarico e dispiacere, ho anzi
dovuto constatare che, qualsiasi riconoscimento o occasione di apprezzamento pubblico da parte di altri Fratelli nei miei riguardi, che non passasse per la sua mediazione, costituiva occasione di fastidio e malevolenza da parte del Fr. Abramo: ciò ha reso ad un certo punto inevitabile la rottura dei nostri rapporti di amicizia. Ma il Fr. di Luca, dopo
questa prima descrizione superficiale dei rapporti intercorsi fra me e il Fr. Abramo, si lancia in affermazioni ancora più discutibili. Cosa lo autorizza, infatti, ad ascrivermi d’ufficio come appartenente al ‘gruppo losaniano’? Cosa lo autorizza a definire la “sola questione dell’art.30” come la prova che il target ideologico-programmatico del gruppo losaniano si “circoscrive” a quest’unica questione? Cosa lo autorizza ad “incastonare” la mia prosa nel “thesaurus linguistico ed argomentativo tipico del raffismo”? Il sottoscritto amerebbe non essere definito né losaniano né raffiano. Il sottoscritto non appare nella lista di candidati di Giunta della Lista Losano e non ha ancora preso visione del programma ufficiale di tale Lista. Il sottoscritto attende pazientemente di conoscere il programma della Lista di Luca, della Lista Losano e della Lista proposta da colui che sarà
indicato, (com’è Tradizione) quale candidato successore alla Gran Maestranza, direttamente da parte del Gran Maestro uscente, Fr. Gustavo Raffi. Soprattutto, il sottoscritto si considera “un cane sciolto”, un Fratello Maestro che voterà il candidato e la Lista che gli sembreranno più convincenti, sia sotto il profilo “ideologicoprogrammatico”, sia sotto il profilo della credibilità e autenticità dei programmi presentati, nel senso che vi siano i presupposti affinchè essi siano poi rispettati e concretamente realizzati…Il sottoscritto non ha pregiudizi e non ha ancora scelto per
quale candidato votare, quale candidato appoggiare e quale candidato consigliare di votare ai Fratelli Maestri che fossero interessati al suo parere…Il sottoscritto si trova in quella ‘zona grigia’ degli indecisi, quelli che decideranno in modo libero e ponderato quale candidato premiare. D’altronde, trovo singolare che il Fr. di Luca faccia finta di non aver letto quanto da me espressamente chiarito in merito alla ‘questione dell’art.30’:
la dichiaravo problema preliminare e da accantonare subito dopo averla affrontata, annunciando di voler invece trattare più diffusamente- in successive Lettere Apertealcune importanti questioni riguardanti Il Bene Futuro del Grande Oriente d’Italia.
Quindi, sia che il Fr. di Luca voglia forzatamente interpretare la mia singola figura come parzialmente rivelatrice della ‘fisionomia’ del ‘gruppo losaniano’, sia che voglia rispettosamente attenersi a quanto ha appena dichiarato esplicitamente il sottoscritto, se Egli o altri Fratelli intendessero comprendere il target ideologico-programmatico del ‘gruppo losaniano’, vadano a leggersi il programma ufficiale di tale gruppo. E se Egli o
altri Fratelli intendono comprendere il target ideologico-programmatico di Gioele Magaldi (per quel pochissimo che può interessare…) leggano le prossime Lettere Aperte inviate a “Erasmo News” e a “Fratel Pasquino”: non vi troveranno più alcun accenno alla “sola questione dell’art.30” (perciò trattata preliminarmente!) e vi troveranno piuttosto
l’analisi dei programmi dei vari candidati, unita ad alcune riflessioni che spero utili per un dibattito interno leale, fraterno e costruttivo. Ma il tratto più superficiale e incredibilmente ‘sciatto’ della e-mail del Fr. di Luca è quello in cui mi attribuisce “un finale dispregiativo nei confronti dei Riti, in tutto e per tutto omogeneo al frasario raffiano…”. Ho trovato questa affermazione non soltanto strampalata e priva di fondamento, ma anche grave e offensiva, sia nei riguardi del sottoscritto, sia soprattutto
nei confronti dei Riti, inopinatamente chiamati in causa. Leggendo e rileggendo la Lettera Aperta n.1, da cui il Fr. di Luca ha tratto questa incredibile affermazione, dapprima non ho trovato nulla che potesse anche lontanamente giustificarla; di seguito, credo di aver individuato la frase su cui il Fr. Natale ha esercitato il suo lapsus proiettivo: “E di un’altra cosa bisognerà parlare nelle prossime Lettere Aperte: basta con la
confusione tra la specifica Via Iniziatica Massonica e Associazioni iniziatiche autoritarie e dispotiche di altra natura e storia. Basta con la confusione tra lo studio e l’assimilazione della Tradizione Esoterica e il Tradizionalismo pseudo-fascisteggiante che viene proposto come merce pregiata, mentre invece puzza di muffa e malafede.”
