Boaz Content Banner Jachin

 

Marco Passarella: un vetero-marxista spacciato per keynesiano, che del Fratello Keynes non ha né la sensibilità storica né l’intelligenza, dimostrando un grottesco analfabetismo  sulle dinamiche del potere contemporaneo (vedi puntata de La Gabbia su La7 del 15 gennaio 2014)

 

 

 

 

Marco Veronese Passarella, giovane economista (classe 1975) in forza come ricercatore alla Business School dell’Università di Leeds, ha di recente scritto- a quattro mani con Emiliano Brancaccio- un bel libro, e cioè L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa, Il Saggiatore, Milano 2012.
Più in generale, quando Passarella critica sapientemente il “movimento per la decrescita” allignato all’ombra di cattivi maestri come Serge Latouche (vedi al riguardo “Passarella il marxista: ‘La decrescita? Come l’austerità di Monti”, articolo del 22 giugno 2012 by Giulio Todescan per LA NUOVA VICENZA, clicca per leggere), sembra effettivamente muoversi entro un orizzonte di senso “keynesiano”.
E’ la stessa prospettiva che promana dalla lettura del saggio scritto in collaborazione con Brancaccio.
In realtà, a guardare più da vicino i convincimenti teorici del giovane Passarella, si scopre che dietro una patina di brillante keynesismo à la page, si nasconde un vetero-marxismo piuttosto ottuso e arcigno.
Uno dei luoghi di questa scoperta, ad esempio, è stata la puntata de “La Gabbia” (condotta da Gianluigi Paragone) andata in onda lo scorso 15 gennaio 2014 su La7.
Su quella puntata e specificamente sulla parte di essa contestuale all’Intervista di Gioele Magaldi, ci siamo soffermati già in

Lettera Aperta di Gioele Magaldi a Gianluigi Paragone, agli autori de la trasmissione "La Gabbia" in onda su La7 (Sergio Bertolini capo progetto, Giuseppe Ciulla autore), al giornalista Filippo Barone e agli operatori mediatici italiani in genere, a proposito dell' "oggetto misterioso Massoneria" (a cura della Redazione di GOD) (clicca per leggere),

GOD presenta con sdegno e per dovere di cronaca il video dell'intervista ignobilmente censurata e manipolata di Gioele Magaldi per La Gabbia su La7 e annuncia una campagna di informazione e denuncia a proposito dei censori manipolatori Paolo Ruffini e Ufficio legale de La7, Gianluigi Paragone, Sergio Bertolini, Giuseppe Ciulla (clicca per leggere)

Grande Oriente Democratico rilancia "Paragone o Pappagone?", articolo by Francesco Maria Toscano, in attesa di commentarlo adeguatamente (clicca per leggere)

Gianluigi Paragone & Company, la Gabbia e il gravissimo scempio manipolatorio e censorio dell'intervista di Gioele Magaldi (clicca per leggere)

Smascherata definitivamente la clamorosa e scandalosa censura e manipolazione dell'intervista sulla Massoneria di Gioele Magaldi a La Gabbia (su La7), messa in opera da Paolo Ruffini, Gianluigi Paragone, Sergio Bertolini e Giuseppe Ciulla (clicca per leggere)

La Gabbia di Gianluigi Paragone su La7: ovvero una trasmissione che tratta argomenti taciuti da altri, ma lo fa soprattutto per anestetizzarli, disinnescarli, depotenziarli (clicca per leggere)

Gianluigi Paragone (conduttore de La Gabbia su La7) censore e manipolatore dell’Intervista a Gioele Magaldi sulla Massoneria per conto di chi? (clicca per leggere)

Paolo Ruffini (direttore La7) censore e manipolatore dell’intervista a Gioele Magaldi sulla Massoneria per conto di chi? (clicca per leggere)

Sergio Bertolini (capo progetto de La Gabbia su La7) e Giuseppe Ciulla (autore responsabile degli inviati de La Gabbia su La7) censori e manipolatori dell’ Intervista a Gioele Magaldi sulla Massoneria per conto di chi? (clicca per leggere).

