Boaz Content Banner Jachin

 

21 luglio 2010 Intervista del settimanale “VANITY  FAIR” a Gioele Magaldi, by Francesco Esposito

 

 

Pubblichiamo due versioni dell’Intervista di Francesco Esposito a Gioele Magaldi, per conto del settimanale VANITY FAIR.
Una versione è quella originaria e integrale, concordata con un giornalista scrupoloso e intelligente. Per leggerla, clicca su: Intervista integrale del settimanale “VANITY FAIR”a Gioele Magaldi, by Francesco Esposito

Un’altra versione è quella frutto dei ritocchi e delle revisioni (censorie?) disposte in extremis da parte del Caporedattore di VANITY FAIR, FRANCESCO BRIGLIA.
In questa seconda versione (che è quella effettivamente pubblicata sul prestigioso settimanale internazionale), nel complesso non viene persa del tutto la “forza” e l’ “incisività” dell’intervista.
Ma alcune risposte-che si riferivano a precise domande originarie- appaiono lievemente de-contestualizzate.
Soprattutto, in questa seconda versione imposta da FRANCESCO BRIGLIA (con la risibile motivazione di rigide e invalicabili esigenze relative alla pre-determinazione dell’impaginazione), vengono “tagliate” (censurate?) alcune importanti domande e risposte.
Con il risultato che scompaiono dall’Intervista le questioni riguardanti i rapporti tra Chiesa, prelati e Massoneria (ah, potenza censoria e/o auto-censoria ispirata alle lobbies curiali…) e scompaiono alcune risposte che meglio fanno intendere quale sia il “progetto massonico-civile” per l’Italia del Gruppo di Grande Oriente Democratico, assolutamente alternativo e contrapposto a tutti i “piduismi” di ieri e di oggi.

In effetti, con il metodo imposto da FRANCESCO BRIGLIA, si rischia anche di fare cattivo giornalismo e cattiva informazione, persino quando si abbia per le mani materiale “scottante” e inedito e dunque giornalisticamente molto importante.
Non è infatti accettabile che, per una rigidità legata a dubbie scelte di impaginazione (mezzo riquadro pubblicitario con una tetta, un profumo, una borsa, un orologio o un cellulare in più) alla fine venga sacrificato e mutilato un potenziale scoop giornalistico e la completezza o l’intelligibilità dell’informazione.
Con questi metodi ottusi, le notizie si danno in modo mediocre e attutito, la gente finisce col comprare meno numeri delle riviste e gli inserzionisti offrono meno pagine pubblicitarie.
Con questi metodi, le società editoriali perdono profitti e dividendi e i Caporedattori insipienti, sul breve o medio termine, perdono il posto di lavoro, con tutti i privilegi annessi.

In ogni caso, pubblichiamo sul Sito anche l’ Intervista ridotta del settimanale “VANITY FAIR” a Gioele Magaldi, by Francesco Esposito

LA REDAZIONE.

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com