Ebbene, perché mai il Fr. di Luca ha ritenuto i Riti- visto che il sottoscritto non li nomina- potenzialmente definibili come “Associazioni iniziatiche autoritarie e dispotiche di altra natura e storia (rispetto alla Via Massonica)? O addirittura virtualmente identificabili come portatori di un “…Tradizionalismo pseudo-fascisteggiante che viene proposto come merce pregiata, mentre invece puzza di muffa e malafede.”? Forse il Fratello di Luca ritiene che i Riti effettivamente siano “associazioni autoritarie,
dispotiche, pseudo-fascisteggianti etc.”, la qual cosa Egli approva e si duole con chi si lamenta di ciò? Oppure, Egli si duole che si voglia impedire alla Massoneria Azzurra di essere come Egli (erroneamente) ritiene che siano i Riti? Spero vi sia una terza alternativa che giustifichi il malinteso che ha indotto il Fr. Natale a diffamare nel contempo i Riti (cosa più grave) e il sottoscritto (cosa meno rilevante), inventandosi appunto un mio presunto “finale dispregiativo nei confronti dei Riti, in tutto e per tutto omogeneo al frasario raffiano”. Facciamo un po’ di sana chiarezza. Ignora forse, il Fr. di
Luca, che lo stesso Grande Oriente d’Italia ha una derivazione ideologico-simbolica direttamente dal Rito Scozzese Antico ed Accettato, piuttosto che da altri modelli liberomuratori? Ignora forse il Fr. di Luca che il 5 marzo 1805 venne costituito a Milano il Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato (di derivazione statunitense) e che il 20 giugno 1805 venne creato un Grande Oriente d’Italia (con il patronage del Grande Oriente di Francia) che adottò un rituale scozzese? Ignora forse il Fr. di Luca che lo stesso Grande Oriente d’Italia attuale nacque nella seconda metà del XIX sec. dalla fusione del Grande Oriente di Torino (e di altre logge sparse in Italia) con il Grande Oriente di Rito Scozzese siciliano (peraltro presieduto da Giuseppe Garibaldi) ?
Certamente il Fr. di Luca non ignora tutto ciò, anzi potrebbe insegnare meglio, sia a me che ad altri, tutti i particolari storici di queste vicende massoniche. Ma allora, se è evidente che il Rito Scozzese (come anche gli altri Riti) è a tutti gli effetti Massoneria, Via Iniziatica Massonica, come ha potuto il Fr.di Luca equivocare così platealmente sulle mie affermazioni? Io dicevo: “basta con la confusione tra la specifica Via Iniziatica Massonica (che comprende, con tutta evidenza: Massoneria Azzurra dei tre gradi, Rito di York, Rito di Memphis e Misraim, Rito Scozzese Antico ed Accettato ed altri Riti massonici, come “Un Tutto Armonioso e Specifico nelle sue diverse articolazioni) e Associazioni Iniziatiche autoritarie e dispotiche di altra natura e storia (evidentemente “non massoniche”)”e il Fr. di Luca associava, con lapsus freudiano, dispotismo e autoritarismoai Riti? Io dicevo “basta con il Tradizionalismo pseudo-fascisteggiante che
viene proposto come merce pregiata, ma invece puzza di muffa e malafede”(riferendomi a singolari correnti di pensiero minoritario che attraversano anche le Obbedienze massoniche, sia nei tre gradi azzurri che nei Riti) e il Fr.di Luca associava, con lapsus freudiano, tradizionalismo, pseudo-fascismo, muffa e malafede ai Riti? Credo che il Fr. Natale debba innanzitutto scusarsi per queste associazioni inconsce molto malsane con
tutti i Riti in generale e con il Rito Scozzese Antico ed Accettato (al quale Egli appartiene o è appartenuto) in particolare. Il sottoscritto, pur ritenendosi personalmente offeso, non chiede scuse di alcun tipo: mi basteranno quelle rivolte al Rito Scozzese, al quale sono orgoglioso di appartenere! In effetti, tanto era lontana dal vero la deduzione