Ebbene, chiamato a commentare (insieme ad Olivero Beha, ad Elisabetta Gardini e a un parlamentare di Scelta Civica) proprio l’Intervista del nostro Gran Maestro Magaldi, e cioè

La Gabbia: Massoneria e politica (15/01/2014), Video YOU TUBE by la7attualità (clicca per visionare),

ossia una riduzione censoria, mistificatoria e manipolatoria di quanto effettivamente Gioele Magaldi aveva detto nel corso del suo colloquio con il giornalista Filippo Barone, Marco Passarella dimostrava tutto il suo retaggio marxiano ortodosso, oltre ad una ignoranza sesquipedale sulle origini costitutive della società contemporanea e dunque anche sui gruppi di potere che tuttora la egemonizzano.
Certo, il taglio dell’intervista effettivamente montata ed andata in onda era tale da minimizzare e rendere confuso (scientemente) il senso complessivo dei ragionamenti di Magaldi, ma una persona con un minimo di cognizione critica sulle dinamiche del potere in epoca moderna e contemporanea e con un minimo di bagaglio storico e socio-antropologico sull’argomento “Massoneria”, avrebbe sviluppato ben altri ragionamenti di quelli di Passarella.
Invece, cosa dice il ricercatore di Leeds incalzato sull’Intervista di Magaldi da Gianluigi Paragone (che si era evidentemente e volontariamente scelto un parterre particolarmente inadeguato per commentare l’intervento del nostro Gran Maestro)?
Dice in sostanza che la crisi europea è soltanto questione di profitto, che è inutile e fuorviante ricercare altri moventi e altre motivazioni per comprendere quello che è accaduto in Occidente, nel Mondo e in Europa negli ultimi 40 anni, perché ogni cosa si riduce al “mero dato economicistico” della ricerca cieca del profitto da parte di alcuni privati e di alcune nazioni (la solita Germania neo-mercantilista, e così via).
Siamo alla mono-idea fissa del primato del “momento economico” su ogni altro aspetto dell’agire umano, alla distinzione vetero-marxiana tra “struttura” economica e “sovrastrutture” sociali, politiche, culturali, etc.
E Passarella eccolo li, tronfio nella sua presunzione giovanile di aver tutto compreso e di tutto poter comprendere -del mondo moderno e contemporaneo- mediante l’assimilazione di quattro ideuzze tratte dal patrimonio filosofico marxista e tramite delle lenti meramente economicistiche con cui guardare a fenomeni socio-politici di incommensurabile complessità.
Caro Passarella, amplia la natura, la qualità e la quantità delle tue letture e delle tue esperienze.
Intanto potresti cominciare con il leggerti i seguenti passaggi della

Lettera Aperta di Gioele Magaldi a Gianluigi Paragone, agli autori de la trasmissione "La Gabbia" in onda su La7 (Sergio Bertolini capo progetto, Giuseppe Ciulla autore), al giornalista Filippo Barone e agli operatori mediatici italiani in genere, a proposito dell' "oggetto misterioso Massoneria" (a cura della Redazione di GOD) (clicca per leggere):

 

