Boaz Content Banner Jachin

 

Introduzione alla Via Iniziatica
Libero-Muratoria (0)

a cura di Grande Oriente Democratico

 

 

 

 

A partire dai prossimi giorni, diversi Maestri Massoni italiani e stranieri, vicini a Grande Oriente Democratico, firmandosi con nome e cognome profano, oppure con il proprio nome esoterico, contribuiranno a quest’opera di chiarificazione dei significati più profondi e qualificanti del percorso fra i templi latomistici.

Essi cercheranno di mostrare, dal loro punto di vista, la specificità della Via Iniziatica che la Libera Muratoria incarna e pratica da secoli.
Attraverso le loro analisi sapienti, sagge e penetranti, il nostro tentativo sarà quello di aiutare tutti i Fratelli e le Sorelle che brancolano nel buio di un sentiero ostico, mal compreso e mal insegnato, ad avvicinarsi gradualmente a quelle luci della consapevolezza e della realizzazione spirituale che costituiscono l’ultima e più importante meta da raggiungere attraverso il pavimento a scacchi bianchi e neri, sostando fra Jachin e Boaz ed alzando gli occhi alla volta stellata.

L’esigenza di questa opera collettiva, che si nutrirà di contributi di varia tipologia (storico-erudita, esegetica, filosofica, schiettamente metafisica), nasce dalla constatazione del fallimento complessivo (nonostante alcune luminose eccezioni) della formazione esoterico-iniziatica che viene impartita da molto tempo all’interno delle principali comunioni libero-muratorie italiane, euro-americane e del resto del pianeta.
Esistono dappertutto dei validi Maestri Massoni, ma la pedagogia massonica in quanto tale langue.
Alcuni percorsi individuali ci restituiscono la fenomenologia umana tipica dei veri iniziati, ma si tratta di felici percorsi individuali e non di una solida catena d’unione che stringa, attraverso nodi impossibili da sciogliere, delle compatte e coerenti comunioni di maestri costruttori e operatori dell’ars regia.

L’esperienza della maggior parte dei liberi muratori, dopo essere passati per il gabinetto di riflessione, dopo aver compiuto tanti viaggi rituali, persino dopo aver visto la stella fiammeggiante o aver conosciuto l’acacia, rimane un’ iniziazione soltanto virtuale.
Il rito non svolge, per costoro, una concreta e vibrante funzione anagogica.
Nessuno ha mai spiegato o insegnato, a tanti volenterosi ma ignoranti adepti dell’ars edificatoria, che si possono trascorrere decenni dentro le officine, partecipare assiduamente alle funzioni rituali, alle agapi, o a roboanti conferenze di sedicenti maestri di sapienza, senza per questo trasformare minimamente i propri metalli, senza sgrossare alcuna pietra grezza, senza contribuire nemmeno lontanamente alla costruzione di nuove cattedrali, interiori o esteriori.
Lo studio costante e veemente, l’ardore della ricerca, il padroneggiamento di variegati strumenti eruditi (si, eruditi, checché ne pensino coloro che, privi di erudizione e malamente imbevuti di informazioni superficiali e traballanti dal punto di vista storico, filologico e scientifico, credono di poter proseguire verso ineffabili mete dello spirito, in nome di una specie di santa ignoranza, che è un traguardo asinino, al contrario della docta ignorantia dell’iniziato Niccolò Cusano, al secolo Cardinale di Santa Romana Ecclesia) sono tutte condizioni necessarie ma non sufficienti.
Necessarie, perché senza una robusta erudizione non si sarà mai in grado di distinguere l’impostura dei falsi e cattivi maestri dalla narrazione sapiente di veri guerrieri e sacerdoti dello spirito.
Insufficienti, dal momento che l’erudizione, strumento razionale e cerebrale per eccellenza, manca di quell’intelletto intuitivo, di quel fuoco conoscitivo e realizzativo che abita i più oscuri recessi della secretissima camera del core, come direbbe qualche Fedele d’Amore.

Qualcuno, fra i cattivi maestri, si riempirà la bocca del concetto di pratica.
Secondo questi sfaccendati ricchi di prosopopea, il vero iniziato, colui che è passato dalla via virtuale a quella reale, è il patetico imitatore di logore tradizioni di presunte pratiche pseudo-teurgiche, pseudo-alchemiche, pseudo-kabbalistiche, pseudo-magiche.
Ma l’accesso alla vera teurgia, alla vera alchimia, alla vera kabbalah, alla vera magia, passa per una effettiva Discesa agli Inferi.
Passa per un’applicazione non parolaia e soltanto teorica del V.I.T.R.I.O.L. massonico.
Basta guardare la faccia, i gesti, la mimica, la silhouette e osservare i comportamenti, le relazioni, le vite, l’incoerenza e l’inautenticità di coloro che si spacciano quali “Eletti di qua”, “Kabbalisti di là”, “Alchimisti di su” “Martinisti-Teurghi di giù”, per comprendere che costoro non hanno nemmeno sfiorato la VIA e la VITA.
La VIA che porta alla VITA, va cercata anzitutto morendo sulla croce, sul crogiolo dei quattro elementi, esponendosi al fuoco della Geenna e all’acqua del Diluvio Universale.
Parole oscure?
Forse.
Certo che una Via Iniziatica non soltanto virtuale comporta delle pratiche realizzative, ma solo coloro che sanno cosa praticare e perché, praticheranno sapendo di muoversi in linea retta e non in tondo, a vuoto, come dei somari che seguano una miserabile carota, offerta loro da personaggi ancora più raglianti che si fingono sapienti.

Il nostro progetto, tuttavia, non è (e non può essere) quello di assicurare un percorso iniziatico reale attraverso il web e la parola scritta.
Noi, come chiunque offra una moneta pregiata e non fasulla,  forniremo spunti, lanceremo dei messaggi in bottiglia, offriremo stimoli affinché chi vuole e può migliori la sua vista, e il suo sguardo divenga miope… come quello di tutti gli aspiranti veggenti.
Tanto più che il verbo greco muo, che dà origine alla parola italiana miope, è anche alla radice dei termini mistica e misteri (in area ellenica antica, dire miste è lo stesso che dire iniziato, e la distinzione fra una via umida -la mistica- e una via secca -l’iniziazione-  è tardiva e non del tutto appropriata).
D’altronde, un personaggio mitico/archetipico che meglio di altri simboleggia la visione interiore profetica e magica, l’indovino Tiresia, era però divenuto cieco alla visione del mondo profano.

[18 SETTEMBRE 2011]

LA REDAZIONE DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com