sconclusionata sottoposta ai suoi corrispondenti dal Fr. di Luca e relativa a “un finale dispregiativo nei confronti dei Riti”, contenuto nella mia Lettera Aperta n.1, che invece tengo molto ad affermare quanto segue. Gioele Magaldi è parimenti fiero di appartenere alla Massoneria dei tre gradi azzurri, quanto a quella dei gradi scozzesi. Considero l’una il completamento dell’altra, ciascuna nei suoi rispettivi ambiti e prerogative. Entrambe mi hanno insegnato moltissimo e mi hanno aiutato a crescere, sia come uomo che come massone. Spero di aver avverato almeno in parte la ‘profezia’ del caro Fr. Ivan Mosca, il quale mi predisse, dinanzi a testimoni, che, a parer suo, “… sarei diventato un Ottimo Scozzese”. Tra l’altro, nel corso di recenti “disavventure” da me patite nell’ambito della
Famiglia Massonica, ho contratto uno speciale debito di riconoscenza verso l’affetto, la solidarietà e le attestazioni di stima, manifestatemi da alcuni importanti Fratelli del Rito Scozzese, di rilevanza regionale e nazionale. Inoltre, sappia il Fr. di Luca, che il sottoscritto, finchè gli è stato possibile…ha frequentato con maniacale assiduità ed entusiasmo le tornate rituali del Rito Scozzese a Piazza del Gesù a Roma, con “la pioggia e con il sole”, con la febbre, l’influenza, il raffreddore e anche in presenza di
concomitanti impegni profani, ai quali ha sempre anteposto il proprio orgoglio, piacere e dovere di partecipazione ai lavori scozzesi. Così, come non sarebbe carino che io accusassi il Fr. di Luca di scarsa affezione al Rito Scozzese e/o di tardiva affezione strumentale in vista delle prossime elezioni, avendo potuto constatare che, negli stessi anni in cui il sottoscritto frequentava assiduamente le camere rituali romane, il Fr. di Luca non si faceva vedere quasi per niente…pregherei lo stesso Fratello di astenersi- per
il futuro- dall’ attribuirmi sentimenti meno che entusiastici per la Massoneria Scozzese in particolare e di fraterno amore e apprezzamento per tutti i Riti massonici in generale.
6. Ma il Fr. di Luca, purtroppo, sempre nella sua infelice e-mail, usa toni diffamatori anche verso altri suoi fratelli, che hanno, a quanto pare, il torto di non sostenerlo come candidato. Riferendosi al ‘gruppo losaniano’ (in cui include indebitamente anche il sottoscritto) li definisce sprezzantemente così: “Siamo di fronte a raffiani in disaccordo con Raffi, apparentemente per il solo fatto della terza candidatura e per qualche marachella amministrativo-contabile, ma per il resto acritici e plaudenti nei confronti
dell’autocelebrato decennio della Primavera Massonica” E ancora: “…devo considerare la cordata losaniana come una lista di disturbo, che punta tutto sulla carta del ballottaggio al fine di offrirsi al migliore offerente, ovvero in via subordinata di danneggiarci in qualche modo, nella speranza di ottenere da Raffi qualche briciola residuale in ricompensa spontanea del servigio reso.” (Sic!) Che ne è stato del Natale Mario di Luca che ho imparato (seppur epidermicamente) a conoscere, stimare ed ammirare? Perché questi toni sprezzanti e irriguardosi verso Fratelli che concorrono liberamente e lecitamente alle Elezioni di Giunta? Perché questa arroganza da “Messia”, predestinato a combattere il “Male”, il “Drago pestilenziale e multiforme” del “raffismo”? Perché tutte queste pseudo-previsioni, palesemente pretestuose e inverosimili? Innanzitutto ribadisco che, a tutt’oggi e nonostante la pessima performance della sua poco ‘fraterna’ e-mail, il sottoscritto Gioele Magaldi potrebbe ancora votare il Fr. Natale Mario di Luca tra gli altri candidati in lizza, qualora il suo programma elettorale e il suo “target ideologicoprogrammatico” risultassero convincenti per il mio difficile palato…Ciò, anche in virtù della stima pregressa che ho sempre nutrito nei riguardi del Fr. di Luca. Detto questo,
vorrei però de-mistificare il linguaggio arrogante e velenoso che lo stesso Fratello ha usato nei riguardi di chi scrive e del ‘gruppo losaniano’. Natale Mario di Luca è statocome abbiamo ricordato al punto 4 di questa Lettera Aperta n.2- per anni tra i principali Grandi Elettori e Sostenitori, prima del Progetto di Gran Maestranza per Gustavo Raffi e poi della sua azione di Governo come Gran Maestro eletto. Tra i Grandi Elettori e Sostenitori della “Primavera Massonica” che Raffi avrebbe dovuto costruire in seno al