“D'altra parte, il riferimento all'identità massonica di questo o di quello, estrapolato dal senso complessivo della mia intervista e offerto in modo quasi scandalistico e gossiparo, perde del tutto di significato e opportunità, almeno per il sottoscritto e per gli ambienti che egli rappresenta, se allo spettatore non venga offerto - ancorché in sintonia con i rapidi tempi televisivi - un sintetico passaggio in cui si accennino le seguenti cose: A) Il mondo moderno e contemporaneo, fondato sulla rivoluzione scientifica, tecnologica e industriale; sulle grandi rivoluzioni politiche sei-sette-ottocentesche (Rivoluzione inglese del 1689, Rivoluzione americana del 1776, Rivoluzione francese del 1789, rivoluzioni costituzionali del XIX secolo) che abbatterono l'Ancien Régime; sulla nascita di stati costituzionali e parlamentari; sulla sovranità di un popolo ai cui membri veniva riconosciuto lo status di cittadini invece che di sudditi; sulla sostituzione di aristocrazie del sangue delegate ad vitam alla gestione del potere con rappresentanti eletti pro-tempore dal popolo; sull'originalissimo concetto che il potere non viene da Dio e non è perciò appannaggio di monarchi e aristocrazie religiose o civili che si ritengano interpreti autorizzati dell' "Altissimo", ma prerogativa del popolo; sullo stato di diritto in sostituzione dell'arbitrio e del capriccio di elites egoiste, prepotenti e rapaci; sulla libertà di coscienza, religione, pensiero, parola, associazione e comportamenti privati, tutte cose negate per secoli (e punite con arresti, torture, esecuzioni capitali) dalle pretese autoritarie e confessionali di monarchie e oligarchie puntellate da ierocrazie religiose; il mondo moderno e contemporaneo, dicevo, la società aperta "popperiana" quale noi conosciamo e viviamo e che si sostanzia delle conquiste (sanguinose e difficili) di chi volle e seppe rivoluzionare un antico ordine plurisecolare, non è "caduto dal cielo" quale dono grazioso della Provvidenza. No, esso è stato progettato ideologicamente, conquistato, edificato e difeso (a partire dal XVII secolo e fino a pochi decenni fa) da avanguardie massoniche progressiste, largamente maggioritarie in seno al mondo libero-muratorio almeno sino agli anni Sessanta-Settanta del Novecento. Il "progresso" umano degli ultimi secoli (culturale, sociale, civile, economico, scientifico, politico) è una creazione massonica. Potrà dispiacere a chi rimpiange i tempi in cui si governava per grazia di Dio e lignaggio dinastico, in cui la libertà di pensiero e di espressione era soggetta alle censure ecclesiastiche (e severamente punita ogni eresia scientifica, filosofica o religiosa), ma sicuramente dovrebbe essere apprezzato da chiunque ritenga validi e immortali i principi di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza che, prima di essere trinomio rivoluzionario francese, furono (e sono tuttora) le nobili parole scolpite in bella vista nelle logge massoniche, accanto alla cattedra del Maestro Venerabile. Così, dalla nuova scienza sei-settecentesca del massone Newton alle geniali rielaborazioni cosmologiche del massone Einstein, dai rivoluzionari inglesi ispirati al massone John Locke ai massoni americani guidati dai confratelli Washington, Franklin, Jefferson, Paine, etc., ai massoni francesi capitanati dai confratelli La Fayette, Mirabeau, Condorcet, Sieyes, Danton, Marat, Brissot, etc. e ispirati dalla generazione precedente dei massoni illuministi Montesquieu, Diderot, D'Olbach, Voltaire, etc. alla rivoluzione esportata in tutta Europa dal controverso massone Napoleone, dai risorgimenti nazionali ottocenteschi guidati ovunque da