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Un metro al minuto. Il terrore di chi ama la violenza (by Serena Pattaro)

 

 

 

Dopo aver già proposto i seguenti contributi di Serena Pattaro:

www.grandeoriente-democratico.com-IL-MONDO-SI-CAMBIA-IN-SILENZ

www.grandeoriente-democratico.com-UN-LEADER-NON-TI-DICE-COSA-F

ne rilanciamo un altro, magari consigliandone la lettura dopo aver visto e letto:

www.libreidee.org-2020-11-magaldi-dall8-dicembre-stop-al-lockd

www.movimentoroosevelt.com-news-per-dipartimento-comunicazioni

Avete visto e letto?

Bene. Ora leggete e meditate su:

Un metro al minuto.

“Un metro al minuto. Come una tigre acquattata fra l’erba alta in vista della preda, con il solo rumore che fa l’albero quando cresce.” Draco Daatson

L’arte di fermare il Mondo è prerogativa di Guerrieri che hanno trasmutato la paura della morte in totale essenza vitale, Guerrieri pronti a combattere poiché hanno già vinto.

Un metro al minuto, il completo controllo dell’apparato psicofisico, il centro di gravità permanente di gurdjeffiana memoria, nessuna emozione, nessun pensiero, solo presenza, soltanto esserci. Un Guerriero che avanza un metro al minuto è in totale facoltà di vincere l’avversario senza combattere fisicamente, poiché la battaglia avviene sui piani sottili, dove la macchina biologica inesistente non interferisce con l’energia della vittoria; lo scambio è fluido e corretto.

Un metro al minuto: così l’avversario abbassa la spada accettando l’estrema superiorità del Guerriero che gli sta integro davanti, scoprendo interiormente che le sue azioni sono sempre state determinate dalla paura. Il potere viene da dentro, mai dal desiderio di sottomettere. È proprio chi rifiuta il dominio esteriore che domina se stesso e ferma il Mondo, invitando gli altri a fare altrettanto.

Chi è pronto ad avanzare un metro al minuto diviene l’artefice di un paradigma di amore e libertà, di vita e integrità. Chi avanza un metro al minuto forgia la propria anima e diviene impeccabile. La battaglia è sempre considerata una forma fisica, poiché la forza d’urto stabilisce chi è più forte per essere vincitore; in realtà non è la forza, ma il potere a stabilire chi è degno di vivere. Il condottiero non è chi spinge alla violenza, ma colui che invita i suoi Guerrieri ad evitare di infliggere dolore.

Il mondo si cambia in silenzio rimanendo fermi, non urlando e correndo scontrandosi. Il silenzio è la forma superiore di vittoria, poiché collega con tutto l’essere che ognuno è; la fermezza stabilisce i valori del Guerriero. Essere fermi non è immobilità, ma centratura di ogni corpo di cui gli Uomini sono formati. È lo spirito che guida. Silenzio e fermezza permettono di avanzare un metro al minuto, spiazzando l’avversario, il quale, non ricevendo l’attesa risposta, si ritrova a digiuno dell’energia di dominio della propria forza che avrebbe acquisito dallo scontro.

Duemila anni fa, un Maestro ci indicò questa azione potente: porgi l’altra guancia, ovvero spiazza l’avversario, agisci indebolendo l’ego e potenzia il tuo essere, cosicché tu possa divenire esempio per chi ti contrasta togliendogli energia di distruzione e invitandolo ad elevare se stesso. Il Guerriero alimenta così l’evoluzione umanitaria, attraverso una spinta spiralica ascendente.

Ponendo in essere quest’azione, l’attaccante rivela chi è in realtà: un essere umano debole e impaurito o saggio e coraggioso. Nel primo caso reagirà con la violenza, nel secondo riconoscerà la superiorità del Guerriero e abbasserà la spada, pronto a ritirarsi o a porsi al servizio del superiore scopo di restaurazione del Regno. Il rispetto domina.

In tutto questo, nessun Guerriero può permettersi un attimo di esitazione, di sfiducia, nessuna paura, poiché anche un solo attimo destabilizzante genera una fessura nella quale il nemico si può insinuare. Un sistema integro e coerente è la forma di sovranità di un popolo eletto meritevole di un Re che è il solo riflesso dell’anima di ogni Uomo che lo compone.

Il Guerriero che avanza un metro al minuto è colui che conosce se stesso; è divenuto un’unica entità con la missione sua e della squadra; percepisce la presenza di ogni componente pur non vedendolo e sentendolo fisicamente; è colui che si fonde col messaggio, è puro intento. L’esercito è un tutt’uno: ogni Guerriero è una cellula dell’organismo che conosce perfettamente l’azione corretta da svolgere in ogni istante, il Condottiero ha il ruolo di infondere l’energia di coesione.

Avanzare un metro al minuto è kairos. Il Condottiero e il Guerriero ne sono perfettamente consapevoli.

Un metro al minuto per giungere integri alla realizzazione coerente con i principi universali.

(Serena Pattaro)

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[ Articolo del 17-18 novembre 2020 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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