G.O.I., Natale Mario di Luca ha avuto come amici e alleati il Fr. Mariano Bianca, il Fr. Gaetano Scalise e lo stesso Fr. Saverio Mitidieri che, durante tutto il quinquennio della prima Giunta Raffi (1999-2004), vi ha ricoperto l’importante ruolo di Primo Gran Sorvegliante. Suona pertanto paradossale e grottesco che il Fr. di Luca, ‘raffista della prima ora’, accusi di ‘raffismo’ il Fr. Losano (che non ha mai ricoperto cariche in Giunta
e non ha mai diretto Hiram, per quanto mi è dato sapere…) Per ciò che concerne il sottoscritto, a partire dal 2002 ho effettivamente creduto che Gustavo Raffi intendesse realizzare concretamente il “thesaurus ideologico-programmatico” che, con vibrante retorica, veniva proclamato ai quattro angoli del Grande Oriente. Come il Fr. Natale di Luca ed altri, raffiani della prima ora, così il sottoscritto ed altri, raffiani della seconda o
terza ora, probabilmente siamo caduti nella stessa trappola illusoria: credere che affermare delle idee comporti anche una sincera fede in esse e una salda volontà di “dargli corpo”. Purtroppo non è così e non è andata così… come è evidente agli occhi di tutti o quasi tutti…Ma appare inaccettabile inventarsi -da parte del Fr. di Luca- una verginità a posteriori, in nome della quale dichiararsi in disaccordo con Raffi non per le
vere ragioni storiche per cui vi fu il disaccordo, ma per via di una Weltanschauung che si vorrebbe radicalmente opposta a quella propria del cosiddetto “raffismo”. E appare inaccettabile attribuire al Fratello Losano, al Fratello Winkler e agli altri candidati della Lista Losano intenzioni e scopi che, per quanto è dato saperne, sono tutt’altri. Infatti, il Fr. di Luca sa benissimo che i Fratelli artefici della Lista Losano non sono affatto
“acritici e plaudenti nei confronti dell’autocelebrato decennio della Primavera Massonica”. Egli sa benissimo che non vi è alcuna possibilità ed è altamente illogico che i candidati della Lista Losano contrattino ‘ricompense’ con Raffi per “ottenere qualche briciola residuale”. La “cordata losaniana” è in larga parte composta di persone che hanno coraggiosamente pagato in prima persona l’opposizione e il diritto di
dissociazione e critica rispetto ai vertici. In passato e nel presente, la loro acquiescenza gli avrebbe garantito ben più che ‘qualche briciola’… Piuttosto, essi avrebbero volutocome del resto il Fr. di Luca, raffiano della prima ora- che la famosa “Primavera massonica” si realizzasse concretamente, invece di rimanere lettera morta. Il Fr. di Luca sa quindi benissimo che la “cordata losaniana” punta a vincere in prima persona le
elezioni 2009 per il rinnovo delle cariche di Giunta, con o senza ballottaggio (come tutte le altre Liste, del resto). Infine, il Fr. di Luca sa- come lo sa il sottoscritto e tutti quelli che non appartengono alla Lista in questione, ma hanno “occhi per vedere e orecchie per intendere”- che la Lista Losano non intende danneggiare nessuno, nè tantomeno
l’eventuale Lista di Luca. Essa, semmai, si rivolge a tutti i Fratelli del Grande Oriente d’Italia, tentando di coinvolgerli- prima che sia troppo tardi- in un collettivo e armonioso processo di Rigenerazione. Tale è anche lo scopo che avranno tutte le altre Liste, almeno spero. Con l’ovvia considerazione che ciascuna Lista riterrà di proporre mezzi e strumenti programmatici diversi e alternativi rispetto a quelli delle altre liste: altrimenti tanto varrebbe fondersi in un unico Listone, n’est-ce pas? D’altronde, per avere idee più chiare sulla Lista Losano, il sottoscritto aspetta di leggerne il Programma e di partecipare agli approfondimenti conseguenti, cosa che consiglia di fare a tutti i Fratelli Maestri che
si accingono ad esercitare liberamente- e nel segreto dell’urna-il proprio diritto di voto.