massoni- mediante apposite associazioni carbonare- alla trasformazione dell'intero pianeta (anche tramite il discusso e discutibile colonialismo) che grandi nazioni occidentali a ferma guida massonica nelle istituzioni, nell'economia, nella finanza e nella cultura come USA, Regno Unito e Francia realizzarono tra fine XIX e inizi XX secolo, dalla sconfitta del nazi-fascismo determinata dall'alleanza tra il massone progressista Franklin Delano Roosevelt e il massone "conservatore pentito" Winston Churchill a quel monumento di civiltà costituito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata all'ONU il 10 dicembre 1948, sotto il patrocinio e grazie al coordinamento della libera muratrice Eleanor Roosevelt, per non parlare dello stesso New Deal rooseveltiano e del Piano Marshall per l'Europa ispirato dal massone progressista John Maynard Keynes e gestito dal massone progressista George Marshall, segretario di Stato Usa, a ciò preposto dal massone presidente Truman, l'onda lunga della Massoneria Progressista ha cambiato radicalmente gran parte del pianeta (cambiato molto in meglio, aggiungo io: basta guardare come vivono quei popoli medio-orientali e asiatici soggetti a dittature religiose o laiche, dove la Libera Muratoria non ha avuto grande presa o dove alla fine se ne è limitata o distrutta l'influenza)
Non dico raccontare per esteso tutto questo, ma un minimo di radicamento storico al "significante" Massoneria glielo vogliamo dare, a beneficio del diritto all'informazione del telespettatore? Oppure bisogna trattare il suddetto spettatore-cittadino solo come un minorato utile per fare audience o per drenare consenso, senza mai spiegargli veramente la strutturazione del mondo in cui vive e manipolandone le emozioni con qualche scandalo e un po' di gossip, necessari a indirizzarne la rabbia verso la casta e i potenti cattivoni, spreconi, ladri, egoisti e soprattutto "massoni"?
Mi pare che, se c'è una cosa che ha distinto "La Gabbia", finora, dalle altre (mediamente pessime) trasmissioni dell'etere italico, sia proprio una intenzionalità nuova nello spiegare dal di dentro e oltre i veli le dinamiche del potere, per di più offrendo alla pubblica opinione un sano contraddittorio tra posizioni diverse, come dovrebbe fare (e non fa) ogni seria trasmissione di approfondimento politico-sociale ed economico.
Io, nell'intervista a voi concessa, in più passaggi ho tentato di offrire alcune battute non tanto sul fatto che oggi, nel XXI secolo, nel Mondo e in Europa sussistano sia ambienti latomistici "democratici, libertari e progressisti" che circuiti massonici neo-aristocratici, elitari, illiberali, conservatori, reazionari e anti-democratici", quanto sulla epocale circostanza storica che, a partire da circa 40 anni fa, mentre per secoli la Massoneria è stata maggioritariamente progressista ed ha letteralmente inventato e imposto le democrazie parlamentari e liberali, oltre che le istanze di uguaglianza e giustizia sociale del sindacalismo e del socialismo riformista e democratico, si è andata gradualmente costruendo un'egemonia globale dei massoni reazionari. Questi ultimi sono gli artefici degli attuali disastri planetari prodotti da un cattivo svolgimento della globalizzazione (in sé una cosa buona, se oltre alle merci e ai capitali fossero globalizzati anche i diritti civili, politici ed economici conquistati nelle democrazie occidentali prima dell'involuzione tecnocratica ed oligarchica in corso); questi ultimi - i massoni reazionari - sono gli artefici di una governance politico-economica dell'Europa tragicamente anti-democratica e anti-popolare.