Similmente intendo comportarmi rispetto alle altre liste. Ma, prima che il Programma della Lista del Fr. di Luca veda la luce, vorrei rivolgergli un’umile e accorata preghiera.
Poiché il sottoscritto, al pari di tanti altri fratelli di idee simili, diverse o molto diverse, è ancora indeciso su chi votare come prossimo Gran Maestro (e il Fr. di Luca è uno dei candidati votabili) che Egli ‘sgombri’ il terreno da tutte quelle voci e insinuazioni maligne che lo dipingerebbero circondato di consiglieri (ed eventuali futuri collaboratori nel governo del G.O.I.) intrisi di tradizionalismo “evolian-guénoniano”, idee reazionarie, anti-democratiche e illiberali, indifferenza se non ostilità al “Libero Pensiero”, progetti vari di ritorno all’assoluta introversione della nostra Istituzione, avversione preconcetta al “raffismo” (non inteso come degenerazione concreta dei buoni propositi teorici proclamati anni fa da Gustavo Raffi), ma come odio viscerale contro qualunque fratello che intenda valorizzare anche (ma non soltanto) la dimensione estroversa, politico-sociale del Grande Oriente d’Italia, la sua partecipazione alle grandi questioni civili e culturali nell’ambito della società contemporanea. Anche perché, un tale
‘guazzabuglio’ disordinato di posizioni reazionarie e anacronistiche è stato, in tempi recenti, il viatico perdente di coloro che si sono illusi di farne il “cavallo di Troia” contro i presunti eccessi illuministici dell’Era Raffiana.
7. Carissimo Fr. di Luca, ci sono alcuni maligni i quali sostengono l’assoluta inadeguatezza del “blocco” ideologico che 5 anni fa sostenne la candidatura del Fr. Saverio Mitidieri (ottimo fratello e ottima persona, peraltro) a poter rappresentare la maggioranza delle istanze ideali e spirituali che attualmente pervadono i liberi-muratori del G.O.I. Secondo questi maligni, quel “blocco ideologico”, sconfitto malamente alle
Elezioni del 2004, oggi sarebbe ancora più fragile e minoritario. Siccome non si può impostare un Programma di Lista soltanto su tematiche vaghe come “La centralità della Loggia” et similia o su un Leit-Motiv inaccettabile come la demonizzazione dell’Era Raffiana; poichè bisogna dire a coloro di cui si chiede il voto non soltanto ‘contro chi e contro cosa’ ci si sta candidando, ma anche a favore di che e per fare cosa, ti invito su
questi punti ad essere limpido e cristallino, senza reticenze e ambiguità. Analogamente, ti invito, come dicevo poc’anzi, a dissipare le inquietudini di tutti quei fratelli che hanno preso sul serio le tante dicerie che circolano ad opera di alcuni maligni. Ti prego di rassicurare ufficialmente Tutti che, votando la tua Lista, non si sta votando per una involuzione reazionaria, chiesastica, mistico-tradizionalista e dogmatica del Grande Oriente d’Italia. Ti prego di rassicurare ufficialmente Tutti che, votando la tua Lista, non
si sta facendo come quei “massoni ingenui” che, critici verso l’immaturo sistema liberaldemocratico italiano (come appare ad alcuni immaturo, incompiuto e “tradito” il programma raffiano di una “Primavera massonica”), si arruolarono nei “Fasci di Combattimento” il 23 marzo 1919, salvo poi scoprire che il Regime Fascista si sarebbe rivelato molto più nocivo e sciagurato di quel sistema liberal-democratico ancora insoddisfacente e immaturo. E non soltanto ti prego di dissipare al più presto tutti questi dubbi e tutte queste ombre, ma mi chiedo se sei rimasto coerente con le valutazioni che facevi qualche anno fa, analizzando l’identità latomistica in generale: “Ad esaminarla con animo freddo e distaccato, la massoneria si profila come entità e come fenomeno a