A me preme che questa divaricazione, questo conflitto epocale tra massoni progressisti e confratelli reazionari - nella consapevolezza che fino ai primi anni '70 del XX secolo la Libera Muratoria nel suo complesso aveva svolto una secolare e fondamentale Grande Opera di costruzione delle società contemporanee libere, laiche e democratiche, animate da sentimenti di egualitarismo e giustizia sociale, emerga dal servizio che voi metterete in onda.
Così come mi preme sottolineare l'opposta interpretazione che i massoni elitari e neo-aristocratici, rispetto ai confratelli progressisti, danno del trinomio Libertà-Fratellanza-Ugualianza.
Per spiegare questa fondamentale divergenza ermeneutica, cito dall'intervista che ho concesso qualche tempo fa a Ferruccio Pinotti, inserita poi nel volume Giacomo Galeazzi, Ferruccio Pinotti, Vaticano Massone, Piemme, Milano 2013 (l'intervista occupa un intero capitolo, il 15°, e le pagine da 281 a 306, mentre il passaggio che cito è alle pp. 284-285:
"Magaldi entra nel tema del rapporto tra Vaticano e massoneria invitando a una distinzione utile per entrambe le realtà: 'Cosi come nella storia della cattolicità si registra la presenza di personalità illuminate e progressiste [...], analogamente nella tradizione massonica sussistono due polarità fondamentali.' Magaldi le individua così: 'Da una parte abbiamo i liberi muratori progressisti (moderati o radicali), individui che hanno sempre inteso irradiare fuori dalle Logge, a beneficio di tutti gli esseri umani, i valori che discendono dal trinomio libertà, uguaglianza, fratellanza. Sul versante opposto, troviamo i massoni elitari e tradizionalisti, amanti delle gerarchie e convinti di essere, per diritto iniziatico di fratellanza, più liberi e uguali dei profani, di coloro che non siano passati attraverso un percorso esoterico fra le colonne che delimitano la porta dei templi. Costoro presumono di avere il diritto-dovere di governare le masse con modalità oligarchiche e tecnocratiche, manipolando senza scrupoli, se occorre, organi mediatici e opinione pubblica. In posizione intermedia fra questi due orientamenti, vissuti comunque in modo profondo sul piano ideologico e spirituale, si colloca la palude dei carrieristi, degli opportunisti e degli affaristi. Costoro non hanno convincimenti filosofici troppo pronunciati, sono disinteressati alle grandi e originali questioni sapienziali che rappresentano parte cospicua del patrimonio costitutivo della libera muratoria e, in nome del proprio interesse contingente, sono disposti indifferentemente ad allearsi tanto con i fratelli progressisti quanto con quelli conservatori e reazionari'"
Per quel che riguarda questi importanti contenuti critici ed interpretativi del significato storico della Massoneria, palesemente assenti del tutto dal montaggio attuale dell'intervista, mi limito ad affidarmi alla coscienza professionale e civica tua, Filippo, degli autori (NDR: Sergio Bertolini e Giuseppe Ciulla) e di Gianluigi Paragone, affinché, o recuperando passaggi sintetici importanti di quanto è stato registrato a suo tempo, oppure tramite inserzioni da studio di altro tipo, o in qualunque altro modo sia televisivamente efficace, essi possano essere inseriti per informare correttamente il telespettatore-cittadino e l'opinione pubblica di cosa si stia parlando quando si evocano la Massoneria e i massoni.
Altrettanto pragmaticamente, mi permetto di suggerire un diverso "speech" iniziale di presentazione, nell'incipit dell'intervista, che integri e renda più adeguato il senso di tutto ciò che segue.
Tu, Filippo, potresti dire (oppure lo potrebbe dire lo stesso Gianluigi Paragone da studio, lanciando il servizio):