carattere complesso, non riducibile alla sola dimensione ideologica o politico-sociale né, per contro, alla sola dimensione iniziatica o spirituale”. (Natale Mario di Luca, La Massoneria. Storia, Miti, Riti, Atanòr, Roma 2000, p.8) e quella del Grande Oriente d’Italia in particolare: “Cosi pure va detto che l’odierna massoneria italiana[…] può sotto molti profili ritenersi ipoevoluta: lo è sotto il profilo quantitativo, in quanto i suoi effettivi sono largamente inferiori a quelli della media europea rispetto al totale della
popolazione, ma lo è anche sotto l’aspetto qualitativo, tenuto conto del relativamente scarso livello delle iniziative e delle attività che le sono riconducibili. La sua modesta presenza nella società civile nemmeno è compensata da una marcata caratterizzazione della vita rituale e del livello intellettuale all’interno, dove con l’attributo intellettuale si allude genericamente ed in modo onnicomprensivo tanto alla sfera della cultura quanto a quella dello spirito. Ne è prova la povertà di iniziativa anche sul terreno della ricerca storica, che non ha ancora prodotto un'adeguata valorizzazione delle scarne fonti documentarie pur sopravvissute, oltre mezzo secolo dopo la caduta del regime fascista, ai vandalismi squadristici ed alla successiva incuria degli stessi massoni” (Natale Mario di Luca, La Massoneria. Storia, Miti, Riti, Atanòr, Roma 2000, p.12) o ancora, alludendo alla necessaria dimensione “politica”in senso lato che ritenevi ormai imprescindibile anche per la Massoneria italiana : “D’altra parte, negli ultimi decenni si è fin troppo diffusa anche in Italia la ‘cultura della demistificazione’, per continuare ad ignorare che l’a-politicità, in una società fittamente relazionale come quella industriale avanzata, costituisce assai spesso un volontario accecamento rispetto ad una realtà in cui tutto è
politico ovvero politicamente manipolabile, sia pure in forme criptiche ed inapparenti, sotto l’ingannevole manto di una rigorosa neutralità. Agli occhi disincantati e disillusi degli uomini che hanno vissuto l’inquietante quotidiano di questa fin de siècle, lo spettacolo di indicibili orrori giustificati nel nome di ideologie in declino o di rozzi nazionalismi post-tribali suggerisce che l’astensione dalla politica e dalla religione comporta la soluzione di problemi ben più complessi, anche sotto il profilo etico, di
quanto ritenesse nella sua candida semplicità il molto rispettabile reverendo Anderson nel 1723. Dal momento in cui la sopravvivenza e l’integrità della stessa specie umana sono entrate in discussione, come è apparso evidente almeno dalle fissioni nucleari di Hiroshima e di Nagasaki ed ancor più microscopicamente con i problemi da inquinamento dell’ambiente e da interazione genetica, la linea di demarcazione tra vita politica e via spirituale si è a tal punto assottigliata da diventare impalpabile e,
comunque, molto difficile da individuare” ( Natale Mario di Luca, La Massoneria. Storia, Miti, Riti, Atanòr, Roma 2000, pp.11-12) Bene, anzi benissimo! Ma se tuttora Sei convinto di queste tue affermazioni, avresti dovuto comporre una Lista d’amore e d’accordo la “cordata losaniana” (a prescindere da chi sarebbe stato il candidato Gran Maestro). Infatti, in queste tue penetranti analisi non c’è traccia di tutta la polemica
pretestuosa contro il “peccato originale” del Raffismo, inteso come ‘Volonta’(Teorica…) di impegnare il Grande Oriente anche nella dimensione politico-sociale del Mondo Profano. Anzi, Tu stesso, con le citazioni riportate, fai sfoggio di “un target ideologico programmatico che s’incastona perfettamente nel thesaurus linguistico e argomentativo