"Questo signore è Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, un movimento massonico che intende ri-organizzare i circuiti progressisti della Libera Muratoria euro-atlantica e planetaria, in funzione di contrasto a quella che lui definisce 'Massoneria reazionaria'. Per comprendere meglio il senso di ciò che dirà, consigliamo di andare sul sito ufficiale di GOD, www.grandeoriente-democratico.com e di leggere l’intervista concessa per il libro di Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi, Vaticano Massone. Di imminente pubblicazione è un libro dello stesso Magaldi, edito da Chiarelettere e intitolato Massoni. Società a responsabilità illimitata. Il Gran Maestro Magaldi rivendica la funzione progressista della Massoneria dalla fine del '600 fino agli anni '70 del Novecento. I massoni progressisti- secondo Magaldi - avrebbero determinato le grandi rivoluzioni scientifiche e politiche che hanno condotto alla società contemporanea aperta, laica, democratica, libertaria e fondata su istituzioni parlamentari e sovranità del popolo. Viceversa, i massoni reazionari sognano di arrestare lo sviluppo democratico e di costituirsi come nuova aristocrazia dello spirito e della finanza in grado di governare il mondo globalizzato in termini tecnocratici ed elitari."
Ecco. Quello che avevo da dire l'ho detto.
Adesso a voi la palla, con l'ultima raccomandazione di non espungere dal montaggio della mia intervista i riferimenti precisi a Mario Draghi, a Enrico Letta e a Matteo Renzi, così come, sul versante dei massoni progressisti contemporanei che in qualche modo stanno cercando di arginare lo strapotere dalla Massoneria reazionaria, i riferimenti a Paul Krugman (premio nobel 2008), Joseph Stiglitz (premio nobel 2001), Amartya Sen (premio nobel 1998), Janet Yellen (nuova presidentessa della FED statunitense).
E sarebbe prezioso e utile inserire anche quel passaggio in cui, proprio sul versante della visione economica della società, cito i nomi dei massoni reazionari ed elitari Friedrich von Hayek e Milton Friedman (ancorché sedicenti liberali e libertari) in contrapposizione alla figura del massone progressista John Maynard Keynes, il grande rimosso dal dibattito politico-economico attuale, sia in Italia che in tutta l'area euro-atlantica.
Ebbene, i massoni von Hayek e Friedman, al pari dei loro epigoni fraterni attuali, "finti liberali", hanno sempre odiato l'autentico liberale (appartenuto al Liberal Party britannico) John Maynard Keynes.
Buon lavoro e cari saluti.
Gioele Magaldi”