tipico del raffismo…”. Alla luce di queste tue affermazioni citate, ti saresti potuto unire ai Fratelli che compongono la Lista Losano, i quali, a quanto ho capito, motivano la propria opposizione e competizione rispetto a chiunque si presenti come erede diretto di Gustavo Raffi (da lui direttamente sponsorizzato, cioè) con il semplice ragionamento che,
oggi, nel 2008, nonostante il Mito della “Primavera Massonica” e il Decennio Raffiano, la situazione della Massoneria italiana non è diversa, quanto a “ipoevoluzione, modesta presenza nella società civile, scarso livello delle iniziative e delle attività che le sono riconducibili, scarso livello della vita rituale ed intellettuale all’interno, povertà di iniziativa sul piano della ricerca storica etc., di quanto non lo fosse nell’anno 2000. E in
effetti, ho sentito dire da parecchi fratelli, proprio in virtù di queste analisi, che qualunque candidato Gran Maestro, pur ringraziando l’attuale Gran Maestro Gustavo Raffi per le “buone intenzioni” e gli “sforzi compiuti”, alla luce dei risultati effettivamente conseguiti avrebbe “buon gioco” a denunciare come non credibile una candidatura che si presentasse
come diretta erede dell’azione raffiana. Secondo molti fratelli, una “compagine governativa” che ha deluso le aspettative in modo così clamoroso, dovrebbe avere il buon senso di fare spazio “in blocco”ad altri fratelli. E questo, sempre secondo alcuni, non perché fossero sbagliati “il target ideologico-programmatico”, il “thesaurus linguistico-argomentativo, ma perché essi si sono rivelati un bluff sul piano della realizzazione concreta, non senza una deriva autoritaria degli ultimi mesi, che ha visto
il tentativo di eliminazione e la persecuzione di parecchie voci critiche rispetto all’establishment. Personalmente mi dissocio da queste esagerazioni malevole contro gli ‘ultimi giorni’ del ‘regime raffiano’, ma tant’è, i fratelli parlano e le voci circolano… In conclusione, il Fratello di Luca dovrebbe avere la gentilezza di chiarire se condivide
ancora le analisi e le argomentazioni citate e che risalgono a pochi anni fa (e che lo rendono in tutto e per tutto omogeneo all’impostazione programmatica della Lista Losano, a mio parere) oppure se ha fatto qualche tipo di ‘giravolta’ ideologicoprogrammatica, cadendo vittima di suggestioni involutive, anacronistiche, reazionarie, tradizionalistiche, subendo l’influenza di qualche nostalgico ammiratore di René Guénon
e Julius Evola…(Grandi e suggestivi personaggi, per carità, di cui il sottoscritto ha studiato minuziosamente tutta l’Opera, traendone grande profitto e diletto, ma da qui a farne “Maestri del Pensiero e della Ideologia Massonica del XXI secolo ce ne corre…).
Un ultimo riferimento alla infelice e-mail del Fr. di Luca, quando dice: “Se il Fratello Losano e i suoi amici intendono impostare la loro campagna elettorale con questi toni e su questi argomenti, viene meno da parte nostra qualsiasi possibilità di colleganza e dialogo”. Ora, la “colleganza” mi sembra tardiva e impossibile, nel senso che la Lista Losano è già formata, la Lista di Luca è di prossima formazione ed entrambe si presenteranno come alternative e in competizione l’una con l’altra. Ma il Dialogo,
Carissimo Fratello di Luca, è non soltanto possibile, ma necessario. Anzi, il Dialogo è necessario non soltanto tra la Lista Losano e la Lista di Luca, ma anche con la Lista del Successore di Raffi, chiunque egli sia. Dialogo Pubblico, e dunque non per fare accordi ‘sottobanco’ di profanissima natura, ma per promettere solennemente di trattarci tutti, gli uni con gli altri, chiunque vinca le prossime Elezioni, con sincero affetto e senso di
fratellanza e tolleranza. Quello che manca da troppo tempo all’interno dell’Istituzione, dove regna fra troppo fratelli un odio ben più viscerale di quello che caratterizza gli avversari nel mondo della Politica profana.