 

Ecco, caro Passarella, probabilmente ti era anche ignoto che il grande economista cui tu ed altri mostrate (con minore o maggiore autenticità e sincerità) di ispirarvi quanto alle vostre proposte teoriche e pratiche, fosse un massone
Un massone “progressista”, per l’esattezza, nel senso illustrato sopra dal Fratello Magaldi.
Un massone progressista e un grande intellettuale, attratto non solo da questioni economiche, ma anche da altre di natura storica, filosofica, religiosa, antropologica ed esoterica.
Si, esoterica, come ogni buon massone…
Tanto da acquistare all’asta le opere magico-astrologico-ermetico-alchemiche di Isaac Newton (altro massone) e da scrivere un interessante testo di presentazione delle stesse, in cui evocava Newton come “l’ultimo dei maghi”, piuttosto che come “il primo degli scienziati moderni”, in realtà giocando provocatoriamente su questa fallace contrapposizione magia-scienza, che per un libero muratore come Keynes era del tutto astratta e superficiale.
E massoni, di ideologia radicalmente contrapposta a quella di Keynes e a quella di Franklin Delano Roosevelt (anch’egli massone, al pari di uno come Gerard Swope che contribuì non poco all’elaborazione e all’attuazione del cosiddetto New Deal) erano Ludwig von Mises, Friedrich von Hayek e Milton Friedman.
Massoni progressisti erano anche gran parte dei membri del “brain trust” che il Fratello Roosevelt volle con sé per la realizzazione del suo “Nuovo Corso”.
Massoni progressisti, in questi tempi di egemonia di confratelli reazionari, sono anche Janet Yellen, Paul Krugman, Joseph Stiglitz e Amartya Sen, anche se costoro non amano particolarmente parlare dinanzi alla pubblica opinione del proprio back-ground latomistico.
Così come massoni elitari, conservatori e neo-aristocratici sono quelli che attualmente dirigono le principali istituzioni economico-finanziarie del pianeta (Christine Lagarde- FMI- e Mario Draghi- BCE- su tutti, mentre alla Banca Mondiale, ad esempio, appartenevano alla schiera dei confratelli reazionari Paul Wolfowitz e Robert Zoellick, mentre l’attuale presidente Jim Yong Kim è il frutto di un compromesso tra circuiti progressisti e altri più moderato-conservatori).
Tutto questo per dire cosa, caro Marco Veronese Passarella?
Per dire che chiunque conosca anche soltanto un minimo le dinamiche di potere nel mondo moderno e  contemporaneo (per averle studiate su molti libri, testimonianze e documenti anche riservati, ma soprattutto per averne fatta diretta esperienza in molteplici circostanze e occasioni) non si sognerebbe mai di attribuire al “mero profitto e al mero dato economicistico” la matrice di eventi complessi come quelli che accaddero alla fine del XVII, nel XVIII e poi nel XIX e nel XX secolo, rivoluzionando in circa 350 anni un antico ordine che- pur nelle sue vicissitudini e trasformazioni endogene- durava da millenni.
Marx è un interessante filosofo e un geniale e pionieristico analista di “fatti economici”…
Qualcuna delle sue idee come analista economico (non come profeta degli orrori del Comunismo, almeno dal nostro punto di vista) è ancora valida e anzi denota tutto il talento e la grandezza di chi la seppe esprimere e formulare prima e meglio di altri.
Ma non basta aver studiato Marx e qualche altro economista, tra gli scaffali polverosi di qualche biblioteca universitaria, per poter ragionare appropriatamente sulla complessità della società contemporanea e su quella Libera Muratoria che tale società ha costruito e continua a controllare capillarmente.
Parimenti, è inutile pensare di poter comprendere la genesi della crisi politico-economica europea e occidentale del XXI secolo, senza mettere bene a fuoco il ruolo di certi liberi muratori nei processi di globalizzazione in corso da decenni e nella stessa implementazione di un certo modello di Unione Europea e di euro-zona.
Perciò, caro Marco Veronese Passarella, prima di parlare di cose che ignori, informati, studia, colma la tua abissale ignoranza sulle origini stesse della società aperta in cui hai avuto la ventura di vivere. E sii consapevole che ci sono interessi umani molto potenti e organizzati che, nel corso del secolo presente, potrebbero rendere tale società “popperiana” indefinitamente più “chiusa”… E sappi altresì che questi interessi umani organizzati (o pensavi che la storia fosse mossa dallo Spirito Santo, dal Caso, dalla Provvidenza, dalla Necessità Dialettica Metafisica hegeliano-marxiana?) talora perseguono il potere politico per realizzare profitti economici, ma talaltra ricercano il profitto economico per realizzare un utile micro o macro-politico…La matrice delle azioni umane, infatti, è irriducibile ad una esplicazione in termini di primato costante e sostanziale della struttura economica rispetto alle sovrastrutture religioso-spirituali, ideologiche, culturali, etc, come si era immaginato Marx ai suoi tempi e come immaginano con fede asinina i suoi tardi epigoni.
Per di più, occorre sottolineare una volta per tutte che anche l’idea marxiana dello sviluppo storico come lotta fra classi, come il risultato di una dialettica costante fra interessi di classi, pur ingegnosa e affascinante, risulta incongruente con i dati storici rigorosamente analizzati, almeno per quanto concerne gli ultimi 350 anni.