8. Da ultimo, una rapidissima ‘chiosa’ per quei fratelli che, nell’ultimo numero di Fratel Pasquino (il 25) mi hanno chiamato in causa, a proposito o a sproposito. C’è stato un Fratello la cui lettera a Fratel Pasquino era intitolata “Libertà limitata in Emilia Romagna”. Esprimo a questo Fratello e a tutti i Fratelli dell’Emilia Romagna la mia personale solidarietà e affermo che è palesemente anti-costituzionale e anti-massonica
qualsiasi limitazione della libertà di pensiero, di espressione o di parola. Tanto più se riguardante le inclinazioni intellettuali, iniziatiche o esoterico-rituali dei singoli fratelli, i quali vogliano esprimerle liberamente nelle proprie officine. Pertanto, invito ufficialmente l’Ill.mo Gran Maestro Gustavo Raffi a far ritirare come illegittima e liberticida la circolare in questione, emanata dalla Gran Segreteria. E invito ufficialmente
il Grande Oratore ad accertare se, con tale circolare, non sia stato violato il fondamentale articolo 4 della Costituzione del G.O.I. C’è stato poi quel Fratello che ha espresso generiche perplessità sulla Lettera Aperta n.1. del Fr. Gioele Magaldi. E fin qui…Poi ha detto che: “ci sarebbe(Sic) da fare diverse considerazioni sulla stranezza di alcuni termini riportati e sulla singolarità del suo pensiero, che mi fa comprendere la sua mentalità e la mentalità particolare della Loggia al (Sic) quale appartiene. Caro Fratello,
se ritieni che ci sarebberoda fare diverse considerazioni…e hai compreso la mentalità particolare della Loggia alla quale appartiene il sottoscritto…perché non ci hai voluto arricchire mettendoci a parte delle tue considerazioni? E perché non ci hai voluto spiegare cosa hai compreso della mentalità della Loggia (la Monte Sion) alla quale sono
sempre stato e sono tuttora fiero di appartenere? Hai aggiunto che ti lascia perplesso la mia “più che fulminea “carriera”, le “mie parole un po’ tanto trionfalistiche” e hai concluso che “si passa troppo facilmente dalla squadra al compasso”, sempre riferendoti al sottoscritto. Nella mia Loggia, la Monte Sion n.705 all’Oriente di Roma, fino a non molto tempo fa (adesso, purtroppo, è un altro ‘par di maniche’…) si usava lavorare molto
intensamente sugli “strumenti libero-muratori ed iniziatici”. Non solo ci si riuniva regolarmente tutte le settimane (ogni giovedì) nella Casa Massonica romana, con sedute ‘informali’ altrettanto impegnative delle rituali sia per gli apprendisti che per i compagni e i maestri, ma si aveva la consuetudine di organizzare ulteriori incontri “extra moenia”, caratterizzati da un fecondo scambio intellettuale e spirituale. In quel benefico clima, se
una persona si dedicava con impegno ed autenticità al lavoro libero-muratorio ed esoterico, ne traeva un’adeguata crescita iniziatica. Una crescita ‘palpabile’ e ‘riconoscibile’ anche all’esterno dell’Officina…Nel mio caso personale, per la verità, non sono stato iniziato in Massoneria come un ‘tenero virgulto’, ignaro dei “tremendi segreti” che rendono così ostico il passaggio dalla squadra al compasso…Nonostante la giovane età al momento dell’iniziazione, già da diversi anni studiavo e praticavo altre vie
iniziatiche non meno complesse e affascinanti della Libera Muratoria. D’altra parte, quelli che Tu hai scambiato per “toni trionfalistici” erano semplicemente la volontà di rendere edotti i Fratelli lettori sulla mia identità massonica, per l’appunto riconducibile alle mie attività di Loggia e alla mia orgogliosa appartenenza al Rito Scozzese Antico ed Accettato. Nel quale Rito, Fratello mio, ho profuso lo stesso impegno e la stessa abnegazione costante dispiegata nell’assolvimento degli incarichi di officina. Non pensi
che sarà stato in virtù di questo impegno, di questa abnegazione, dello “stato di maturazione iniziatica”, che, tanto i miei fratelli di Officina hanno voluto che ricoprissi una serie di cariche fino al Venerabilato, quanto le Guide del Rito Scozzese hanno ritenuto di cooptarmi fino al 30°grado? Parafrasando Giordano Bruno: ci sono uomini che possono trascorrere decine di anni in modo ‘asinino e pecoresco’ in determinati ambienti e situazioni, traendone scarso profitto per sé e per gli altri…ma pretendendo con protervia riconoscimenti e promozioni solo in virtù dell’anzianità anagrafica…e ci sono altri uomini che, lavorando costantemente con umiltà e impegno sin da giovani, senza pretendere nulla, in poco tempo vengono apprezzati e riconosciuti per l’utilità collettiva del lavoro svolto…Mi auguro, Carissimo Fratello Perplesso, che tu appartenga a questa seconda categoria di uomini e non alla prima…
P.S. Quanto alla rinuncia all’anonimato, se è tanto facile, perché non ti sei firmato con nome e cognome?
Fratello Maestro Gioele Magaldi.

 

 

 

 

 

 

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