Il vero “soggetto storico” delle trasformazioni politico-sociali ed economiche degli ultimi tre secoli e mezzo, infatti, non è la “borghesia”, come amano ripetere i marxisti e anche alcuni storici non marxisti, influenzati però acriticamente dal suggestivo lascito del filosofo di Treviri (anch’egli, peraltro, passato per l’iniziazione massonica come il suo amico Friedrich Engels e redattore del suo celebre Manifesto del Partito Comunista pubblicato il 21 febbraio 1848. per conto della para-massonica Lega dei Comunisti- costituita nel 1847-, a sua volta originata dall’ancor più para-massonica Lega dei Giusti risalente al 1836).
Il “soggetto storico” delle trasformazioni politico-sociali ed economiche degli ultimi tre secoli e mezzo è la Massoneria, nelle sue componenti progressiste liberali, libertarie, democratiche ed egualitarie, più o meno moderate o radicali a secondo degli ambienti e degli individui.
Un “soggetto storico” costitutivamente inter-classista, che anzi seppe fare dell’interclassismo il motore principe della sua azione rivoluzionaria iconoclasta, in grado di infrangere privilegi di casta e di lignaggio, di trasformare i sudditi in cittadini, di sottrarre il potere al diritto divino e dinastico, trasferendo ogni forma di legittima sovranità al popolo, che per millenni mai lo aveva detenuto, né di fatto, né di diritto.
Un “soggetto storico” che, appunto, fu guidato dalle sue maggioritarie componenti progressiste liberali e democratiche (costituite da grandi aristocratici che abdicarono ai propri privilegi di nascita in nome di un ideale e di interessi di natura diversa, da alti, medi e piccoli borghesi, da individui appartenenti agli stessi strati popolari e proletari), marginalizzando per secoli l’incidenza dei propri adepti elitari e oligarchici e/o di quelli radicalmente egualitari senza essere liberali, come furono diversi socialisti massimalisti e comunisti che pure transitarono attraverso i templi libero-muratori.
Questo “soggetto storico”, la Libera Muratoria, nelle sue componenti liberali, democratiche e social-riformiste o social-democratiche, ha rivoluzionato l’ecumene planetaria, da Occidente ad Oriente, resistendo a e sconfiggendo (vedi Prima e Seconda Guerra mondiale) anche tutti i tentativi di involuzione neo-oligarchica propugnati da massoni elitari alleati contingentemente con gruppi di interesse tradizionalmente reazionari.
Questo “soggetto storico” ha prodotto quel monumento alla dignità umana che è la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata all’ONU il 10 dicembre 1948 e significativamente patrocinata dalla libera muratrice Eleanor Roosevelt, moglie di uno dei più grandi massoni progressisti del XX secolo, Franklin Delano Roosevelt e anch’ella degna di essere rammentata come una delle massime eroine della weltanschauung libero-muratoria.
Tutto questo per dire anche che gli obiettivi economici, il profitto e lo stesso interesse di classe non sono i soli e/o i preponderanti moventi delle azioni umane.
L’homo oeconomicus dell’immaginario marxista è un’astrazione al pari dell’homo religiosus vagheggiato da altri ambienti culturali.
L’essere umano è un insieme complesso e spesso contraddittorio di pulsioni meschine e slanci idealistici, di avidità materiale e bisogni spirituali, di appetiti sensuali e passioni materiali da un lato, ma anche di raffinate istanze emotive, intellettuali e artistiche dall’altro.
E questo vale per tutti i ceti e per tutte le classi sociali, anche se è ovvio che una maggiore tranquillità economica può favorire attività creative e/o interessi intellettuali di varia natura, ma è pur vero che sono sempre esistiti magnati turgidi di crassa ignoranza (al di là delle apparenze ostentate per conformismo sociale) e poveri cristi dalla grande sensibilità estetica e culturale.
La ricerca del profitto economico e materiale è insomma soltanto uno dei moventi delle azioni umane.
Un movente importante, ma al pari di altri.
D’altra parte, la potenza delle idee, degli ideali, dei sogni, delle aspirazioni spirituali – filosofiche, sapienziali o religiose – non è mai stata da meno nel condizionare il tragitto – evolutivo, stazionario o involutivo- delle civiltà umane.
E la ricerca del potere si nutre di accumulo di denari non più che di produzione di ideologie, dove le seconde non si collocano in una dimensione sovra-strutturale, ma talvolta hanno costituito la struttura portante di un determinato contesto sociale (vedi l’Alto Medioevo europeo, figlio di una involuzione epocale, sul piano materiale ed economico, della società tardo-antica pre-esistente), con conseguente, relativa e contingente marginalizzazione del “momento economico”.
La storia è piena di esempi, al riguardo, anche se non è questa la sede per esporli e per confutare le contro-interpretazioni (spesso poco solide) di matrice marxiana.
In definitiva, caro Marco Passarella, per comprendere meglio il Mondo in cui vivi, innanzitutto amplia in generale il raggio dei tuoi studi, delle tue letture, delle tue frequentazioni e delle tue esperienze.
Dopo di che, in particolare, non appena sarà disponibile nelle librerie, corri ad acquistare il volume di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi economica e politica occidentale del XXI secolo, Chiarelettere Editore.
Chissà che, la prossima volta che ti dovessi trovare a commentare un’Intervista sulla Massoneria di Gioele Magaldi, tu non riesca ad evitare di fare la magra figura del professorino ignorante e dalla mente angusta, nutrito solo di letture economicistiche e analfabeta rispetto ai più generali contesti sociali e antropologici in cui i tuoi studi economici acquistano senso e utilità.

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 6 febbraio 2014 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com